La forza di essere fragili
Nel silenzio della notte il fragore dei suoi pensieri è la sua unica compagnia.
È la vigilia del Primo Anniversario e lui è solo uno degli ospiti d’onore della cerimonia fissata per il giorno successivo. Hogwarts ha aperto i cancelli agli invitati, facendo ritrovare Ron a condividere una camera nella Torre di Grifondoro.
“Immaginavo di trovarti qui…”
Il sussurro di Hermione gli s’infiltra nell’inconscio, portandolo a distogliere lo sguardo dal riflesso distorto della luna sulla superficie del Lago Nero.
“Non riuscirei a dormire nemmeno se ci provassi.”
Prende posto accanto a lui, sul marmo gelido del davanzale, stringendo la sua mano nella propria. “Non sei solo, Ron…”
“Lo so”, ribatte, e il tormento che inonda le iridi cerulee l’investe con l’intensità di un fiume in piena.
“Non è possibile che Fred non ci sia più …”
Hermione non sa cosa dire — consapevole che non ci sia una risposta più giusta dello stargli accanto.
“Non sei solo, Ron.”
“Lo so”, sussurra, cercando conforto nel suo abbraccio. Si detesta perché è vivo e stringe a sé la ragazza che ama, mentre Fred verrà seppellito da eroe.
Hermione non sa cosa dire — consapevole che non ci sia una risposta più giusta dello stargli accanto.
“Non sei solo, Ron.”
“Lo so”, sussurra, cercando conforto nel suo abbraccio. Si detesta perché è vivo e stringe a sé la ragazza che ama, mentre Fred verrà seppellito da eroe.
Nel loro primo anno insieme gli abbracci sono diventati una consuetudine: il porto sicuro di Ron nei momenti più oscuri. Hermione odora di pergamena, di shampoo alla lavanda e del profumo che lui le ha donato qualche Natale prima; quando Ron s’abbandona all’abbraccio sa che passerà la vita al fianco di questa donna incredibile.
“Vorrei che fosse qui…”
“Anch’io.”
“Fred mi prendeva in giro prevedendo che non avrei mai trovato il coraggio di baciarti…”
Lo nomina spesso inaspettatamente e lei custodisce gelosamente questi momenti — solitamente intervallati da silenzi assordanti. “Effettivamente sono stata io a farlo!”
Gli strappa un sorriso, prima che le sfumature limpide dei suoi occhi vengano imbrattate dal senso di colpa.
“Vorrei che fosse qui…”
“Anch’io.”
Lo nomina spesso inaspettatamente e lei custodisce gelosamente questi momenti — solitamente intervallati da silenzi assordanti. “Effettivamente sono stata io a farlo!”
Gli strappa un sorriso, prima che le sfumature limpide dei suoi occhi vengano imbrattate dal senso di colpa.
“Vorrei che fosse qui…”
“Anch’io.”
Quando le loro labbra s’incontrano, Hermione saggia una disperazione che era diventata estranea ultimamente.
“Non ce l’avrei fatta senza te.”
Le sue parole sono intrise di emozioni contrastanti: la gioia si scontra con il dolore, la gratitudine fa a pugni con il rimorso e l’amore combatte l’odio per chi ha causato innumerevoli morti innocenti.
“Nemmeno io”, gli ricorda, accarezzando la guancia resa ispida dal filo di barba che l’adorna.
“Ti amo, Hermione.”
“Ti amo, Ron.”
“Che ci fai qui?”
Il tono è sorpreso e spaventato, ma Ron sceglie semplicemente di abbracciarla — le parole possono attendere.
“Tutto bene? Mi stai facendo preoccupare…”
“Avevo bisogno di vederti”, mormora infine, inspirando il profumo rasserenante dei suoi capelli.
Hermione annuisce contro il suo petto, percependo solamente il battito erratico del suo cuore.
“Domani George riapre il negozio…”
La confessione è un sussurro di cui il cielo stellato è l’unico altro testimone.
“Oh, Ron…”
“Ti amo, Hermione.”
La sua voce è sicura, il suo fiato caldo l’accarezza nella notte autunnale.
“Ti amo, Ron,” gli risponde, lambendone il sorriso malinconico.
*
L’alba li sorprende abbracciati sul davanzale: in un incrocio di membra ed emozioni intense.
“Andrà tutto bene, Ron.”
“Insieme ce la faremo…”
Nota dell’autrice:
Non ci sono dubbi riguardo a quale sia la mia OTP del fandom potteriano, e non solo, quindi non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di scrivere di Ron e Hermione per un contest dedicato alle OTP.
Ho preso spunto dalla frase che Hermione dice a Ron nel quinto libro: “Solo perché tu possiedi la varietà di emozioni di un cucchiaino non significa che siamo tutti così”, mettendo in luce quanto in realtà Ron sia maturato rispetto a quando era un quindicenne in balia degli ormoni — incapace di provare tutte quelle emozioni diverse nel medesimo momento.
Trovando la forza di mostrarsi fragile con la donna che ama, Ron è riuscito a superare il grave lutto che lo ha colpito; credo che tutti i sopravvissuti siano riusciti a superare il dolore, il senso di colpa e la rabbia solo rimanendo vicini gli uni agli altri, sostenendosi a vicenda.
Ho volutamente creato un collegamento tra presente e passato tramite gli scambi di frasi tra Ron e Hermione, spero di essere riuscita a mettere in evidenza la magnitudine del loro sentimento e quanto esso sia cresciuto nell’anno trascorso.
Come sempre attendo pareri, riscontri e critiche da parte vostra — augurandomi che la storia sia stata di vostro gradimento.