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Autore: 2BLiGHt    12/03/2020    1 recensioni
[Ispirato alla guerra del Graal di Fate/ Apocrypha]
Siamo nel 2019, dopo 15 anni a Southborne (Inghilterra) sta per consumarsi una nuova guerra del santo graal. Due squadre gli Azure, capitanati da Gwendolyn Frey e i Candid, capitanati dallo stoico capofamiglia dei Wyham. Su questo scenario 14 servant si danno battaglia per ottenere la potente reliquia capace di esaudire qualunque desiderio.
Ma come ogni guerra, i suoi partecipanti vengono segnati da un amaro destino: Fanie una homunculus che desidera provare emozioni è costretta a scontrarsi con qualcuno che riteneva suo amico.
Ora il destino dei master sta per compiersi
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Episode 2 - Unfixable Mistakes



[Abigail PoV]
Dopo aver recitato la formula, venni investita da una luce bianca che mi accecò completamente. Quando riaprii gli occhi, vidi dinnanzi a me un uomo alto, giovane, dai capelli biondi e vestito in maniera piuttosto scoperta, anche se possedeva alcuni pezzi armatura dorata sulle gambe. L'uomo mi guardò, con i suoi intensi occhi rossi avvicinandosi lentamente a me con aria altezzosa. Dovevo ammettere che questo tizio mi metteva un po' in soggezione per essere il mio servant, un po' timorosa feci qualche passo indietro prima di sentire la sua voce parlarmi con fare deciso.

« Dimmi, donna, sei per caso tu la mia master? »
« Ehm... Sì, sono io la tua master: Abigail Whyam dei Candidi. Oggi hai stipulato un contratto con me, enuncia il tuo nome Servant te lo ordino come tuo master. »

L'uomo si avvicinò a me sempre di più, finché non fummo a pochi centimetri e mi afferrò il viso con la mano.
Ero terrorizzata, ma al tempo stesso mi stavo maledicendo: come potevo avere paura dal mio stesso servant? Insomma, dovrebbe essere lui terrorizzato da me dato che possiedo ben tre magie di comando, sono la sua master!

« Ohhh... Capisco, allora non è un caso che sia proprio tu la mia master. Le somigli molto sai... »  Nei miei occhi era possibile leggere della palese confusione: ma di che diavolo stava parlando questo tizio, cioè questo Servant « Sii grata per questo giorno, poiché il Re degli Eroi è tuo alleato: io sono Gilgamesh, e da questo momento anche tu farai parte della mia immensa collezione di tesori. »

« Eh? Ma che diavolo stai dicendo, io non farò parte proprio di nessuna collezione! Per chi mi hai presa? Non sono mica una soubrette decorativa.
Ascoltami Re degli Eroi: sono grata che tu abbia risposto alla mia chiamata, ma per ottenere la gloria c'è bisogno di rispetto. Per cortesia, abbi l'accortezza di trattarmi da Master ed io ti tratterò da Re... Nei miei... Limiti insomma...
 »

Sento nuovamente i suoi occhi su di me, penetranti ma questa volta tremendamente severi, sembravano quelli di mio padre e mi mettevano un terribile disagio, sento che mi sta scrutando con il suo sguardo di brace. Non devo tentennare, non adesso: ho intenzione di far vedere che non sono una a cui si possono mettere i piedi in testa.

« Tu proprio non capisci, donna... »  dice lui, continuando a mantenere un tono di voce severo « Ma se vuoi che le cose stiano così, a me va bene. Ti sei imposta senza risultare sgradevole, hai guadagnato il mio rispetto. » 

Ottimo! Riuscire a farsi ascoltare dal proprio Servant è importante, soprattutto perché la collaborazione è essenziale se voglio assolutamente vincere contro la squadra Azzurra. Sto parlando con un Re, all'epoca la gente non è così accomodante come nella nostra era.

« Dunque, cosa vuoi chiedermi donna? Vogliamo annientare subito i nostri avversari? »

« Vorrei tanto farlo, ma al momento dobbiamo tornare a casa degli Wyham... E potresti metterti dei vestiti meno scoperti? Per favore, mi metti in imbarazzo! »

Gilgamesh fece un sospiro palesemente infastidito, mentre i suoi vestiti mutarono in qualcosa di decisamente più adatto all'ambiente. Tuttavia, senza nemmeno chiedermi il permesso, il mio Servant mi prese e mi caricò stile sacco di patate mentre iniziava a dirigersi verso il sentiero. I miei appelli ad essere posata giù non servono a nulla Gilgamesh proprio sembrava non ascoltarmi.

« Solo perché a te non sta bene, questo non significa che non farai parte dei miei tesori... Dove si trova casa tua, Abigail Wyham? »



 

[??? PoV]
Mi ha mandato un'altra poesia, un altro frammento di una vita ormai lontana a me. Cosa sta cercando di dire? Sicuramente sa che sono qui, sa che il Graal ha chiamato proprio me per essere giudice... Vuole mettersi in mezzo? Vuole aiutarmi?
Ogni volta che penso a lui, il mio cuore si riempie di felicità, sento di non avere alcun pensiero quando leggo i suoi versi.
Desidero solo che lui e suo fratello non si facciano di nuovo male, voglio bene ad entrambi ma non sembrano comprenderlo.
Il mio desiderio è però cosa assai minuscola in confronto a quello che mi è stato affidato.
Sarò un giudice imparziale.
Ora che ci sono io, questa guerra può finalmente cominciare.

[Jayce PoV]
Merdamerdamerdamerda!
Cazzo! Ora come faccio a dirlo a mio padre?
Mi ammazza, me lo sento.
Quella donna, quella spaventosa donna è apparsa al posto di colei che ci avrebbe guidati verso la gloria eterna: re Artù. Invece c'è questo... Mostro? Non so come definirla... Merda! Ora cosa dico a mio padre? Abigail mi prenderà in giro per ere, mio padre non mi rivolgerà più la parola...
Cazzo, proprio a me mi doveva capitare questa tizia magra, svestita e dai capelli bianchi. Sono stato attentissimo, il mio rituale era perfetto dunque cosa era andato storto?
Chi è questa donna?

« Servant di classe Saber. Altera. Sei il mio master? »

M-Mi ha parlato?
Non so cosa dire, onestamente sono solo molto molto confuso sul perché non ci sia Artù dinnanzi a me. Ha detto che si chiama Altera... Chissà chi è...

« S-Sì... Sono il tuo master. »

Non so chi sia questa tizia, ma sicuramente mio padre sarà deluso da tutto questo: lui ha delle aspettative su di me, vuole che io rappresenti la perfezione del nostro casato... Cosa che puntualmente non riesco a fare.
Questa guerra era la mia ultima chance per riscattarmi.
Ho fallito.

« Aspetta! Dove vai? » 

La ragazza magra aveva deciso di prendere l'iniziativa e di iniziare a camminare verso l'uscita del giardino, dunque decisi immediatamente di seguirla e capire che cosa volesse fare. Io speravo che non volesse combattere, o comunque combinare immediatamente dei danni o sarebbero stati dei guai per me. 
Cazzo!  Perché io dovevo ricevere un servant simile?
Per una volta che avevo fatto le cose per bene, mi viene da piangere!
Sono veramente uno sfigato, un coglione assurdo.

« Ehi, ferma. Altera dove stai andando? »

« Dal nemico, devo fermare questa orribile civilizzazione che rappresenta. Tu vuoi questo, vero master? »

Ecco, lo sapevo.
Maledizione, già evocata e già vuole combattere.
Che devo fare?
Con calma, con calma Jayce spiegale che tu sei il master e che non può partire a razzo senza fare le cose con calma.

« C-Capisco, ma non sarebbe meglio pensare ad un piano prima di gettarsi a capofitto nella mischia? Non voglio vederti morire subito e la nostra squadra deve assolutamente vincere. »

« Ok. Ho capito. Cosa vuole fare la squadra? »

« Non lo so, dobbiamo incontrarci tutti e pensare ad una tattica. »

« Non c’è tempo. Bisogna fermare la cattiva civilizzazione. »

Questa tipa è proprio impossibile!

Devo tuttavia restare calmo e continuare ad insistere, sembrava però interessata ai miei peluche nonostante i suoi discorsi sulla cattiva civilizzazione. Presi il mio cagnolino giocattolo e glielo lanciai, lei lo afferrò al volo e rimasi del tutto incantato dalla sua dolcissima espressione di sorpresa.

« Oh, un cane. Soffice. »

« Te lo regalo, ma devi fare come dico io. Domani ci sarà un incontro fra tutti i master della squadra dei Candidi, fino ad allora niente cose che possano mettere in difficoltà il gruppo ok? »

Fece di sì con la testa mentre abbracciava il cagnolino.

Meno male, le piacciono le cose carine, non sembra essere diversa da una comune ragazza e mi chiedo chi possa essere questa Altera. Farò delle ricerche in merito, magari gli altri servant la conoscono e possono dirmi chi diavolo sia. Anche se già immagino la faccia di mio padre quando verrà a sapere della mia più totale disfatta, del mio fallimento.

Ed io che volevo fare bella figura davanti ad Abigail e a quello sbruffone di Keith.

 

[Abigail POV]

 

Il giorno dopo ci radunammo tutti in sala grande della residenza di mio padre, ognuno di noi era accompagnato dal proprio servant tranne mio fratello Jayce. Non capivo, non aveva evocato anche lui il suo servant?

Dove diavolo era?

« Abigail. Che piacere vederti. »

Mi girai, riconoscendo la voce di Keith, un mio caro amico di infanzia e figlio di un conoscente di mio padre. Anche lui era un mago, un mago molto speciale perché possedeva gli Occhi Mistici, in particolare gli Occhi Mistici della Privazione dell’anima: si tratta di un’abilità che gli permetteva di rubare qualsiasi cosa purché avesse un’anima. Lui era estremamente bravo anche con la magia, ci sono tante cose che mi piacerebbe imparare da lui.

« Salve Keith, che sono contenta di vederti. Come stai? »

Era ovvio che anche lui partecipasse alla guerra del Santo Graal, infondo si trattava di un mago molto forte ed aveva evocato la sua Servant, una ragazza molto graziosa che mi sorrise con dolcezza.
« Che ragazza stupenda, ciao Abigail. »

« S-Salve, piacere di conoscerti. Lei è la tua servant? »

« Esattamente, lascia che ti presenti Bradamante, cavaliere di Carlo Magno. »

Mi sorrise nuovamente, era una giovane così posata ed elegante nonostante fosse un cavaliere mi sorprese molto constatare ciò. Dietro di me Gilgamesh osservava il tutto con un certo distacco, ma potevo perfettamente capire che tutte queste cerimonie non gli piacevano affatto e accennò solo ad un saluto.

Finalmente poi arrivò mio padre, accompagnato dal suo di Servant, da padre Puccini e da una donna dai lunghi capelli biondi.

« Squadra dei Candidi, finalmente siamo tutti qui. La guerra è ufficialmente iniziata, oggi abbiamo ospiti gli arbitri di questo conflitto: Padre Puccini e la Ruler che si occuperanno di monitorare la situazione. Vi chiedo cortesemente, sia a Servant che a Master di limitare i combattimenti ad aree aperte poiché gli esseri umani non devono assolutamente venire a contatto con il nostro mondo. Questo non sta a significare che dobbiate usare i guanti, è essenziale fare di tutto affinché possiate portare a casa la vittoria: non dovete fermarvi, dobbiamo cambiare il mondo e spero che ognuno di voi sia pronto a compiere i sacrifici necessari a sconfiggere gli Azure.  »

Come al solito mio padre era sempre melodrammatico, non c’era bisogno di fare un discorso del genere. Nel frattempo mi ero avvicinata a mio fratello nella speranza di vederci chiaro sulla mancanza del suo Servant.

« Jayce, dove diavolo è il tuo Servant? »

Sembrava che un brivido freddo avesse attraversato la sua schiena, voleva andarsene da quel posto e per quanto non lo biasimavo io volevo comunque conoscere la verità.

« Ehm… In realtà è qui… Cioè… Insomma… Sta facendo pattuglia. »

« No, sono qui. »

Mi si presentò davanti una donna dalla pelle color caramello, abiti moderni (immagino per camuffarsi con l’anno corrente) e capelli color della neve.
La guardai allibita.

« Ma lei non è Re Artù. »

« Vuoi fare silenzio? Lo so che non è Artù, ha detto di chiamarsi Altera… Non so chi diavolo sia. »


« Aspetta, hai detto Altera? »

Fu Gilgamesh ad intervenire, sia io che mio fratello ci girammo verso di lui guardandolo con curiosità.

« Sì, ha detto di chiamarsi Altera. »

« Capisco, forse voi la conoscete con il nome di Attila, re degli unni. »

Cosa?!

Mio fratello invece di evocare il re dei cavalieri ha evocato il re degli unni?

Che storia malata è mai questa?

« Si tratta di un servant di classe saber molto potente, più potente di Artoria Pendragon a mio avviso. Ti conviene essere all’altezza del suo potere, ragazzino. »

Nella sfortuna mio fratello ha avuto fortuna, il problema era che bisognava dirlo a mio padre ma ci avremo pensato dopo.

 

[Fanie POV]

Caldo.
Sento caldo.
Calore umano. Un calore a me sconosciuto.
Apro gli occhi, vedo la figura imponente di un uomo dai capelli corti marroni, la barda e lucenti occhi profondi.
Lui mi fissa.
Mi sorride.
Provo rabbia, tanta rabbia.
Provo imbarazzo, tanto imbarazzo.
Non abbiamo nulla addosso se non il lenzuolo.

« Bonjour mademoiselle Master, vi siete finalmente svegliata. »


« Archer.... »

Aveva una spada in mano, pensavo di esserci riuscita ad evocare Saber ed invece avevo fallito, avevo evocato Archer. Il rituale aveva preso buona parte delle mie energie magiche ed ero svenuta. Gwendolyn, assieme al mio servant aveva proposto un mana trasfert affinché potessi riacquisire le energie perdute, io accettai dato che io sono solo un homunculus non ho certo voce in capitolo per quanto riguarda questo genere di cose. Lui era stato molto gentile, le sue mani erano scivolate delicate su di me e mentre facevamo il mana trasfert la mia mente si era completamente svuotata, sia della rabbia, che della tristezza, di tutto. Percepivo solo il suo calore e l’estasi del momento, un sentimento che non avevo mai provato fino a quel momento. Mi ero addormentata infine, accanto al mio servant che si era messo a vegliare su di me.

« Davvero non riesci a chiamarmi Napoleon? »


« No. »


La tristezza che avevo accumulato, la rabbia e i sensi di colpa erano tornati tutti di getto.
Volevo che fosse saber.
Volevo adempiere al mio destino, al mio compito.
Non vincerò mai.
Perderò.
Morirò
« Perché non sei un Saber? » dico io con voce rotta « Diventa un Saber, diventa Saber. »


Do pugni contro il suo petto, lo odio, odio quel servant con tutta me stessa ed ho odiato essere stata bene con lui durante il mana trasfert.
Non lo volevo, non volevo che fosse un Archer.
Mi prende le mani e mi guarda con serietà.


« Ascolta, non so perché tu volessi un Saber come servant, ma voglio dirti questo: non tutto è perduto. Non sei sola in questa guerra, forse non potrai fare cambio con il master di Saber ma sappi che io non ho nulla da invidiare alla classe degli spadaccini. Ti farò avere il Graal a qualsiasi costo, ho risposto alla tua chiamata proprio per questo motivo e poi ti trovo davvero simpatica. Mi piaci, mi ricordi Josephine. »


Perché ride?
Non capisco?
Perché dovrebbe essere divertente tutto questo?
Mi viene da piangere.


« Ci vestiamo e facciamo un po’ di colazione, oui? Dai non essere più triste, mi spiace vedere una mia amante in queste condizioni. Voglio un bellissimo sorriso, sono sicuro che ne sei capace. »


Mi alzai e mi misi i vestiti.
Lo stesso fece Archer.
Insieme andammo verso la sala per la colazione, quella mattina sarebbero arrivati gli altri master di Azure.

 

[??? Pov]

 

Uno. Due. Tre. Quattro.
Danzare sulle punte è difficile, ma è da quando sono bambina che lo faccio ed io amo danzare. Oggi dovrò presenziare a casa di Gwendolyn Frey assieme a mia sorella, lei si è già incamminata io volevo fare un po’ di allenamento in vista del balletto dove io sarò prima ballerina.


« Siete stupenda, mia master. »


La voce del mio principe risuona limpida attraverso la palestra, gli sorrido e concludo gli ultimi passi della coreografia per poi inchinarmi.
Mi applaude ed il mio cuore esplode di gioia.


« Grazie, Saber! »

 

 

E dopo un anno sono riuscita a postare il secondo capitolo!
Vi ho fregati, pensavate che fosse saber il servant di Fanie e invece no XD
Ad ogni modo, ho deciso di voler usare i servant di Fate/Go, inizialmente napoleone doveva essere effettivamente saber ma ho successivamente scoperto che era stato inserito come Archer in Fate/Go. Preferisco fare servant che già ci sono in modo da fare qualche cosina bella ed artistica durante gli scontri.
A breve il capitolo tre!

 

 

   
 
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