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Autore: Fanny Jumping Sparrow    06/08/2009    1 recensioni
*Completamente revisionata*
La maledizione dell'Olandese Volante è spezzata grazie all'amore fedele di Elizabeth, ma Calipso ha ancora una richiesta da fare al Capitano Turner...
Nel corso della sua ricerca, affiancato dalla moglie e dal figlioletto, ritroverà i vecchi compagni d'avventura, ma Jack continuerà a creare non pochi problemi...
Ringrazio chi continuerà a leggere e chi la metterà tra le preferite!
- E mi avevi fatto promettere "niente segreti" - sospirò Will reprimendo della sana collera.
- Non riguardava te e me. Questo è un segreto di storia della pirateria! - Elizabeth non si smentiva mai: piratessa fino alle budella.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elizabeth Swann, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Will Turner
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La spada, il corvo, il mare'
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Capitolo 11: Un piano (quasi) perfetto

Delle nocche ansiose picchiavano con moderata urgenza sulla porta di legno poco spessa, facendone cigolare gli usurati cardini.
- Gibbs! – chiamò Jack a mezza voce, scuotendo malamente l’amico – Vai ad aprire! – gli ordinò disturbato – Qui dormiamo tutti – bofonchiò risistemandosi sulla branda, sebbene fossero passati soltanto una manciata di minuti da che avevano spento quasi tutte le candele.
Il maturo filibustiere si passò un palmo sul volto stropicciato e sbadigliando trascinò i passi fino all’uscio: - Oh, Capitano Turner. In cosa posso aiutarvi? – biascicò lentamente, distinguendo appena la sua figura tra le palpebre impastate.
- Io ed Elizabeth non riusciamo a trovare Jim, lo abbiamo cercato ovunque e ci chiedevamo se per caso fosse venuto qui da voi – gli spiegò l’uomo con tono speranzoso, allungando il collo all’interno della cabina.
- Ah, sì. Vostro figlio è qui! – lo rassicurò Gibbs, camuffando con una smorfia un secondo sbadiglio – Ci ha detto che ha fatto un brutto sogno, poverino, e trovandosi solo ha attraversato il corridoio e … - s’interruppe, schiudendo di più la porta e indicando con un cenno del mento il lettino in cui si trovava il piccolo ricercato.
Will trasse un sospiro di sollievo, per poi tergiversare: - Se vi disturba noi …
- Quale disturbo! – negò il marinaio, sgranando gli occhi in maniera innaturale – Dorme come un angioletto! Andate pure! – lo esortò allegramente.
- Buona notte, allora – gli augurò il Capitano Turner, muovendosi dalla soglia dopo qualche secondo d’indecisione.
- Notte! – sorrise bonariamente il vecchio lupo di mare, accostando adagio la porta e riavviandosi tentoni alla sua amaca.
Una delle cuccette ebbe un sobbalzo: - Grazie! – saltò su Jim, volgendosi verso di lui.
- Figurati! – gli rispose Jack scocciato – Ora dormi, però! – lo minacciò aspro e il bambino stranamente calò la testa ubbidiente, ristendendosi e coprendosi.
- Mastro Gibbs – bisbigliò poi elusivo, prima che il socio si rimettesse a poltrire, inducendolo ad avvicinarsi – Quando il marmocchio crolla, scatta la fase due – gli comunicò enigmaticamente.
L’amico annuì, ma un istante dopo balbettò, come cadendo dalle nuvole: - Fase due?!
- Ti avverto io – lo ammonì sbrigativo Sparrow, scuotendo le mani per allontanarlo da sé.
- Qual è stata la fase uno, scusa? – tornò a chiedere Joshamee confuso più che mai, prima di coricarsi sul rettangolo di tela.
- Shh! – fu la risposta secca e intimidatoria di Jack, al che il bucaniere si rassegnò a non fare ulteriori domande e a cercare di riposare, almeno fino ad sue nuove disposizioni.

- Scusami Will. Sono diventata esageratamente apprensiva! – ammise Elizabeth lasciandosi cadere sul letto, dopo che il marito le ebbe raccontato dove aveva ritrovato Jim.
I due, obbligati a scendere sottocoperta per l’arrivo del timoniere assegnato quella notte, avevano cercato il figlio in ogni angolo della nave e la donna si era già sentita in colpa per averlo lasciato solo, preoccupandosi che, curioso e spericolato com’era, andando in esplorazione di quell’immenso vascello si fosse cacciato in qualche incidente.
- Ai miei occhi sei solamente una madre prudente e affettuosa – affermò Will amorevolmente, sbottonandosi la giacca e riponendola su un gancio.
La consorte si morsicò un labbro: - Il che equivale a noiosa! – continuò a commiserarsi, sfilandosi gli stivali e gettandoli via nervosamente.
- È naturale: lo ami e vorresti che non gli accadesse mai niente di brutto – obiettò pacato lui slacciandosi la cintura, pensando inevitabilmente alla sua situazione, mentre lei se ne stava seduta sul talamo con la schiena appoggiata alla spalliera e le braccia strette attorno al petto, tentando ancora di calmarsi. – Ma, per quanto ho avuto modo di conoscerlo in questi pochi giorni, ho capito che Jim è un bambino sveglio e responsabile e che ti vuole un mondo di bene – continuò a rassicurarla, accomodandosi al suo fianco – Anche se è pure vero che ha sangue pirata nelle vene, questo non dobbiamo dimenticarlo – le fece notare, baciandole lievemente la tempia sinistra.
Lei lo guardò storto: – Così mi fai preoccupare di nuovo.
Will sorrise: - Ha il tuo stesso spirito sognatore, avventuroso e ribelle – sostenne guardandola con sconfinato amore.
- Insomma: ha preso il mio lato peggiore? – lo interrogò lei, fingendosi corrucciata.
L’uomo scosse la testa: - Il tuo lato più affascinante – dichiarò con tono seducente, prima di baciarla con passione e lasciarsi cadere con lei sul cuscino.

- Alzati! Fase due! – sussurrò Jack a Gibbs nell’orecchio, strattonandolo per una spalla.
L’amico di lunga data, pur borbottando, obbedì, sollevandosi rumorosamente dalla branda e ricevendo il rimprovero del compare, già sgattaiolato con fare lesto e furtivo all’esterno.
Una volta assicuratosi che non ci fosse nessuno nelle vicinanze, Sparrow si diresse a grandi passi verso la cabina sita a poppa intimando al compagno: - Coprimi!
Il pirata lo frenò, agguantandolo per un braccio: - Ma cosa devi fare esattamente?
Jack scansò la sua mano: - Sbirciare nella cabina del Capitano – gli riferì spazientito - È lecito?
- No! – pronunciò di rimando Joshamee – Cioè … sì? Ma fa presto! – lo incitò timoroso, appiattendosi contro una parete. L'ex Capitano uscì dopo soli cinque minuti: – Hai trovato niente di interessante? – gli domandò subito con curiosità.
Le labbra del filibustiere si arricciarono: - Carte e cartacce. Non c’è neanche un diario di bordo! – sbottò sdegnato.
- Probabilmente lo tiene nella cabina che divide con la moglie … – constatò ragionevole Gibbs.
- Ah, lì non ci entro! – squittì Jack, scuotendosi tutto – Comunque, per colpa dell’attacco della Locusta ci siamo allontanati da possibili approdi che ci avrebbero fatto comodo – lo informò deluso, mordicchiandosi un’unghia annerita.
- Potresti tentare di cambiare la rotta – gli suggerì il compare, entrando in sintonia con il suo occulto tramare.
- Come?! – scandì inasprito Sparrow, facendolo sentire stupido – Lo sai dove tiene la bussola il caro capitan Turner? Attaccata al timone! E nessuno di quei tagliagole mi ci farà avvicinare!
- Per quale motivo voi due gironzolate da queste parti a quest’ora della notte? – li sorprese nel mentre un marinaio dell’Olandese, facendo scattare il caricatore della pistola.
Era Clanker, un uomo alto e robusto con i capelli crespi e fulvi e dei lineamenti irregolari che rendevano la sua espressione particolarmente torva.
- Eravamo in cerca … - abbozzò Gibbs, nascondendo con una risatina l’improvviso batticuore.
- … di un bicchiere d’acqua – completò la frase Jack, rendendosi conto immediatamente dell’assurdità di quell’affermazione.
Il marinaio non risparmiò loro uno sguardo sospettoso:- Seguitemi – ringhiò bieco, conducendoli un piano sotto. I due pirati non disdegnarono di bere un boccale ciascuno, ritrovandosi con la gola improvvisamente prosciugata dalla tensione.
- Devo dirvi una cosa – cominciò a parlare il minaccioso bucaniere, mentre sorseggiavano il secondo boccale – Il Capitano Turner è un uomo magnanimo e clemente e potrà pure chiudere un occhio con voi due, ma se noi dovessimo scoprire che in qualche modo lo state tradendo, o che ci state imbrogliando, non saremo altrettanto caritatevoli – li mise in guardia, aprendo la giacca per mostrare loro la quantità di pistole e coltellacci che portava con sé.
- È da tanto tempo che non ci divertiamo come si deve a scannare qualcuno! – gli fece eco un altro della ciurma che si trovava lì, scagliando un pugnale aguzzo che andò a conficcarsi su un tavolo e sghignazzando per la loro reazione intimorita.
- Recepito – si limitò a rispondere Jack con imperturbabilità, e così dicendo, li salutò e assieme a Gibbs filò dritto in cabina, accompagnato dalle risate sguaiate e ostili della ciurma.
- Il mio piano è: tutti contro tutti e nessuno contro di me, comprendi? – rivelò poi Sparrow al compare, prima di coricarsi senza aggiungere altri dettagli sul come intendesse procedere per portare avanti quel proposito.

L’indomani mattina era un’altra giornata afosa e soleggiata, il mare aveva poche increspature e una brezza calda soffiava con continuità conferendo all’Olandese Volante una buona velocità.
Tuttavia Jack non poté fare a meno di notare che Will era di cattivo umore, oltre a sembrare alquanto indolenzito.
- Stai a guardare Gibbs: fase tre! – proferì euforico dandogli una gomitata, per poi incamminarsi verso il Capitano Turner che era intento a discutere con alcuni dei suoi uomini.
- Che aspetto orribile, William! – esordì canzonatorio, quando gli altri si furono allontanati lasciandolo da solo vicino a prua.
- Non ho chiuso occhio, stanotte – si voltò quello, passandosi una mano sulla faccia sbattuta e appoggiandosi al parapetto come senza forze.
Jack rise sotto i baffi, torcendosi le treccine del pizzetto: - Lo immagino – mormorò ammiccante.
Will strabuzzò, pensando di aver capito male: lui ed Elizabeth la sera prima avevano trasgredito forse con eccessiva imprudenza, ma si erano fermati prima che la loro posizione potesse diventare compromettente.
– Uhm? – mugugnò il pirata in risposta al suo muto interrogativo, atteggiandosi incurante.
Will allora tornò a ignorarlo e ad osservare il luminoso orizzonte che si stagliava davanti a loro, inspirando a fondo l’aria salmastra.
- Di’, si è accorta anche lei della maledizione? – insinuò sagace Sparrow, fissandosi le dita.
Il comandante lo trafisse con lo sguardo, poi, scrutandosi attorno, si accertò che nessuno potesse origliare quella spinosa discussione: - No. Ma io non ci ho dormito lo stesso – gli confessò intristito.
Il filibustiere annuì, accennando un tono insolitamente serioso: - Forse dovevi dirglielo – gli consigliò, con una nota di rimprovero.
- Da quando ti fai i fatti miei? – gli rinfacciò il giovane Capitano in un moto di rabbia, alzando involontariamente la voce – Scusami, sono … stanco – mormorò con gli occhi gonfi, serrando i denti e stringendo le dita sulla balaustra scheggiata.
- In momenti come questo, quello che ci vorrebbe è una bella bottiglia di rum! – esclamò Jack sorridendo forzatamente – Come mai non c’è rum su questa barcaccia? – continuò a lagnarsi, sentendo il bisogno di sdrammatizzare i toni quella conversazione divenuta più angosciosa di quanto non avesse voluto.
- Né io né i miei uomini ne beviamo – asserì Will guardandolo storto, lui s’indignò come se avesse udito una bestemmia: – Che virtuosi! – se ne uscì con accento denigratorio.
- Lo sai, non è facile trovarne nelle terre dei morti!
Turner sembrava aver riacquistato il solito piglio contestatore e irritabile che aveva sempre avuto nei suoi confronti, cosa che lo divertiva parecchio.
Per cui, con falso candore, Jack riprese: - Eppure a tua moglie non dispiace …
Will gli lanciò un’occhiataccia tra l’incredulo e l’adirato: - A me non risulta – confutò la sua insinuazione, raddrizzandosi e piantando le mani sui fianchi.
- Ci siamo fatti un paio di bevute in passato … - raccontò il pirata con aria compiaciuta, il volto di Turner si faceva sempre più incandescente, mentre la sua bocca e le sue mani si contorcevano, senza che riuscisse ad articolare con la prima una frase di senso compiuto e con le seconde un qualche gesto minatorio.
- Non sarai geloso, amico! – lo sbeffeggiò Jack facendo un passo indietro – Sì, la tua Elizabeth è bella, intelligente, in gamba e tutto quello che vuoi – proseguì mettendo le mani avanti – Ma non porta altro che guai! – concluse con risentimento, alterandosi in una boccaccia.
- Ciao papà! Buongiorno signor Sparrow! – arrivò nel contempo Jim, frapponendosi a loro.
- L’ultimo dei quali è questo qui! – lo additò irritato Sparrow, senza che il bambino capisse quale fossero le colpe di cui lo stava accusando. Gli era parso che avesse cominciato a diventare meno ostile nei suoi riguardi e che potessero continuare a legare.
- “Questo qui” è mio figlio. Perciò portagli rispetto! – lo ammonì Will sospirando e diventando meno paonazzo, il ragazzino sorrise soddisfatto mentre Jack scrollò le spalle e si allontanò indignato, tacciandoli con una smorfia.
- Hai dormito bene? – domandò il Capitano al suo erede, suggerendogli di trascurare le volubili reazioni di quello strambo pirata.
Il bambino si grattò la nuca, aspettandosi qualche paternale per aver fatto impensierire lui e sua madre: - Sì, grazie.
- Hai già indicato la rotta al timoniere? – si informò Will, non sembrando invece incline ad accennare ai fatti della notte precedente.
Jim si rilassò: - Certo. Segna nord ovest – rispose pronto – Non sei arrabbiato con me? – lo riscosse in seguito, vedendolo nervoso e un po’ teso.
- Tu dovresti esserlo con me – sostenne il padre, distendendo le labbra in un rassicurante sorriso – Avrei dovuto capirlo che avevi bisogno di una stanza tua, come ce l’avevi a casa. Provvederò al più presto a procurartela – gli promise solennemente.
- Ma poi potrò venire a dormire comunque con voi, se voglio? – richiese timidamente il bambino, scostandosi i capelli che il vento gli appiccicava al naso.
- Certamente – gli giurò suo padre, sfiorandogli una guancia con un buffetto - Aspetta, io e te abbiamo un altro discorso in sospeso – lo fermò prima che corresse da un’altra parte – Hai deciso quale dovrà essere il tuo incarico a bordo dell’Olandese? – gli parlò chinandosi su di lui e sistemandogli il piccolo tricorno.
- Sì, ho scelto – affermò sicuro Jim, le gote arrossate dalla trepidazione.

   
 
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