SUPERPOTERE Alla fine sì, l'ho perso il mio superpotere, nell'apatia mi sono immerso; non riesco più a vedere. Alzo e ribalto le lenzuola, svuoto la borsa, filtri per terra. Non parlo, bocca stretta in una museruola nessuna mano mi afferra. Tanto, troppo tempo che non me lo concedo mi guardo e mi mento tutto in bilico tra un cedo e un procedo. È che la sera ho male alle guance di tanto sorridere, ridere ma sono trafitto, diecimila lance sono stanco di tutto questo fingere. Imposto la sveglia, è ora di dormire spengo la luce, si accendono i pensieri. Groviglio di budella, non sembra finire oggi è proprio identico a ieri. Mi manca il mio superpotere essere fragile, lasciarmi andare non sono un pugile. E ho dimenticato com'è piangere, non c'è più nessuna spalla sono stanco di crescere, stanco di essere quello che non crolla, che non molla.