«Un momento» disse proprio quando la musica tornò a
invadere il silenzio della casa. «Qual è il vostro nome, Signore?»
Il cuore le batteva forte e non perché avesse posto
una domanda sciocca alla fine di un ballo, ma perché temeva e sperava con
segreto entusiasmo che tutto questo fosse l'opera del destino.
«Mr Francis Cox, al vostro servizio Miss Morgan»
rispose lui sempre a testa bassa. «Buona serata Signorina».
Se ne stava andando un'altra volta e Camille aveva
il disperato urgente bisogno di sapere se si stava sbagliando oppure no, quindi
non poteva lasciarlo andare. Gli posò una mano sul suo braccio e lo vide
trasalire.
«Posso chiedervi la gentilezza di accompagnarmi a
prendere qualcosa da bere Mr Cox? »
«Certamente, sarà un privilegio» acconsentì lui dopo
un attimo. Il tavolo dove erano assortite numerose prelibatezze per il palato
era a pochi passi da loro e Camille aveva pochissimo tempo per confermare che
la sua tesi fosse giusta.
«Ho completamente ignorato il fatto che la persona
che sto aspettando di incontrare stasera potesse chiedere a chiunque chi fossi
conoscendo il mio nome per intero e invece ho passato il mio tempo nella vana
ricerca di un volto sconosciuto senza riuscire a trovarlo. Non so cosa mi
aspettassi, ma era con lui che sono impegnata per tutte le danze, soltanto con
lui... Mr F.».
Francis trasalì per la seconda volta nel giro di
pochi minuti il che non era da lui. Aveva sempre condotto una vita era monotona
e tranquilla fino a quando Camille non aveva invaso quello spazio vitale con la
sua dolcezza, attraverso quelle lettere. Venire a conoscenza di un impegno
verso qualcun altro che non fosse lui aveva compromesso la poca sicurezza che
aveva acquistato nel chiederle di ballare, dopo che lei l'aveva del tutto
ignorato al momento delle presentazioni ufficiali. Ora però, non solo Camille
l'aveva riconosciuto, ma quel meraviglioso e dolce sorriso era tutto per lui e
Francis non sapeva cosa dire.
«È soltanto lui, Mr F., che mi ha rubato cuore e
anima» aggiunse Camille arrossendo dietro il ventaglio. Erano parole fin troppo
esplicite, ma a questo punto voleva essere sicura che il suo interlocutore
avesse inteso perfettamente i suoi sentimenti, che non fraintendesse di nuovo
le sue parole.
«Voi avete rubato il mio Miss Morgan, completamente, già dalla vostra prima
lettera» mormorò Francis con rinnovato calore. «E adesso che so di aver
impegnato tutti i vostri balli, non mi staccherò da voi per l'intera serata».
Avrebbe dovuto affrontare un oceano di maldicenze
dopo una serata del genere, ma scopri che non le importava affatto.
«La trovo una scelta perfetta, perché due ladri di
cuori non possono fare altro che stare insieme» sorrise raggiante Camille. Mr
Cox le prese una mano e ne baciò il palmo mentre il cuore di Camille cantava e
ballava per la felicità.
«Sono davvero felice di avervi finalmente incontrata
Miss Morgan, questo Natale sarà il più bello della mia vita»
«Anche della mia Mr F, posso continuare ancora a
chiamarvi così, vero?»
Il sorriso di Francis fu spontaneo, felice e finalmente
libero da ogni insicurezza o tristezza.
«Potete chiamarvi come volete, mia dolce Camille, ma
voi in cambio dovete promettermi che non smetterete mai di scrivermi anche
quando chiederò ufficialmente ai vostri genitori il permesso di sposarvi. Il
che dovrà avvenire prestissimo con lo scandalo che daremo danzando insieme
tutta la sera».
«Non smetterò nemmeno quando saremo sposati da anni
e anni» rispose Camille con gli occhi lucidi di gioia. Non era il Natale più
bello della vita dell'uno o dell'altra, era il più bello e il primo della loro vita insieme.
Nota dell'autrice
Questa è stata la mia prima esperienza con il regency, una storia breve che ho adorato scrivere.
Spero che sia piaciuta anche a voi, vi aspetto nei commenti perchè il parere di un lettore è sempre importante.
Alla prossima
Susy