Storia 1: Tra i ciliegi in fiore
Era
una domenica mattina, e
Lucy, uscita di casa per fare una passeggiata, camminava nel parco
beandosi del dolce profumo che riempiva l'aria. Gli alberi di
ciliegio erano in piena fioritura e molte famiglie stendevano sotto
di essi le tovaglie per il picnic mentre i bambini correvano ovunque,
chiamandosi l'un l'altro.
Quella vista le regalò una
spiacevole fitta di tristezza e nostalgia, facendole desiderare per
un attimo di tornare indietro nel tempo e di potersi immergere a sua
volta in quelle nuvole di petali rosa che si alzavano di tanto in
tanto mentre giocava con gli altri felice e spensierata. Lei si era
goduta quei momenti solo per poco, e ogni anno rimpiangeva le belle
giornate di primavera passate nel parco con i suoi genitori prima che
un brutto male le portasse via la madre, cambiando totalmente anche
il padre.
Ormai anche lui se ne era
andato e la ragazza era quindi rimasta sola, soffrendo, se possibile,
ancora di più in quel periodo dell'anno, che però
la spingeva
comunque a uscire di casa per ammirare il risveglio della natura e la
felicità altrui sognando la propria.
Da quando aveva iniziato la
scuola superiore, infatti, il rosa dei ciliegi le ricordava anche un
suo compagno di classe, che aveva catturato fin da subito il suo
interesse.
A prima vista non avrebbero
potuto essere più diversi, ma il tempo le aveva confermato
che in
realtà erano invece molto simili. L'unico problema era che
Natsu, il
ragazzo più scatenato dell'intero istituto con degli strani
capelli
di quel colore, non aveva mai dato segno di ricambiare, motivo per
cui aveva deciso a sua volta di fare finta di nulla per non perdere
la sua amicizia. Era stato il primo a parlarle in quella scuola,
senza curarsi del suo aspetto e del suo cognome, facendole capire che
era speciale e gettando quindi le basi di un rapporto che in quei due
anni era cresciuto sempre di più, sebbene non avesse mai
varcato,
almeno per lui, il confine dell'amicizia.
Si lasciò sfuggire un
sonoro sospiro a quel pensiero, e stava per incamminarsi verso casa
quando sentì qualcuno chiamare il suo nome.
Si girò di scatto con il
cuore in gola per lo spavento e di colpo arrossì vedendo
l'amico che
si sbracciava correndole incontro con un sacchetto in mano mentre
tutti nelle vicinanze si voltavano a guardarli.
In un'altra occasione
avrebbe voluto sprofondare al centro della Terra per la vergogna, dal
momento che lei era molto timida e riservata, ma quella mattina si
limitò ad aspettarlo con un dolce sorriso senza alcuna
protesta. In
fondo era felice che fosse spuntato da chissà dove,
risollevandole
all'istante il morale. Aveva sempre avuto il potere di farla sentire
meglio nei momenti di tristezza, e anche questa volta non aveva fatto
eccezione.
«Ehilà, Lucy! Che ci fai
qui?» domandò sorpreso il ragazzo appena la
raggiunse, con un
sorriso da un orecchio all'altro che le fece mancare un battito,
mentre si guardava rapida intorno per capire dove si trovasse. Ora
che ci faceva caso, in effetti, quel punto del parco era parecchio
lontano da casa sua.
«Avevo voglia di una
passeggiata» gli rispose con un sorriso dopo averlo salutato.
«E
tu?»
«Ieri sera ho dimenticato
di comprare i croccantini di Happy» spiegò il
ragazzo, leggermente
imbarazzato ma allegro come sempre, mostrandole il sacchetto con il
cibo per il suo amato gatto.
«Capisco. Bisognava
rimediare allora» rise lei.
«Già» confermò lui,
senza perdere il suo bellissimo sorriso.
Per qualche secondo calò il
silenzio e Lucy, notando il suo sguardo stranamente fisso su di
sé,
non poté fare a meno di distogliere il proprio. Stava
già per
chiedergli cosa avesse da guardarla tanto quando l'amico la
anticipò.
«Qualcosa non va?» domandò
preoccupato.
«No» rispose piano lei,
con una leggera esitazione.
«Ne sei sicura?»
insistette Natsu.
La ragazza avrebbe voluto
rispondergli di sì, ma quel semplice monosillabo le si
bloccò in
gola e finì invece per confidargli tutto, omettendo solo,
ovviamente, la parte che riguardava lui. Da un lato le sarebbe
piaciuto vedere come avrebbe reagito a una dichiarazione del genere,
ma non aveva il coraggio di rischiare tanto. Non poteva permettersi
di perdere anche il suo migliore amico, che da parte sua la ascoltava
serio e attento mentre camminavano fianco a fianco.
«So bene come ti senti» le
disse alla fine con aria insolitamente triste.
«Immagino di sì» mormorò
lei, sentendosi vagamente colpevole per quell'espressione che non gli
si addiceva affatto. Sapeva che anche lui aveva perso presto i
genitori e che per questo suo fratello maggiore, mai ripresosi del
tutto dalla batosta, aveva avuto crescendo dei grossi problemi che
solo ultimamente stavano migliorando grazie a una ragazza che fino a
un paio d'anni prima aveva frequentato la loro scuola. Anche per
Natsu, quindi, non doveva essere facile la vista di tante famiglie
felici e di bambini di tutte le età che scorrazzavano
ovunque sotto
i loro sguardi amorevoli.
Calò di nuovo il silenzio
per qualche minuto mentre procedevano entrambi con lo sguardo fisso
davanti a sé, troppo immersi nei propri pensieri per parlare
ancora,
finché non passarono accanto a una giovane coppia che
ridendo
portava sotto un albero due vassoi carichi di cibi dal profumo
invitante.
A quel punto il ragazzo,
accortosi dello sguardo quasi invidioso della compagna, si decise a
farle la proposta che gli frullava in testa da un po'.
«Hai da fare oggi?» le
chiese quindi senza guardarla.
«No, perché?» gli rispose
lei, osservandolo incuriosita. Era solo una sua impressione o aveva
davvero le guance un po' rosse?
«Se ti va, possiamo
prendere qualcosa al chiosco qui vicino e mangiare anche noi sotto i
ciliegi» propose tutto d'un fiato, imbarazzato come non mai
ma
deciso a farla felice, accennando vagamente alla coppia.
«I-intendi...» cominciò
incredula Lucy, con voce stranamente acuta, arrossendo subito ancor
più dell'amico mentre si domandava affannosamente se Natsu
provava
qualcosa nei suoi confronti.
«S-solo come amici... E se
per te non è un problema» si affrettò a
specificare, capendo solo
in quel momento la portata di ciò che le aveva chiesto.
«N-no, va bene... Stavo
solo chiedendo. Grazie per la proposta!» riuscì in
qualche modo ad
accettare lei, con il bellissimo sorriso che il ragazzo aveva sperato
di vedere.
In realtà la bionda
faticava ancora a realizzare che Natsu avesse detto proprio quelle
parole, ma il fatto che un'anziana coppia li stesse guardando
intenerita facendo loro dei piccoli cenni di incoraggiamento le
sembrava in fondo una prova sufficiente. Sperava solo di non scoprire
di lì a poco che era stato tutto un sogno, o non credeva
sarebbe
sopravvissuta alla delusione.
Per fortuna l'amico fu più
veloce di lei a riprendersi dall'imbarazzo del momento e dopo un
ultimo sorriso di gratitudine ai due vecchietti -che nel frattempo,
accortisi forse di averli messi ancor più in
difficoltà, avevano
ripreso a mangiare come se niente fosse-, la guidò verso il
chiosco.
Non sapevano ancora che ben
presto avrebbero smesso di considerarsi semplici amici, ma di certo
quella fu la migliore domenica trascorsa sotto i ciliegi in fiore da
molti anni a quella parte.
Prompt: Tra i ciliegi in fiore
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Spero che la storia vi
sia piaciuta, nonostante la malinconia e le tonnellate di zucchero
(XD :P), e che mi farete sapere che ne pensate, se vi va.
Come
ho scritto nell'introduzione, la raccolta partecipa all'iniziativa
primaverile del gruppo facebook “Fairy Tail & Edens
Zero
Italian fan group”, che troverete a questo indirizzo:
https://www.facebook.com/groups/1510227842609212/?ref=bookmarks.
Vi aspettiamo numerosi! :3
Grazie
di nuovo a tutti per il tempo che mi avete dedicato anche solo
leggendo (*^*) e tanti auguri in ritardo a tutte le donne!
Appuntamento
a domani con la prossima storia e buonanotte per dopo.
Un
bacio,
Ellygattina