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Autore: Willow99    14/03/2020    0 recensioni
«Pronto?» Risposi al cellulare.
«...» Silenzio dall'altro lato.
«Pronto?» Dissi di nuovo.
«...» Nulla ancora.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 1                                          


                                                                                                            -Ciao Shiver.-



Andai a prendere Liam e Danielle a casa loro con la macchina, quella sera avevo voglia di uscire e loro fortunatamente accettarono di farmi compagnia. E loro effettivamente erano una bella compagnia, e mi facevano sempre ridere quando litigavano per delle sciocchezze. 



Quella sera avevo deciso di un osare un pò, quindi indossai un abitino nero stretto che avevo comprato un paio di settimane prima. Non so neanche io perché lo avessi comprato, forse perché aveva lo sconto del cinquanta per cento ahah.



Avevo messo come scarpe un tacco basso, quelli alti non era proprio cosa, non volevo di certo rompermi una gamba o l'osso del collo. Già con la scarpa da ginnastica prendevo i fossi, figuriamoci se avessi messo i tacchi alti!



«Shiver dobbiamo andare un attimo ad Afragola.» Mi disse Liam.

«Perché?» Chiesi, perplessa.

«Mio cugino Louis mi ha detto se potesse venire, ed io ho risposto di sì.» Mi rispose lui.

«Va bene, un pò di compagnia non guasta mai.» Dissi, e ci dirigemmo ad Afragola.



Liam mi dettò per filo e per segno la zona dove abitava suo cugino Louis. Lo conoscevo già, ci eravamo incontrati tre volte ed era un ragazzo simpatico, era un tipo molto allegro e giocherellone, e parlava molto.



Arrivammo ad Afragola, nella zona dove abitava Louis, scendemmo dalla macchina, salimmo a piedi fino al quarto piano e bussammo alla porta in attesa che ci aprissero. 



«Buonasera!» Esclamammo tutti e tre ed entrammo in casa.


Fummo accolti a braccia aperte da tutti, erano delle brave persone, sopratutto la nonna di Louis: la signora Lauren. Era dolcissima ed aveva anche lei la lingua lunga; parlava molto ed era affettuosa, sempre nel dare una mano al prossimo. 



La consideravo davvero come se fosse mia nonna, e anche lei mi considerava come una nipotina. 



Poi mi voltai per salutare Louis e fu lì che il mio cuore dopo tre lunghi anni ricominciò a battere velocemente nel petto. Mi trovai davanti a me Nathan, non fu difficile nel riconoscerlo, il mio cuore me lo diceva che era lui... me lo sentivo dentro. 



Il mio cuore non si sbagliava mai, ma era troppo debole. 



Nathan era cambiato leggermente, sopratutto in viso. Aveva i tratti del viso più definiti; più da uomo, ed aveva in quel momento la barba. Si era anche allungato, me lo ricordavo più basso, ma okay, non faceva nessuna differenza. 



Era anche più in carne, non grasso attenzione. Solo con due o tre chiletti in più... le orecchie erano rimaste come le ricordavo. 



«Ciao Shiver.» Mi salutò Nathan.



Oh mio Dio! La sua voce era cambiata proprio... l'aveva da uomo adesso.



«...» Non ebbi il coraggio di rispondergli.

«Vi conoscete?» Ci chiese Lauren.

«Sì, ci conosciamo da bambini.» Le rispose Nathan.

«Passavate molto tempo insieme?» Chiese ancora Lauren.

«Sì, eravamo come fratelli.» Rispose Nathan, convinto.

«Come fratelli, certo.» Dissi, contrariata.

«Cosa vorresti dire con questo tesoro?» Mi chiese Lauren.

«Non vuole dire niente, stai zitta Shiver.» Mi ordinò Nathan. 


EH NO!



«No, non starò zitta idiota che non sei altro. La verità e che io e il signorino qua ci stavamo frequentando, ma poi ha deciso che non contassi niente e mi ha abbandonata come un cane!» Dissi, con molta rabbia. 



Tutti restarono in completo silenzio e ci fissarono entrambi, a me guardavano con compassione, compressione e tristezza, come se non avessi meritavo tutto quello. Mentre a Nathan lo guardavano in modo strano. 



C'era chi lo guardava male e chi contrariato, a me sinceramente non importava poi molto. Ormai era una storia chiusa, apparteneva al passato... io appartenevo al passato visto che per lui non valevo niente. 



Dissi che era giunto il momento di andarcene, così Louis si mise la giacca e ci avviammo giù al palazzo. Salimmo in macchina e sospirai pesantemente e Danielle mi toccò la spalla ed io sorrisi debolmente. 



Accesi il motore della macchina e partii via da quel posto... la ferita si era aperta ancor di più.
   
 
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