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Autore: Miriallia    16/03/2020    2 recensioni
Durante una giornata come tante, i Giovani Detective, intenti a giocare a nascondino, trovano uno strano gatto nero appeso a un albero. Da questo avvenimento in poi cominceranno una serie di fatti strani che porteranno quasi a una tragedia. Una giostra di sentimenti e circostanze che condurrà tante coppie - e non - a dover dimostrare quanto valgono il loro amore e il loro coraggio. Inoltre, non mancherà anche il mistero, insieme a un colpevole: stiamo pur sempre parlando di Detective Conan!
Verranno coinvolti tantissimi personaggi della serie, con l'aggiunta di alcuni puramente inventati. Per quanto riguarda la storia, non credo che ci possano essere degli spoiler. Ma se non conoscete Amuro Toru nella sua totalità, vi consiglio di non leggere!
Spero che la storia possa piacervi, ci metterò l'anima a scriverla! Grazie a tutti coloro che la leggeranno!
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Detective Boys, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Quasi tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Trascorse una settimana dalla tragedia accaduta alla villa. Tutti erano tornati alla loro vita quotidiana e, nonostante i giorni volassero come sempre, coloro che erano stati all’interno di quel luogo non avrebbero mai dimenticato la tensione che avevano provato. Più di qualsiasi altra cosa, era stata testata la loro tenacia, messa a dura prova dal loro spirito di sopravvivenza. In un altro piano, ma non meno importante, c’era il loro cuore. Quanti segreti tenevano dentro di loro? Cosa avrebbero voluto dire o sapere prima di morire? Avrebbero avuto la possibilità di farlo, ma, purtroppo, il momento della verità era ancora lontano. Certo, chi aveva dei forti dubbi già in passato aveva delle nuove prove dalla sua - tuttavia, amare il proprio partner implica anche esserne complice e capire quando è meglio restare in silenzio. Non è anche questa una prova d’amore?



Alla fine della giornata scolastica alla scuola superiore Teitan… 
 
Sonoko: «Aaah, che giornata stressante!» sospirò stancamente. 
 
Ran: «Beh, dai… Pensa che tra non molto sarà Natale e potrai organizzare qualcosa di carino insieme a Kyogoku-san!» sorrise tutta contenta. 
 
Masumi: «Eeeh~ Sbaglio, o sarà lo stesso anche per te, Ran-kun?» le diede qualche gomitata leggera per stuzzicarla. 
 
Ran: «Ehm… Molto probabilmente no!» disse mentre le scendeva una goccia di sudore su una guancia. 
 
Sonoko: «Magari ti farà una sorpresa come al ballo, chissà!» ridacchiò. «Anche se, conoscendolo… verrà solo se morirà qualcuno!» fece spallucce, assumendo un’espressione schifata. «Ma voi ci pensate che a quel ballo Kid-sama si è travestito da lui per arrivare al suo scopo?? Cioè… Io l'avevo capito sin da subito!! Era troppo strano il suo comportamento… era fin troppo cool per essere quello lì!»
 
Ran: «Maah, io no, invece! Era davvero tale e quale all'originale!» guardò Sonoko. «Infatti, credo che Kyogoku-san ci abbia fatto capire benissimo che non ha apprezzato ciò che hai fatto…»
 
Sonoko: «Makoto-san è una persona estremamente ligia al dovere!» arrossì. «Però è piuttosto strano che tu non abbia percepito nulla, Ran! Shinichi-kun è pur sempre il tuo fidanzato, no?»
 
Ran: «Eppure è così… non ho sentito davvero niente!» cercò di essere convincente. 
 
Masumi: «Davvero?» le cinse un braccio intorno alle spalle. «Ciononostante, Ran-kun era diventata molto sospettosa quando avevo detto che sarei andato in bagno! Ci avrei scommesso tutto l'oro del mondo che giusto tu lo sapessi già! O avessi carpito qualcosa da quel ladro…»
 
Sonoko: «Eeeeeh?? Quello che sta dicendo Sera-chan è vero?!» sbottò incredula. 
 
Ran: «Ma no! Non avrei mai potuto mentire! Perché avrei dovuto proteggere l'identità di un ladro?» gesticolò. 
 
Masumi: «Perché magari non avresti voluto proteggere l'identità di un ladro, quale Kaito Kid… ma piuttosto, quella di un moccioso con un carattere molto strano?» fece un sorriso di circostanza. 
 
Ran: «Eh? A cosa ti stai riferendo?» la guardò perplessa. 
 
Masumi: «A Conan-kun, no?» ribatté sicura di sé. 
 
Sonoko: «Mh? Cosa c'entrano il moccioso e Kid-sama, adesso?» chiese sorpresa. 
 
Ran: «L'unica cosa che mi viene in mente è che lo vuole acciuffare… a cosa ti riferisci nello specifico, Sera-chan?»
 
Masumi: «Beh…» sollevò lo sguardo al cielo. «A un certo punto, l'ho perso di vista e mi ero preoccupato che magari gli fosse accaduto qualcosa!»
 
Ran: «Ah, è per quello…» rifletté. «Effettivamente, mi ha detto che aveva ricevuto una telefonata del dottor Agasa ed è uscito un attimo a parlare con lui!» 
 
Masumi: «E non è mai più ritornato?»
 
Ran: «Questo non gliel'ho chiesto… so che poi è andato via col dottore perché era in pensiero per Ayumi-chan, ma non ti saprei dire per certo che ore fossero, mi dispiace…» disse amareggiata. 
 
Masumi: «Non ti preoccupare!!» le fece l'occhiolino. 
 
Sonoko: «Eheh~ Era troppo presa dal suo cavaliere~» la canzonò. 
 
Ran: «Daai, Sonoko!!» formò una croce con le braccia, facendole capire di non andare oltre. 
 
Masumi: «Mpf… È normale che fosse presa da lui!» ridacchiò. «Ma a proposito! Per caso, vi siete accorte di una ragazza con i capelli ramati con un taglio a caschetto?»
 
Sonoko: «Eh? A scuola, dici?» inarcò un sopracciglio. 
 
Masumi: «No, intendo al ballo in maschera! Ho visto di sfuggita una ragazza che sembrava l'esatta copia di… Mmmh… com'è che si chiama? Ai-chan?» fece finta di riflettere. 
 
Ran: «Ai-chan? Intendi l'amichetta di Conan-kun?» inclinò la testa su un lato. 
 
Masumi: «Esattamente!! Era tale e quale!!» sollevò l'indice della mano destra. 
 
Sonoko: «Ah, aspetta, Sera-chan! Ma quella è una bambina, non ti stavi riferendo a una ragazza poco fa?» la guardò stranita. 
 
Masumi: «No, no, ho detto giusto!!» annuì convinta. «Ho visto una ragazza che era identica a lei!»
 
Ran: «Davvero?» sbatté le palpebre. «Non mi pare di averla vista, però…» si portò un dito davanti alle labbra. «Nemmeno Ai-chan… so per certo che era con Ayumi-chan quando è stata portata in salvo, però! Me l'ha detto proprio quest'ultima!» sorrise felice. 
 
Sonoko: «Sì, ha detto che la sua amichetta è rimasta al suo fianco per tutto il tempo… Forse l'avrà presa il dottor Agasa prima di portarla in ospedale!» continuò incuriosita. «Ma non mi sono mai accorta di una sua eventuale sosia adulta! Dov'è che l'hai vista esattamente?»
 
Masumi: «Era vicino all'entrata… ma non fa niente, era solo una curiosità!» sollevò le spalle. 
 
Ran: «Beh, piacerebbe tanto vederla anche a me!! Ai-chan è così carina!!» annuì. 
 
Sonoko: «Mettila così, è carina, ma se in realtà fosse una strega nel corpo di una bambina, la cosa non mi stupirebbe!» scosse la testa.
 
Masumi: «Addirittura? Anche secondo me è davvero carina!!» rise. «Tornando al discorso iniziale, per quanto riguarda Kaito Kid, diciamo che alla fine abbiamo tenuto la bocca chiusa. In fondo è rimasto insieme a noi, ma eravamo troppo intenti a salvarci la vita. Quindi…» sospirò. «La smetterò di prenderti in giro su questa cosa!!» rise e si scostò da Ran. 
 
Sonoko: «Certo che bella sfortuna per me, siete state davvero fortunate a incontrare Kid-sama e, addirittura, a trascorrerci del tempo insieme! Vi invidio!!» sbuffò. 
 
Ran: «In realtà, potevamo benissimo morire tutti quanti, non che ci sia così tanto da invidiare, Sonoko…» scosse la testa. «Ciò che conta è che ne siamo usciti quasi tutti sani e salvi, però.»
 
Sonoko: «Questo sì… ho temuto così tanto, soprattutto per te, Ran!» la abbracciò. 
 
Ran: «Anche io ho avuto paura per tutti…» ricambiò l'abbraccio, asciugandosi gli occhi inumiditi dalle lacrime. 
 
Masumi: «Non ci pensiamo più, quel che è fatto, è fatto!» le superò e si mise davanti a loro. «Vi scatto una foto, che ne dite?»
 
Ran: «Mmh…» rifletté. 
 
Sonoko: «Mmh…» rifletté anche lei. 
 
Le due si guardarono in faccia e si scambiarono uno sguardo d'intesa. 
 
Sonoko: «No, grazie, non la vogliamo!» scosse una mano. 
 
Masumi: «Eh? Perché?» sbatté le palpebre. 
 
Ran e Sonoko si avvicinarono a lei e la guardarono sorridendo radiosamente. 
 
Ran: «Perché siamo qui in tre e vogliamo farla tutte insieme!» 
 
Sonoko: «Poi le mie foto sono un cimelio, quindi ti conviene averne una con la sottoscritta!» assunse una posa teatrale. 
 
Masumi: «Ma sentile!» si mise a ridere e appoggiò una mano sul fianco di Sonoko. «Dato che ne siete così convinte, allora… in posa!» posizionò lo smartphone davanti a tutte e tre, così che si potessero vedere bene. 
 
Ran e Sonoko: «Cheeeese!!» sorrisero stringendo la loro amica al centro. 
 
Masumi: «Mpf...» sorrise anche lei, nonostante si sentisse imbarazzata e, soprattutto, in colpa. 
 
Nel momento in cui sembrò essere tornata quella di sempre, quindi più decisa, scattò la foto.
 
Masumi: «Ecco qua a voi!» rivelò loro la fotografia sullo schermo del cellulare. 
 
Sonoko: «Uuuh, siamo venute davvero bene!» esclamò entusiasta. 
 
Ran: «È vero! Guarda che begli effetti di luce!!» disse con enfasi. 
 
Masumi: «Eh eh! Ho fatto in modo che potessero esserci tramite la posizione del sole!» sorrise di cuore. «Ve la mando subito!»
 
Sonoko: «Sei stata bravissima!! Ma non è che la invii anche a quel bel fusto che hai conosciuto al ballo? Com'è che si chiamava?» ridacchiò. 
 
Masumi: «Aah… non mi ricordo!» rispose casualmente. 
 
Ran: «Koseki-kun, giusto?» disse gioiosa. 
 
Masumi: «No, davvero… non mi ricordo! Ah! Ma si è fatto tardi, torno a casa!! Ciao ragazze, a domani!!» le salutò in fretta e furia e corse via alla velocità della luce. 
 
Ran: «Non volevo metterla in imbarazzo...» rammaricò. 
 
Sonoko: «Ma che si imbarazza a fare per un nome? Comunque, l'unica cosa possibile è che quel tizio l'abbia contattata per aiutarlo con la storia del padre e poi l'abbia salutata per sempre! Non per qualcosa, ma come potrebbe essere interessato a una ragazza che sembra un uomo?» fece spallucce. 
 
Ran: «Sonoko.» la fulminò con lo sguardo. «Non parlare così, sembra quasi un insulto! Sera-chan è una ragazza bellissima, non tarderà ad avere una schiera di pretendenti!!»
 
Sonoko: «Mah, allora mettila così. Se fossi un uomo, non mi innamorerei mai di lei!» si mise a braccia conserte e annuì. «Piuttosto… Alla fine, hai parlato con Shinichi-kun?»
 
Ran: «Ehm…» arrossì. «Di cosa avremmo dovuto parlare?» chiese cercando di evitare di rispondere. 
 
Sonoko: «Ma uffa! Oggi siete tutti così evasive!! Tsk!» voltò il viso dal lato opposto e tornò sulla via di casa. «Non vi meritate nemmeno che io vi rivolga la parola!»
 
Ran: «Come vuoi tu, Sonoko…! Io non ho niente da dire in ogni caso! A domani!!»
 
Sonoko: «Sì, a domani!!» proseguì verso casa sua. 
 
Subito dopo, si incamminò nuovamente anche Ran.
 
Ran: (Mica ti posso raccontare della discussione bizzarra che abbiamo avuto quel giorno. Non lo dimenticherò mai… E pensare che, a sera inoltrata, Shinichi mi mandò anche un messaggio dove mi diceva che era dispiaciuto che il vestito si fosse strappato, ma che sapeva che l'avevo fatto io stessa sin dall'inizio. Quindi, nonostante fosse triste, era contento allo stesso tempo… Shinichi…) sorrise e alzò lo sguardo verso il cielo. (Anche se avrei mille domande da porti, terrò sempre tutto nel mio cuore e nella mia mente. Anche l'atroce dubbio che ho avuto sulla presenza di Jodie-sensei… perché se era presente l'FBI, sicuramente c'era dietro qualcosa di più grosso. Magari non era solo la situazione legata a Koseki-kun… tuttavia, attenderò sempre il momento in cui mi dirai la verità… non ho fretta. Voglio solo che tu stia bene… e finché potrò far sì che questo accada, non lascerò mai che il tuo segreto venga alla luce.) sollevò una mano per tenere fermi i capelli che ondeggiavano a causa del vento. (Ti amo tanto, Shinichi…)
 
Pensò tra sé e sé. Qualche istante dopo, quando si rese conto di ciò che aveva pensato, le diventarono gli occhi a puntino per l'imbarazzo. 
   
 
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