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Autore: FedericaLille    11/03/2020    2 recensioni
Era così strano mancarsi tanto. Era come se entrambi avessero bisogno di restare in quel torpore che li cullava quando si toccavano. E ogni volta che si staccavano sembrava di svegliarsi di soprassalto nel freddo grigiore di Milano.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fai un buon profumo
 
 
Nic: Manchi
Sara: Quanto sei scemo… ci siamo appena salutati :D
Nic: Lo so! Non posso starti lontano per più di 2’. Passo a prenderti alle 19? Voglio andare al cinema
Sara: Va bene :-) cosa vuoi vedere?
Nic: Te
 
Sara sorrideva compiaciuta a quei messaggi. Non aveva mai incontrato qualcuno che ricambiasse appieno il suo desiderio di stare vicini. Lei voleva gli abbracci lunghissimi, i baci spontanei dentro ai negozi, le mani incrociate in macchina, e Nic le dava tutto quanto.
Uscivano insieme da poche settimane, ma ogni volta che si allontanavano Sara sentiva un vuoto allo stomaco, pur sapendo che Nic le avrebbe scritto un minuto dopo.
Era così strano mancarsi tanto. Era come se entrambi avessero bisogno di restare in quel torpore che li cullava quando si toccavano. E ogni volta che si staccavano sembrava di svegliarsi di soprassalto nel freddo grigiore di Milano. Insieme si scaldavano, ecco.
 
Sara era spossata dalla lunga giornata in ufficio. Il cinema probabilmente avrebbe assecondato la sua sonnolenza. Entrò in doccia per tirarsi su.
L’acqua era piacevolmente calda sulla pelle, il suo tocco scioglieva tutte le tensioni accumulate nel giorno.
Ilaria, il suo capo, le aveva assegnato un nuovo progetto davvero importante. Tanto intrigante quanto ostico. Avrebbe potuto rappresentare la carta vincente per conquistare un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Avrebbe anche potuto metterla in cattiva luce se non fosse stata in grado di gestirlo propriamente. D’altronde il suo tempo in azienda sarebbe scaduto in pochi mesi. Era un’arma a doppio taglio, e Sara ne era terrorizzata.
 
Per fortuna c’era Nic, che le teneva il mento mentre la baciava dolcemente, cancellando ogni preoccupazione.
“Fai un buon profumo”, le disse, mentre si allontanava dal suo viso. Si ricompose nella sua poltrona e tornò a guardare il film.
Sara chinò la testa sulla sua spalla e tentò di scattare una fotografia immaginaria di quell’istante. Gli occhi blu di Nic che specchiavano il grande schermo, il suo petto che si gonfiava a ogni respiro sotto il maglione grigio, il calore della mano poggiata sulla sua coscia.
Aveva paura di perdere tutta l’ebrezza di quei giorni. Forse perché in passato aveva supplicato affetto senza alcun risultato. Aveva seminato pezzi di cuore, convinta che un giorno quel tipo che era sparito di punto in bianco li avrebbe raccolti tutti e poi ricomposti. Aveva creduto in ogni carezza ricevuta e poi ne aveva sentito la mancanza. Temeva di tessere nuove fantasie sulla base dell’ennesima lusinga.
Nic però era diverso, anche lui bramava quell’ebrezza. Si leggeva chiaro nei suoi occhi quanto Sara lo rapisse con ogni semplice gesto. Si nutriva della sua tenerezza e non poteva farne a meno.
 
“Anche tu fai un buon profumo”, sussurrò.
Si sporse verso di lui e cercò la sua bocca nella stanza buia. Premette le labbra contro le sue per qualche istante e poi lo lasciò libero. Lui però la ritrasse a sé, afferrandola per il braccio e riprese a baciarla come se fosse l’unica cosa che valesse la pena fare in quel momento. E il cinema fosse solo una scusa per baciarsi al buio in mezzo a un mucchio di estranei, per mostrare a tutti che qualsiasi film fosse una noia mortale in confronto alla passione che c’era tra loro.
 
L’inverno era alle porte e le foglie gialle e rosse cominciavano a cadere. Sara stringeva la mano di Nic dentro al suo morbido guanto mentre camminavano verso il parcheggio.
“Sai, mi hanno affidato un nuovo progetto a lavoro. È roba grossa”, raccontava entusiasta, “Però non posso dirti di più perché è top secret.”
“Ma come! Perché? Adesso sono curioso, voglio saperlo”, contestò Nic.
“Non posso davvero. O dovrò ucciderti.”
“Sei proprio ingiusta. Sono contrariato.”
“Se conquisterai la mia fiducia te lo dirò. Fino ad allora…”
“Non ti fidi di me?”
“Voglio solo esserne sicura.” Sara gli sorrise, nel tentativo di rassicurarlo.
Funzionò. Nic non insistette e cominciò invece a commentare alcune scene piccanti del film appena visto.
“Ecco, quella cosa lì dovremmo provarla più tardi”, suggerì, accarezzandole la schiena.
 “Resti a dormire da me?”, intuì lei, compiaciuta.
“Posso?”
 
Trascorsero la notte insieme, rubandosi il fiato a vicenda e poi addormentandosi, abbracciati, l’uno nei sogni dell’altra.
 
  
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