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Autore: Sabriel Schermann    16/03/2020    4 recensioni
[Raccolta di Flashfics]
Il vocabolario definisce un bacio un atto di passione, affetto o venerazione, dato dall'accostamento e dallo schiudersi delle labbra.
Cinque baci dal sapore amaro, zuccherino, mordace. Cinque gesti dagli infiniti significati.
[Raccolta partecipante alla Challenge del Bacio indetta dal gruppo Facebook "Il Giardino di EFP"]
[La terza e la quinta flashfics partecipano alla sfida "12x12" indetta da Soul Dolmayan su EFP]
[La quarta flashfic partecipa alla challenge "Infinity Prompt Challenge" indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP]
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La Casa di Cristallo'
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Bacio di Padre

 

 

 

 

 

 

 

 

Jan aveva passato la notte in ospedale, osservandola dormire.
Gli avevano permesso di restare per evitare che la bambina si potesse svegliare sola o fuggire: l’uomo aveva omesso, nel tentativo di convincere i medici, che Sindy si era addormentata con una mano intrecciata alla sua.
Osservò a lungo quel corpicino magro e sottile, i capelli corvini e lucenti sotto la luce al neon della stanza.
«Questa bambina non deve vedere un letto da un bel po’» aveva commentato uno dei medici che avevano provveduto a visitarla, in un misero tentativo di sdrammatizzare la situazione.
Jan aveva raccontato più volte agli specialisti il modo in cui l’aveva trovata, quello stesso giorno, ma nessuno di loro parve credergli davvero.

O forse sarebbe meglio dire che è stata lei a trovare me, pensò dentro di sé.
Solamente il ginecologo parve dargli ascolto; probabilmente, per lui era stato più facile: aveva potuto trovare facilmente le prove dell’accaduto.
«C’è una cosa che non capisco» aveva detto, «il suo imene è spezzato».
Poi se ne andò, informando l’uomo che li avrebbe lasciati riposare, tornando solamente la mattina successiva per un controllo.
«Dopodiché potete anche andare» aggiunse, in un tono di voce preoccupato e dubbioso al tempo stesso.
Prima di addormentarsi a sua volta, Jan rifletté sulla giornata appena trascorsa, pensando alla pista di pattinaggio e al modo in cui la bambina si era rivolta a lui, con evidente timore.
Si chiese se fosse fuggita da qualche traffico illegale, da qualcosa che andava ben al di là di tutto ciò che fosse in grado di concepire, oppure se si fosse perduta.
Dovunque provenisse, Jan comprese all’istante che non l’avrebbe abbandonata al suo destino: lei gli ricordava una poesia che non riusciva a rammentare, una canzone che non era mai esistita, un posto in cui non doveva essere mai stato.
Le soffiò un bacio sui capelli, prima di accomodarsi sulla sedia accanto al letto, con le dita ancora intrecciate in quelle sottili della bambina.
«Buonanotte, piccola mia».
Non si sarebbe lasciato sfuggire la figlia che l’universo gli aveva donato, in una generosa sostituzione di quella perduta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prompt: Bacio della buonanotte.


   
 
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