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Autore: Ellygattina    10/03/2020    1 recensioni
Una raccolta di one-shot, drabbles e flashfic AU a tema primaverile su alcune coppie di Fairy Tail ed Edens Zero.
Pairing: Nalu, Gale, Gruvia, Gerza, Zervis, Weiszmura e Shicca.
1: Tra i ciliegi in fiore
2: M'ama, non m'ama
3: Nuovo anno scolastico
4: Vento dispettoso
5: Fiori di campo
6: Bicicletta
7: Pioggia primaverile
8: Linguaggio dei fiori
9: Maglioncino leggero
[...]
*Questa raccolta partecipa alla challenge “La primavera è la stagione degli innamorati” indetta dal gruppo fb 'Fairy Tail & Edens Zero Italian fan group'.*
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajeel/Levy, Gerard, Gerard/Erza, Gray/Juvia, Mavis, Natsu, Natsu/Lucy, Zeref, Zeref/Mavis
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Storia 2: M'ama, non m'ama

Juvia si sedette sull'erba vicino al laghetto nel parco di Magnolia con un lieve sospiro. La vista dell'acqua la calmava sempre, con il risultato che quello era diventato fin da bambina il suo posto preferito, quello dove amava rifugiarsi quando aveva bisogno di stare sola con i propri pensieri, e anche quel giorno non fece eccezione.
Non appena si sedette sul prato a pochi passi dalla riva, già più tranquilla in quello scenario rilassante, lasciò correre lo sguardo tra i riflessi luminosi godendosi il tepore del sole sulla pelle mentre ripensava al motivo che l'aveva condotta lì. Ancora una volta Gray era riuscito a confonderla e non sapeva più cosa pensare di lui e del loro rapporto. Com'era possibile che la trattasse sempre in base a come gli girava in quel momento? Secondo gli amici che lo conoscevano da più tempo di lei, c'era un motivo per quel suo comportamento così scontroso anche nei confronti di chi faceva di tutto per dargli l'amore di cui aveva evidentemente bisogno, ma non era affatto facile stargli accanto. Negli ultimi tempi le era sembrato che accettasse più volentieri la sua compagnia, e fino al giorno precedente avevano anche passato dei bei momenti insieme, ma quella mattina a scuola, all'improvviso, era stato di nuovo freddo e scostante come qualche mese prima. Cosa era successo in quelle poche ore in cui non si erano visti?
Juvia si abbracciò le gambe e appoggiò il mento sulle ginocchia con gli occhi che per l'ennesima volta quel giorno le si riempivano di lacrime al pensiero di ciò che era successo, mentre si domandava sconsolata cosa avrebbe dovuto fare. Lo amava ancora come sempre, e ormai aveva capito che non era il caso di prendersela troppo perché il suo era soltanto un modo per sfogare il dolore che aveva dentro per motivi che nessuno le aveva mai spiegato, ma in giorni come quello finiva sempre per chiedersi se non fosse il caso di arrendersi e lasciarlo in pace per il bene di entrambi, ritrovandosi a un certo punto a piangere in un angolo con il cuore spezzato come anni prima si era ripromessa di non fare più. Purtroppo, benché l'avesse già detto tante volte nel corso della sua breve vita, non era mai riuscita a mantenere questo suo proposito, arrabbiandosi inevitabilmente con se stessa per la propria debolezza. Cosa poteva farci però se il suo cuore, appena aveva conosciuto Gray, aveva deciso che non ci sarebbe stato posto per nessun altro?
La ragazza sospirò di nuovo sconsolata al pensiero del giorno in cui era iniziato tutto, ma il suo volto si aprì comunque in un sorriso mentre ripercorreva i momenti più belli che avevano vissuto insieme, sentendo pian piano rinascere la speranza che, per quanto il compagno cercasse in tutti i modi di nasconderlo persino a se stesso, cominciasse in realtà ad apprezzare le sue mille attenzioni nei suoi confronti. Non poteva essere altrimenti, visto il numero sempre più elevato e frequente di piccoli segnali positivi, ma d'altra parte c'erano anche i giorni in cui arrivavano quelli negativi, e allora tutto sembrava precipitare in un attimo come un castello di carte.
Abbagliata dai riflessi del sole ormai prossimo al tramonto, Juvia distolse lo sguardo dall'acqua, cominciando ad accarezzare distrattamente l'erbetta tenera accanto a sé finché non si ritrovò tra le dita il sottile stelo di una margherita di campo che qualcuno doveva aver raccolto chissà quando. Se la rigirò tra le mani per qualche secondo, valutando che avesse ancora tutti i petali, prima di cedere alla tentazione di affidarle le sue pene d'amore.
Si mise quindi più comoda e iniziò a sfogliarla, ripetendo il rituale “M'ama, non m'ama” finché non rimase un unico petalo.
A quel punto la ragazza sorrise, e pur sapendo che in realtà non aveva senso prendere troppo seriamente quel gioco, si sentì di nuovo abbastanza carica da sopportare di vedere a scuola Gray l'indomani senza aver voglia di piangere come era successo invece quel giorno.
Guardando di nuovo l'acqua, che ormai rifletteva il cielo di un bel rosa intenso, la ringraziò tra sé per averla aiutata anche questa volta e si decise ad alzarsi per tornare a casa. Prima che potesse muoversi, però, sentì una voce nota chiamare il suo nome e si girò di scatto.
«Gray-sama?» sussurrò sorpresa, incrociando lo sguardo interrogativo del ragazzo, che era in piedi alle sue spalle. «Che cosa ci fai qui?»
«Ti cercavo.»
«Cercavi... Juvia?» ripeté la compagna con lo stesso tono, e il moro annuì.
«Posso sedermi?» le chiese cauto raggiungendola, prima di accomodarsi accanto a lei a un suo lieve cenno e guardarla di sottecchi. Teneva lo sguardo fisso sull'acqua che sciabordava lentamente sotto la fresca brezza primaverile, e sebbene la luce fosse sempre meno, capiva comunque che stava soffrendo. E come al solito, poteva essere abbastanza sicuro che la colpa fosse sua...
«Volevi dire qualcosa a Juvia?» lo incalzò improvvisamente la ragazza, riscuotendolo dai suoi pensieri.
«S-sì, volevo... chiederti scusa. Non avrei dovuto trattarti in quel modo oggi» disse imbarazzato, avvertendo ora su di sé lo sguardo della compagna, che lo osservava a bocca aperta. Aveva sperato tante volte di sentirsi dire da lui quelle parole, ma non pensava che sarebbe mai successo.
Per qualche secondo non riuscì a far altro che fissarlo, prima di capire che forse Gray si aspettava una risposta.
«D'accordo» pronunciò piano alla fine, riprendendo a fissare ostinatamente il laghetto.
«Grazie» le rispose un po' incerto il moro, continuando invece a studiarla in un modo che sperava passasse inosservato. La compagna era decisamente strana quel giorno e non poté fare a meno di sentirsi ancora più in colpa di quanto già non fosse. A quanto pare Lucy aveva ragione a pensare che l'amica ci fosse rimasta particolarmente male per la sua rispostaccia di quel giorno ed era contento di aver deciso di andare a cercarla. Se le cose stavano così, era meglio chiarire subito la faccenda una volta per tutte...
«Juvia può sapere perché fai così?» domandò la ragazza dopo qualche minuto di silenzio, abbassando gli occhi.
«È complicato...» cominciò d'istinto il ragazzo, decisamente a disagio. Non si aspettava una richiesta del genere, posta oltretutto in maniera così diretta, e la compagna l'aveva preso in contropiede per l'ennesima volta da quando si erano conosciuti.
«Capisco. A Juvia dispiace, non voleva essere inopportuna. Sperava solo che Gray-sama ormai si fidasse un pochino anche di lei» si scusò la blu, chiaramente delusa, facendo per alzarsi e correre a casa, ma il compagno la afferrò rapido per un polso impedendole di allontanarsi.
«Aspetta! Non ho mai detto che non mi fido di te» protestò, continuando a trattenerla più gentilmente non appena si accorse che avrebbe potuto farle male.
Per qualche secondo si limitarono a guardarsi sorpresi, poi la ragazza cercò invano di liberarsi. Era contenta che Gray l'avesse fermata, ma in quel momento voleva solo tornare a casa e rimettere ordine nei propri pensieri. Non ci capiva più nulla e l'effetto benefico dell'acqua era già scomparso. Un vero peccato che, data l'ora, non avrebbe neanche potuto ripristinarlo...
«Non c'è problema per Juvia se non vuoi dirle niente. Neanche Juvia sa perché l'ha detto» si affrettò intanto a chiarire, strattonando il braccio. Si sentiva in colpa per quell'improvvisa ondata di gelosia nei confronti di Lucy e delle altre ragazze, che a differenza sua, lo conoscevano abbastanza da sapere almeno in parte le motivazioni che lo spingevano a comportarsi in quel modo. Era consapevole di non poter pretendere nulla, in realtà, e sarebbe stata la prima ad arrabbiarsi se qualcuno l'avesse costretta a rivelare cose che voleva tenere segrete o a tradire la fiducia di una persona cara, ma la feriva essere tenuta così in disparte. In fondo faceva parte anche lei del loro gruppo di amici, in genere molto unito e solidale con tutti i suoi membri...
«Io invece lo so, e ti chiedo scusa anche per questo. Intendevo dire che è una lunga storia e che non è il caso di parlarne qui e ora» la interruppe Gray, guardandola intensamente negli occhi, con un coraggio che sorprese lui per primo, e a quel punto Juvia si bloccò all'istante. Voleva sul serio rivelarle il suo segreto? Non riuscì a trovare una risposta sensata, ma non ce ne fu bisogno: il rintocco delle campane della vicina cattedrale li avvisò che era più tardi del previsto e che dovevano affrettarsi a tornare a casa.
«Ci vediamo qui domani dopo la scuola?» propose di getto il ragazzo, contento che la ragazza avesse smesso di lottare.
«Questo sarebbe... un appuntamento?» sussurrò incredula Juvia, con il cuore che le batteva talmente forte per l'emozione da temere che il compagno potesse sentirlo.
«Forse» balbettò Gray imbarazzato, senza neanche guardarla. L'aveva detto senza pensarci, e solo adesso capiva davvero il significato di quella semplice frase. Stranamente la cosa non lo infastidì come si sarebbe aspettato, ma al momento non aveva voglia di farsi troppe domande. In fondo era normale spiegare a un'amica almeno parte della sua storia, no?
«Juvia ne è molto felice» disse lei con il sorriso più bello che le avesse mai visto, per poi avviarsi saltellando verso l'uscita più vicina.
Gray la seguì, insistendo per accompagnarla a casa, ma stranamente non parlarono molto durante il tragitto. Il ragazzo era troppo impegnato a chiedersi cosa gli fosse preso negli ultimi tempi con Juvia, visto che non era certo da lui riservarle tante attenzioni, mentre la compagna, ancora incredula ma felice come non mai, stava ringraziando la margherita di poco prima per la sua predizione chiedendo perdono al fiore per aver perso la fiducia nei suoi confronti. Nessuno le avrebbe mai creduto, probabilmente, ma nel suo caso aveva fatto bene a fermarsi tanto quel giorno sulla riva del laghetto in cerca di conforto da quel vecchio gioco.


Prompt: M'ama, non m'ama


Angolo autrice:
Ciao a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Purtroppo ieri non ho fatto in tempo a pubblicare (la storia è venuta decisamente più lunga del previsto XD), ma spero di essermi fatta perdonare. In realtà questo, come probabilmente altre storie della raccolta, è solo un estratto di una crossover che ho intenzione di cominciare appena avrò terminato le altre long a cui sto lavorando ultimamente. Ci vorrà un po', temo, perché anche questa veda la luce, ma ci tenevo a dirvi che le molte cose lasciate inevitabilmente in sospeso hanno un motivo ben preciso.
Fatemi sapere che ne pensate, se vi va, e grazie a tutti coloro che mi hanno dedicato un po' del loro tempo anche solo leggendo, ma anche alle bellissime persone che hanno già inserito la raccolta tra le preferite/seguite/ricordate. Spero di non deludere le vostre aspettative e che continuerete a seguirmi fino alla fine! *^*
Ricordo inoltre a chi fosse interessato l'esistenza del mio gruppo facebook su Fairy Tail ed Edens Zero, che sta tra l'altro organizzando questa iniziativa. Se volete conoscere altri fan di queste bellissime opere, ci trovate a questo indirizzo: https://www.facebook.com/groups/1510227842609212/?ref=bookmarks. Vi aspettiamo numerosi! :3
Penso di non avere altro da dire, per ora. Appuntamento a domani con la prossima storia e buonanotte per dopo!
Un bacio,
Ellygattina

  
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