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Autore: Meissa    06/08/2009    3 recensioni
Eppure, mentre gioca con il deluminatore -click, click- seduto su una poltrona, intento a osservare Hermione, si sente rassicurato. È un calore che parte dalla bocca dello stomaco, rilassa le membra e si diffonde per il corpo rapidamente, procurandogli una sensazione di leggerezza.
Hermione è seduta su una poltrona logora, a gambe incrociate, su cui tiene un libro. Ha la testa china, l’espressione concentrata di quando deve comprendere un incantesimo o un passaggio particolarmente complicato, da cui –ne è certa- dipenderà l’esito dei suoi esami.

[Ron/Hermione] Shot sui pensieri di Ron, ambientata all'inizio del settimo libro, quando i ragazzi sono a Grimmauld Place.
Dedicata a Lia, che ama questa coppia, per farla riprendere dopo la visione del sesto film.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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I just wanna be with you


I don't wanna miss one smile
I don't wanna miss one kiss
I just wanna be with you
Right here with you just like this
I just wanna hold you close
Feel your heart so close to mine
And just stay here in this moment for all the rest of time
Baby, baby
I Don't Want to Miss a Thing- Aerosmith




Sono passati tre giorni da quando Kreacher ha lasciato Grimmauld Place, e loro sono scappati dalla Tana, dove si è tenuto il matrimonio.
Ron pensa che nonostante la situazione di totale disagio che comporta vivere da soli, e ancora di più cavarsela da soli, senza una guida, sia rassicurante che alcune abitudini non cambino mai.
Lo intimorisce che non ci sia Sirius ad aiutarli, Dumbledore a spiegare le criptiche indicazioni che ha dato loro, Remus e suo padre, che hanno offerto il loro aiuto non più tardi di una settimana prima. Ora sono totalmente soli: lui, Harry, Hermione, e un elfo domestico completamente schizzato che, quando gli hanno promesso di portare a termine il compito di Padron Regulus, ha riacquistato un minimo di lucidità mentale.
Non una compagnia esaltante, specie per l’elfo domestico. Non che non voglia bene a Harry e Hermione, o non si fidi, solo avrebbe preferito ci fosse anche qualcun altro con loro. Qualcuno di adulto, responsabile, che sapesse gestire la situazione.
Eppure, mentre gioca con il deluminatore -click, click- seduto su una poltrona, intento a osservare Hermione, si sente rassicurato. È un calore che parte dalla bocca dello stomaco, rilassa le membra e si diffonde per il corpo rapidamente, procurandogli una sensazione di leggerezza.
Hermione è seduta su una poltrona logora, a gambe incrociate, su cui tiene un libro. Ha la testa china, l’espressione concentrata di quando deve comprendere un incantesimo o un passaggio particolarmente complicato, da cui –ne è certa- dipenderà l’esito dei suoi esami. La differenza è che ora a suo dire dipende l’esito delle loro vite e Ron, nonostante nei giorni e le ore prima le abbia detto spesso che il suo è solo un libro di fiabe, sa che ha perfettamente ragione.
Hermione ha i capelli tenuti su da una matita, in una imitazione decisamente mal riuscita di uno chignon, alcune ciocche crespe infatti escono dall’acconciatura improvvisata e le ricadono sugli occhi, e allora le riporta dietro l’orecchio. Le labbra sono strette, quando pensa di avere trovato qualcosa stringe le palpebre e si morde il labbro, poi segna un appunto con la piuma, a lato. Si irrita e si morde il labbro di nuovo, dubbiosa, la piuma che le solletica il mento, poi cancella gli appunti scritti precedentemente. Inclina il capo un po’ a destra, prima di girare pagina si sofferma a riguardare quanto analizzato, gli appunti presi, e leggere con particolare attenzione le ultime righe, per essere certa di non aver dimenticato nulla.
È bello che ci sia Hermione con loro, così incredibilmente Hermione, razionale e studiosa sino all’inverosimile, porta quotidianità a quella avventura che hanno deciso di intraprendere, è come avere con sé un pezzetto di casa.
“Ron, Ron!” La voce di Hermione lo riporta alla realtà
“Uh?” domanda lui colto di sorpresa.
”Vuoi smetterla!” urla lei […] quando tutta la luce è risucchiata dal soggiorno ancora una volta.
“Mi spiace, mi spiace!” dice Ron,facendo scattare il Deluminatore e restituendo le luci. “Io non mi sono reso conto di usarlo.”
“Bene, non puoi cercare qualcosa di utile per occupare il tuo tempo?”
“Tipo leggere storie per bambini?”
“Dumbledore mi ha lasciato questo libro, Ron-”
“- e lui mi ha lasciato il Deluminatore, forse io ho supposto di usarlo!”
Incapace di stare a sentire la discussione, Harry scivola fuori dalla stanza senza essere notato dagli altri due.
*
La discussione cade lì, Hermione con le palpebre strette e le labbra serrate, Ron in piedi a far valere le proprie ragioni, anche se sa che ha reagito in quel modo solo perché… be’, l’ha spiazzato. Non pensa che sia inutile analizzare quel libro, gli fa piacere, è tranquillizzante ed è incredibilmente piacevole vedere che Hermione è sempre Hermione.
“Dai, vai avanti, non spengo più,” borbotta imbarazzato, le orecchie rosse.
Hermione gli lancia un’occhiata scettica, scuote la testa in segno di disapprovazione, e una ciocca esce dallo chignon, seguendo la linea del collo e delle spalle, poi la ragazza riprende la propria attività di lettura.
Il grido di Harry prima e le urla della simpaticissima signora Black interrompono il silenzio teso; si scambiano uno sguardo, rapidi, e poi si scapicollano per le scale, bacchette alzate, in aiuto di Harry, e Ron sa che fin quando sarà così andrà tutto benissimo, anche se sono solo tre ragazzini appena maggiorenni senza l'aiuto di nessuno.

Dieci anni dopo

Hermione è seduta di fianco a una culla di legno bianco, la dondola dolcemente con la mano sinistra, mentre nella destra tiene un libro che legge con voce bassa e affezionata.
Ron si perde a osservare sua moglie. Fa uno strano effetto dirlo, nonostante siano sposati da anni, perché forse non si finisce mai di credere alla propria fortuna, forse perché è incredibile che dopo tanto si senta ancora lo stordimento e la bolla di felicità nel guardare una persona leggere un libro, nell'osservarne i gesti, i capelli crespi e indomabili che sparano dappertutto e amarne incondizionatamente ogni parola, ogni sussurro, amarla talmente tanto da struggerti e perderti nella sua contemplazione.
“Qualcosa non va Ron?” gli domanda Hermione una volta alzato lo sguardo dalla culla e notando che il marito la sta fissando.
“No, Hermione. È tutto a posto,” le dice circondandole le spalle in un abbraccio e sfiorando le dita di Hugo, profondamente addormentato.
Hermione gli sfiora le dita della mano a sua volta, entrambi guardano il loro secondogenito, e Ron sa che fin quando sarà con Hermione andrà tutto benissimo.





*“Will you stop it!” she cried on the third evening of Kreacher’s absence as all light was sucked from the drawing room yet again.
“Sorry, sorry!” said Ron, clicking the Deluminator and restoring the lights. “I don’t know I’m doing it!”
“Well, can’t you find something useful to occupy yourself?”
“What, like reading kids’ stories?
“Dumbledore left me this book, Ron-“
“- and he left me the Deluminator, maybe I’m supposed to use it!”
Unable to stand the bickering, Harry slipped out of the room unnoticed by either them.

The Bribe - Harry Potter and the Deathly Hallows







Autrice: La parte in corsivo è tratta dal capitolo undici di Harry Potter e I Doni della Morte di cui sopra ho scritto la versione originale. Ciò che ho omesso nella mia traduzione è “dalla terza sera dall'assenza di Kreacher”, perché ho dato quest'informazione all'inizio del racconto. Inoltre come tutti sanno il libro della Row è scritto la passato, mentre qui, per esigenze mie, ovvero ho usato il presente, i vari passati remoti quali “disse” “urlò” “sgusciò fuori” sono tradotti con il tempo presente. Ah, la traduzione è mia, indi per cui immagino si possa certamente migliorare. Ho lasciata scritta più sotto la versione originale proprio perché ne abbiate tutti un'idea ^^
QUindi prima parte ovviamente ambientata nel capitolo undici del settimo libro.
Questa storia è, ancora una volta, per Lia, perché è la beta migliore del mondo, mi manda in crisi come pochi, ma la amo per questo. E poi perché ieri, alla visione di HP6, per la prima volta da quando la conosco era sclerata quanto me. Non nominatemi Kloves e Yates perché potrei uccidere, seriamente.
E' solo ciò che Ron prova guardando Hermione, nulla meno nulla più. Un'analisi di una scena, toh. Non so quanto sia migliore dell'altra Ron/Hermione che ho scritto, seriamente, però mi è scivolata tra le dita molto più semplicemente, e questo è sicuramente meglio per me.
Ovviamente, l'opinione sul risultato è solo vostra u.u
A presto! Conto di aggiornare in questi giorni Memories from Objects e During Seven Years, quindi mi vedrete a breve. Anche se sono consapevole che ormai mi sognate persino di notte a infestare le pagine web XD
Meissa.
   
 
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