Bacio
di Padre
Jan
aveva passato la notte in ospedale, osservandola dormire.
Gli
avevano permesso di restare per evitare che la bambina si potesse
svegliare
sola o fuggire: l’uomo aveva omesso, nel tentativo di
convincere i medici, che
Sindy si era addormentata con una mano intrecciata alla sua.
Osservò
a lungo quel corpicino magro e sottile, i capelli corvini e lucenti
sotto la
luce al neon della stanza.
«Questa
bambina non deve vedere un letto da un bel po’»
aveva commentato uno dei medici
che avevano provveduto a visitarla, in un misero tentativo di
sdrammatizzare la
situazione.
Jan
aveva raccontato più volte agli specialisti il modo in cui
l’aveva trovata,
quello stesso giorno, ma nessuno di loro parve credergli davvero.
O
forse sarebbe meglio dire che è stata lei a trovare me,
pensò dentro
di sé.
Solamente
il ginecologo parve dargli ascolto; probabilmente, per lui era stato
più facile:
aveva potuto trovare facilmente le prove dell’accaduto.
«C’è
una cosa che non capisco» aveva detto, «il suo
imene è spezzato».
Poi
se ne andò, informando l’uomo che li avrebbe
lasciati riposare, tornando
solamente la mattina successiva per un controllo.
«Dopodiché
potete anche andare» aggiunse, in un tono di voce preoccupato
e dubbioso al
tempo stesso.
Prima
di addormentarsi a sua volta, Jan rifletté sulla giornata
appena trascorsa,
pensando alla pista di pattinaggio e al modo in cui la bambina si era
rivolta a
lui, con evidente timore.
Si
chiese se fosse fuggita da qualche traffico illegale, da qualcosa che
andava ben
al di là di tutto ciò che fosse in grado di
concepire, oppure se si fosse perduta.
Dovunque
provenisse, Jan comprese all’istante che non
l’avrebbe abbandonata al suo
destino: lei gli ricordava una poesia che non riusciva a rammentare,
una
canzone che non era mai esistita, un posto in cui non doveva essere mai
stato.
Le
soffiò un bacio sui capelli, prima di accomodarsi sulla
sedia accanto al letto,
con le dita ancora intrecciate in quelle sottili della bambina.
«Buonanotte,
piccola mia».
Non
si sarebbe lasciato sfuggire la figlia che l’universo gli
aveva donato, in una
generosa sostituzione di quella perduta.
Prompt:
Bacio della buonanotte.