LXVI. Scusa.
Prompt 66 – Mani nascoste dietro la schiena
“Che cosa hai combinato?”
Adele sta in piedi in mezzo al salotto, tiene le mani dietro la schiena e ha sul viso un sorriso di quelli che non promettono nulla di buono.
Lorenzo la guarda serio: si sta arrabbiando e lui non si arrabbia mai.
“Adele, che cosa hai combinato?”
“Scusa.”
Tra le mani, adesso in vista, di mia figlia sta, in mille pezzi, l’X-fighter fatto di lego di Lorenzo.
Lorenzo che quasi sviene alla vista del disastro.
[78]
LXVII. No!
Prompt 67 – Contare sulle dita
Zoe è in prima elementare, sta imparando a leggere e a contare.
Il pomeriggio è spesso da noi, dai nonni.
Mentre sono in cucina a prepararle la merenda la sento contare.
Mi affaccio in quella che, a suo tempo, è stata la cameretta di Adele.
Sta facendo i compiti di matematica. Con le ditina di bambina conta.
“Uno, due, tre, cinque-NO!” e ricomincia. “Uno, due, tre, quattro, cinque…”
[68]
LXVIII. Stronzi
Prompt 68 – Tirare i capelli
Mio fratello ha sempre curato i capelli e proprio per questo, quando litigavamo, era la prima cosa che afferravo per fargli male.
“SEI UNA GRANDISSIMA STRONZA!” mi urlò una volta, quando tirai più forte del solito e quasi glieli strappai.
A me veniva da ridere a vederlo con gli occhi gonfi di lacrime.
Tre giorni dopo mi svegliai con i capelli tagliati a metà. Quel grandissimo stronzo.
[67]
LXIX. Radici
Prompt 69 – Afferrare qualcuno
L’afferravo al volo mentre, piccola, eccitata e spaventata al tempo stesso, la facevo volare in aria.
Essere lanciata e ripresa era il gioco preferito di Adele, da bambina.
Lorenzo ha da sempre preferito starsene con i piedi ben piantati in terra, magari con un bel libro tra le mani.
Adesso lei va a fare bungee jumping dai ponti in giro per il mondo e mi manda le riprese.
Lui, invece, mi manda le recensioni che pubblica dei libri che legge.
[80]
LXX. Collo
Prompt 70 – Stringere le mani al collo
Ho avuto paura, per la prima volta in vita mia, quando Riccardo, il mio ex ragazzo, mi ha messo le mani intorno al collo e ha stretto.
Avevamo litigato, di brutto. Io volevo lasciarlo e lui allora mi aveva afferrata e aveva iniziato a stringere.
Gli tirai un calcio tra le gambe, mi lasciò andare e nonostante fossi paralizzata dal terrore riuscii a scappare.
Le mani di Alberto mi stringono il collo adesso, ma sono delicate, gentili, diverse da quelle di Riccardo, carezzano e sfiorano lievi e amorevoli.
Grazie ad Alberto ho ricominciato a vivere.
[95]