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Autore: Life In Fangirling Motion    15/03/2020    0 recensioni
Piccola raccolta di one shot ambientate nel coloratissimo backstage di Stasera Casa Mika, a partire dalla creazione del programma e fino ai momenti subito precedenti la registrazione del primo episodio. [NB. fluff a palate]
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Dal testo: "Gli incontri tra la pop star e la squadra di registi e sceneggiatori, capeggiati dall'amico e più volte collaboratore Ivan Cotroneo, erano ormai diventati un fantasioso cenacolo in cui idee, visioni ed ispirazioni venivano scambiate in un'unica conversazione collettiva, nella quale non esistevano giusto o sbagliato e dove una piccola, singola scintilla poteva passare di mano in mano, di mente in mente, amplificandosi sempre di più fino a diventare un grandioso fuoco d'artificio d'immaginazione."
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andy Dermanis
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccoci in dirittura d'arrivo; so che avevo detto che FORSE ci sarebbero stati 4 capitoli se avessi avuto il tempo di scriverne un altro, ma nonostante la clausura a cui siamo stati costretti, l'università ha deciso di mettersi in mezzo e sono ancora qui che cerco di recuperare le lezioni della settimana, perciò non è stato proprio possibile.
Quindi niente: abbiamo visto uno sprazzo del primo processo creativo di imbastitura dello show, qual era la situazione a poche settimane dalle registrazioni, poi a pochi giorni e infine ecco a voi il terzo e ultimo capitolo di questa piccola raccolta, ambientato appena pochi minuti prima il grande debutto.

PS. Qui davvero il fluff si spreca, ma che ve lo dico a fare?





 

Andy knows


 


 

Mika è agitato.
Molto agitato.

Non sarebbe difficile capirlo neanche per uno sconosciuto, figurarsi per Andy che ormai lo conosce come il palmo della propria mano e potrebbe elencare ad occhi chiusi i sintomi di tale tensione: occhi sfuggenti, labbra contratte, dita che tamburellano senza sosta sul legno del tavolo davanti al quale sta seduto, insofferente.
Infatti non passano che pochi attimi prima che il cantante si alzi, non sopportando più di stare fermo, e ricominci a misurare a grandi passi la stanza come ha fatto appena una manciata di minuti prima.

 

La cosa preoccupante è che, in effetti, neanche Andy lo ha mai visto così in tensione. Forse giusto un paio di volte.

Al suo primo vero concerto, quando ancora si conoscevano sì e no da un paio di mesi e, telecamera alla mano, pronto a scendere in mezzo all'esiguo pubblico per filmare lo spettacolo, lo aveva visto di sfuggita mentre camminava avanti e indietro nel backstage.

Era capitato un'altra volta, all'incirca due anni più avanti, il giorno prima del prodigioso concerto al Parc Des Princes a Parigi. Più di sei mesi di preparativi ininterrotti erano sfociati, a sole 24 ore dal momento X, in un crollo emotivo degno di nota durante il quale il giovane cameraman aveva dovuto assistere in silenzio all'esposizione precisa e sistematica di tutti i peggiori scenari possibili ed immaginabili che, a detta del compagno, si sarebbero potuti presentare il giorno seguente. Le precauzioni del moro, non proferire parola per tutta la mattinata successiva e – conseguentemente – dover comunicare a gesti, facevano spuntare un sorriso divertito sulle labbra del greco ancora oggi, a distanza di tanti anni.

L'ultima volta che aveva visto Mika così teso, invece, avrebbe preferito non ricordarla.
Ma i dettagli di quella notte passata in ospedale si erano impressi a fuoco nel suo cervello: ricordava l'esatto ordine in cui ogni membro della famiglia Penniman era comparso alla sua vista, fattezze stravolte dal panico, mentre svoltavano in tutta fretta l'angolo per il reparto intensivo. Ricordava il preciso numero di mattonelle nella frazione di parete che aveva fissato con sguardo vuoto per diverse ore e il punto esatto in cui due angoli di esse non s'incontravano proprio perfettamente, tanto da costringerlo a distogliere lo sguardo per l'inutile fastidio che sentiva crescere nelle viscere. Ricordava di essersi alzato a prendere 8 caffè al distributore di bevande e di come tutti lo avessero accettato in silenzio, ma nessuno ne avesse bevuto neanche una goccia. Ricordava i denti luminosi e perfettamente allineati di una qualche celebrità il cui faccione sorridente, tanto fuori luogo da scadere nel grottesco, troneggiava sulla copertina di una rivista poggiata su un tavolo nella sala d'aspetto.
Più di tutto, però, ricordava lo sguardo assente di Mika, incavato in un volto senza espressione, rigido e indurito da una notte spaventosa che lo aveva fatto invecchiare tutto d'un colpo.
Lo aveva visto fare avanti e indietro per il corridoio per la bellezza di duecentocinquantasette volte (chissà poi perché le aveva contate), torturandosi le mani e fissando il vuoto prima che un dottore in camice bianco uscisse dalla porta dove avevano visto sparire una barella insanguinata e venisse accerchiato dall'intera famiglia, Mika in prima linea, per riferire loro l'agrodolce novità.



 

Nonostante non si tratti neanche lontanamente di una situazione tanto tragica, Mika è un libro aperto ed è, effettivamente, molto nervoso. Ovviamente, si ritrova a pensare il biondo, anche lui lo sarebbe se fosse in procinto di fare ciò che il suo ragazzo sta per fare.
È stato in tv centinaia di volte, alcune delle quali più agitato di altre, certo: come ad esempio il primissimo debutto nella giuria di XFactor, prima del quale Andy era stato costretto a sorbirsi il tipico sermone disperato del partner, che malediceva il giorno in cui gli era saltato in mente di fare una cosa tanto stupida ed avventata.
Ma uno show tutto suo? In una lingua che non gli era propria e che ancora non padroneggiava alla perfezione? In un Paese che si era trovato invaso dal "fenomeno Mika" (per la seconda volta, ma ora in modo decisamente più insistente) e che ‒ almeno così pensava il cantante ‒ con buone probabilità già aveva la nausea al solo pensiero di ritrovare i suoi dentoni adorabili, le sue fossette adorabili e i suoi occhioni adorabili in prima serata sulla Rai?

Nessuna stranezza che il libanese sia terrorizzato a morte!
 

Ma Andy sa bene (anche troppo bene!) quanto il più grande abbia lavorato duro per creare questo programma. Le prove si trovano probabilmente ancora sparse per la loro cucina, a Londra. Sa quanto impegno, energie e cuore abbia investito in questo progetto: studiando fino a notte fonda i vecchi varietà italiani e mettendo a rischio la sanità mentale sua e del proprio compagno, che cercava di dormire pochi centimetri più in là; facendo conciliare tutti i suoi numerosissimi impegni, sporcandosi letteralmente le mani, combattendo ogni giorno per superare gli inevitabili imprevisti ‒ artistici, tecnici o logistici che fossero ‒ e finendo per restare sempre un po' deluso e amareggiato dalla più minima discrepanza tra la sua immaginazione e la reale concretezza del risultato finale.
Insomma, aveva anche imparato a guidare dal lato opposto della strada ‒ non che su quello sinistro se la cavasse poi così bene ‒ diventando a tutti gli effetti un tassista!

 

Andy sa tutto questo e gli si stringe un po' il cuore nel vedere il compagno così insicuro pochi minuti prima della registrazione, conscio del fatto che sicuramente ora il suo cervello gli sta proiettando all'incirca un milione di modi diversi in cui il programma può andare male, un altro milione di cose che avrebbe potuto fare diversamente e altrettanti improperi rivolti a sé stesso per aver acconsentito a quell'assurdità.

Il tutto mentre, Andy non lo sa per certo ma lo intuisce, la parte più razionale del suo lobo centrale gli ripete per filo e per segno ogni singola battuta, canzone e coreografia che dovrà riproporre sul palco appena Fabio darà il via e qualcuno lo verrà a chiamare, facendolo trasalire.


 

Fortunatamente, dopo 10 anni in cui ha visto ogni sfaccettatura dell'uomo che ha di fronte, Andy sa anche esattamente di cosa ha bisogno.
Ecco perché, giusto pochi minuti prima che Giulio entri nel camerino per avvisare che è giunto il momento, il greco si alza.

Da lì in poi succede tutto molto velocemente.
 

Raggiunge il compagno che sussulta appena, troppo impegnato a fissare il pavimento e a lambiccarsi il cervello su quali calzini si sarebbero intonati meglio con la cravatta, per accorgersi della sua presenza. Gli sbarra la strada (evitando di fare battute sul fatto che se continua a fare avanti e indietro scaverà un solco nel pavimento), gli poggia le mani sulle spalle e, conservando da qualche parte nella sua testa l'immagine di quella deliziosa espressione tra il sorpreso e il perplesso che il libanese ha dipinta sul volto, lo spinge con gentilezza ma decisione contro la parete, avventandosi sulle sue labbra con una foga del tutto spontanea che non pensava di avere in quel momento.

Dopo l'iniziale smarrimento, non ci vogliono che pochi secondi prima che senta Mika cedere al bacio e rilassarsi tra il suo corpo e la parete.
Lo sente sciogliersi ulteriormente, non riuscendo stavolta a sopprimere un mezzo sorriso sulle labbra dell'altro, quando la mano sinistra ancora poggiata sulla spalla del cantante risale per tutto il collo fino alla sua guancia, pollice che gli accarezza lo zigomo e dita che s'infilano tra i morbidi capelli dietro la nuca.
 

Il contatto dura poco, forse 10 secondi in tutto; eppure quando Andy si allontana con il cuore che batte un po' più veloce, sente Mika seguire inconsciamente il suo movimento e sporgersi appena in avanti, già talmente rapito dalla sensazione da non realizzare neanche che fosse già finita.

Il moro riapre gli occhi (non ricordava di averli chiusi) e la vista che gli si para davanti è sufficiente a fargli perdere un battito, la preoccupazione che gli pesava sulla bocca dello stomaco ormai dissolta e dimenticata.
Il sorriso dolce e caldo di Andy ‒ quello che gli fa brillare gli occhi di una luce speciale e che, ogni volta, fa innamorare Mika tutto daccapo ‒ si contagia velocemente anche alle labbra del bel libanese e i due uomini si ritrovano con i nasi a pochi centimetri di distanza, guardandosi negli occhi e sorridendo come due ebeti.

Vista dall'esterno potrebbe sembrare una situazione smielata ed imbarazzante, ma ora sono soli e va bene così.


 

È Mika il primo a far cedere quell'intenso contatto visivo, facendo mezzo passo in avanti e stringendo il compagno in un abbraccio intimo e assolutamente necessario, allacciando le braccia intorno al suo collo e chiudendo gli occhi con un sospiro rilassato.
Mika non dice nulla, ma Andy sa che questo è un grazie.

 

Stanno così ancora per qualche attimo, sentendo l'uno il profumo e il respiro dell'altro sulla propria pelle, Mika che strofina con dolcezza la schiena di Andy e la mano sinistra di quest'ultimo che accarezza la nuca del cantante con fare protettivo. Il silenzio viene rotto dal giovane cameraman, il quale bisbiglia poche ma sentite parole di incoraggiamento contro il collo dell'altro prima di sciogliere l'abbraccio e guardare intensamente il compagno negli occhi, infondendogli coraggio con un lieve sorriso.


È in quel momento che la porta del camerino si apre e Giulio irrompe nella stanza, borbottando qualche scontrosa parola in italiano che Andy non capisce davvero, ma che immagina significhi qualcosa come "È ora di andare, stiamo iniziando".
Neanche Mika lo capisce, o meglio, non lo sente proprio.
Lo segue fuori dal camerino come un automa, imbattendosi durante il tragitto in parrucchieri e truccatori che gli danno alcune frettolose sistemate last‒minute, condite da commenti di incoraggiamento ai quali il cantante non si prende neanche la briga di rispondere.
Non può. Non li sente.
 

Infatti, l'ultima cosa che sente prima di entrare nella sua grande, nuova, meravigliosa Casa, accolto dal boato entusiasta del pubblico, è la rassicurante e profonda voce di Andy che gli ripete in testa come un mantra:

"Sono davvero fiero di te, amore. Andrà alla grande, lo so."















..nulla, penso di aver esaurito tutto il mio budget annuale di svenevoli, sdolcinate e stucchevoli smancerie ("Prova a dirlo 5 volte sempre più veloce") nella scrittura di questo capitolo. Sono loro due che mi istigano, io non c'entro niente.
Fortunatamente però (o forse no), come qualcuno di voi negli anni scorsi mi aveva anche fatto notare, con me non è mai tutto bianco o tutto nero, ma tendo a scrivere in una grande "zona grigia". Nelle storie più tristi c'è sempre qualche battuta cretina a smorzare la situazione, quindi per par condicio nelle storielle più leggere non sono contenta finché non ci butto in mezzo le cose struggenti: nel primo capitolo è un Mika un po' paranoico e depresso che non si sente all'altezza di Andy, nel secondo c'è stato quel momento riguardo Dario Fo (che onestamente mi ha buttata un po' giù anche mentre lo scrivevo) e qui mi sono voluta fare del male riportando a galla una piccola istantanea dell'incidente di Paloma.
Take it or leave it, non so fare le cose in altro modo haha

Detto questo, non so se per caso avete notato un certo stacco (soprattutto nella forma) tra primo/terzo capitolo e quello centrale: un po' è dipeso dall'averli scritti in periodi diversi, un po' mi piaceva l'idea di "chiudere il cerchio" con due storie dall'aspetto leggermente più simile. Sulla stessa linea di pensiero si basa anche quest'ultimo capitolo per intero, il quale si regge sul fatto che, come dice il titolo, "Andy sa". Dopo 13 anni insieme è come se fossero praticamente sposati, quindi non credo di esserci andata troppo lontano con Andy che capisce al volo tutti gli stati d'animo di Mika anche senza scambiarsi nemmeno mezza parola per tutto il capitolo.

In ogni caso, vi ho annoiati abbastanza.
Ci tengo però a rinnovare i ringraziamenti, stavolta sia a VvFreiheit che a Lizhp che hanno letto la storia in anteprima e mi hanno dato un loro primo parere, ma anche al gruppetto di scrittori su twitter che ho menzionato allo scorso capitolo: nopnostante alla fine non abbia seguito neanche uno dei trecento consigli che mi hanno dato, anche solo leggerli mi ha fatto vedere le cose da un'altra prospettiva e mi ha fatto trovare lo spunto giusto per mettermi a buttar giù qualcosa.
Un grazie anche a voi che, in questa sede o altre, mi avete dato e/o mi darete un riscontro su questa piccola raccolta. 
Spero vi abbia fatto piacere leggerla tanto quanto a me ha fatto piacere scriverla ♥
Alla prossima xX

 
  
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