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Autore: Bluem00n_    15/03/2020    0 recensioni
Dystopian universe au||
"Sceglierai di piegarti al sistema o ribellarti?"
Sette amici, ognuno con una vita al limite e i propri strazi, decideranno di non potere fare a meno dei sentimenti in una società che predilige il pensiero razionale.
( Disclaimer: la storia è frutto di immaginazione, i fatti non sono collegati in alcun modo alla pubblica figura dei BTS, non sono in alcun modo affiliata alla Bighit labels)
Genere: Avventura, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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"La commissione deciderà la data del suo intervento, la sua pratica è stata accettata" queste parole le frullarono per la testa per le settimane successive. 
Era pronta fisicamente e psicologicamente, non temeva nulla.
Eppure spesso si ritrovava a fissare il soffitto la notte, forse il suo corpo stava solo rigettando i sonniferi prescritti.
Iniziò a sospettare di esser preoccupata dopo essersi ritrovata troppe volte a vagare per il suo piccolo appartamento senza alcun motivo ma soprattutto senza una meta. 
Il giorno dell'intervento si era alzata dal letto indolenzita, poteva sentire ogni fibra del suo corpo fremere.
Un verso di noia lasciò le sue labbra mentre azionava il getto della doccia, era sicura che l'acqua calda avrebbe giovato almeno un po'.
Durante tutto il tragitto accusò un lieve bruciore in un punto preciso della nuca, si sentiva a disagio aveva proprio l'impressione che qualcuno la stesse fissando.
Arrivata finalmente ai tornelli di sicurezza estrasse il proprio badge aspettando che l'occhio bionico sospeso a mezz'aria, scannerizzasse il suo viso e il lascia passare.
Prima di accedere alla struttura vera e propria diede un veloce sguardo alle sue spalle, sentì l'urgenza di prendersi a schiaffi perché proprio nessuno stava prestando attenzione a lei. 
Scrollò la testa salendo sull'ascensore, presto anche queste strane sensazioni spiacevoli sarebbero state solo un vecchio ricordo incolore. 
Prima dell'intervento una infermiera minuta entrò nella sua stanza per accertarsi che la pressione sanguigna, la temperatura e altri parametri fossero nella norma. 
Prese il camice dalla sedia accanto al letto e entrò nel bagno per cambiarsi.
La stoffa ruvida la fece rabbrividire al lieve contatto con la propria pelle nuda.
Quando bussarono alla porta fu risvegliata da quello stato di trans, diede ancora una occhiata al suo riflesso prima di uscire.
La donna la fece accomodare in una stanza comunicante a quella operatoria, poteva sentire il chirurgo conversare con gli aiutanti sull'esecuzione della procedura. 
Chiuse gli occhi una manciata di secondi per calmare i propri nervi, quando li riaprì una figura mascherata torreggiava su di lei portandosi un dito davanti alle labbra. 
Istintivamente aprì la bocca per chiamare aiuto ma l'uomo fu più veloce, le tappò la bocca.
Iniziò a dimenarsi cercando disperatamente di mettere in pratica quelle nozioni di difesa personale apprese al liceo.
Era inutile, era troppo forte per lei la stava trascinando verso la porta senza troppi sforzi.
Riuscì a fatica a liberare la bocca dalla sua stretta così morse forte la mano dell'uomo, lo sentì grugnire e trattenere gli insulti. 
Ma prima che potesse finalmente attirare l'attenzione di qualcuno, un fastidioso pizzicore all'altezza del collo la fece congelare sul posto. 
In pochi secondi perse il contatto con la realtà, il suo corpo era diventato tremendamente pesante sbatté le palpebre cercando di rimanere sveglia ma fallì miseramente.
L'uomo trascinò facilmente il corpo della giovane su una sedia a rotelle abbandonata fuori dalla porta, come aveva predetto il corridoio era vuoto.
Mentre spingeva velocemente la sedia, salutò le telecamere ridendo sommessamente. 
Riconobbe il complice con il camice proprio quando l'allarme iniziò a trillare in modo assordante. 
Avevano pochi minuti per raggiungere i passaggi segreti che li avevano condotti lì, presto il sistema di allarme dell'ospedale avrebbe isolato l'edificio in attesa dell'intervento delle guardie e forze dell'ordine. 
Farsi strada nei cunicoli era già sufficientemente difficile e il corpo incosciente della ragazza non aiutava affatto!
I tunnel dismessi della vecchia linea metropolitana non erano poi messi così male il cammino era scorrevole, alternandosi nel trasportarla, raggiunsero l'uscita dove quel rottame del rover sostava senza attirare l'attenzione. 
Guidarono per quattro giorni facendo brevi pause, ogni volta che la ragazza accennava a riprendersi veniva sedata senza indugi.



 

La testa le doleva terribilmente, tentò di aprire piano gli occhi nonostante la luce la infastidisse. 
Fissò il soffitto a lungo notando le numerose crepe e macchie dalle forme disparate, quella non era di certo una stanza d'ospedale.
Si alzò debolmente provando un forte senso di vertigine che le faceva accusare anche molta nausea, contorse il viso in una smorfia di disgusto e sospirò.
Man mano che metteva a fuoco i dettagli, alcuni flash iniziarono a palesarsi nella sua mente.
Era stata rapita!
Mosse come in uno spasmo polsi e caviglie controllando di non esser stata in qualche modo incatenata a nulla.
Provò sollievo notando che era libera, nonostante fosse un particolare molto sospetto.
Le gambe si mossero senza il suo consenso, si ritrovò ad analizzare ogni singolo oggetto.
Quella stanza era spoglia e decadente: c'era solo un letto in ferro dipinto di blu scuro che stava arrugginendo, le finestre erano state rattoppate con assi di legno dalle quali solo pochi raggi di sole riuscivano a farsi strada per illuminare la scena.
Sul letto poco distante da lei c'era una pila di vestiti, mentre si protendeva lievemente per sfiorarli il rumore di una serratura che si apriva la fece sussultare e ritrarre la mano.
Una bambina dai capelli biondi boccolosi, si avvicinò timidamente con un vassoio pieno di cibo che appoggiò su un comodino vicino alla maggiore. 
Sorrise 
<< come hai dormito nuova sorella? Ti ho portato da mangiare spero sia di tuo gradimento, presto uno dei fratelli verrà a parlarti >>
il modo dolce in cui la bambina si era appena rivolta a lei le fece aprire di poco la bocca corrucciando le sopracciglia palesemente confusa.
Inumidì le labbra che non aveva nemmeno sentito aride fino a quel momento prima di parlare piano 
<< senti ragazzina non mi va di scherzare...i-io devo tornare assolutamente alla capitale...puoi insomma sì aiutarmi ad uscire da qui? >>
strinse la stoffa del grembiule ospedaliero guardandosi intorno. 

<< Non ti sta prendendo affatto in giro e credo sia impossibile per te tornare alla capitale in questo momento.. >> una voce grave le fece alzare la testa di scatto. 
Era uno dei rapitori con ancora indosso la maschera, le aveva già viste da qualche parte forse nei libri di storia. 
Era vestito di nero dalla testa ai piedi, portava i capelli abbastanza lunghi, i riccioli imperfetti incorniciavano il coccio bianco premuto sul suo viso. 
Aveva degli orecchini che ciondolavano ad ogni minimo movimento da entrambi i lobi, lo trovò curioso solo alcuni personaggi di spicco si adornavano in quel modo. 

Si avvicinò piano al letto sollevando la pila di vestiti, in un gesto di stizza la giovane colpì la mano dell'uomo facendoli cadere a terra scomposti.
Si chinò a raccoglierli immediatamente sussurrando << puoi lasciarci soli Aurora, grazie per il tuo aiuto >> la bimba obbediente levò velocemente il disturbo. 

<< Aurora? Come la principessa delle fiabe? Divertente... >> disse ironicamente la ragazza spezzando il silenzio.
Le offrì ancora una volta la pila di abiti provocandole uno sbuffo involontario.
Accarezzando la stoffa insicura sul da farsi chiese 
<< potresti almeno..? >> 
colse al volo e soffocando una risata si voltò nel verso opposto. 
Mentre tirava su le lunghe maniche della maglietta a strisce blu, schiarì la gola facendo così intuire che era pronta.

<< Vorrei sapere dove mi trovo e perché mi avete rapita...ah se non ti dispiace vorrei vedere la faccia della persona con cui sto parlando >> disse alquanto scocciata.
La risata colorata dell'estraneo la infastidì per la seconda volta.
Pensò che non c'era nulla di divertente in tutta quella sensazione, si limitò a fissarlo.
La mano destra si mosse verso il drappo dietro alla sua testa per scioglierlo, continuando però a reggerla con la sinistra dal mento. 
Un piccolo tic nervoso fece tremare la sua mano, strinse gli occhi impercettibilmente, i suoi gesti lenti e drammatici la stavano davvero tenendo sulle spine.






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Welcome to my little corner in the sky 
Grazie a chiunque ha letto il primo capitolo, delle recensioni o qualunque segno di apprezzamento sarebbero molto graditi, pleaseee!
Be kind and respectful, always 🙏🏻
with love,
Blue Moon 🌘

   
 
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