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Autore: Miriallia    18/03/2020    2 recensioni
Durante una giornata come tante, i Giovani Detective, intenti a giocare a nascondino, trovano uno strano gatto nero appeso a un albero. Da questo avvenimento in poi cominceranno una serie di fatti strani che porteranno quasi a una tragedia. Una giostra di sentimenti e circostanze che condurrà tante coppie - e non - a dover dimostrare quanto valgono il loro amore e il loro coraggio. Inoltre, non mancherà anche il mistero, insieme a un colpevole: stiamo pur sempre parlando di Detective Conan!
Verranno coinvolti tantissimi personaggi della serie, con l'aggiunta di alcuni puramente inventati. Per quanto riguarda la storia, non credo che ci possano essere degli spoiler. Ma se non conoscete Amuro Toru nella sua totalità, vi consiglio di non leggere!
Spero che la storia possa piacervi, ci metterò l'anima a scriverla! Grazie a tutti coloro che la leggeranno!
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Detective Boys, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Quasi tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Una volta corsa via alla velocità della luce, Masumi ritornò nella sua camera d'albergo. 
 
Mary: «Bentornata, Masumi.» andò ad accoglierla. 
 
Masumi: «Mama! Oggi ho fatto piuttosto presto, eh?» posò la cartella e si tolse la giacca. 
 
Mary: «Già, strano da parte tua. È successo qualcosa?» acuì lo sguardo. «Hai qualche… cough… novità su di lui
 
Masumi: «Aaah… No, purtroppo no! Ma non è nemmeno successo niente di che, solo… non mi sono fermato a parlare con le ragazze per molto tempo! Anzi, vado a farmi una bella doccia rilassante!» la salutò con la mano. 
 
Mary: «Solitamente inserisci più dettagli in ciò che mi dici… e poi decidi di fuggire. Cough… Come potrei mai pensare che non sia accaduto davvero niente di che?» disse con stizza, ma restando tranquilla. 
 
Masumi: «Mah… non è che sia tanto sbagliato…» distolse lo sguardo. «Ho chiesto di entrambi. Per Conan-kun la versione era quella ufficiale che aveva dato il dottor Agasa. Mentre per quanto riguarda lei… Sia Ran-kun che Sonoko-kun mi hanno detto non solo di non averla mai vista, ma anche che al ballo non c'era nessuno che corrispondeva a quella descrizione!»
 
Mary: «Allora può essere che si sia nascosta da qualche parte.» rifletté. 
 
Masumi: «Non saprei… ma probabilmente è solo molto abile perché sa il fatto suo. Sonoko-kun ha aggiunto di sapere che è stata con la bambina che avevano rapito quand'era in ospedale, o qualcosa del genere…» rifletté. «Quindi, in caso…»
 
Mary: «Qualcosa del generein caso? Non sei stata molto attenta mentre ti raccontavano questa cosa?» restò perplessa. 
 
Masumi: «Sì, sono sicuro di ciò che ti sto dicendo!» annuì con una goccia di sudore sulla guancia. «Tuttavia…»
 
Mary: «C'entra quel ragazzo, Koseki Chihiro, vero?» si sedette su una poltrona e continuò a osservarla. 
 
Masumi: «Ecco… so che è inutile mentirti. Ma non è che avrei voluto farlo, in ogni caso, eh?» prese nuovamente la cartella in mano e frugò al suo interno. «Non è che non volevo ascoltare bene ciò che hanno detto! L'ho fatto e poi… mentre parlavamo di altro, è uscita fuori un'altra storia e mi è venuto in mente---»
 
Mary: «Non sei costretta a dirmi nulla, lo sai. Certo, a meno che non riguardi l'antidoto.» osservò la figlia con curiosità, anche se cercava di nasconderlo. 
 
Masumi: «L'ho trovato nel mio armadietto, ma per fortuna non l'ha visto nessuno.» le mostrò un pacchetto. «Sono riuscito a metterlo via prima che potessero darci un'occhiata.» 
 
Mary: «Non l'hai nemmeno aperto?» si alzò e lo scrutò con attenzione. 
 
Masumi: «No… perché avevo paura che mi notassero e potessero capire… cioè, non mi andava!» scosse la testa. 
 
Mary: «In fondo, sta a te decidere cosa fare.» fece spallucce e versò un po' di tè in una tazzina. 
 
Masumi: «Certo, certo!! Ugh… È anche piuttosto pesante…» girò e rigirò il pacchetto dalla forma strana, piuttosto tonda, ricoperto da carta da regalo rossa e un fiocco giallo. 
 
Mary cercò di fare la gnorri, ma continuò a guardare le mani di Masumi che scrutavano il pacchetto come ad aver paura di aprirlo. Tossì qualche volta. 
 
Masumi: «Vabbé, tanto cosa potrebbe essere?» lo scartò all'improvviso, non potendo più resistere alla curiosità. «Eh?» sbatté le palpebre. 
 
Mary: «Cos'è? Un vaso?» lo guardò perplessa. 
 
Masumi: «È un vasetto di ceramica… e dentro c'è una rosa viola, insieme a un biglietto.» appoggiò il vaso sul tavolo e prese in mano il biglietto. 
 
Mary osservò con attenzione ciò che adesso era davanti a sé, tenendo le orecchie ben aperte. 
 
Masumi: «Mmh…» si schiarì la voce. «"Cara Sera-san, mi dispiace essere tanto invadente perché so che la cosa non t'interessa. Nonostante tutto, volevo che avessi questo. L'ho fatto io, sai?"»
 
Mary: «Si vede…» mormorò con un tono quasi impercettibile. 
 
Masumi: «"Ci ho messo dentro qualcosa che ormai mi fa sempre pensare a te. Spero che non ti dispiaccia così tanto. E magari, prima o poi, andiamo a mangiare qualcosa di buono insieme, se ti va. Io ci terrei. Con affetto, Koseki Chihiro."»
 
Mary guardò Masumi.
 
Masumi: «Che cose allucinanti… meno male che gli avevo detto che non ci saremmo più visti!» sospirò. «Perché mi stai fissando, mama?»
 
Mary: «Mi stavo chiedendo… perché questo ragazzo ti infastidisce così tanto? Si è innamorato di te?» indicò la rosa viola all'interno del vasetto. 
 
Masumi: «Ti ho già detto di no! E in ogni caso, non sono mica interessato!» prese il vaso in mano. «Si vede che voleva ricambiare ciò che ho fatto per lui!»
 
Mary: «Stai mentendo a te stessa. Sii più realista e comprendi le tue priorità. Quante volte devo dirti che sei una ragazza? È normale che l'altro sesso sia attratto da te, come anche lui.» poggiò la tazzina da dove stava bevendo sul tavolo. «Ne sei davvero certa?»
 
Masumi: «Non facciamo sempre lo stesso discorso! Io… conosco bene le mie priorità! E momentaneamente stare a contatto con dei pazzi non è la scelta che preferisco prendere! Questo è anche convinto che facendo delle semplici ricerche, sappia tutto su di me! Non capisco chi si creda di essere… ma non può nemmeno sapere che tutto ciò che sa è falso. Non sono nemmeno stata in America come ho fatto sapere a tutti… Non mi conosce, non sa niente della vera me. Quindi tutto ciò che prova è solo un sentimento falso.» abbassò lo sguardo. «Vado davvero a fare la doccia, a dopo!!» si allontanò. 
 
Mary: (Masumi… Vedrai che quel giorno arriverà prima di quanto tu ti possa aspettare. Ricordo ancora come fosse ieri il momento in cui decidesti di parlare come un maschio.) distolse lo sguardo, restando imperturbabile. (Nonostante fossi ancora molto piccola, volevi starmi accanto perché tutte le mamme dei tuoi coetanei avevano un marito al loro fianco e io no. Per te, imitare il tuo papà significava farmi sentire meno sola… eri davvero una bambina ingenua e lo sei ancora. Non importa quanto tempo passerà e quanto cercherai di fingerti un uomo. Per me resterai sempre la mia preziosa bambina. Ma dovrai andare avanti come una donna, non potrai ignorare per sempre la tua vera natura.) 
 
Masumi ripose il vasetto su un mobile. Si diresse verso il bagno e, dopo essersi spogliata, entrò nella doccia. 
 
Masumi: (Non sono mai stato così sicuro in vita mia… sicuro di aver preso la scelta migliore.) aprì l'acqua, assaporandone il getto che finiva sul suo viso. (Quel ragazzo si è fatto un sacco di strane idee su di me. E, a parte non avere idee su chi io possa essere davvero, non sa praticamente nulla di me. Ho anche provato a parlare con quell'amico che mi aveva menzionato, ma la versione dei fatti che mi aveva dato era uguale alla sua.) chiuse gli occhi. (Non tornerò indietro, tutto ciò mi sembra così assurdo… insistere così tanto con me? Che senso ha? Nessuno. A maggior ragione se non ha la benché minima idea di ciò che dice o pensa. Perché è così, no? Io lo credo davvero… Credo anche che a volte, i pensieri fanno più male delle parole. Io sono convinto di ciò che sto pensando. Ma avrà davvero lo stesso significato per lui che ostenta tanta sicurezza? Poi c'è quella storia del mago…) fece un sorriso triste e abbassò la testa, riaprendo gli occhi. (Ce n'è solo uno che ha rubato il mio cuore quando ero piccolo. Colui che mi ha abbagliato come un raggio di sole in una calda giornata d'estate. Quello che ai miei occhi compiva delle magie per far sorridere Shu-nii… cosa in cui io avevo totalmente fallito. Quello che poi ho ritrovato con la sua solita battuta dell'essere l'apprendista di Holmes dopo ben dieci anni.) chiuse il rubinetto e prese la spugna. «Forse sarebbe solo il caso di abbandonare questi ricordi.»
 
Mary: «Oppure, sarebbe il caso di abbandonare questi brutti pensieri e di andare avanti.» ribatté da dietro la tendina.
 
Masumi: «Eeeeeh?! Mama, co---»
 
Mary: «Ti ho sentita per caso mentre mettevo un cambio qui fuori. A quanto pare, l'avevi dimenticato.»
 
Masumi: «Aaah… grazie! Lascialo pure lì, dopo me la vedo io!!» rispose frettolosa. 
 
Mary: «Sei ancora giovane per capire come prendere la scelta giusta senza avere dei rimpianti. Ma prima che torni di là, lascia che ti dica una cosa: hai una sola vita, non trascorrerla rimuginando sulle cose che ti accadono. Ti ha chiesto di vedervi? Accetta. Se non ti dovesse piacere, puoi sempre capirlo al vostro primo appuntamento. Ma se non ti avesse colpito, non ti imbarazzeresti ogni volta che viene nominato.» sospirò. «Queste cose so che le sai e non c'è bisogno che te le dica io. Ma ragionaci su, dato che, a quanto pare, ci giri sempre intorno senza prendere nessuna decisione in merito.»
 
Masumi: «Ma io la decisione l'ho---»
 
Mary: «Le probabilità sono al 50%. Questo non cambierà mai. Ma se non comprendi l'altra faccia della moneta, non potrai mai capirne il vero valore.» tornò in camera. 
 
Masumi: «Il vero valore…» rifletté. (Non lo so… ce la potrei fare davvero?) 
 
Masumi pensò a una se stessa spensierata che usciva serenamente con la persona che le piace… quando a un tratto, le si presentava un caso di omicidio davanti agli occhi e lo seguiva come fa di solito. 
 
Masumi: (Mah… diciamo che al momento, la nostra resterà solo amicizia… questa è sicuramente la scelta giusta!)
 
Non appena finita la doccia, Masumi mandò un'e-mail a Chihiro. 
 
Testo: "Ciao! Grazie per il dono per dovere, ti avevo già detto che non era necessario. L'ho apprezzato comunque perché era fatto a mano. In ogni caso, se proprio devo, allora ti posso concedere un momento del mio tempo. Masumi" 
 
Masumi: «Perfetto! Sono stato bravissimo! Adesso non mi rimane che aspettare la risposta.» si tamponò i capelli con un asciugamano. «Certo che ci sta un'eternità a rispondere, è così lento!» vide che lo smartphone si illuminava e nel prenderlo, notò che si trattava di una chiamata. 
 
Il nome sullo schermo era proprio quello di Chihiro. 
 
Masumi: «Cos-- Chi ti ha detto di telefonarmi??» si guardò intorno, nel panico più totale. (Beh, cosa dovrà mai dirmi?) deglutì. 
 
Mary, intanto, si posizionò dietro al muro adiacente alla stanza per origliare. 
 
Masumi: (Perché continua a squillare?? E va bene…) rispose. «Pronto?» disse nel modo più casuale possibile. 
 
Chihiro: «Ciao, Sera-san! Sono contento che il vasetto ti sia piaciuto! Ci ho messo un sacco d'impegno a farlo!» esclamò eccitato.
 
Masumi: «Hai degli strani hobby, tu…» si sedette sul letto. 
 
Chihiro: «Parli così perché non ci conosciamo bene… ma troveremo il modo di farlo, allora! Quando sei disponibile?»
 
Masumi: «Diretto come sempre, eh?» ridacchiò. «Mah, dipende dal caso.»
 
Chihiro: «Ah… ti hanno già chiesto di seguirne un altro?» rispose con un tono abbastanza felice. 
 
Masumi: «No, intendevo… che dipende dal---la possibilità che io possa avere degli impegni!» si corresse onde evitare di parlare di destino. 
 
Chihiro: «Capisco… In caso, non mi sarei mica stupito! Avendoti conosciuta dal vivo… so di che pasta sei fatta!» disse con orgoglio.
 
Masumi: «Macché, tu non sai niente di me. Io non sono come credi che io sia.» distolse lo sguardo. «Credimi… non sai nulla.»
 
Chihiro: «Bene! Allora che ne dici di parlarmene? Solo se ti va, certo…! Un po' come farò anche io con te.»
 
Masumi: «Mmh…» rifletté. «…solo se riuscirai a guadagnare la mia fiducia. Ok?»
 
Chihiro: «Ok. Farò del mio meglio, non ci sono dubbi. Se è per avvicinarmi un altro po' a te, mi andrà bene anche fare un passo alla volta. Non sono mai stato più serio di così.»
 
Masumi: «Ahahah!!» scoppiò a ridere. «Devo pensare che non sei mai stato serio in vita tua?»
 
Chihiro: «Mpf… ahahah! No, io lo sono sempre. Ma così, come in questo momento, mai.» ridacchiò divertito. «Ti va domani?»
 
Masumi: «C-Che velocità!! Di già?!» alzò il tono della voce incredula. 
 
Chihiro: «No? Allora… dopodomani?»
 
Masumi: «Mmh…» alzò gli occhi verso il soffitto. «Facciamo dopodomani.»
 
Chihiro: «Perfetto! Vengo a prenderti io, dove abiti?» chiese al settimo cielo. 
 
Masumi: «Nooo, che stai dicendo?» si mise a ridere. «Ci vediamo da qualche parte. Vedremo domani, va bene?»
 
Chihiro: «D'accordo! In caso, ti va bene un café? Ne conosco uno dove fanno dei dolci squisiti e vorrei che li assaggiassi!» esclamò entusiasta. 
 
Masumi: «Boh, vediamo… mandami l'indirizzo, così ci incontriamo direttamente lì, allora!» aggiunse determinata. 
 
Chihiro: «D'accordo, fatto!!»
 
Masumi: (E io che pensavo fosse lento…!!) 
 
Chihiro: «Allora… è una promessa, ci conto.» disse con tono serio.
 
Masumi: «Sì…» arrossì leggermente e sorrise dolcemente. «È una promessa.»
 
Mary: (Prima è riuscito a rompere la tensione che aveva creato Masumi. Direi che non si sembra essersi rivelato qualcuno che potrebbe essere contro di noi.) tirò un sospiro di sollievo. (Può davvero essere che finalmente Masumi superi la sua prima cotta? Il futuro… ci farà capire la verità.)
   
 
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