Storia 2: M'ama, non m'ama
Juvia
si sedette sull'erba
vicino al laghetto nel parco di Magnolia con un lieve sospiro. La
vista dell'acqua la calmava sempre, con il risultato che quello era
diventato fin da bambina il suo posto preferito, quello dove amava
rifugiarsi quando aveva bisogno di stare sola con i propri pensieri,
e anche quel giorno non fece eccezione.
Non appena si sedette sul
prato a pochi passi dalla riva, già più
tranquilla in quello
scenario rilassante, lasciò correre lo sguardo tra i
riflessi
luminosi godendosi il tepore del sole sulla pelle mentre ripensava al
motivo che l'aveva condotta lì. Ancora una volta Gray era
riuscito a
confonderla e non sapeva più cosa pensare di lui e del loro
rapporto. Com'era possibile che la trattasse sempre in base a come
gli girava in quel momento? Secondo gli amici che lo conoscevano da
più tempo di lei, c'era un motivo per quel suo comportamento
così
scontroso anche nei confronti di chi faceva di tutto per dargli
l'amore di cui aveva evidentemente bisogno, ma non era affatto facile
stargli accanto. Negli ultimi tempi le era sembrato che accettasse
più volentieri la sua compagnia, e fino al giorno precedente
avevano
anche passato dei bei momenti insieme, ma quella mattina a scuola,
all'improvviso, era stato di nuovo freddo e scostante come qualche
mese prima. Cosa era successo in quelle poche ore in cui non si erano
visti?
Juvia si abbracciò le gambe
e appoggiò il mento sulle ginocchia con gli occhi che per
l'ennesima
volta quel giorno le si riempivano di lacrime al pensiero di
ciò che
era successo, mentre si domandava sconsolata cosa avrebbe dovuto
fare. Lo amava ancora come sempre, e ormai aveva capito che non era
il caso di prendersela troppo perché il suo era soltanto un
modo per
sfogare il dolore che aveva dentro per motivi che nessuno le aveva
mai spiegato, ma in giorni come quello finiva sempre per chiedersi se
non fosse il caso di arrendersi e lasciarlo in pace per il bene di
entrambi, ritrovandosi a un certo punto a piangere in un angolo con
il cuore spezzato come anni prima si era ripromessa di non fare
più.
Purtroppo, benché l'avesse già detto tante volte
nel corso della
sua breve vita, non era mai riuscita a mantenere questo suo
proposito, arrabbiandosi inevitabilmente con se stessa per la propria
debolezza. Cosa poteva farci però se il suo cuore, appena
aveva
conosciuto Gray, aveva deciso che non ci sarebbe stato posto per
nessun altro?
La ragazza sospirò di nuovo
sconsolata al pensiero del giorno in cui era iniziato tutto, ma il
suo volto si aprì comunque in un sorriso mentre ripercorreva
i
momenti più belli che avevano vissuto insieme, sentendo pian
piano
rinascere la speranza che, per quanto il compagno cercasse in tutti i
modi di nasconderlo persino a se stesso, cominciasse in
realtà ad
apprezzare le sue mille attenzioni nei suoi confronti. Non poteva
essere altrimenti, visto il numero sempre più elevato e
frequente di
piccoli segnali positivi, ma d'altra parte c'erano anche i giorni in
cui arrivavano quelli negativi, e allora tutto sembrava precipitare
in un attimo come un castello di carte.
Abbagliata dai riflessi del
sole ormai prossimo al tramonto, Juvia distolse lo sguardo
dall'acqua, cominciando ad accarezzare distrattamente l'erbetta
tenera accanto a sé finché non si
ritrovò tra le dita il sottile
stelo di una margherita di campo che qualcuno doveva aver raccolto
chissà quando. Se la rigirò tra le mani per
qualche secondo,
valutando che avesse ancora tutti i petali, prima di cedere alla
tentazione di affidarle le sue pene d'amore.
Si mise quindi più comoda e
iniziò a sfogliarla, ripetendo il rituale “M'ama,
non m'ama”
finché non rimase un unico petalo.
A quel punto la ragazza
sorrise, e pur sapendo che in realtà non aveva senso
prendere troppo
seriamente quel gioco, si sentì di nuovo abbastanza carica
da
sopportare di vedere a scuola Gray l'indomani senza aver voglia di
piangere come era successo invece quel giorno.
Guardando di nuovo l'acqua,
che ormai rifletteva il cielo di un bel rosa intenso, la
ringraziò
tra sé per averla aiutata anche questa volta e si decise ad
alzarsi
per tornare a casa. Prima che potesse muoversi, però,
sentì una
voce nota chiamare il suo nome e si girò di scatto.
«Gray-sama?» sussurrò
sorpresa, incrociando lo sguardo interrogativo del ragazzo, che era
in piedi alle sue spalle. «Che cosa ci fai qui?»
«Ti cercavo.»
«Cercavi... Juvia?» ripeté
la compagna con lo stesso tono, e il moro annuì.
«Posso sedermi?» le chiese
cauto raggiungendola, prima di accomodarsi accanto a lei a un suo
lieve cenno e guardarla di sottecchi. Teneva lo sguardo fisso
sull'acqua che sciabordava lentamente sotto la fresca brezza
primaverile, e sebbene la luce fosse sempre meno, capiva comunque che
stava soffrendo. E come al solito, poteva essere abbastanza sicuro
che la colpa fosse sua...
«Volevi dire qualcosa a
Juvia?» lo incalzò improvvisamente la ragazza,
riscuotendolo dai
suoi pensieri.
«S-sì, volevo... chiederti
scusa. Non avrei dovuto trattarti in quel modo oggi» disse
imbarazzato, avvertendo ora su di sé lo sguardo della
compagna, che
lo osservava a bocca aperta. Aveva sperato tante volte di sentirsi
dire da lui quelle parole, ma non pensava che sarebbe mai successo.
Per qualche secondo non
riuscì a far altro che fissarlo, prima di capire che forse
Gray si
aspettava una risposta.
«D'accordo» pronunciò
piano alla fine, riprendendo a fissare ostinatamente il laghetto.
«Grazie» le rispose un po'
incerto il moro, continuando invece a studiarla in un modo che
sperava passasse inosservato. La compagna era decisamente strana quel
giorno e non poté fare a meno di sentirsi ancora
più in colpa di
quanto già non fosse. A quanto pare Lucy aveva ragione a
pensare che
l'amica ci fosse rimasta particolarmente male per la sua rispostaccia
di quel giorno ed era contento di aver deciso di andare a cercarla.
Se le cose stavano così, era meglio chiarire subito la
faccenda una
volta per tutte...
«Juvia può sapere perché
fai così?» domandò la ragazza dopo
qualche minuto di silenzio,
abbassando gli occhi.
«È complicato...»
cominciò d'istinto il ragazzo, decisamente a disagio. Non si
aspettava una richiesta del genere, posta oltretutto in maniera
così
diretta, e la compagna l'aveva preso in contropiede per l'ennesima
volta da quando si erano conosciuti.
«Capisco. A Juvia dispiace,
non voleva essere inopportuna. Sperava solo che Gray-sama ormai si
fidasse un pochino anche di lei» si scusò la blu,
chiaramente
delusa, facendo per alzarsi e correre a casa, ma il compagno la
afferrò rapido per un polso impedendole di allontanarsi.
«Aspetta! Non ho mai detto
che non mi fido di te» protestò, continuando a
trattenerla più
gentilmente non appena si accorse che avrebbe potuto farle male.
Per qualche secondo si
limitarono a guardarsi sorpresi, poi la ragazza cercò invano
di
liberarsi. Era contenta che Gray l'avesse fermata, ma in quel momento
voleva solo tornare a casa e rimettere ordine nei propri pensieri.
Non ci capiva più nulla e l'effetto benefico dell'acqua era
già
scomparso. Un vero peccato che, data l'ora, non avrebbe neanche
potuto ripristinarlo...
«Non c'è problema per
Juvia se non vuoi dirle niente. Neanche Juvia sa perché l'ha
detto»
si affrettò intanto a chiarire, strattonando il braccio. Si
sentiva
in colpa per quell'improvvisa ondata di gelosia nei confronti di Lucy
e delle altre ragazze, che a differenza sua, lo conoscevano
abbastanza da sapere almeno in parte le motivazioni che lo spingevano
a comportarsi in quel modo. Era consapevole di non poter pretendere
nulla, in realtà, e sarebbe stata la prima ad arrabbiarsi se
qualcuno l'avesse costretta a rivelare cose che voleva tenere segrete
o a tradire la fiducia di una persona cara, ma la feriva essere
tenuta così in disparte. In fondo faceva parte anche lei del
loro
gruppo di amici, in genere molto unito e solidale con tutti i suoi
membri...
«Io invece lo so, e ti
chiedo scusa anche per questo. Intendevo dire che è una
lunga storia
e che non è il caso di parlarne qui e ora» la
interruppe Gray,
guardandola intensamente negli occhi, con un coraggio che sorprese
lui per primo, e a quel punto Juvia si bloccò all'istante.
Voleva
sul serio rivelarle il suo segreto? Non riuscì a trovare una
risposta sensata, ma non ce ne fu bisogno: il rintocco delle campane
della vicina cattedrale li avvisò che era più
tardi del previsto e
che dovevano affrettarsi a tornare a casa.
«Ci vediamo qui domani dopo
la scuola?» propose di getto il ragazzo, contento che la
ragazza
avesse smesso di lottare.
«Questo sarebbe... un
appuntamento?» sussurrò incredula Juvia, con il
cuore che le
batteva talmente forte per l'emozione da temere che il compagno
potesse sentirlo.
«Forse» balbettò Gray
imbarazzato, senza neanche guardarla. L'aveva detto senza pensarci, e
solo adesso capiva davvero il significato di quella semplice frase.
Stranamente la cosa non lo infastidì come si sarebbe
aspettato, ma
al momento non aveva voglia di farsi troppe domande. In fondo era
normale spiegare a un'amica almeno parte della sua storia, no?
«Juvia ne è molto felice»
disse lei con il sorriso più bello che le avesse mai visto,
per poi
avviarsi saltellando verso l'uscita più vicina.
Gray la seguì, insistendo
per accompagnarla a casa, ma stranamente non parlarono molto durante
il tragitto. Il ragazzo era troppo impegnato a chiedersi cosa gli
fosse preso negli ultimi tempi con Juvia, visto che non era certo da
lui riservarle tante attenzioni, mentre la compagna, ancora incredula
ma felice come non mai, stava ringraziando la margherita di poco
prima per la sua predizione chiedendo perdono al fiore per aver perso
la fiducia nei suoi confronti. Nessuno le avrebbe mai creduto,
probabilmente, ma nel suo caso aveva fatto bene a fermarsi tanto quel
giorno sulla riva del laghetto in cerca di conforto da quel vecchio
gioco.
Prompt: M'ama, non m'ama
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Purtroppo ieri non ho
fatto in tempo a pubblicare (la storia è venuta decisamente
più
lunga del previsto XD), ma spero di essermi fatta perdonare. In
realtà questo, come probabilmente altre storie della
raccolta, è
solo un estratto di una crossover che ho intenzione di cominciare
appena avrò terminato le altre long a cui sto lavorando
ultimamente.
Ci vorrà un po', temo, perché anche questa veda
la luce, ma ci
tenevo a dirvi che le molte cose lasciate inevitabilmente in sospeso
hanno un motivo ben preciso.
Fatemi
sapere che ne pensate, se vi va, e grazie a tutti coloro che mi hanno
dedicato un po' del loro tempo anche solo leggendo, ma anche alle
bellissime persone che hanno già inserito la raccolta tra le
preferite/seguite/ricordate. Spero di non deludere le vostre
aspettative e che continuerete a seguirmi fino alla fine! *^*
Ricordo
inoltre a chi fosse interessato l'esistenza del mio gruppo facebook
su Fairy Tail ed Edens Zero, che sta tra l'altro organizzando questa
iniziativa. Se volete conoscere altri fan di queste bellissime opere,
ci trovate a questo indirizzo:
https://www.facebook.com/groups/1510227842609212/?ref=bookmarks.
Vi aspettiamo numerosi! :3
Penso
di non avere altro da dire, per ora. Appuntamento a domani con la
prossima storia e buonanotte per dopo!
Un
bacio,
Ellygattina