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Autore: Gabrys95    12/03/2020    1 recensioni
Questa storia è la continuazione dell’anime “Elfen Lied”, tratto dall’omonimo manga di Lynn Okamoto. Perché faccio questa storia? Il finale di questo cartone animato è molto diverso da quello del manga; inoltre è un finale aperto, lascia molti punti interrogativi, e con questa storia si chiude il cerchio. In questa storia vi sono alcuni elementi del manga combinati con alcuni elementi di mia fantasia, nuovi personaggi e nuovi eventi.
Ringrazio di cuore tutti coloro che leggeranno questa storia, anche perché questo è il mio primo libro che scrivo. Io spero che la storia vi piacerà, ma se non vi piacesse, non fa niente.
Chi era la figura dietro la porta? Quale progetto intendeva Kakuzawa? Che ne sarà dei diclonius?
In questa storia saprete tutto. Buona lettura a tutti.
Genere: Science-fiction, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Kouta/Lucy, Kouta/Yuka , Nana/Mayu
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2
I PIANI DI KAKUZAWA

Alcuni giorni prima, la squadra di sicurezza, detta S.A.T. (Special Assault Team) dopo che catturò Lucy, rientrò al laboratorio a bordo di un elicottero. Nel mentre, il fondatore e il direttore generale del laboratorio, Kakuzawa, era nel suo ufficio a lavorare. Qualche momento dopo, qualcuno bussò alla porta del suo ufficio.

"signor Kakuzawa, posso entrare?".
"prego, entri pure".
La porta si aprì. Era una scienziata del laboratorio. Ella andò verso la scrivania. "che cosa c'è?" disse Kakuzawa.

"la volevo informare che abbiamo contattato la squadra, sta rientrando in questo momento con la diclonius Lucy. Ella è stata catturata, ma è ferita, però da quello che ci hanno riferito è una ferita non gravissima, dovrebbe sopravvivere".

"grazie per l'informazione. Dica subito alla squadra di portare Lucy alla camera blindata numero quattro dopo che saranno atterrati".

"come vuole signore". E contattò la squadra e disse loro quello che le aveva detto Kakuzawa. Poi dopo pochi secondi, si sentì il suono di un elicottero; Kakuzawa si alzò dalla sedia e guardò dalla grande parete vetrata del suo ufficio l'elicottero della squadra che stava per atterrare all'eliporto del laboratorio.

"ora può tornare al lavoro" disse Kakuzawa alla scienziata. "come vuole".

Detto questo, la scienziata uscì dall'ufficio chiudendo la porta. Poi dopo qualche secondo, anche Kakuzawa uscì dal suo ufficio e chiamò, con il cellulare, tre scienziati; tutti e tre erano esperti di ingegneria genetica, ed erano tra i più bravi del laboratorio.

"Lucy è stata catturata. Dirigetevi alla camera blindata numero quattro, sono arrivati. Prendete dei guanti, una fasciatura e una siringa, vi spiegherò tutto dopo" disse loro Kakuzawa. Successivamente, il direttore generale del laboratorio si diresse alla camera blindata designata e vi arrivò nel giro di un minuto; il suo ufficio, infatti non era molto lontano da quella camera. Pochissimi secondi dopo, arrivarono anche i tre scienziati, con i guanti, la fasciatura e la siringa.

"eccoci, direttore" disse uno dei tre scienziati.

"bene" disse Kakuzawa. State a sentire: Lucy è stata catturata, ma è ferita. Ora aspettiamo che arrivi qualcuno della squadra con lei, dopodiché potete procedere prima a fasciare la sua ferita, poi procederete come vi ho detto prima che il S.A.T. intervenisse, intesi?".

"si signore" dissero.

Dopo circa un minuto, venne un membro del S.A.T. che stava portando Lucy in spalla. Ferita, Lucy gridava dal dolore. Successivamente il membro del S.A.T. disse: "eccola, l'abbiamo riportata".

"bel lavoro" disse Kakuzawa. Poi aprì la camera blindata, digitando un codice d'accesso e le porte della camera si aprirono.

"venite" disse Kakuzawa. Ed entrarono nella camera blindata. Dentro la camera, vi era un macchinario di metallo, collegato a un computer per vedere la salute della persona sul quale ci stava sopra. Il macchinario era strutturato in modo che, una volta attivato, la persona non potesse muoversi e quando Kakuzawa e gli altri entrarono nella camera era messo in senso orizzontale, come se fosse un lettino di ferro.

"metti pure Lucy in quell'apparecchio, dopodiché puoi andare" disse Kakuzawa al membro del S.A.T., cosa che fece immediatamente, e poi uscì dalla camera.

Lucy urlava sempre più dal dolore, la ferita che aveva rimediato non era piccola. Dopo che i soldati ferirono Lucy, cessarono il fuoco, la presero e la portarono sull'elicottero. Durante il tragitto, Lucy perse del sangue non solo dalla ferita nella gamba sinistra ma anche dalla testa, in quanto dallo scontro aveva perso l'altro dei suoi corni e i soldati cercarono di fermare l'emorragia con ogni mezzo possibile; Kakuzawa, infatti, aveva ordinato di far riportare Lucy viva e sull'elicottero i soldati riuscirono a diminuire un po'l'emorragia, usando la scatola del pronto soccorso dell'elicottero, cercando di fasciare

le ferite. Riuscirono a fermare l'emorragia dalla ferita sulla testa, la stessa cosa non per l'altra ferita. Quando arrivarono al laboratorio la situazione era migliorata, ma non abbastanza sufficientemente; Lucy, anche se di meno, perdeva ancora del sangue.

Il direttore Kakuzawa attivò il macchinario. Appena attivato, Lucy fu bloccata da parti metalliche del macchinario, le impedivano di muoversi, e continuava ad urlare, con gli occhi chiusi. Kakuzawa disse ai dottori di cambiare la fasciatura tutta insanguinata che i soldati, sull'elicottero avevano messo a Lucy.

"secondo lei è meglio che il macchinario stia in senso verticale?" dissero gli scienziati.

"non è necessario. Kaito, tu vai al computer, mentre Sosuke e Aritomo penseranno al resto" disse Kakuzawa.

Mentre Kaito andò al computer per analizzare la salute di Lucy, gli altri due scienziati si misero i guanti, le levarono la fasciatura tutta bagnata di sangue, cambiandola con quella che avevano preso. Mentre le fasciavano la ferita, Lucy continuava ad urlare; sentiva ancora tanto dolore. Dopo poco più di un minuto le fasciarono la ferita. Aritomo disse: "adesso non dovrebbe più perdere sangue". Kaito, osservando i dati di Lucy al computer, disse: "ha perso molto sangue, ma se la caverà".

Poi Kakuzawa disse: "bene. Ora procedete con la siringa".

"si signore" dissero Sosuke e Aritomo. Si tolsero i guanti quasi totalmente macchiati di sangue e presero la siringa. Lucy, sempre con gli occhi chiusi, non urlava più, ma respirava affannosamente. Successivamente, infilarono la siringa nel braccio destro di Lucy e le presero una quantità di sangue che superava di poco la metà del piccolo cilindro, poi le levarono la siringa dal braccio. Lucy, successivamente, sfinita dal dolore, perse i sensi. Sosuke, piuttosto stranito, disse: "ma... è morta?".

Kaito, vedendo lo stato di salute di Lucy al monitor, dopo qualche secondo, disse: "no, è solo svenuta".

"in effetti è molto pallida..." disse Aritomo.

"beh, non importa" disse Kakuzawa "quello che conta ora è che noi abbiamo il suo sangue". Poi disse ad Aritomo, con la siringa contenente il sangue di Lucy in mano: "metti il sangue in una provetta, poi portala nella stanza delle analisi".

"d'accordo signore". E così fece. Uscì dalla camera, andò a prendere una provetta e ci mise il sangue di Lucy. Dopodiché, portò la provetta nella stanza delle analisi del laboratorio e dopo, tornò nella camera numero quattro.

"fatto, signor Kakuzawa, il sangue della diclonius è nella stanza delle analisi in una provetta".

"benissimo". Lucy era sempre svenuta. Sosuke disse: "adesso che abbiamo il suo sangue, che ne facciamo di Lucy? La riportiamo nella sua cella?".

"no. Prima avevo detto che avrebbe avuto quello che si meritava, ovviamente dopo averle preso un po' del suo sangue".

"e che cosa?".

"una punizione: la butteremo nel mare".

"e se si risvegliasse in acqua?".

"prima le inietteremo una sostanza paralizzante, in modo che non possa muoversi, nemmeno se si svegliasse in acqua" disse Kakuzawa.

"capisco. Ma perché vuole sbarazzarsi di Lucy?".

"è una diclonius incontrollabile, può essere solo una minaccia per i miei piani futuri".

"possiamo sapere di quali piani sta parlando?".

"vi farò sapere tutto più tardi. Adesso pensiamo a Lucy, iniettatele una sostanza paralizzante".

"si signore".

I due scienziati Sosuke e Aritomo andarono così a prendere una nuova siringa e una sostanza paralizzante; poi, dopo circa due minuti, tornarono nella camera blindata numero quattro.

"signore, come sostanza paralizzante abbiamo solo il pancuronio" disse Sosuke.

"va bene. Procedete pure". "d'accordo, signore".

Misero una buona quantità di pancuronio nella siringa e, successivamente, fecero l'iniezione a Lucy, ancora svenuta. Poi Kakuzawa disse: "bene. Ora potete procedere come previsto. Ci ritroviamo nel mio ufficio fra venti minuti, devo parlarvi".

"come vuole signore" dissero. Kaito, ancora al computer disattivò il macchinario, mentre gli altri due scienziati presero Lucy. Kaito fu il primo ad uscire dalla camera blindata. Gli altri due scienziati, dopo che presero Lucy, uscirono dal laboratorio e andarono verso la scogliera. Il direttore Kakuzawa fu l'ultimo ad uscire dalla camera blindata, la chiuse digitando di nuovo il codice e poi andò nel suo ufficio. Sosuke e Aritomo giunsero sulla scogliera nel giro di pochi minuti, e gettarono Lucy in mare. Stettero a guardare per pochi secondi il corpo di Lucy in acqua, poi rientrarono al laboratorio e andarono nell'ufficio del direttore. Mentre camminavano, Aritomo disse: "Sosuke, secondo te cosa ha intenzione di dirci il direttore?"

"non lo so proprio, staremo a vedere" disse Sosuke.

Arrivati alla porta dell'ufficio di Kakuzawa, vi era anche Kaito ad attenderli.

Sosuke disse: "il direttore è nel suo ufficio?".

"si, ci sta aspettando" disse Kaito. Aritomo bussò. Si udì un "avanti" e i tre scienziati entrarono. Kakuzawa seduto alla sua scrivania.

"avete gettato Lucy in mare?" disse il direttore a Sosuke e ad Aritomo. "si signore" disse Sosuke "abbiamo fatto esattamente come ci ha detto". "bene".
"prima ha detto che ci doveva parlare..." disse Aritomo.

"esattamente, Ho delle cose da dirvi".

"prima però possiamo sapere perché abbiamo dovuto prendere del sangue a Lucy? lei, dopo che tutto il S.A.T. è intervenuto per catturare il diclonius, ci ha avvisato che, una

volta catturato avremmo dovuto prenderle un po' di sangue, ma non ci ha detto il motivo..." disse Sosuke.

"infatti avevo intenzione di dirvi anche questo". "ah, ho capito".
"dunque, cosa ci deve riferire?" Disse Kaito.

"quello di cui voglio parlarvi riguarda i miei piani futuri, è giusto che lo sappiate, perché voi siete i fra i più esperti e migliori scienziati del laboratorio. Ma nei prossimi giorni lo dirò anche a tutti gli altri scienziati di questa struttura".

"quali sarebbero i suoi piani?".

"ora vi dico tutto. come voi ben sapete, questa struttura può contenere in totale quarantacinque diclonius, e ognuno di loro sta in una cabina numerata".

"esattamente signore" disse Sosuke.

"ho detto conteneva, perché tre di loro non ci sono più, ovvero Lucy, Nana e Mariko".

"si signore" disse Kaito.

"immagino che voi conosciate bene la storia dei diclonius, ovvero come tutto ebbe inizio...".

"si signore" disse Sosuke "io so tutto riguardo a questa storia...". "anche io" disse Kaito.

"io qualcosa so, ma non tutto quanto..." disse Aritomo, che poi continuò dicendo: "mi dovete perdonare, ma io so pochissimo su questi esseri chiamati diclonius per il fatto che non ne ho mai visto uno dal vivo e in azione e quindi non so che cosa possano fare questi esseri... a me è sempre stato solo affidato il compito di studiare e approfondire le analisi dei loro test... so però che hanno qualcosa di diverso dagli umani normali, ma non so bene come si chiamino quelle parti sulla schiena...". Aritomo era il più giovane degli scienziati della struttura, avendo solo ventiquattro anni, e inoltre lavorava al laboratorio solo da poco tempo. Essendo bravissimo ed esperto nella scienza genetica, è stato

scoperto da Kakuzawa non molto tempo dopo la fuga di Lucy dal laboratorio e fu convinto di lavorare per lui, ma non seppe molto sui diclonius, a causa del lavoro che doveva svolgere. Mentre studiava i test, rimase incredulo: come era possibile che un essere umano avesse delle corna e parti aggiuntive? Dato che nessuno gli disse moltissimo, non riusciva a trovare una risposta.

"allora ne approfitto per dirti tutta questa faccenda, la devi sapere questa storia, perché fai parte del personale di questa struttura" disse Kakuzawa ad Aritomo.

"ne sarei onorato" disse Aritomo. E così Kakuzawa iniziò a raccontargli tutto ciò che avrebbe dovuto sapere.

"i diclonius sono degli umani mutati da un virus" disse il direttore. "umani... modificati da un virus?".

"esatto, hai capito bene. I diclonius si differenziano dagli umani normali per due particolarità: hanno due corna sulla testa e hanno delle arti aggiuntive al loro corpo, veloci quanto il pensiero e potentissime, col nome di vettori. I vettori dei diclonius possono allungarsi di qualche metro. Sono arti così forti da respingere dei proiettili".

"davvero?".

"si, ma i vettori possono fare molto altro".

"cosa intende?".

"se usati tutti insieme, possono sollevare una macchina o danneggiare moltissimo anche un mezzo corazzato".

"ma è impossibile...".

"non per loro, i diclonius sono esseri potentissimi. Tuttavia, i vettori hanno anche dei punti deboli".

"quali sarebbero?".

"i vettori possono essere contrastati da vettori di altri diclonius e non riescono a respingere bene i proiettili delle armi pesanti".

"probabilmente per questo Lucy era rimasta ferita...".

"esatto. Avevo ordinato a tutto il S.A.T. di intervenire con armi pesanti, e alla fine ha ceduto sotto tanti colpi".

"in generale, quanti vettori ha un diclonius?".

"quattro, ma qualcuno ne aveva di più, come Mariko, il diclonius numero trentacinque, ne aveva ventisei".

"ventisei?" disse Aritomo abbastanza basito.
"si, ma si tratta di un caso molto raro".
Poi Aritomo disse: "non capisco però come nacquero questi umani modificati...".

E Kakuzawa disse: "qualche anno fa, quando comparve il virus qui in Giappone, si verificarono nascite di umani modificati solo in quest'aera del mondo. Chiamammo questi umani modificati, appunto, diclonius e nacque così un'associazione segreta a Tokyo, l'associazione anti-diclonius, formata da scienziati e soldati molto specializzati; solo il governo del Giappone è a conoscenza dell'esistenza dei diclonius, ma decidemmo di far rimanere il resto del mondo all'oscuro da questa storia. A causa dei poteri di questi umani modificati, si decise di usare ogni mezzo per catturare ogni diclonius e dopo essere catturato, veniva successivamente ucciso. Solamente per pochi si decise di tenerlo per studiarlo, mentre altri li prendemmo appena nati; tutte le famiglie di questi umani modificati appena nati pensarono che avessero solo una comune malformazione nel cranio, ma al tempo stesso, non li volevano in famiglia e così li abbiamo portati in questo laboratorio".

Aritomo rimase in silenzio, continuando ad ascoltare Kakuzawa.

"successivamente, il virus si espanse in altre aree del globo a causa degli spostamenti delle persone nel pianeta. Le aree in cui si il virus si espanse però non furono molte negli altri continenti; grazie alle tecnologie che l'associazione ha fatto sviluppare, riuscimmo ad individuare i diclonius sia qui, in Giappone, che negli altri continenti e l'associazione anti-diclonius inviò centinaia uomini speciali in giro per il mondo per individuare e prendere gli umani modificati. L'associazione subì delle perdite a causa dei poteri dei diclonius, così si decise di usare ogni mezzo forte per prenderli, sia in Giappone che nel resto del mondo. Alcuni li uccisero immediatamente, altri li portarono in Giappone,

mentre per altri ancora si decise, dall'associazione, di costruire altri laboratori nel mondo, dove rimasero e sono tutt'ora rinchiusi. In collaborazione con gli altri stati, il governo disse di voler costruire dei centri medici per sviluppare ricerche, mascherando così la storia e in non molto tempo, nel giro di poco meno di due anni, furono costruiti altri laboratori. Nell'attesa che venissero completati, tutti i diclonius catturati furono portati in Giappone, poi una volta completati i laboratori, trasferimmo i diclonius catturati nei laboratori del continente di provenienza. In seguito, non si verificarono più nascite di umani modificati, sia in Giappone che nel mondo, grazie ad un vaccino che l'associazione ha fatto creare per fermare il virus, mascherando questa storia con la diffusione di una semplice epidemia e, successivamente, l'associazione venne sciolta, ma le popolazioni del mondo intero, non hanno mai saputo nulla di questa storia. Ripeto, solo i governanti del Giappone sanno di questa storia, ma se si escludono loro, nessuno nel pianeta sa che esistono i diclonius, solo chi lavora ai laboratori sa di tutto questo".

"quanti laboratori ci sono nel mondo?".

"Ce ne sono sei in totale, uno per ogni continente. Questo dove siamo noi, situato al largo delle coste della città di Kamakura, rappresenta quello dell'Asia e tutti e sei i laboratori sono collegati tra loro tramite la tecnologia. Questo dove noi siamo è il più grande fra tutti, perché è stato costruito nella zona mondiale dove nacquero più diclonius, ma non di molto rispetto agli altri cinque".

"e dove sono posizionati nel mondo? Sono anch'essi in un'isoletta?".

"gli altri laboratori sono stati costruiti in una base sotterranea, in modo da essere ancora meno visibili agli occhi del mondo. Fu l'associazione anti-diclonius a decidere dove venissero costruiti. Gli altri laboratori sono situati in queste nazioni: per quello dell'Oceania fu deciso dall'associazione di costruirlo in Nuova Zelanda, non moltissimo lontano dalla città di Auckland; per quello dell'America del sud si decise di costruirlo in Argentina, a pochi chilometri dalla città di Posadas; per quello dell'America del nord, fu deciso di costruirlo negli Stati Uniti, nel nord della California, a poche miglia dalla città di San Francisco; in Europa, l'associazione prese la decisione di costruire il laboratorio in Germania, abbastanza vicino alla città di Amburgo; per quanto riguarda l'Africa, fu deciso di costruire il laboratorio nella Repubblica Democratica del Congo, non tanto lontano dalla capitale Kinshasa. Per il continente asiatico, la scelta del Giappone fu più facile, in quanto proprio qui si verificarono più nascite di diclonius che in ogni altra parte negli altri continenti. Inoltre, solo questo laboratorio contiene quarantacinque diclonius, gli altri ne contengono un numero di poco inferiore".

"capisco".
"c'è un'altra cosa che devi sapere". "che cosa?".

"i diclonius sono tutte femmine ma sono tutte sterili, quindi incapaci di riprodursi ma, Lucy era l'unica in grado di procreare, di partorire un diclonius, la regina della sua specie".

"come mai?".

"probabilmente, quando nacque Lucy, la natura del virus stava modificandosi. Il virus fu fermato proprio poco tempo dopo che Lucy fu catturata. Lucy era un diclonius particolare: oltre a procreare, dai test, dagli esperimenti e dalle analisi che abbiamo fatto su di lei poteva utilizzare la propria energia vitale per stimolare i processi di guarigione".

"incredibile... però non capisco ancora una cosa...".

"che cosa?".

"come nacque il virus?".

"non lo sappiamo. L'origine è sconosciuta. Stiamo facendo ancora delle ricerche per trovare una risposta plausibile".

"ho capito. Be, la ringrazio".

"bene. Adesso" disse Kakuzawa riferendosi anche a Sosuke e a Kaito "vi vorrei parlare dei miei piani futuri".

"si signore, come vuole" disse Kaito.

"vorrei coinvolgere tutti e tre voi nei miei piani, perché siete tra i più bravi della struttura".

Sosuke, Aritomo e Kaito rimasero in silenzio, ad ascoltare Kakuzawa.

"vi ho chiesto di prendere il sangue di Lucy per fare in modo di creare un diclonius che possa partorire". I tre scienziati rimasero piuttosto sorpresi.

"con la tecnologia segreta del laboratorio, unendo il sangue di Lucy, si può creare un diclonius in grado di procreare".

"per che motivo ha intenzione di fare una cosa del genere?" disse incuriosito Kaito.

"avrei intenzione di fare dei nuovi test ed esperimenti su un diclonius che possa procreare, ma che sia controllabile".

"perché allora ha voluto che ci sbarazzassimo di Lucy? lei poteva già procreare..." disse Sosuke.

"ve l'ho già detto: Lucy era un diclonius fuori controllo, avrebbe potuto distruggere tutti i miei progetti, a lei importava solo di uccidere e spazzare via l'umanità intera".

"capisco" rispose Sosuke.

"un altro motivo per cui avrei intenzione di realizzare ciò, è per il fatto di studiare ancora meglio la natura dei diclonius; in questo modo, si potrebbe scoprire ancora di più su di loro, ad esempio una cura. Per realizzare tutto ciò, avrei bisogno di abili scienziati molto esperti nella materia e voi siete tra i più bravi della struttura".

"sembra interessante..." disse Sosuke.
"in questo modo" disse Kaito "si potrebbe approfondire ancora di più su questa storia". "esattamente" disse il direttore.
"quando avrebbe intenzione di cominciare a creare questo diclonius?" disse Sosuke.

"prima bisogna analizzare il sangue di Lucy che le abbiamo preso prima e aspettare che altri scienziati mi portino sia i risultati delle analisi del sangue sia quelli dei test di Miyu, Ayaka e Kinuko, i diclonius numero quarantatré, quarantaquattro e quarantacinque".

"a cosa le servono i risultati delle analisi del sangue e dei test di quegli altri diclonius?" disse Kaito.

"mi servono per metterli a confronto, per notare se la natura del virus che ha modificato tutte loro sia diversa da quella di quando ha modificato Lucy".

"ho capito" rispose Kaito.

"ha intenzione di dire tutto questo anche a tutti gli altri scienziati del laboratorio?" disse Aritomo.

"si".
"e quando?".

"nei prossimi giorni, ma per adesso limitatevi a dire solo che Lucy non c'è più. Il resto lo dirò io".

"d'accordo, signore".

"bene. Adesso vorrei che andaste ad analizzare il sangue di Lucy che le avete preso poco fa. Portatemi le analisi quando sono pronte, io adesso devo tornare a lavorare".

"e le analisi del sangue e dei test delle altre tre diclonius?" disse Sosuke. "a questo penseranno altri scienziati, ci stanno attualmente lavorando". "come vuole, signore".

E dopo aver detto queste parole, Aritomo, Kaito e Sosuke uscirono dall'ufficio di Kakuzawa e andarono ad analizzare il sangue di Lucy, come il direttore gli aveva detto di fare. Kakuzawa intanto, rifletté, facendo qualche passo in giro per il suo ufficio. Poi, andò verso la parete vetrata, dietro la sua scrivania. Quando fu a pochi centimetri dalla parete formata di vetro, osservò il mare per qualche secondo, poi si sedette, riprendendo a lavorare sugli studi sui diclonius del suo laboratorio e degli altri cinque che, tramite i computer, gli erano arrivati, e che lui aveva fatto stampare. Mentre lavorava, faceva delle riflessioni, osservando e analizzando i risultati degli esperimenti su tutti i diclonius del suo laboratorio e di quelli degli altri laboratori. Ogni diclonius di ogni laboratorio era chiamato prima con un numero e poi, successivamente, con un nome normale.

"i diclonius..." disse egli nella mente "sono degli esseri incredibili, che possono cambiare questo pianeta". Studiò e continuò ad analizzare tutti i risultati per le successive sei ore,

era infatti abituato a lavorare di notte finché alle prime luci dell'alba, qualcuno bussò alla porta del suo ufficio.

"avanti" disse il direttore. La porta si aprì. Era una scienziata del laboratorio con in mano dei fogli.

"signore" disse la scienziata "abbiamo i risultati delle analisi del sangue e dei test sul diclonius numero quarantatré di nome Miyu".

"prego, me li faccia vedere pure".
La scienziata gli diede i fogli. Lui li analizzò.

"bene" disse Kakuzawa "a quanto pare la nostra Miyu sta facendo progressi con i suoi vettori".

"già, dagli esperimenti che le abbiamo fatto, suoi vettori sono già in grado di fare dei danni gravissimi. Molto strano, vista la sua età" disse la dottoressa.

"se la confrontiamo con i diclonius della sua età in questa struttura non ci sarebbe partita. Ha solo nove anni, ma dimostra di essere una diclonius differente dagli altri" disse il direttore.

"un caso simile c'era con il diclonius numero trentacinque".
"ovvero Mariko".
"sì, era dotata di molti più vettori degli altri diclonius, una rara condizione per loro". "esattamente. Ma poteva capitare ed è capitato a lei".
"bene. Allora dalle analisi che cosa deduce di numero quarantatré Miyu?".

"penso che, in non molto tempo, Miyu possa diventare uno dei diclonius viventi più forti. Se alla sua età riesce a fare queste cose, crescendo i suoi quattro vettori possono diventare ancora più potenti e fare molti più danni di quelli degli altri".

"capisco".

la scienziata poi, osservando Kakuzawa piuttosto stanco, disse: "ha lavorato anche questa notte...".

"si".
"perché non si riposa un po'? in fondo il riposo può solo farle del bene". "forse ha ragione. In effetti non dormo da quasi ventidue ore".
"allora vada a riposarsi, tanto non c'è fretta per nulla".
"e va bene, andrò a dormire per qualche ora".

"d'accordo allora". Successivamente fu comunicato tramite un altoparlante, che la scienziata doveva tornare alla sua postazione, per raccogliere ed analizzare dati su altri diclonius.

"credo che io debba tornare al mio lavoro" disse con un sorriso.

"vada pure, io adesso vado a riposarmi. Lasci pure la porta aperta, tanto tra poco vado nella mia stanza".

"si signore" ed uscì dall'ufficio. Poco dopo il direttore Kakuzawa prese le chiavi da un cassetto, uscì dal suo ufficio e chiuse la porta a chiave. Poi andò verso la sua stanza.

   
 
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