Episode
2 - Unfixable
Mistakes
[Abigail PoV]
Dopo aver recitato la formula, venni investita da una luce bianca che
mi accecò
completamente. Quando riaprii gli occhi, vidi dinnanzi a me un uomo
alto,
giovane, dai capelli biondi e vestito in maniera piuttosto scoperta,
anche se
possedeva alcuni pezzi armatura dorata sulle gambe. L'uomo mi
guardò, con i
suoi intensi occhi rossi avvicinandosi lentamente a me con aria
altezzosa.
Dovevo ammettere che questo tizio mi metteva un po' in soggezione per
essere il
mio servant, un po' timorosa feci qualche passo indietro prima di
sentire la
sua voce parlarmi con fare deciso.
« Dimmi,
donna, sei per caso tu la mia master? »
« Ehm... Sì, sono io la tua
master: Abigail Whyam dei Candidi. Oggi hai
stipulato un contratto con me, enuncia il tuo nome Servant te lo ordino
come
tuo master. »
L'uomo
si avvicinò a me sempre di più, finché
non fummo a pochi centimetri e mi
afferrò il viso con la mano.
Ero terrorizzata, ma al tempo stesso mi stavo maledicendo: come potevo
avere
paura dal mio stesso servant? Insomma, dovrebbe essere lui terrorizzato
da me
dato che possiedo ben tre magie di comando, sono la sua master!
« Ohhh... Capisco, allora non è un caso che sia proprio tu la mia master. Le somigli molto sai... » Nei miei occhi era possibile leggere della palese confusione: ma di che diavolo stava parlando questo tizio, cioè questo Servant « Sii grata per questo giorno, poiché il Re degli Eroi è tuo alleato: io sono Gilgamesh, e da questo momento anche tu farai parte della mia immensa collezione di tesori. »
« Eh?
Ma che diavolo stai dicendo, io non farò parte proprio di
nessuna
collezione! Per chi mi hai presa? Non sono mica una soubrette
decorativa.
Ascoltami Re degli Eroi: sono grata che tu abbia risposto alla mia
chiamata, ma
per ottenere la gloria c'è bisogno di rispetto. Per
cortesia, abbi l'accortezza
di trattarmi da Master ed io ti tratterò da Re... Nei
miei... Limiti insomma... »
Sento nuovamente i suoi occhi su di me, penetranti ma questa volta tremendamente severi, sembravano quelli di mio padre e mi mettevano un terribile disagio, sento che mi sta scrutando con il suo sguardo di brace. Non devo tentennare, non adesso: ho intenzione di far vedere che non sono una a cui si possono mettere i piedi in testa.
« Tu proprio non capisci, donna... » dice lui, continuando a mantenere un tono di voce severo « Ma se vuoi che le cose stiano così, a me va bene. Ti sei imposta senza risultare sgradevole, hai guadagnato il mio rispetto. »
Ottimo!
Riuscire a farsi ascoltare dal proprio Servant è importante,
soprattutto perché la collaborazione è essenziale
se voglio assolutamente
vincere contro la squadra Azzurra. Sto parlando con un Re, all'epoca la
gente
non è così accomodante come nella nostra era.
« Dunque, cosa vuoi chiedermi donna? Vogliamo annientare subito i nostri avversari? »
« Vorrei tanto farlo, ma al momento dobbiamo tornare a casa degli Wyham... E potresti metterti dei vestiti meno scoperti? Per favore, mi metti in imbarazzo! »
Gilgamesh fece un sospiro palesemente infastidito, mentre i suoi vestiti mutarono in qualcosa di decisamente più adatto all'ambiente. Tuttavia, senza nemmeno chiedermi il permesso, il mio Servant mi prese e mi caricò stile sacco di patate mentre iniziava a dirigersi verso il sentiero. I miei appelli ad essere posata giù non servono a nulla Gilgamesh proprio sembrava non ascoltarmi.
« Solo
perché a te non sta bene, questo non significa che non farai
parte dei miei tesori... Dove si trova casa tua, Abigail Wyham? »
[???
PoV]
Mi ha mandato un'altra poesia, un altro frammento di una vita ormai
lontana a
me. Cosa sta cercando di dire? Sicuramente sa che sono qui, sa che il
Graal ha
chiamato proprio me per essere giudice... Vuole mettersi in mezzo?
Vuole
aiutarmi?
Ogni volta che penso a lui, il mio cuore si riempie di
felicità, sento di non
avere alcun pensiero quando leggo i suoi versi.
Desidero solo che lui e suo fratello non si facciano di nuovo male,
voglio bene
ad entrambi ma non sembrano comprenderlo.
Il mio desiderio è però cosa assai minuscola in
confronto a quello che mi è
stato affidato.
Sarò un giudice imparziale.
Ora che ci sono io, questa guerra può finalmente cominciare.
[Jayce PoV]
Merdamerdamerdamerda!
Cazzo! Ora come faccio a dirlo a mio padre?
Mi ammazza, me lo sento.
Quella donna, quella spaventosa donna è apparsa al posto di
colei che ci
avrebbe guidati verso la gloria eterna: re Artù. Invece
c'è questo... Mostro?
Non so come definirla... Merda! Ora cosa dico a mio padre? Abigail mi
prenderà
in giro per ere, mio padre non mi rivolgerà più
la parola...
Cazzo, proprio a me mi doveva capitare questa tizia magra, svestita e
dai
capelli bianchi. Sono stato attentissimo, il mio rituale era perfetto
dunque
cosa era andato storto?
Chi è questa donna?
« Servant di classe Saber. Altera. Sei il mio master? »
M-Mi
ha parlato?
Non so cosa dire, onestamente sono solo molto molto confuso sul
perché non ci
sia Artù dinnanzi a me. Ha detto che si chiama Altera...
Chissà chi è...
« S-Sì... Sono il tuo master. »
Non
so chi sia questa tizia, ma sicuramente mio padre sarà
deluso da tutto
questo: lui ha delle aspettative su di me, vuole che io rappresenti la
perfezione del nostro casato... Cosa che puntualmente non riesco a fare.
Questa guerra era la mia ultima chance per riscattarmi.
Ho fallito.
« Aspetta! Dove vai? »
La
ragazza magra aveva deciso di
prendere l'iniziativa e di iniziare a camminare verso l'uscita del
giardino,
dunque decisi immediatamente di seguirla e capire che cosa
volesse fare.
Io speravo che non volesse combattere, o comunque combinare
immediatamente dei
danni o sarebbero stati dei guai per me.
Cazzo! Perché io dovevo ricevere un
servant simile?
Per una
volta che avevo fatto le cose per bene, mi viene da piangere!
Sono
veramente uno sfigato, un coglione assurdo.
« Ehi,
ferma. Altera dove stai andando? »
« Dal
nemico, devo fermare questa orribile civilizzazione che rappresenta. Tu
vuoi
questo, vero master? »
Ecco,
lo
sapevo.
Maledizione,
già evocata e già vuole combattere.
Che devo
fare?
Con calma,
con calma Jayce spiegale che tu sei il master e che non può
partire a razzo
senza fare le cose con calma.
« C-Capisco,
ma non sarebbe meglio pensare ad un piano prima di gettarsi a capofitto
nella
mischia? Non voglio vederti morire subito e la nostra squadra deve
assolutamente vincere. »
« Ok.
Ho capito. Cosa vuole fare la squadra? »
« Non
lo so, dobbiamo incontrarci tutti e pensare ad una tattica. »
« Non
c’è tempo. Bisogna fermare la cattiva
civilizzazione. »
Questa
tipa
è proprio impossibile!
Devo
tuttavia restare calmo e continuare ad insistere, sembrava
però interessata ai
miei peluche nonostante i suoi discorsi sulla cattiva civilizzazione.
Presi il
mio cagnolino giocattolo e glielo lanciai, lei lo afferrò al
volo e rimasi del
tutto incantato dalla sua dolcissima espressione di sorpresa.
« Oh,
un cane. Soffice. »
« Te
lo regalo, ma devi fare come dico io. Domani ci sarà un
incontro fra tutti i
master della squadra dei Candidi, fino ad allora niente cose che
possano
mettere in difficoltà il gruppo ok? »
Fece
di sì
con la testa mentre abbracciava il cagnolino.
Meno
male,
le piacciono le cose carine, non sembra essere diversa da una comune
ragazza e
mi chiedo chi possa essere questa Altera. Farò delle
ricerche in merito, magari
gli altri servant la conoscono e possono dirmi chi diavolo sia. Anche
se già
immagino la faccia di mio padre quando verrà a sapere della
mia più totale
disfatta, del mio fallimento.
Ed
io che
volevo fare bella figura davanti ad Abigail e a quello sbruffone di
Keith.
[Abigail
POV]
Il
giorno
dopo ci radunammo tutti in sala grande della residenza di mio padre,
ognuno di
noi era accompagnato dal proprio servant tranne mio fratello Jayce. Non
capivo,
non aveva evocato anche lui il suo servant?
Dove
diavolo
era?
« Abigail.
Che piacere vederti. »
Mi
girai,
riconoscendo la voce di Keith, un mio caro amico di infanzia e figlio
di un
conoscente di mio padre. Anche lui era un mago, un mago molto speciale
perché
possedeva gli Occhi Mistici, in particolare gli Occhi Mistici della
Privazione
dell’anima: si tratta di un’abilità che
gli permetteva di rubare qualsiasi cosa
purché avesse un’anima. Lui era estremamente bravo
anche con la magia, ci sono
tante cose che mi piacerebbe imparare da lui.
« Salve
Keith, che sono contenta di vederti. Come stai? »
Era
ovvio
che anche lui partecipasse alla guerra del Santo Graal, infondo si
trattava di
un mago molto forte ed aveva evocato la sua Servant, una ragazza molto
graziosa
che mi sorrise con dolcezza.
« Che ragazza stupenda, ciao Abigail. »
« S-Salve,
piacere di conoscerti. Lei è la tua servant? »
« Esattamente,
lascia che ti presenti Bradamante, cavaliere di Carlo Magno. »
Mi
sorrise
nuovamente, era una giovane così posata ed elegante
nonostante fosse un
cavaliere mi sorprese molto constatare ciò. Dietro di me
Gilgamesh osservava il
tutto con un certo distacco, ma potevo perfettamente capire che tutte
queste
cerimonie non gli piacevano affatto e accennò solo ad un
saluto.
Finalmente
poi arrivò mio padre, accompagnato dal suo di Servant, da
padre Puccini e da
una donna dai lunghi capelli biondi.
« Squadra
dei Candidi, finalmente siamo tutti qui. La guerra è
ufficialmente iniziata,
oggi abbiamo ospiti gli arbitri di questo conflitto: Padre Puccini e la
Ruler
che si occuperanno di monitorare la situazione. Vi chiedo cortesemente,
sia a
Servant che a Master di limitare i combattimenti ad aree aperte
poiché gli
esseri umani non devono assolutamente venire a contatto con il nostro
mondo.
Questo non sta a significare che dobbiate usare i guanti, è
essenziale fare di
tutto affinché possiate portare a casa la vittoria: non
dovete fermarvi,
dobbiamo cambiare il mondo e spero che ognuno di voi sia pronto a
compiere i
sacrifici necessari a sconfiggere gli Azure. »
Come
al
solito mio padre era sempre melodrammatico, non c’era bisogno
di fare un
discorso del genere. Nel frattempo mi ero avvicinata a mio fratello
nella
speranza di vederci chiaro sulla mancanza del suo Servant.
« Jayce,
dove diavolo è il tuo Servant? »
Sembrava
che
un brivido freddo avesse attraversato la sua schiena, voleva andarsene
da quel
posto e per quanto non lo biasimavo io volevo comunque conoscere la
verità.
« Ehm…
In realtà è qui…
Cioè… Insomma… Sta facendo pattuglia. »
« No,
sono qui. »
Mi
si
presentò davanti una donna dalla pelle color caramello,
abiti moderni (immagino
per camuffarsi con l’anno corrente) e capelli color della
neve.
La guardai
allibita.
« Ma
lei non è Re Artù. »
« Vuoi fare silenzio? Lo so che non è Artù, ha detto di chiamarsi Altera… Non so chi diavolo sia. »
« Aspetta,
hai detto Altera? »
Fu
Gilgamesh
ad intervenire, sia io che mio fratello ci girammo verso di lui
guardandolo con
curiosità.
« Sì,
ha detto di chiamarsi Altera. »
« Capisco,
forse voi la conoscete con il nome di Attila, re degli unni. »
Cosa?!
Mio
fratello
invece di evocare il re dei cavalieri ha evocato il re degli unni?
Che
storia
malata è mai questa?
« Si
tratta di un servant di classe saber molto potente, più
potente di Artoria
Pendragon a mio avviso. Ti conviene essere all’altezza del
suo potere,
ragazzino. »
Nella
sfortuna mio fratello ha avuto fortuna, il problema era che bisognava
dirlo a
mio padre ma ci avremo pensato dopo.
[Fanie
POV]
Caldo.
Sento caldo.
Calore
umano. Un calore a me sconosciuto.
Apro gli
occhi, vedo la figura imponente di un uomo dai capelli corti marroni,
la barda
e lucenti occhi profondi.
Lui mi
fissa.
Mi sorride.
Provo
rabbia, tanta rabbia.
Provo
imbarazzo, tanto imbarazzo.
Non abbiamo
nulla addosso se non il lenzuolo.
« Bonjour mademoiselle Master, vi siete finalmente svegliata. »
« Archer.... »
Aveva
una
spada in mano, pensavo di esserci riuscita ad evocare Saber ed invece
avevo
fallito, avevo evocato Archer. Il rituale aveva preso buona parte delle
mie
energie magiche ed ero svenuta. Gwendolyn, assieme al mio servant aveva
proposto un mana trasfert affinché potessi riacquisire le
energie perdute, io
accettai dato che io sono solo un homunculus non ho certo voce in
capitolo per
quanto riguarda questo genere di cose. Lui era stato molto gentile, le
sue mani
erano scivolate delicate su di me e mentre facevamo il mana trasfert la
mia
mente si era completamente svuotata, sia della rabbia, che della
tristezza, di
tutto. Percepivo solo il suo calore e l’estasi del momento,
un sentimento che
non avevo mai provato fino a quel momento. Mi ero addormentata infine,
accanto
al mio servant che si era messo a vegliare su di me.
« Davvero non riesci a chiamarmi Napoleon? »
« No. »
La tristezza
che avevo accumulato, la rabbia e i sensi di colpa erano tornati tutti
di
getto.
Volevo che
fosse saber.
Volevo
adempiere al mio destino, al mio compito.
Non vincerò
mai.
Perderò.
Morirò
« Perché
non sei un Saber? » dico io con voce rotta
« Diventa un Saber,
diventa Saber. »
Do pugni
contro il suo petto, lo odio, odio quel servant con tutta me stessa ed
ho
odiato essere stata bene con lui durante il mana trasfert.
Non lo
volevo, non volevo che fosse un Archer.
Mi prende le
mani e mi guarda con serietà.
« Ascolta,
non so perché tu volessi un Saber come servant, ma voglio
dirti questo: non
tutto è perduto. Non sei sola in questa guerra, forse non
potrai fare cambio
con il master di Saber ma sappi che io non ho nulla da invidiare alla
classe
degli spadaccini. Ti farò avere il Graal a qualsiasi costo,
ho risposto alla
tua chiamata proprio per questo motivo e poi ti trovo davvero
simpatica. Mi
piaci, mi ricordi Josephine. »
Perché ride?
Non capisco?
Perché
dovrebbe essere divertente tutto questo?
Mi viene da
piangere.
« Ci
vestiamo e facciamo un po’ di colazione, oui? Dai non essere
più triste, mi
spiace vedere una mia amante in queste condizioni. Voglio un bellissimo
sorriso, sono sicuro che ne sei capace. »
Mi alzai e
mi misi i vestiti.
Lo stesso
fece Archer.
Insieme
andammo verso la sala per la colazione, quella mattina sarebbero
arrivati gli
altri master di Azure.
[???
Pov]
Uno.
Due.
Tre. Quattro.
Danzare
sulle punte è difficile, ma è da quando sono
bambina che lo faccio ed io amo
danzare. Oggi dovrò presenziare a casa di Gwendolyn Frey
assieme a mia sorella,
lei si è già incamminata io volevo fare un
po’ di allenamento in vista del
balletto dove io sarò prima ballerina.
« Siete
stupenda, mia master. »
La voce del
mio principe risuona limpida attraverso la palestra, gli sorrido e
concludo gli
ultimi passi della coreografia per poi inchinarmi.
Mi applaude
ed il mio cuore esplode di gioia.
E dopo
un anno sono riuscita a postare il secondo capitolo!
Vi ho fregati, pensavate che fosse saber il servant di Fanie e invece
no XD
Ad ogni modo, ho deciso di voler usare i servant di Fate/Go,
inizialmente napoleone doveva essere effettivamente saber ma ho
successivamente scoperto che era stato inserito come Archer in Fate/Go.
Preferisco fare servant che già ci sono in modo da fare
qualche cosina bella ed artistica durante gli scontri.
A breve il capitolo tre!