Anime & Manga > Detective Conan
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Autore: Miriallia    14/03/2020    2 recensioni
Durante una giornata come tante, i Giovani Detective, intenti a giocare a nascondino, trovano uno strano gatto nero appeso a un albero. Da questo avvenimento in poi cominceranno una serie di fatti strani che porteranno quasi a una tragedia. Una giostra di sentimenti e circostanze che condurrà tante coppie - e non - a dover dimostrare quanto valgono il loro amore e il loro coraggio. Inoltre, non mancherà anche il mistero, insieme a un colpevole: stiamo pur sempre parlando di Detective Conan!
Verranno coinvolti tantissimi personaggi della serie, con l'aggiunta di alcuni puramente inventati. Per quanto riguarda la storia, non credo che ci possano essere degli spoiler. Ma se non conoscete Amuro Toru nella sua totalità, vi consiglio di non leggere!
Spero che la storia possa piacervi, ci metterò l'anima a scriverla! Grazie a tutti coloro che la leggeranno!
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Detective Boys, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Quasi tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Nel tornare indietro, Hakuba vide sia Aoko che Ran uscire dalla stanza di Itou. 
 
Hakuba: «Ah, eccoti qui, Aoko-san!» le fece un cenno con una mano.
 
Aoko: «Hakuba-kun!!» si avvicinò a lui insieme all'amica. «Come stai?»
 
Hakuba: «Piuttosto bene, direi. Tu, invece? Noto che muovi la gamba in modo poco naturale. Ti sei fatta male alla caviglia?» la guardò preoccupato. 
 
Aoko: «Sì, ma non è niente di che, Aoko sta benone!!» si mostrò piena di energie. 
 
Hakuba: «Mi dispiace molto per non esserti stato accanto ieri sera… solo che, a un certo punto, avevo intuito che ci fosse qualcosa che non andava.» disse dispiaciuto. 
 
Aoko: «Beh… diciamo che Aoko ha avuto da fare lo stesso, quindi non è stato un problema!» disse mettendo una mano in tasca, senza riuscire a guardarlo negli occhi. 
 
Hakuba: «Beh, quello… so che sei stata a contatto con Kaito Kid. Sei riuscita a estorcergli qualche informazione? O magari, a capire qualcosa in più sulla sua identità?» al contrario di lei, cercò di non farla sfuggire al suo sguardo che brillava perché sapeva bene chi fosse in realtà il ladro. 
 
Aoko: «No, niente… Aoko ha capito solo alla fine che si trattasse di lui! Quindi non poteva minimamente tirare delle conclusioni dal nulla!» fece spallucce. 
 
Ran: «Scusami, Hakuba-kun, ma l'hanno già interrogata, sai?» gli lanciò uno sguardo tagliente. 
 
Hakuba: «Lo so, ma non si sa mai… a volte ci sono dei dettagli che sfuggono sul momento, tipo…» acuì lo sguardo. «Che Aoko-san ha qualcosa di importante nella tasca della giacca e in questo momento lo sta stringendo. Sbaglio?»
 
Ran: «Eh?» guardò Aoko. 
 
Aoko: «Beh… sì, Aoko ha una cosa importante con sé, però---»
 
Hakuba: «Ho capito, non vuoi mostrarmelo.» si strinse nelle spalle. «Non ti preoccupare, non volevo costringerti a farlo.»
 
Ran: «Ci mancava.» aggiunse con il sorriso sulle labbra e le vene che le pulsavano sulla fronte. 
 
Aoko: «Appunto… Ma! L'importante è che stiamo tutti bene!» cercò di sdrammatizzare. 
 
Hakuba: «Sì, mettiamola così.» annuì poco soddisfatto. «Vuoi che ti accompagni a casa?»
 
Aoko: «No, non c'è bisogno! Aoko andrà via con papà. Grazie del pensiero, però!» gesticolò freneticamente. 
 
Hakuba: «Figurati, per me sarebbe stato un piacere! Allora a presto!» fece un gesto di saluto con la mano. 
 
Ran: «Sì… ciao!» ricambiò il saluto. 
 
Aoko: «Ci vediamo a scuola!!» lo salutò anche lei, fin quando non lo vide sparire all'orizzonte. «Fiuuuu~» sospirò vedendo che il problema era andato via. (Aoko non voleva destare maggiori sospetti… mentire non l'avrebbe portata da nessuna parte se non a peggiorare la situazione…) 
 
Ran: «Allora…» guardò Aoko decisa. «Io posso saperlo, invece?»
 
Aoko: «Beh… sì…» arrossì ed estrasse la mano dalla tasca. «Ecco…»
 
Una volta aperto il pugno che lo conteneva, Ran poté vedere un fermaglio a forma di coccinella. 
 
Ran: «Oh, che carino!!» la guardò entusiasta. «E quindi… te l'ha lasciato lui?»
 
Aoko: «Sì, giusto prima di andarsene…» arrossì. «Ma Aoko pensa che l'abbia fatto come ricordo, perché l'aveva vestita da Ladybug!»
 
Ran: «Allora, potrebbe essere!» rifletté. «Anche perché, non credo che possa averti regalato un fermaglio a forma di coccinella per il suo significato, no?»
 
Aoko: «Eh? Ma… in caso avesse pensato che avrebbe voluto augurare fortuna ad Aoko, non sarebbe andato bene lo stesso?» la guardò perplessa. 
 
Ran: «Certo che sì! Ammesso e non concesso che volesse…» scosse la testa. «Naah, sono io che vado sempre a pensare cose senza senso!»
 
Aoko: «Aoko non riesce a capirti… cosa vorresti dire?» inclinò la testa di 30° su un lato. 
 
Ran: «Che è vero che la coccinella significa fortuna… ma un altro significato è…» cercò di trattenere una risata. «Che chi trova una coccinella troverà presto l'amore!»
 
Aoko: «Coooome?!» esclamò all'improvviso, senza riflettere. 
 
Ran le fece cenno di non alzare la voce, quindi Aoko si tappò la bocca. 
 
Aoko: «Scusa…» la guardò perplessa. «Aoko aveva totalmente dimenticato quella connotazione… Ma Aoko dubita fortemente che possa significare quello…!» scosse la testa. «Che gliene dovrebbe importare??»
 
Ran: «Questo te lo dovrebbe dire lui…» rifletté. «Magari, glielo potrai chiedere in futuro! Sempre se vi vedrete di nuovo!»
 
Aoko: «C-Ci puoi giurare che Aoko lo vedrà di nuovo!! Poi… non è che ha bisogno di quel genere di fortuna, dato che c'è già…» ripose il fermaglio in tasca e arrossì del tutto. 
 
Ran: «…Kaito, giusto?» arrossì anche lei. 
 
Aoko: «N-No!! Assolutamente no!» scosse la testa e si appoggiò una mano sul petto. «Maah… Ciononostante, Aoko è davvero felice. Durante la scorsa notte sono successe così tante cose strane… però adesso è qui ed è salva. Non potrebbe essere più felice di così!»
 
Ran: «Anche io! In realtà… ho capito che c'è sempre qualcosa da imparare, non importa quanto possa essere disperata la situazione!» sorrise decisa. 
 
Aoko: «Eh, già…» fece un sorriso consapevole. «Aoko ha anche imparato dai suoi errori che spera di non ripetere qualora quel cretino di Kaito continui a infastidirla!»
 
Ran: «Nel senso che ti sei pentita di essere andata al ballo con Hakuba-kun?» ridacchiò. 
 
Aoko: «No… cioè, sì… cioè… Aoko non farà più lo stesso errore, ma non garantisce che farà la scelta giusta!» farfugliò velocemente. 
 
Ran: «Mpf… alla fine… credo che basti solo essere felici e soddisfatti. E noi abbiamo fatto del nostro meglio, anche con Itou-san. Adesso non gli rimane che riprendere la sua vita, come più crede sia meglio per lui.»
 
Aoko annuì. 
 
Aoko: «Sì… finché sarà possibile, Aoko spera che possa vivere felice e sereno.» mise a fuoco la vista. «Ah, guarda! Quello non è il tuo fidanzato?» lo indicò. 
 
Ran: «fjsgakfkrpgna!» si voltò e avvampò in viso. «Shì!»
 
Aoko: «Eh eh… che carina!» le diede un abbraccio. «Allora Aoko va da Toyama-san, sperando che quell'altro che è con lui faccia uguale!»
 
Ran: «Non so se riuscirò a parlargli decentemente… ma… grazie… allora a dopo!» sorrise. «E poi… Sono davvero felice di averti conosciuta!» ricambiò la forte stretta. 
 
Aoko: «Anche Aoko ne è davvero felice!!» si scostò. «A dopo!!»
 
Ran: «Va bene… a dopo!» la salutò con la mano, mentre la ragazza si allontanava. 
 
Heiji e Shinichi la raggiunsero. 
 
Heiji: «Ran-san! Stai andando da Kazuha?» chiese casualmente. 
 
Ran: «Sì, Aoko mi ha preceduta! State andando lì anche voi?» disse mentre le diventavano gli occhi a puntino. 
 
Shinichi: «Sì, più o meno… ma ora ci andiamo! Solo che…» lanciò un'occhiataccia a Heiji. 
 
Heiji: «Sì, me ne sto andando! Facciamo che vi precedo, ok? A dopo!» si allontanò con passo celere per poi restare a spiarli dietro uno dei corridoi che portavano alla stanza di Kazuha. (Sono curioso di capire cosa vuole fare Kudo…)
 
Shinichi sapeva che, anche se il tempo a sua disposizione non era ancora scaduto, questa volta non avrebbe voluto aspettare fino all'ultimo secondo come suo solito. Dentro di sé si aggirava anche il timore che Ran potesse riprendere il discorso che aveva cominciato prima che esplodessero le bombe, quindi non sapeva esattamente da dove cominciare per giustificarsi. 
 
Shinichi: «Ehm… Senti, Ran…» parlò senza nemmeno guardarla negli occhi. 
 
Ran: «Sì?» non lo guardò nemmeno lei. 
 
Shinichi: «Ecco, io… non posso trattenermi per altro tempo, anche se mi piacerebbe. Cioè, un caso è un caso e rimane tale anche se ho fatto uno strappo alla regola…» imparò a memoria com'erano fatti il soffitto e i pavimenti per quanto li osservò. 
 
Ran: «Lo immaginavo. Come fai sempre, del resto. Però, questa volta è diverso.» al contrario di lui, si fece forza e cercò di guardarlo negli occhi per sembrare seria. 
 
Shinichi: «Diverso…? I-In che senso?» trascinò le parole. (Certo… è perché stavolta… ha capito che la verità…) 
 
Ran: «Nel senso che… sei tu a essere diverso…» distolse lo sguardo. 
 
Shinichi: «Non ti seguo, Ran!» la guardò confuso. (Cosa posso dirti per cambiare discorso?!) 
 
Ran: «Eppure, tu dovresti saperlo meglio di chiunque altro, no?» lo fissò dritto negli occhi. «Tu, Shinichi… in realtà…»
 
Shinichi: «I-In realtà…?» deglutì. (Va bene! Stavolta… non indietreggerò! Stavolta… le dirò la verità. Ho deciso.) cercò di farsi serio in viso. (Basta mentire. Ran… sicuramente capirà… No, ma che dico? Lei l'ha già capito... Mi libererò da questo peso… ora.)
 
Nella sua mente si vedeva tranquillo e normale, ma all'esterno, si capiva con una sola occhiata che stava male. Stava sudando e lo sguardo che aveva assunto, nonostante ostentasse sicurezza, trasmetteva solo disperazione. A questa visione, Ran fece un sorriso gentile. Ma non perse tempo e si mise a braccia conserte per lamentarsi. 
 
Ran: «Come se non lo sapessi che ogni volta che ci vediamo finisci col sentirti male e abbandonarmi, non importa quale sia il luogo!» sbuffò. «Almeno stavolta mi abbandoni, ma stai bene!»
 
Shinichi: «Eh?» gli occhi gli diventarono due puntini neri. 
 
Ran: «Forza, ora dimmi che non è così!» brontolò, appoggiandosi le mani sui fianchi. 
 
Shinichi: «Ehm… sì, ma quello è perché---»
 
Ran: «Perché sei totalmente scemo e, possibilmente, devi scappare in bagno! Proprio come fa anche Conan-kun. Come se non lo sapessi!» sbottò. 
 
Shinichi: «Cosa…?» sbatté le palpebre degli occhi, ancora a puntino. 
 
Ran: «Esattamente. Vuoi dire che non è così? O magari mi stai nascondendo dell'altro? Tipo… una…» acuì lo sguardo. «Doppia identità?»
 
Shinichi: «Ma chi? Io? No, no! Non potrei mai! Ahahah! Mi ci vedi a gestire ben due identità??» rise come uno scemo. 
 
Ran: «No! Sei troppo stupido per farlo! E devi già gestire te stesso e il tuo lato da detective che non combaciano per niente!» gli fece la linguaccia. 
 
Shinichi: «Questo non puoi dirlo proprio per niente!» la guardò negli occhi, poi si mise a ridere. (Forse… dovrei riprendere il discorso… che ho lasciato in sospeso a Kyoto…) 
 
Ran: «Come no?» si mise a ridere anche lei.
 
Shinichi: «Senti, Ran… ciò che volevo dirti sin dall'inizio… ma poi non ho potuto…» cercò di guardarla negli occhi seriamente. 
 
Ran lo guardò perplessa, ma arrossì non appena vide che il ragazzo si era fatto serio. 
 
Shinichi: «È che… È da quando a Londra… cioè, da quando ti ho detto quelle parole che… cioè…»
 
Ran deglutì. 
 
Shinichi: «Che non riesco a smettere di pensare che… vorrei restare al tuo fianco e non vedo l'ora di poterlo fare per sempre.» diventò rosso come un peperone. 
 
Ran: «Shinichi…» diventò rossa fino alla punta delle orecchie. «A-Anche io… non vedo l'ora…» rispose balbettando. 
 
Shinichi: «Io… I-Io…» la guardò in viso, poi passò sulle labbra e deglutì.
 
Ran si imbarazzò ancora di più. 
 
Shinichi: «Io ti…»
 
…: «Tu, cosa?!» disse alzando la voce, una volta apparsa da dietro di lui. 
 
Shinichi: «Ah… io… ti devo salutare, sì!! Già che ci sono, arrivederci Kisaki-san, è stato un piacere!! Stavo giusto andando via!!» farfugliò dopo un iniziale sobbalzo. 
 
Eri: «Ah. Mi pareva. Allora ciao.» continuò a guardarlo in cagnesco. 
 
Ran: «Ci vediamo presto, Shinichi!» rispose con gli occhi a puntino anche lei. 
 
Shinichi: «A presto!!» se ne andò a passo normale, aumentandolo gradualmente. (No, io… potrò dirti quelle parole quando saremo solo io e tu… Io e tu. Non è ancora giunto il momento della resa dei conti… ma non tarderà, Ran.)
 
Heiji: (Bene, sono rimasti fermi anche loro!! La partita è ancora tutta da giocare, Kudo!!) corse nella stanza di Kazuha. 
 
Eri: «Cosa stavate facendo?» le diventarono gli occhiali opachi. 
 
Ran: «Proprio niente, mamma! Era venuto a salutarmi prima di andare via!» gesticolò, cercando di nascondere l'imbarazzo. 
 
Eri: «Io sono tua madre, lo capisco quando ti succede qualcosa di… importante.» si sistemò le lenti. 
 
Ran: «Non è questo il caso! Infatti, anche lui te l'ha detto, no?» accennò un sorriso. 
 
Eri: «Io credo a te, in caso, mica a lui. So bene di che pasta è fatto!» insistette. 
 
Ran: «Ribadisco che non è questo il caso… piuttosto, papà come sta? Stamattina sembrava alquanto intontito…» chiese preoccupata. 
 
Eri: «Lui sta bene.» si irritò. «Sta cercando di fare il malato, ma l'ho visto mentre guardava il sedere a una delle infermiere.» cercò di mantenere la calma, ma intorno a lei c'era una strana aura malevola. 
 
Ran: «Come ci si poteva aspettare da papà…» si mise una mano in faccia. «Però, l'importante è che stia meglio!»
 
Eri: «Non so quanto sia un bene che stia meglio per correre dietro a varie donne. Ora torno da lui, mi sentirà!» disse con stizza. 
 
Ran: «Ti raggiungo tra un po', sto andando a vedere come sta Kazuha-chan che si è svegliata poco fa!» esclamò piena di speranza. 
 
Eri: «Spero che possa stare bene al più presto, è una cara ragazza.» sorrise. «Allora a dopo! Sempre se non mi metteranno in galera a causa di tuo padre. Ma no! Al massimo, ci metteranno lui!!»
 
Ran: «Ehm… magari sarebbe meglio che non ci finisse nessuno…! A dopo!» la salutò con una mano. 
 
Eri: «A più tardi.» se ne andò.
 
Ran: «Aaah…» sospirò. «Sarà meglio andare…»



In quel momento, nella stanza dove c'era Itou, l'uomo sentì un rumore provenire dalla finestra. 
 
Itou: «Cosa c'è…? Chi va là?» si voltò verso di essa, ma la vide chiusa. «Chi---»
 
…: «Si era dimenticato di me?» si avvicinò al suo letto. 
 
Itou: «Kaito Kid…?» spalancò gli occhi. «Come hai fatto a entrare?»
 
Kaito Kid: «I maghi non rivelano mai i loro segreti~ Però, dovevo necessariamente restituirle ciò che ho rubato. Anche perché non è quello che stavo cercando.» fece apparire i gioielli sul palmo della sua mano. 
 
Itou: «Sempre bravissimo, non c'è che dire.» tese una mano verso di lui. «E di parola.»
 
Kaito Kid: «Non avrei mai potuto tenerli per me, glielo avevo già anticipato, si ricorda?» si avvicinò e glieli porse. «Non sono l'unica cosa che le ho portato.»
 
Itou: «Ho capito… Hai con te il gatto di Raven, giusto?» strinse i gioielli in un pugno. 
 
Kaito Kid: «Esattamente!» lo fece apparire. «Eccolo qui. Non fa più tanta paura, vero?»
 
Itou: «Sì. Un po'... Ma solo un po'... Continua a farmene.» abbassò lo sguardo. «O forse, è solo il fatto che mi rattrista.»
 
Kaito Kid: «È molto probabile che questa tristezza non la abbandonerà nemmeno in un secondo momento. Tuttavia, il domani è sempre di fronte a lei, non lo dimentichi mai.» appoggiò il gatto accanto a lui. «Per quanto la disperazione possa prendere il sopravvento, ricordi che se siamo vivi, c'è ancora qualcosa che dobbiamo fare. Bisogna solo capire cosa.»
 
Itou: «Sì. Farò del mio meglio.» volse lo sguardo sul peluche. «Piuttosto… volevo ringraziarti.»
 
Kaito Kid: «Non deve, non ho fatto niente per lei.» scosse la testa. «Tutto ciò che è stato mi è servito a organizzare al meglio il mio colpo.» 
 
Itou: «Non so quanto ciò possa essere vero. Però ti ringrazio lo stesso. Tu e quelle ragazze mi avete davvero aperto gli occhi.» accennò un sorriso. 
 
Kaito Kid: «Ne sono lieto. Ma sappia che non era mia intenzione sin dall'inizio. Tuttavia, il mio tempo qui è scaduto.» fece un ghigno. «See you next illusion~» fece un elegante inchino e sparì in una nube di fumo. 
 
Itou: «È andato via… che peccato… È proprio vero che i ladri gentiluomini sono di tutt'altra classe. Buona fortuna, Kaito Kid.» abbracciò il peluche. (Non dirò mai a nessuno che conosco la tua vera identità… È una promessa.) 
 
Itou Mitsunari aveva sempre avuto un certo occhio per i dettagli, ma non avrebbe mai potuto immaginare che potessero esistere due persone uguali nelle fattezze e nella voce. Quindi si convinse che Kaito Kid era in realtà Kudo Shinichi che era precedentemente andato a trovarlo con le ragazze che lo avevano salvato. 



Nel frattempo, Ran aveva raggiunto Aoko e Heiji nella stanza di Kazuha. 
 
Ran: «Scusatemi… È permesso, vero?» fece capolino nella stanza. 
 
Kazuha: «Ma certo, Ran-chan!! Entra pure!» disse squillante. 
 
Ran: «Che bella voce! Si sente proprio che ti senti meglio!» entrò nella stanza e chiuse la porta alle sue spalle. 
 
Heiji: «Kudo non è con te?» cercò di controllare dietro di lei, ma c'era solo la porta. 
 
Ran: «Shinichi è andato via. Oh, non te l'aveva detto?» lo guardò male, ma ridendo. 
 
Heiji: «No! Io sono il suo migliore amico, è normale che mi dica certe cose, però!» rispose con stizza. 
 
Kazuha: «Allora perché non vai a cercarlo, così te ne vai?» gli fece la linguaccia. 
 
Heiji: «Ah…! Ottima idea! Ci vediamo più tardi!! Tanto stai bene, non ci sono problemi!» la salutò con la mano. 
 
Aoko: «Ma certo che con te non c'è niente da fare!» sbottò arrabbiata. «I ragazzi con dei caratteri pessimi ormai sono all'ordine del giorno!»
 
Heiji: «Questo perché non vi siete viste voi! Bah!» fece per andare via.
 
Ran: «Gentilmente, non tornare troppo presto! Ciao.» disse con una vena che le pulsava sulla fronte. 
 
Heiji: «Ma co---»
 
Kazuha non lo fece finire di parlare che gli lanciò un cuscino in testa. 
 
Kazuha: «Dato che quello che ti ho lanciato prima non era abbastanza… prenditi anche questo e… non tornare più, hai capito?? Non me lo fare ripetere una terza volta!!»
 
Heiji: «Eh no, prima non mi avevi mica preso! Tsk! Ciao, scema!»
 
Kazuha: «Deficiente!» ribatté arrabbiata. 
 
Heiji se ne andò borbottando e chiuse velocemente la porta una volta fuori dalla stanza. 
 
Aoko: «Sarà anche un bravo ragazzo, ma non lo è sicuramente del tutto! Che pessimo carattere!! È normale che ti tratti così?»
 
Kazuha: «Sì, è fatto in questa maniera… è davvero fastidioso.» distolse lo sguardo. 
 
Ran: «Mi sa che non se ne salva nessuno… l'unico uomo che conosco a questo mondo che non ha un brutto carattere forse è solo l'agente Takagi.» sospirò. 
 
Aoko: «Mah…» scosse la testa. «Dicevi che ti sentivi meglio?» volse lo sguardo su Kazuha. 
 
Kazuha: «Sì, va molto meglio…» sorrise. «Prima mi sentivo intontita, adesso mi sento quasi di dire che è tutto a posto!»
 
Ran: «I medici ti terranno in osservazione, giusto?» si sedette vicino a lei. 
 
Kazuha: «Sì, ma solo fino a domattina! Anche perché è vero che non sono intontita, ma mi sento molto confusa.» abbassò lo sguardo. 
 
Aoko: «V-Vuoi che chiamo un medico?» si avvicinò a lei, preoccupata. 
 
Kazuha: «No, no… è che…»
 
Aoko e Ran la guardarono seriamente preoccupate. 
 
Kazuha: «Quando Kudo-kun mi ha dato il cellulare e ho parlato con Heiji, prima che esplodessero le bombe…» arrossì. «Dato che pensavo di morire, non ho indugiato e gli ho detto che lo… che lo…» le batté fortissimo il cuore. 
 
Aoko: «Che…» deglutì. 
 
Ran: «Cioè… ti sei dichiarata?» deglutì anche lei. 
 
Kazuha: «Eh, sì…» disse in totale imbarazzo. «Ma la cosa più assurda è che anche Heiji ha fatto lo stesso con me. Cioè, lui ha cercato di ignorare questa cosa da quando mi sono svegliata, tuttavia… sono sicura che me l'abbia detto… ce lo siamo detto insieme…»
 
Aoko: «Uuuh… romantico…! Ma perché non gliene parli? Aoko pensa che in questi casi, solo lui potrebbe…» arrossì. 
 
Kazuha: «Lo so, ma nel provarci, è scappato… Cioè, mi ha detto che ha risolto il caso e ci ha girato intorno senza farmi finire di parlare… credo che fosse imbarazzato?» guardò prima Aoko e poi Ran. 
 
Ran: «Conoscendolo… non avrà mica inventato una scusa?» le scese una goccia di sudore sul viso. 
 
Kazuha: «Può essere, è pur sempre uno stupido! Il più cretino di tutti!!» strinse i pugni. 
 
Aoko: «Aoko pensa sempre che…» deglutì. «Se ci tieni a saperlo, dovresti parlargli…!!»
 
Kazuha: «E come glielo dico…?» la guardò imbarazzata. 
 
Aoko: «Beh… non sei una ragazza diretta? Insomma… in realtà ti sei già dichiarata, e anche lui, quindi…»
 
Ran: «Secondo me, ha ragione lei… basta trovare il coraggio!!» annuì mentre stringeva un pugno. 
 
Kazuha: «Mmmh… avete ragione voi, lo so… Tuttavia…» rigirò i pollici. «Facciamo che se capiterà l'occasione, glielo dirò!» annuì convinta. 
 
Aoko: «Benissimo!! Aoko ti augura di poterci riuscire!» la abbracciò. 
 
Ran: «Anche io!! E soprattutto… che Hattori-kun possa essere sincero per una volta!» la abbracciò pure lei. «Mi sa che lui è l'ostacolo più difficile da superare…»
 
Kazuha: «Sì, perché non dipende da me… lui non serve davvero a niente!» strinse le mani di entrambe. «Grazie Ran-chan… e grazie, Aoko-chan! Seguirò i vostri preziosi consigli!»
 
Aoko: «Figurati! Ehm… Kazuha-chan, allora!!» arrossì. 
 
Ran: «Per me è sempre un piacere!» sorrise felice. 
 
Kazuha: «Grazie davvero… e speriamo in bene!»
 
Le ragazze sorrisero felici, strette nel caldo abbraccio in cui avevano avvolto Kazuha.
 
Cosa riservava loro il futuro?


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Angolo della scrittrice
Ciao a tutti! Ero davvero certa che questo potesse essere l'ultimo capitolo della fan fiction, e invece... no. Non vi siete ancora liberati di me! XD Nonostante manchi davvero pochissimo, non avrei mai voluto fare un capitolo di troppe pagine (anche se sono solita scrivere davvero tanto, a volte! >_<). In ogni caso, spero tanto che, nonostante questo periodo sembri davvero buio e senza vie d'uscita, tutti troveremo la forza di sopravvivere. È dura, ma ce la possiamo fare! ^v^❤ Anche la scrittura aiuta tanto a distrarsi e a far volare queste ore giornaliere... non lo pensate pure voi?
A presto~!
   
 
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