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Autore: Giglian    13/03/2020    1 recensioni
Nell'oscurità di una guerra incombente, le sfrenate e spensierate esistenze dei Malandrini si sfilacciano negli intrighi di una Hogwarts sempre più ricca di pericoli ed insidie. In un labirinto di incertezze, nell'ultimo anno l'amore sembra essere l'unico filo che conduce alla salvezza. Ma, per chi giura di non avere buone intenzioni, nulla sa essere semplice.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure dei Malandrini.'
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"Voglio catturare Babbo Natale!"
Lily batté le palpebre. Una, due volte.
No, non poteva essere davvero così scemo.
"J-James, Babbo Natale non esiste..." disse solo, con voce anche insolitamente tranquilla per una che stava dicendo una cosa COSI' ovvia ad un ragazzo che aveva diciassette anni.
Gli occhi del maghetto brillarono, mentre quelli di Black si fissarono sul soffitto con un sonoro sbuffo esasperato.
"Questo lo dici tu!"











Cinque anni fa. Secondo anno.






Lo scribacchiare frenetico della penna piuma stava diventando quasi irritante. O forse era la sola presenza di quel bambino a far sembrare pestifera qualsiasi cosa.
Mancavano pochi giorni a Natale e la scuola si era riempita di genitori venuti a ritirare i loro preziosi pargoletti. In teoria, quando un adulto si sbatte in prima persona per prelevarsi il figlio da qualsivoglia istituto, dovrebbe fare solo tre cose semplici.
Entrare. Prendere la propria eredità genetica. Uscire.
Ma come in tutte le scuole del mondo, quello era diventato il momento perfetto per raggrupparsi a capannelli a parlare di come stesse procedendo l'organizzazione scolastica...o per meglio dire, a spettegolare come galline starnazzanti.
Quel giorno, a riunirsi furono alcune mamme imbellettate come meringhe, che decisero di comune accordo che c'era un elemento fondamentale sul quale sentivano l'urgente necessità di chiocciare...ovvero, un bambino di dodici anni che scarabocchiava in silenzio una vecchia pergamena su un comodino di fianco all'ufficio del Preside, proprio accanto a loro.
Aveva capelli impropobilmente spettinati, il viso graffiato e...due enormi occhi d'oro.
"Guarda, c'è il figlio dei Potter."
"Ma sicuro che sia lui?"
"Non glieli hai visti, gli occhi?"
"Santo cielo, ma che ha fatto ai pantaloni?"
"Dicono abbia dato fuoco a qualcosa..." Una delle donne sollevò il naso acquilino schioccando le labbra con sguardo critico. "Sta dando un sacco di problemi ai Potter, sapete? Che disgrazia per una famiglia così famosa! Dicono che sia un vero e proprio criminale!"
"Ma no, magari è solo un po' pestifero..." si rabbonì una, guardando il visetto così carino del maghetto, tutto serio su ciò che stava scrivendo.
"I bambini di dodici anni 'solo pestiferi' non danno fuoco alle cose." rimbeccò l'altra, acidamente. "Sapete che ha messo una bomba-puzzola nell'ufficio del Primo Ministro? Intere riunioni saltate per giorni!"
"Beh, la mela non cade lontano dall'albero. Non mi pare che la sua famiglia sia proprio l'esempio della calma...perlomeno, sua madre..."
"Ma che dici? I Potter sono degli eroi! I guerrieri devono essere un po' sanguigni..."
"Non c'è proprio paragone! C'è differenza tra salvare vite e dare fuoco alle cose per scherzo!"
"Fossi in loro, delle belle sculacciate non gliele toglierebbe ness..."
La mamma non finì la frase...perchè qualcosa esplose proprio al centro del gruppetto.
Ricoprendole di una strana polverina bianca dalla testa ai piedi.
Sconvolte, tutte fecero un balzo indietro con uno strillo...e grossi sacchi di piume si squarciarono sulle loro teste.
"Smettetela di belare, vecchie befane!" urlò a gran polmoni James Potter, balzando in piedi sulla sedia con una gran risata mentre quelle iniziarono a urlare come banshee, sgranando gli occhi mentre le piume si appiccicarono ai loro vestiti facendole sembrare tutte dei polli formato gigante.
La sorpresa e lo sgomento furoni tali che rimasero paralizzate con gli occhi a palla per un minuto buono e quando si girarono in massa verso quel demonio pronte a metterlo alla forca, quello era già scomparso.
"Dove...dove diavolo è andato?!" strillò una donna, sull'orlo di una crisi di nervi.
"Questo è troppo! Ora vado da Silente!" ululò un'altra, prima di sentire qualcosa che le tirava il lembo di una gonna. "Cos...?"
Quando si girarono tutte insieme, le bocche rimasero spalancate.
Perché dietro a loro stava il bambino più carino di sempre.
Capelli biondi, occhi celesti, vestito come un principino ed con il viso candido come quello di un angioletto, le fissava così timidamente che era da mangiarselo.
Il pupetto allungò un fazzolettino verso di loro e quelle parvero sciogliersi come burro.
"Oddio, che tesoro!" trillò una, dimenticando di sembrare una gallina.
"Ti sei perso, piccolino?"
"Guardatelo, ci vuole prestare il suo fazzoletto!"
"Ma dov'è la tua mamma, eh?"
Quello si guardò i piedini dondolando su sé stesso prima di mormorare "Buongiorno signorine, avrei un po' di fame..."
Ed in men che non si dica, fu letteralmente ricoperto di dolciumi. Sembrava avessero scorte di caramelle e cioccolatini per un intero esercito, oltre a piazzargli fra le braccia anche alcuni pacchettini regalo destinati ai loro figli!
Se lo strapazzarono finché poterono, e tra un bacio a schiocco e l'altro, il marmocchio si avviò per i corridoi traballando sotto il peso di una montagna di doni...sotto lo sguardo divertito di Euphemia Potter, appoggiata ad una colonna con un ghigno.
"Mi stupisco sempre del livello di genialità di certe persone." ironizzò Fleamont Potter, facendosi accanto a lei e passandole una mano sul fianco.
La donna rise, scuotendo i ricci ribelli che le accarezzavano gli zigomi.
"Abbiamo finito?"
"Sì, Silente ha detto che la gonna incendiata di Madame Clarck sta decisamente meglio così. Perché quelle tizie sono conciate come dei pennuti?"
"James ne ha fatta un'altra delle sue." sospirò la strega, alzando gli occhi al cielo. "Bisognerà cercarlo, prima che distrugga qualcos'altro!"
"E' con i suoi amici?" lo sguardo del marito non le sfuggì.
Gli piantò gli occhi addosso di sottecchi, con una smorfia a metà tra l'infastidito e l'easperato.
"Smettila." soffiò appena, severa. "E' solo un bambino. Non sia mai che avere degli amici lo calmi un po'."
"O che lo peggiori..."
"Sai perchè fa così." replicò duramente lei. "Era proprio necessario parlargli di...quella cosa?"
L'uomo guardò altrove. Erano poche le volte in cui riusciva a vedere Fleamont Potter turbato. Ma anche il mago più in gamba del mondo ha dei punti deboli.
"Sì." ammise solamente. "Aveva diritto di sapere."
Lei sospirò...riflettendo su quanto potessero essere testardi i maschi della sua famiglia.
E su quanto potesse essere grande la caduta di chi stava così in alto. Su quanto potesse schiacciare chiunque al di sotto.
Compreso un figlio.
"Vi proteggerò sempre." disse, chiudendo i pugni con forza e guardando lontano. "Sai che lo farò. Sai che posso vedere."
La mano dell'uomo le accarezzò la pelle più lentamente. Scendendo...
"Quindi sai cosa sta per succedere adesso."
"Sei pessimo." soffiò quella, con un sorriso sornione. "E' pieno di bambini qui intorno."
Non la stava più ascoltando. Le baciava il collo...e tutto scivolava via.
Lo faceva per distrarla da quell'argomento così spinoso...e come ogni volta, ci stava riuscendo.
Maledetto Potter dagli occhi d'oro..
"Andiamo nella Stanza delle Necessità." le soffiò, con le labbra a pochi millimetri dalla sua epidermide. "James potrà aspettare un altro po'."






Remus Lupin sbatté con malagrazia le scorte di dolcetti e regalini sul letto, facendo letteralmente trillare di gioia Peter.
"E' l'ultima volta che lo faccio." disse solo, sbuffando, mentre il bambino ci si fiondava dentro e Potter scoppiò a ridere.
"Guarda quanta roba, Lupin! Hai un dono!"
"Mi hanno anche pizzicato le guance, Potter!" sbottò esasperato il maghetto, battendo il piede a terra. "Mi sembra di essere passato sotto un tritacarne!"
"Sono le conseguenze dell'avere un faccino da cherubino, piccolo dolce tesoro!" lo scimmiottò l'altro con un gran sorriso, acciuffando un Peter con la bocca sporca di zucchero dalla montagna di pacchettini. "E tu vedi di non mangiare tutto come al solito! Quando il metabolismo ti rallenterà diventerai una palla!"
"Cofa è il metabolifmo?"
"Certo che gli adulti sono proprio deficienti." sbuffò Remus, sbattendosi sul materasso. "Ma dovevi proprio combinarlo, quello scherzetto? Con i tuoi ancora nell'ufficio del preside dopo la tua ultima malefatta?"
"Quella befana non faceva che vantarsi della sua stupida gonna da Purosangue scema! E prendeva in giro il modo di vestire dei Mezzosangue!" esclamò James, impegnato in una lotta con Peter, come se quello giustificasse tutto. "E quelle altre befane non facevano che starnazzare come oche, quindi le ho fatte diventare tali! Hey, Mocciosus è già andato via? Volevo stregargli le cioccorane!"
Inutile, pensava Remus, scuotendo la testa. Era come parlare ad un muro!
"Dov'è Sirius, per la cronaca?" chiese solo, cercando di distogliergli l'attenzione dai suoi malvagi propositi.
"E' già stato catturato dai suoi. Aveva un tic nervoso stamattina..."
"Ci credo, i suoi sono dei demoni!" Peter batté i denti con un brivido. "Non era per niente contento di tornare a casa!"
"Questo complica un po' le cose..." borbottò James, tirando fuori la pergamena.
"Ma si può sapere cosa fai tutto il giorno su quel pezzo di carta?" s'incuriosì il lupetto, avvicinandosi e leggendo la sottile scritta che compariva in centro. "Mappa...del..."
"...Malandrino!" finì l'altro, espandendo il sorriso. "Sto lavorando ad una cosetta...e mi servirà il vostro aiuto!"
"Oh cielo, risparmiaci!" sbuffò Remus, ma i suoi occhi erano interessati.
"Una mappa di cosa?" chiese Peter, unendosi ai due sgranando gli occhi.
"Della scuola, no? L'ho appena iniziata, ma conto che voi Marauders mi darete una mano! Anzi, la firmiamo tutti e quattro."
"E cosa farebbe di preciso questa mappa?"
"Oh, semplice. Ci metteremo tutti i passaggi segreti che riusciremo a scoprire. Questa scuola non dovrà avere più segreti per noi, quindi, largo agli esploratori!" James iniziò ad urlare, balzando sul letto e improvvisando una marcia. "I MARAUDERS SI METTONO IN MARCIA! LARGO AI MARAUDERS!"
"Vuoi piantarla di fare baccano?! E perché qui compaiono dei nomi?!"
Lui scese con un balzo e l'aria solenne.
"Ogni eroe ha una nemesi." disse, serio. "E l'esplorazione sarà pericolosa e assolutamente sprezzante delle regole, per cui...dobbiamo guardarci alle spalle e sapere chi ci troviamo in giro!"
"Alt, fermo." Remus spalancò la bocca. "Mi stai dicendo che sono registrati tutti i nomi di quelli che passano di qui? Che puoi spiare i loro movimenti?!"
"Per il momento, sono riuscito a ricreare solo la nostra stanza...ma conto di riuscire a riprodurre l'intera scuola!" spiegò il bambino, toccando con la punta della bacchetta la pergamena. Alcune linee si unirono rapidamente a formare la loro camera...ed i loro nomi comparvero sulla carta. "L'incantesimo dei nomi sta procedendo bene...guardate, compaiono ogni tanto anche alcuni che non sono qui dentro!" e ne indicò alcuni che comparivano negli angoli ancora vuoti al di fuori della loro cameretta. Nomi che si muovevano lentamente negli spazi bianchi, apparivano e scomparivano...
"WOW, che forza!"
"NON è una forza, Peter! E' illegale! Non metterò mai la firma su una cosa del genere!" lo sgridò Remus, prima di essere acciuffato per il collo da James.
"Dimmi Remy, secondo te sono cretino?"
"Devo proprio rispondere?" sibilò quello, spiaccicato contro la guancia dell'amico.
"E' OVVIO che non ci saranno sopra i nostri veri nomi." l'altro lo guardò come se fosse stupido. "Per questo ci inventeremo qualcos'altro. Qualcosa di solo nostro, che i professori non potranno mai conoscere!"
"Intendi dei soprannomi?" Peter sorrise, acciuffando la mappa e mettendoci il naso dentro. "Forte! Io ne voglio uno fighissimo!"
"Piano con l'entusiasmo, caro Peter, tanto a quello penseremo alla fine...ci vorranno anni prima di metterla a posto. E non potrò farcela senza l'aiuto dei miei adorabili amici!"
"James..."
"Oh andiamo, Remy!" quello iniziò a guardarlo seducente come solo lui sapeva fare, facendolo sudare freddo. "Non dirmi che non ti intriga l'idea di andare ad esplorare questo posto..."
"James, ti avverto..."
"...Cosa ti prende? Sei il Marauder che conosco io...o il bambino che viene riempito di pizzicotti sulle guance?" lui si faceva sempre più vicino, ghignando come un diavoletto. Senza rendersene conto, Lupin iniziò ad arretrare. "E' questo che sei, eh, Remy? L'angioletto della zia? Perché se sono i baci appiccicosi su quelle tue belle guanciotte rosee che vuoi, posso anche dartene qualcuno..."
"Stai lontano o giuro che ti mordo!"
"Che ti prende, Rem Rem? Non eri tu il bravo bambino? Il cherubino delle vecchie megere, l'adorabile coniglietto di papà? Il più dolce e tenero..."
"OH ACCIDENTI, OK, VA BENE, TI AIUTERO' ANCHE IO BASTA CHE LA FAI FINITA!"
Proprio mentre il biondino esplodeva, Peter cadde dal letto con un singulto.
"Hey, ne ho beccato un altro!" esclamò, eccitato, piazzando il dito sulla mappa. "Però è super lontano!"
"Eh? In che senso super lontano?"
Si avvicinarono, fissando il punto indicato da Peter. Ai margini del foglio, un nome appariva e scompariva...
"S. Claus. E chi sarebbe?"
"Dalla posizione, sembrebbe trovarsi appena fuori Hogwarts... forse nella Foresta Proibita..." borbottò Potter.
"E chi cavolo va nella Foresta proibita a Natale?" chiese Minus, sorpreso.
James si grattò il mento.
"S. Claus...S. Claus...S. Claus..." mormorò. Non conoscevano nessuno con quel nome e la posizione in cui si trovava era ben strana!
"Hey scemi. Che fate?"
Una voce distrasse Remus e Peter, e quest'ultimo balzò in piedi sorridendo ad un bambino dalla faccia imbronciata che aveva appena spalancato la porta.
"Sirius!"
"Ma non ti avevano rapito i tuoi?"
"Si sono fermati a chiacchierare con altri serpenti." mugugnò quello, con una smorfia. "Così ne ho approfittato e mi sono tolto dai piedi, non li sopportavo più. Che schifo i grandi."
"E' quello che ha detto Remus." ridacchiò Minus. "James invece ha creato una cosa fighissima!"
"Ma non mi dire." ironizzò il bambino, nascondendo prudentemente i segni sul polso laddove suo padre lo aveva stretto. Meglio non far sapere a James che gli avevano messo di nuovo le mani addosso...o avrebbe fatto altri casini. Aveva già dato fuoco alla gonna dell'amica di famiglia!
"Hey scemo, che combini? Andiamo a dar fastidio a Piton? Mi rompo."
Ma il bambino, stranamente, non lo stava ascoltando. Era ancora chino sulla Mappa e le rotelline giravano, giravano...
"S. CLAUS!" Esplose all'improvviso, facendoli sobbalzare. "SANTA CLAUS! BABBO NATALE!"
"Eh? Ti sei rincretinito?"
James afferrò Peter ignorando Black per la prima volta in vita sua, con una faccia a dir poco maniacale.
"Ti piacciono i dolci, Pet?" lo afferrò per il bavero, terrorizzandolo a morte. "Beh, presto ne avrai quanti ne vorrai!"
"Ma che dici?!"
"Non capite?" balzò su quello, trionfante. "Babbo Natale è qui!"
Cadde il silenzio. Ok che avevano dodici anni, ma iniziavano a essere grandi per quella storiella...
"Potter, guarda che Babbo Natale non esiste." Black incrociò le braccia al petto, scuotendo i già folti capelli neri. "Mi spieghi che storia è questa?"
"Potter ha creato una mappa che può vedere gli spostamenti di tutti." spiegò Lupin, alzando gli occhi al cielo. "Ed è comparso un certo S. Claus ai margini della scuola."
"E' lui, ne sono convinto!"
"Sei fuori di zucca."
"Oh insomma, per alcuni nemmeno gli unicorni esistono!"
"Sì ma quelli sono unicorni! Capisci? Unicorni! Quelli a cui Hagrid dà da mangiare la mattina! E' un po' diverso da un ciccione vestito di rosso che se ne va in giro a distribuire dolci e regalini!"
"Certi Babbani non vedrebbero la differenza!"
"Infatti i Babbani sono scemi!"
Niente da fare. James balzò a terra e afferrò un giubbotto imbottito di pelo.
"Ma si può sapere che vuoi fare?" si spazientì Black, incapace di credere che stesse facendo sul serio.
"Vado là." setenziò il ragazzino. "Voi copritemi le spalle coi miei! Vado a prenderlo!"
"James, aspetta! E' pericoloso!"
I maghetti si fiondarono giù per le scale incapaci di trattenerlo...perchè la peste aveva già tirato fuori il mantello dell'invisibilità.
"Vedrete amici!" rise una voce invisibile nel silenzio della Sala Comune. "Vedrete che lo prenderò!"






Tre anni fa. Quinto anno.




"Fammi indovinare. Non l'hai acciuffato nemmeno stavolta."
"Chiudi il becco, Paddy. Chiudilo e basta!"
Peter Minus si schiantò sul letto ancora vestito e fradicio, passando tra loro due come un fantasma.
"Credo di essermi beccato la febbre." pigolò solo, reduce da una nottata tutta da dimenticare.
"Sai, a quest'ora potevi essere al calduccio nella tua casa." ironizzò Sirius, scoccandogli un'occhiata. "Ed invece hai passato la notte di Natale nella Foresta a rincorrere quello che a tutti gli effetti è un errore della Mappa."
"La mappa non sbaglia mai!" sbottò Potter, lanciandogli un cuscino in testa. "Lo sai benissimo anche tu! Ha la febbre perché ha passato due giorni a perfezionare la trasformazione!"
"Cosa di cui dobbiamo parlare!" sentenziò Remus, spalancando la porta proprio in quel momento. "Sentite, sono felice che vogliate aiutarmi e devo dire che avere qualcuno con cui poter finalmente parlare del...mio piccolo problema peloso mi è di gran consolazione, ma non sono affatto d'accordo sull'idiozia che vi siete messi in testa!"
"Hai sentito qualcosa, Sirius?" cinguettò James, guardandosi attorno.
"No, nulla. Tu Peter?"
"Io voglio solo morire."
"NON VE LA CAVERETE A LUNGO IN QUESTO MODO!" sbottò Lupin. "Ignoratemi quanto vi pare, ma vi metterò i bastoni tra le ruote ogni volta che potrò! Diventare Animagus illegalmente...è l'idea più scema che tu possa aver mai partorito, James!"
"Nah, per me rimane quella di voler catturare Babbo Natale."
"Fottiti Black!"
"Lasciamo perdere...piuttosto, mi spieghi chi cavolo era la tizia che è uscita in lacrime dalla stanza qualche giorno fa?" Remus incrociò le braccia al petto con aria severa. "La Corvonero, Liu Chang mi pare. Non credere che non abbia notato quella poveretta!"
"Eh? Ma va?" Black si alzò, curioso. "Fai frignare altra gente che non sia Mocciosus?"
"Quello fa frignare tutti! E' il demonio." borbottò Lupin, mentre James...assunse uno sguardo strano, fissando altrove.
"Solo la Evans non frigna." ridacchiò Peter. "Anzi, ti tiene parecchio testa!"
"La Evans è una stupida!" sbottò James. "Non si rende nemmeno conto che quell'idiota che si porta appresso si sta ripassando tutti i manuali di magia oscura della storia dei maghi! Mocciosus qui, Mocciosus lì...San Piton non si tocca! Dio, stanno sempre appiccicati, probabilmente gli passa pure le informazioni sulla Squadra! Quando si sveglierà sarà sempre troppo tardi!"
"Sempre che non ci pensi tu, a farla svegliare...sbaglio o le stai rompendo l'anima più del solito? Mocciosus non riesce praticamente a fare un passo senza che lo tormenti." lo rimproverò Remus, guardandolo con fare critico. "Cos'è, ti sei preso una cotta per Lily?"
Lui scoppiò a ridere un po' troppo forzatamente per i gusti di tutti, cercando di sembrare acido ma senza riuscirci troppo.
"Una cotta?! Ma sei matto?!"
"Eddai, non dire che non te la porteresti a letto." insinuò Sirius. "Non ci vuole un genio per notare che la nostra Prefetto sta crescendo proprio bene!"
"Il problema è quando apre bocca!" frecciò quello, acidamente. "Solo Mocciosus riesce a reggerla!"
"Beh, non cambiare discorso, comunque! Allora, la cinese?"
"Ecco, spiegacelo un po' che hai combinato!" riprese Remus, con voce dura.
Di nuovo quello strano sguardo negli occhi di James. Come se...si sentisse in trappola.
"Non è successo niente." replicò, serrando le mandibole e parlando più freddamente di quanto non volesse apparire.
"Non si direbbe. Sembrava disperata!"
"Baci così da schifo?"
"Spero vivamente che tu non le abbia fatto qualcosa di spiacevole, James!"
"Hai..."
"HO DETTO CHE NON E' SUCCESSO NIENTE!"
La voce gli si era fatta alta.
Fu un istante.
Come una...scarica. Qualcosa nella testa.
Ed improvvisamente, tutti ebbero un brivido.
"Wuoah." balzò su Sirius. "E quello che diavolo era?"
"Eh?" Potter li guardò spiazzato. "Ma che vi è preso?"
"Non l'hai sentito?!" quasi gridò Peter, sconvolto. "Era come..."
"...Come dell'ansia. Della rabbia." finì Lupin, sgranando gli occhi. "Abbiamo...l'abbiamo sentita."
"Wuoh, wuoh, wuoh! Questa cosa non mi piace!" gemette Minus, arretrando. "Che cavolo è successo?! Quelle non erano sensazioni mie!"
Gli occhi d'oro di Ramoso erano sempre più confusi.
"Non capisco!"
Tutti parvero spiazzati e smarriti, come all'erta. Le parole caddero nel vuoto per qualche istante.
"Eri tu." realizzò improvvisamente Black, senza fiato. "Eri tu...dentro."
Seguì ancora un silenzio tombale, carico di angoscia.
"Eri tu, James. Eri dentro." ripeté Black, lentamente. "Dentro la mia testa. Ti ho sentito. Non...non chiedermi come, ma so che eri tu."
"Avete sentito quello che ho sentito io?!" Saltò su James, preoccupato.
"Credo di sì..." mormorò Remus. "E' strato...strano."
Continuarono a fissarsi...percorsi da un brivido comune. Come la sensazione...che le cose si sarebbero complicate parecchio.
"Spero che tu trovi Babbo Natale per davvero, Potter." alitò Sirius, passandosi una mano sulla faccia. "Perché mi sa che abbiamo un problema."






Due anni fa. Sesto anno.




"Me l'ha fatta di nuovo, cazzo, non ci posso credere!"
Sirius Black si levò il giornale dagli occhi, scoccandogli un'occhiata impietosa.
"Ancora?!" sbottò, gettando la testa all'indietro. "Dio, James, sono cinque anni che vai avanti con questa storia!"
Il ragazzo si girò verso di lui con occhi di brace.
"Chiudi il becco, Black, questa volta quel ciccione bastardo non mi sfuggirà!"
"Che ha?" chiese quello agli altri, per nulla impressionato. "Gli si è annodata la bacchetta?"
"La Evans gli ha di nuovo dato picche." spiegò Lupin, senza staccare gli occhi dal suo libro.
Sirius scoppiò nella sua risata simile ad un latrato.
"Hey, Ramoso, perché non chiedi a Babbo Natale di farti fare centro con Lily piuttosto?"
"Ok, punto primo, è Babbo Natale, non un genio della lampada." sbottò quello, sbattendosi di fianco a lui. "E punto secondo, la Evans è già pazza di me!"
"Oh certo, come no, innamoratissima." ghignò Paddy. "Devo forse ricordarti le dolci paroline che ha usato per te l'anno scorso?"
"'Arrogante.'" cominciò Remus.
"'Mi dai la nausea.'" imitò Peter.
"'Sei così pieno di te che non so come fa la tua scopa a staccarsi da terra.'"
"SO BENISSIMO COSA HA DETTO!" Sbottò James, dando un calcio ad un calice. "E comunque che c'entra Evans?! Non è per lei che sono incazzato! Ma è perché quel dannato vecchiaccio continua a sfuggirmi!"
"Fammi capire bene il piano di quest'anno, vuoi rapire Babbo Natale e costringerlo a farti da schiavo, giusto?"
"Che è esattamente il piano che ha fin da quando aveva dodici anni." Sirius si accese una sigaretta, divertito. "Hey, ma che problemi avevi da bambino?"
"Che problemi ha ADESSO, Felpato!" sospirò Lunastorta. "Ha cercato di trascinarsi via un povero babbano da un centro commerciale a Londra settimana scorsa! Ha traumatizzato sia lui sia i bambini venuti a vederlo!"
"Beh, non doveva travestirsi in quel modo! Oh andiamo, ormai la mappa è bella che completata! Non mente!" lui indicò i suoi amici miscredenti, con un diavolo per capello. "Converrete con me che quel maledetto di un S. Claus compare solo sotto Natale ogni anno nello stesso punto e dopo scompare di nuovo! E' quantomeno sospetto, o sbaglio?!"
"Peccato che abbia sempre dimenticato di farmi il regalo, visto che i miei sono ancora vivi." disse Black, sarcastico. "Ah, Babbo Natale, non hai letto le mie letterine, razza di bastardo."
"Quindi?! Venite con me o no?!"
"Scordatelo." cinguettò Minus senza imbarazzo. "Ho passato gli ultimi quattro anni a congelarmi il culo nella Foresta Proibita assieme a te James, in attesa di un tizio che non si è mai nemmeno visto!"
"Ma è qui!" uggiolò lui, disperato, sbattendogli sotto il naso la mappa. "E' qui, solo che è dannatamente veloce!"
"Il ché è per nulla sospetto per un vecchio in sovrappeso. Sul serio James, sarà un difetto della mappa, lascia perdere..."
"Io prenderò quel grassone." sentenziò lui, guardandoli con occhi infuocati. "Lo cattuerò, lo legherò, lo porterò qui e vi dimostrerò che esiste! E se non ci riuscirò nemmeno quest'anno ci proverò quello dopo...e sapete che vi dico, razza di traditori?! Troverò qualcuno di talmente pazzo da farmi compagnia! Mi avete sentito? LO TROVERO'!"








Oggi.






"Quindi, sì o no Lily?"
"James..."
"Uh-oh, Evans, che ne è del tuo coraggio adesso?"
"Ma che c'entra il coraggio?! E' un'idea stupida!"
"Perché non scommettiamo?" mormorò lui, malizioso. "Se vinco io, accetti il fatto che quello al luna-park era un appuntamento."
"E se vinco io?" ironizzò la rossa, inarcando un sopracciglio.
"Distruggo la foto."
Black drizzò le orecchie, specialmente vedendo la Grifondoro arrossire violentemente.
"Hey, quale foto?"
"Vuoi vederla, Siry?" berciò quello, angelico, facendo per tirarla fuori dal taschino. "La porto sempre con me..."
"E VA BENE!" La ragazza si mise tra i due, fumando dalle orecchie. "Va bene, accetto!"
E ora che gli prendeva a quei due? si chiese Sirius, perplesso. Lily era avvampata fino alla punta dei capelli...
“Ti farò sapere la mia idea oggi a pranzo, rossa.” sorrise lui, trionfante. “E vedremo se hai il fegato vero e proprio!”
Lei deglutì, aspettandosi il peggio.
“E…e va bene! Hem…c-ci conto.”
“Ok! A dopo, rossa!” Sghignazzò lui, allontanandosi di corsa.
“LA SMETTI DI CHIAMARMI COSI?”
“Come vuoi, rossa!”
“Grr!!!”
Lily affondò il viso tra le mani per reprimere il nervoso e non cacciargli dietro qualche insulto pesante.
Di una cosa era sicura - beh, di due cose - la prima era che avrebbe ammazzato Potter, e la seconda era che l’avrebbe battuto a qualunque sfida, a ogni costo.
Tutto pur di fargli perdere la sua faccia tosta!








"Buongiorno Remus!"
Molte volte gli occhi di Ninfadora Tonks scintillavano vivaci... ma Remus Lupin avrebbe continuato a tremare per ogni singola volta che lo facevano, soprattutto notando che scintillavano perché c’era lui nei paraggi!
Non solo perché Sirius gli avrebbe staccato la testa se solo avesse saputo dei suoi piani di conquista...ma anche perché quella ragazina aveva il candido potere di farlo sentire una preda. E lo faceva con un'innocenza tale da creare ancora più confusione.
"Ciao Tonks." rispose, sorridendo pacatamente.
Ma non era solo quello. In quei giorni passati praticamente assieme, aveva scoperto una cosa: la sua compagnia gli piaceva!
Tonks era divertente, spiritosa, e nonostante l'apparenza da oca svampita, nonostante non azzeccasse un incantesimo che fosse uno, aveva in sé l'acume dei Black e si era dimostrata in certi casi perfino brillante.
E poi era sempre allegra. All'inizio l'aveva trovata quasi irritante, ma dopo qualche giorno si era accorto che gli trasmetteva il buonumore.
Sarebbero potuti diventare amici, se solo quell'indemoniata non si fosse messa in testa di attentare alla sua verginità!
Allungò il braccio quasi in automatico, sorreggendola quando nel corrergli incontro incespicò nei propri stessi piedi e gli finì addosso.
Accidenti, mai vista una ragazza più scoordinata di quella.
“Come va?" ridacchiò lei, strizzandogli l'occhio. "Ho saputo che Sirius si è fatto sbattere fuori insieme a James!”
Remus Lupin sospirò con rassegnazione.
“I soliti deficienti…tu come stai? Vedo che il salto temporale su di te non ha avuto alcun effetto!”
"Macché! Io sono una roccia! Il mio corpo è abituato ai cambiamenti." ghignò lei, battendosi la mano sul braccio. "E' stato super figo!"
"Hemm...beh, non userei propriamente quella parola per descrivere l'esperienza ma...sono contento che tu stia bene. Sei stata molto coraggiosa ad accettare."
"Siamo Grifondoro, no?" Lei sorrise, attaccandosi al suo braccio. "Mi accompagni in classe?"
Parecchi si girarono a guardarli.
C’era così tanta maliziosità nei loro occhi che per Remus fu come baciare la ragazzina un’altra volta!
Avvertì un senso di calore sotto la nuca, esattamente sul collo.
“Sai, è da un po’ che me lo chiedo, ma come mai Sirius non sapeva delle tua esistenza?" le domandò, cercando di pensare ad altro e non a tutti quegli sguardi che lo facevano sentire un dannato predatore sessuale.
“Oh, è una lunga storia." spiegò lei, sfiorandosi il mento e facendo mente locale. "In pratica, mia madre, Andromeda è la cugina di Sirius. E’ la sorella maggiore di Bellatrix e Narcissa, per intenderci. A quanto mi raccontava, stavano un sacco bene assieme fino a quando non si è sposata con mio padre, un babbano sai, e per questo l’hanno tolta dall’arazzo di famiglia e ha dovuto andarsene quando lui era ancora abbastanza piccolo! Poco dopo sono nata io, ma la famiglia Black non ha smesso di darci la caccia e abbiamo dovuto vivere sotto copertura. Credeva che contattando Sirius l'avrebbe messo in pericolo..."
“Cavoli!” fece Remus, colpito. “Quindi ricapitolando… Sirius è tuo cugino di secondo grado, ma scusami un momento, se Andromeda, tua madre, è la sorella di Bellatrix e Narcissa, allora loro sono…”
“Le mie ziette, già già.” ammise lei, ridendo della sua faccia schifata. “Mamma ha detto però di tenermici alla larga!"
"Fidati. Non poteva darti consiglio migliore." alitò saggiamente il Marauder, scuotendo la testa. "Soprattutto di questi tempi."
Proseguirono un tratto di strada insieme in un piacevole silenzio.
Ninfadora Tonks era strana: la sua presenza era schiacciante, eppure allo stesso modo, quando riusciva a rimanere tranquilla, in silenzio, non lo faceva pesare, anzi, creava una sorta di strana complicità.
“Sai che una ragazza di Tassorosso mi ha chiesto se stiamo insieme?”
Il biondino inciampò nei propri piedi e si rovesciò a terra come un sacco di patate, sentendosi il cuore in gola.
Il caldo sotto il collo aumentò di botto e fu costretto a trasfigurare subito un bicchiere d’acqua.
“Oh davvero? Molto invadente da parte sua.” Disse, cercando di apparire noncurante, e bevve un lungo sorso.
“Ho risposto che era vero!”
“PFFFFT!!!”
Sputò tutto in faccia ad una statua che prese a menare la spada indignato.
Chinandosi appena in tempo per non farsi mozzare la testa, esclamò un “Che cosa?!” a voce un po' troppo alta.
“Non te la prendere a male!” esclamò lei, con noncuranza. “Era solo per far passare la sua faccia di bronzo! Era davvero insopportabile, non faceva che dirmi quanto fossi piccola e stramba!”
“Ah...beh…sì, certo…” balbettò lui, frastornato.
E tanti cari saluti alla formalità! Alla silenziosa armonia!
Sul serio, quella ragazza doveva inserire la parola “imbarazzo” nel suo vocabolario!
“Ma...non dovresti andare in giro a dire queste cose sai? Anche se per finta!”
“Perché?” chiese la ragazzina, inarcando un sopracciglio. "Ci siamo baciati, no? E' quello che fanno i fidanzati!"
“Lascia perdere…" il ragazzo si passò una mano sulla faccia, scuotendo il capo. Non voleva nemmeno ripensare a quel bacio. Farlo lo faceva sentire strano...accaldato, febbricitante. Accidenti alle ragazze, ma che razza di incantesimo riuscivano a fare?! Doveva scappare da quella creatura diabolica! "Senti, la tua classe è quella a destra! Ora devo andare a Pozioni, ci vediamo, eh?”
“Oh, ma veramente...!” cominciò lei, ma lui aveva già girato i tacchi per fuggire via...ma non prima di vederla tirare una capocciata colossale ad un candelabro appeso al muro.
Scese nei sotterranei in un misto tra ridarella e vergogna...che razza di tipa!
Ma perché i Grifondoro erano tutti così folli?
Eppure gli piaceva ridere in quel modo...essere così allegro.
Lo era coi Malandrini, con Lily, Cristhine...e ora…massì dai, anche con quella ragazzina stramba e forse un po’ fuori di testa.
Passare il Natale a scuola non gli dava alcun fastidio, anzi. Si sentiva a casa.
Una casa senza regole, senza limiti. Nonostante non riuscisse del tutto a lasciarsi andare, era sempre meglio del luogo in cui era dovuto crescere.
Formale ed educato, pacato ma non troppo…rasentava quel modello di perfezione comportamentale che ormai certe emozioni s’erano perse. Eppure, ad Hogwarts, ogni tanto, spuntavano fuori di nuovo...e fu con ancora il corpo scosso dai tremiti e le lacrime agli occhi dal troppo ridere che entrò nella fumosa aula di Pozioni.
“Lunastorta! Cercavamo proprio te!” sorrise Sirius, dandogli una pacca sulla schiena che per poco non lo fece cadere in avanti. "Uh, che c'è, t'è andato di traverso qualcosa?"
"No, io...stavo ridendo..."
"Lunastorta che ride fino a farsi venire le lacrime?" esclamò Peter, sorpreso. "Questo sì che è singolare!"
"Eddai, non sono mica così di ghiaccio." lui sorrise, sedendosi accanto al calderone ribollente. "Perché mi cercavate?"
“Ho proposto una scommessa a Lily!” ghignò James, comparendogli al fianco dopo aver stampato in faccia ai Serpeverde un dito medio. “Che hai? Sei tutto rosso e in disordine!”
“Non ho nulla! Non sarà per quella storia di Babbo Natale?! Ti ricordo che abbiamo i M.A.G.O. da superare quest’anno!”
"Ottima osservazione, Lupin!" trillò Lumacorno, apparendo improvvisamente alle loro spalle e facendoli saltare per aria. "Vedo che voi ragazzi vi state impegnando parecchio per questi esami, eh? Beh, non è mai troppo presto per pensarci! Cinque punti a Grifondoro per le buone intenzioni!"
"E ti pareva." ironizzò acidamente Piton mentre quello usciva di nuovo, seduto dall'altra parte della classe. Anche parecchi Verde-Argento erano rimasti a scuola, durante le feste, schierati dalla parte opposta come un plotone nemico a fissarsi annoiati tra di loro.
"Sbaglio o ci sono un po' troppe bisce in giro?" commentò James, scoccandogli un'occhiataccia. "Cos'è, le urla di agonia disturbavano l'apertura dei regali a casa?"
"Siamo qui per la valanga di compiti che ci hanno affibiato come punizione per le vostre continue cazzate." sibilò la Carrow, scocciata. "Hanno pensato bene di obbligare pure noi a ripassare le cose già studiate mentre facevate da frullato alla vampira!"
"Certo, e voi tutti innocentini come al solito, vero?" fece Paciock, sarcastico. "Ecco perché non vi siete nemmeno presentati alle lezioni di combattimento... paura di diventare dei cocktail!"
"Oh sai, era solo difficile scegliere tra vedere qualche Grifondoro infilzato e resistere alla puzza di pezzente che permeava quella stanza!" rise Bellatrix, entrando in quel momento in tutta la sua bellezza. "Il ciccione dov'è finito?"
"Si sta allisciando la Evans in corridoio, come al solito. Hey Potter, fosse in te starei attento!" sghignazzò Amycus, beccandosi senza troppe cerimonie una fattura in mezzo agli occhi.
"Mi pareva di essere stato abbastanza chiaro su chi comandasse qua dentro." tubò il Marauder con candore, soffiando sulla punta della bacchetta fumante.
"Scusaci, sai...i Serpenti sono duri d'orecchie..." ringhiò Malfoy, alzandosi in piedi con la bacchetta già sollevata scatenando la reazione di tutti e sarebbe scoppiato un altro finimondo se Lily Evans non avesse deciso proprio in quel momento che era il caso di entrare alla svelta, prima che Lumacorno la incastrasse per un'altro di quei suoi stupidi Party privati!
Il professore la seguì a dir poco in venerazione, saltellando con la grazia di un agnellino.
“Dentro ragazzi, dentro!” cinguettò, chiudendosi la porta alle spalle. "Amycus, che hai fatto al naso? Oggi è una splendida giornata! Sentite che bell'atmosfera che gira a Natale!"
Già, come no, fantastica...pensò Lupin, accasciandosi sul tavolo. Più bella di così e si finiva sottoterra...
"Hey, Lupin." bisbigliò Nott, chinandosi in avanti mentre Lumacorno armeggiava con il materiale del giorno. "Ho saputo che ti fai le ragazzine! Dov'è finita tutta la tua santa castità, uh? Eri in attesa di carne fresca?"
"Fossi in te chiuderei la bocca." intervenne improvvisamente Sirius, senza nemmeno guardarlo in faccia. "Prima di fare la fine di tuo padre."
"Oh, tranquillo Black." rise sottovoce lui, perfido. "Avrà modo di restituire il torto, non temere!"
"Allora, chi mi sa dire cos'è questo? Suvvia, niente facce disgustate!" li interruppe Lumacorno, girandosi proprio mentre Remus agguantava per un braccio Sirius e lo rimetteva a sedere. Il biondo Marauder guardò altrove, ignorando con eleganza le frecciatine delle serpi come era sua abitudine.
Si chiese se Tonks sarebbe stata in grado di fare altrettanto. Il fatto di essere una Black fresca di stampa e di aver ricevuto un bacio in mezzo ad un corridoio, aveva sollevato un po' troppo chiacchiericcio...che di quei tempi, poteva essere davvero pericoloso per una ragazza così giovane.
Lupin sospirò,appoggiando il mento sul banco. Ma che razza di bella stronzata aveva fatto...chissà come diavolo era potuto passargli per la testa...forse era davvero il caso di mantenere il più possibile le distanze...
Il professore intanto stava indicando un calderone fumante, con dentro una brodaglia densa e vischiosa come cemento. L'odore e l'aspetto non erano certo invitanti.
La mano allenata di Lily scattò in aria, così come quella di Piton.
Lumacorno attese qualche istante per vedere qualche altra mano, magari quella di uno studiosissimo Remus, ma rimase deluso, quindi diede la parola alla ragazza.
“Sì, mia cara?”
“Pozione Polisucco.” Spiegò Lily, con voce pratica. “Cambia l’aspetto delle persone, bisogna metterci dentro un capello della persona che si desidera diventare. Pare che non sia piacevole berla…”
Piton guardò Lily con espressione indecifrabile.
“Crea fastidiosi bruciori su alcune parti della pelle e scade entro un’ora. E il cuoio capelluto non è l’unica parte umana da poter utilizzare.” la riprese con voce incolore, facendola arrossire. "Si possono mettere anche un unghia o una parte del corpo della…”
“Pare che tu sia molto informato, Severus!” esclamò ad alta voce James. “Forse l’hai gia provata! Magari ti sei trasformato in Malfoy per vedere che effetto fa avere dei capelli cotonati!”
Sirius scoppiò a ridere senza ritegno, affondando il naso nel calderone vuoto per non farsi beccare.
I Serpeverde si agitarono minacciosi, ma se Severus gli scoccò un'occhiata rabbiosa, Malfoy fece finta di niente e si limitò ad un blando sorriso annoiato. Non era il tipo da fare sceneggiate davanti ad un professore.
E quel grassone teneva Potter in un palmo di mano.
“Suvvia, suvvia!” rise infatti Lumacorno. “Sempre spiritoso il nostro James…beh, in effetti sì, avete dato entrambi una definizione corretta. Ci sono maghi che però non hanno bisogno di queste pozioni per cambiare a piacere il loro aspetto.”
Latte...e fragole fresche...
Remus, che stava tirando fuori la testa di quel beota di Black dal calderone acciuffandolo per la collottola, aguzzò il naso. Odore familiare...
Iniziò ad agitarsi sulla sedia, sentendo di nuovo quel calore sotto il collo.
"La mutazione del proprio aspetto è una pratica davvero molto complicata, e regolamentata anche molto rigidamente. Oserei dire che siamo quasi al limite della legalità!”
“Ma che hai Remus?” bisbigliò James, osservando l’amico.
“Non lo so...improvvisamente mi sento…ho caldo.” Balbettò lui, arrossendo.
“Fortunatamente, in questa scuole abbiamo il privilegio di poter assistere ad una vera e propria rarità nel mondo dei maghi...e le ho chiesto di poterci far assistere ad una piccla dimostrazione! Prego mia cara, entra pure!"
Una ragazza entrò nella stanza.
Capelli rosa pastello, viso simpatico, abiti trasandati...
“Ninfadora Tonks, del quinto anno.”
“MA CHE CAZZO!” esclamò Remus, facendo girare mezza classe.
Avvampò, facendosi piccolo sulla sedia e desiderando di sparire. Quella ragazzina era una persecuzione!
Tuttavia non era l'unico ad aver avuto...una strana reazione. E se lui si sentiva agitato, non era nulla di equiparabile all'altra parte della stanza, da dove si sollevò come una sorta di tensione elettrica, un vento freddo che albeggiava negli occhi azzurri di Narcissa Black.
Seduta in un angolo in silenzio, come la regina intoccabile qual era, la bionda Serpeverde scoccò una rapida occhiata alla sorella con la mascella così contratta da sentirla quasi scricchiolare.
Bellatrix aveva affondato le unghie nei palmi. Premendo così forte da farsi sanguinare la carne.
Si chinò in avanti, sfiorando con le labbra pallide suoi i capelli bruni.
"Controllati." sibilò solo, passandole le dita fredde sulle braccia. Poteva quasi sentirlo...il fuoco dell'odio dentro Bellatrix era lo stesso che stava animando anche lei.
Troppi ricordi...troppa rabbia...
"Buongiorno!" salutò allegramente la Grifoncina, ignara di ciò che aveva appena scatenato. "Ciao Lily!"
"Come alcuni di voi sapranno, la nostra compagna è una Metaformagus!" trillò Lumacorno, elettrizzato. "Qui non le è permesso di trasformarsi in qualcuno...ma per oggi Silente ha fatto una eccezione! Questi poteri sono vietati ad Hogwarts, per ciò ricordate bene che state per assistere a qualcosa che raramente si vede in giro. Prego, mia cara.”
"Una schifosa Metaformagus. Che scherzo della natura." sibilò Malfoy, avendo ben cura di farsi sentire. "Dopo Sirius, non credevo che un Black potesse cadere più in bas..."
Smise di parlare, sgranando gli occhi con espressione che i Grifondoro avrebbero ricordato a lungo nei loro sogni più bagnati.
Perchè il re dei Serpeverdi umiliato era uno spettacolo di cui godere appieno...
Tonks si era appena trasformata in lui. Ghignando perfida e guardandolo dritto in faccia, cambiò la forma del suo naso.
Lo rese grande e tozzo come quello di un maiale, sfigurando in modo terribile la sua faccia.
Fu il degenero da lì in poi. I Grifondoro iniziarono letteralmente a ululare il loro incoraggiamento e a fare un tifo da stadio mentre quella peste iniziava a passare in rassegna ogni Verde-argento presente distorcendo i loro lineamenti nei modi più impropobinili! Lily dovette praticamente tapparsi le orecchie tanto era alto il boato da stadio che si stava generando!
Fu quando si tramutò in Narcissa che Bellatrix si alzò in piedi di scatto, seguita in un nanosecondo da Sirius e fu lì che anche quel tonto di Lumacorno si accorse che la situazione stava degenerando in modo pericoloso e decise di interrompere la dimostrazione.
Agguantò Tonks per una spalla con la velocità di un fulmine e prese a ridere istericamente, fermando con l'altra mano quello che probabilmente si sarebbe tramutato in uno scontro omicida.
“Hemm…grazie mia cara, puoi andare! Basta così!”
"Uh?" Tonks allargò gli occhioni, guardandosi attorno stupita. Nell'aula qualcosa era cambiato...Sirius era in piedi, e anche un'altra ragazza.
E quest'ultima la fissava con un odio tale...da sentirlo sulla pelle. Occhi grandi e neri che ardevano, capelli che come un ventaglio d'inchiostro si muovevano in grandi e gonfie onde...e un viso meraviglioso e assurdamente familiare, perché era identico a quello di sua madre.
Le venne quasi un colpo quando si rese conto che quella era sua zia! Sul momento, presa com'era a sfottere quei beoti, non l'aveva nemmeno riconosciuta!
Un'altra ragazza si alzò in piedi con grazia, esile e pallida, con capelli di un biondo quasi bianco.
Narcissa abbracciò sua sorella circondandole la vita e appoggiando il mento aguzzo sopra la sua spalla. Quell'abbraccio freddo parve quasi tranquillizzare la sorella, ma quella finta calma non ingannava nessuno...perché il sorriso maligno della sposina di Malfoy prometteva cose ancor più oscure dello sguardo furioso dell'altra.
“Ora, tutti voi…suvvia signorina Carrow, si contegni, era solo uno scherzo…tutti voi, dicevo, dovranno preparare una pozione Polisucco e consegnarla alla fine del mese, gli ingredienti li troverete nelle mie scorte personali!” continuò il prof, ringraziandola e invitandola ad uscire con un po' troppa fretta.
Scoccato un bacio volante a Lily e strizzato l'occhiolino ad un sempre più a disagio Remus, la ragazzina uscì dall'aula e tutto parve sgonfiarsi come una bolla di sapone...a parte qualche tentativo di infilarsi un dito nell'occhio e accoltellamenti vari, cosa del tutto normale.
Fu così che passò la lezione...mezzi affumicati per la puzza di quella brodaglia, coi capelli appiccicati e con il sudore che inzuppava i vestiti, ci fu poco tempo per litigare oltre.
“Ops! Scusa Mocciosus.” Ghignò Sirius alla fine della lezione, dopo averlo fatto accidentalmente cadere con una spintonata di quelle buone in fila agli armadietti.
“Smettila.” ringhiò sottovoce Lily al suo fianco, riponendo al suo posto la Pelle di Girilacco.
“Ci si vede a pranzo Evans, ricordalo.” le bisbigliò ad un orecchio James, con un sorrisetto.
Il suo respiro le sfiorò il collo e la ragazza fu scossa di brividi.
“Ci sarò, Potter.” sorrise decisa, e si avviò fuori dall’aula, dove l’attendeva Tonks seduta a mangiarsi una mela candita dietro la porta.
"Hai aspettato davvero qui fuori tutto questo tempo?" chiese la rossina, sorpresa.
"Ho fatto un salto dalle cucine, prima!" fece lei, facendo spallucce. "E Mandy Harpies mi ha fatto firmare alcuni fogli per lo stand dei Baci..."
"Tu...che cosa?!" la Evans si schiaffò una mano sulla faccia. "Tonks, così mi uccidi!"
"Ma i baci sono belli!" cinguettò angelicamente la ragazzina. "Quello con Remus lo è stato!"
"Hai indossato i panni di Sirius per tre giorni, hai accettato di fare da esca in una situazione di pericolo pazzesca, hai indotto il più casto di Hogwarts a baciarti in mezzo ad un corridoio e ora hai appena preso in giro la cricca più pericolosa della scuola...ma che vi danno da mangiare a voi ragazzini, eh?"
La Prefetto le scompigliò i capelli, sospirando mentre lei ridacchiava.
"A proposito, dici che se mi aumento le tette, Lupin si deciderà a darmene un altro?"
"Perchè sei così decisa a terrorizzare a morte il nostro povero Remus, tu?!"
"Mi piace!" disse con sincerità lei, ed improvvisamente Lily provò una punta di invidia per il suo enorme coraggio e l'assenza totale del suo pudore. Certo che la vita doveva essere facile, così... "Sai, la tua intrapendenza spaventa anche me! E sono gelosissima del tuo dono, tra l'altro! Essere una Metaformagus dev'essere fantastico...niente brufoli e niente chili di troppo! Mi farebbe comodo."
“Naah! Tu sei perfetta cosi come sei!” Ridacchiò la quindicenne. “Piuttosto, di quale scomessa parlava James prima?”
“Oh…” Lily fece una smorfia. “Una totale scemenza che si è inventato di recente. Non so nemmeno di che si tratta per davvero."
“Forse è un duello magico!” esclamò Tonks pensierosa.
“Non proprio..."
“Magari devi superare delle prove…come una gara ad ostacoli!”
“Improbabile…"
“Ooh! Magari ti farà combattere con un drago!”
“Ma non dire sciocchezze!”
Le due ragazze scoppiarono a ridere.
"Ma guarda, la trasformista."
Entrambe si girarono, colte di sorpresa. Malfoy le fissava, ridendo, appoggiato alla colonna dietro di loro sulla quale qualcuno aveva scritto "morte alle serpi" con della vernice.
Lily si infiammò subito, tirandosi Tonks dietro la schiena.
"Che vuoi, Malfoy?" ringhiò, guardando rapidamente da una parte all'altra del corridoio.
"Sono solo. Tranquilla, Evans!" confermò il Serpeverde, divertito. "Ero solo curioso di scambiare due chiacchiere con la mia nuova nipotina acquisita."
"Lei non ha niente da dirti." replicò duramente la rossa, serrando le mandibole. "Lasciala in pace!"
"Senti come tira fuori subito gli artigli, la Mezzosangue...credo che Ninfadora abbia la bocca per parlare da sola."
Quella fece un balzo in avanti con il viso incendiato, digrignando i denti colta da un improvviso moto di nervoso.
"NINFADORA?!" strepitò, mentre la Evans l'afferrava per il cappuccio del mantello. "NINFADORA?!"
"Uh? E' il tuo nome, no?"
La ragazzina fissò Lily con un diavolo per capello.
"Già lo odio!" confessò, incazzata come una biscia.
Giusto un piccolo attimo di distrazione.
Il movimento del Serpeverde fu fulmineo...ma essendo ormai allenata da James Potter, anche i riflessi della Prefetto di Grifondoro furono reattivi.
Si udì uno schianto...e Tonks si ritrovò schiacciata contro il muro, premuta contro la schiena di Lily. Lucius ghignò a pochi passi dai loro visi...sollevando appena il mento, laddove la bacchetta della Grifoncina stava premendo e saettando, e specchiandosi nei suoi occhi verdi, limpidi e minacciosi.
I lunghi capelli di entrambi volteggiarono nell'aria, quasi intrecciandosi per un breve secondo.
"Bei riflessi." sibilò il ragazzo, assottigliando gli occhi metallici mentre schiacciava entrambe alla parete. "Ma ho avuto la conferma a quello che sospettavo."
Scostò appena il viso oltre la spalla di Lily, questa volta fissando Tonks, ancora sorpresa da come erano precipitate rapidamente le cose.
"Sto per lanciarti una fattura." avvisò Lily, gelida.
"Non hai il permesso di trasformarti così liberamente, eh?" ironizzò Malfoy. "Silente ti ha imposto delle regole, non è così? Forse dovresti pensarci, prima di permetterti certi atteggiamenti con i Serpeverde! Non sei poi così tanto al sicuro come pensavamo tu fossi!"
"Staccati, Malfoy!"
Non ci fu bisogno della fattura di Lily, perchè improvvisamente, il braccio di Tonks divenne enorme. Con la potenza acquisita dai muscoli di Hagrid, lo spinse via da loro come un insetto, facendolo sussultare dallo stupore.
"E' vero, i Professori mi hanno imposto dei limiti." confermò fieramente Tonks, sollevando in aria il braccio gigante. "Ma io non sono mai stata brava a seguire le regole!"
Lily fissò sconvolta quel braccione ed i suoi occhi ribelli, prima di sorridere.
"Hai altro da aggiungere, Malfoy?" rimbeccò, sentendosi improvvisamente perfida.
Il biondo sorrise gelidamente, tenendosi a distanza e scostando i lunghi capelli biondi dal viso. Le sue occhiaie si erano fatte sempre più profonde...e dubitava che fosse effettivamente stupito o intimorito, a giudicare da come le fissava. Lucius ultimamente sembrava ormai non provare più timore per alcun ché...e si muoveva elegante e sprezzante in una scuola sempre più anti-sepenti con l'arroganza di un fanatico.
"Solo di stare attente, d'ora in avanti." ghignò, pulendosi appena i vestiti perfetti. "A quanto pare avete scelto una parte ben precisa da cui stare...ma quando questa scuola sarà in mano nostra, i nuovi professori che verranno non saranno più così magnanimi con voi."
"Io sto dalla parte di Hogwarts!" rispose sprezzante Lily. "Dalla parte del mio dovere!"
"Oh, davvero?" Lucius allargò gli occhi con ilarità. "Ahh, principessa, sei davvero patetica. La tua ipocrisia mi lascia sempre più divertito! Dio, ma ti sei guardata un po' attorno ultimante? Sei così tanto presa da Potter e dalla sua cricca che potresti buttare tranquillamente la spilla di Prefetto nel cesso!"
"Tu...dici davvero una marea di idiozie, Lucius!" la voce di lei salì di due ottave, ma si fece incerta. Lui lo notò, ed il suo sguardo brillò come una gemma malefica.
"La principessa di Grifondoro...la brava ragazza così tanto ligia alle regole, al suo dovere, ai suoi bei voti...così onesta, così pura...che diventa una Marauders, una delinquentella di bassa lega. Non lo sai, dolcezza? In giro non si fa che parlare di questo. Sei dei loro, e lo sta vedendo tutta la scuola! A quanto pare, tutte le brave bambine hanno un lato oscuro..."
"Io non..."
"...è bello, non è vero? Infrangere le tue tanto amate regole...toglierti di dosso la corazza e sentirsi parte di quel caos che hai tanto desiderato combattere, scendere da quel piedistallo così tanto scomodo. Non dover più faticare per imporsi e mantenere l'ordine...ma lasciar finalmente andare quello che veramente sei. Lily Evans, la tua vera personalità sta uscendo fuori ed è davvero comico vedere come cerchi di trattenerla mentre ti sfugge via dalle dita. E' davvero divertente vedere voi Marauders cercare di difendere un mondo che vi va così tanto stretto."
Le girò le spalle, godendo nel vederla sbiancare in volto, godendo della sua debolezza così trasparente...così piena di crepe...oh, quanto erano tutti pieni di crepe...
"Non sei l'unica a nascondersi al resto del mondo, per cui non temere, stai entrando in un gruppo dove i segreti sono all'ordine del giorno. Potete tenervi su la maschera quanto volete ma prima di quanto immaginiate vi cadrà via dalla faccia. E per quanto vi affretterete a rimettervela, tutti quanti riusciranno a vedere cosa si nasconde lì sotto."
La sua risata si espanse nel corridoio come il sibilo di una vipera venefica.
"...e sarà terrificante!"
   
 
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