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Autore: Artnifa    19/03/2020    3 recensioni
Questa è una nuova proposta per uno scambio di pensieri reciproci, da qui il titolo "Arma a doppio taglio" se siete interessa(n)ti passate a leggere la spiegazione nell'introduzione.
A dopo!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DIVISA O IDENTITÀ?

Sono sdraiata sul letto, fisso le lucine a intermittenza sopra di me mentre mi chiedo: chi sono io? Domanda complessa, scaturita dal mio scritto precedente. Ci penso e ci ripenso, non so darmi una risposta. Poi mi chiedo: la gente come si presenta agli altri quando viene chiesto loro di identificarsi? Subito dopo il nome e il cognome segue la propria professione o il percorso di studi che si sta affrontando. Ma questo identifica davvero una persona? Dipende. Si da per scontato che ciò che si fa sia sempre una libera scelta. Sbagliato. Nel mio caso può andar bene, in effetti sono ciò che faccio, mi ritengo fortunata, ma è così per tutti? Non credo.
Si dovrebbe chiedere piuttosto, cosa ti piacerebbe fare nella vita? Ma diventerebbe troppo intimo e personale.
In passato alcuni artisti si sono interrogati su questo, l’hanno trasportato nel mondo dell’arte. Soutine per esempio dipinse un cuoco, un fattorino, un cameriere e molti altri. Parlando in termini più recenti con la fotografia si può citare Paola Agosti con “Giovane operaia in cantiere” del 1978. Ma basta fare una piccola ricerca per scoprire mondi infiniti che raccontano di questo argomento.
Mi giro su un fianco, le mani a preghiera sorreggono il viso.
Forse non sono nessuno.


Eccomi, un po' in ritardo.
Oggi ho posto un quesito talmente personale che la risposta può risultare molto semplice per qualcuno di voi.
Chi siete?

Lo scritto che ho deciso di pubblicare oggi è di fiore di girasole ed è il seguente:

"Ho uno strano rapporto con lo specchio. Se mi trucco prendo uno specchio piccolo, a volte per il rossetto uso una superficie riflettente tipo un cd, un coperchio, lo specchietto del portapillole, mi conosco abbastanza bene da fidarmi a stendere un rossetto indelebile basandomi su un'idea generica del profilo delle mie labbra. Però quando mi guardo a figura intera non mi riconosco. I capelli sono l'unica parte di me che amo, ricci e castano scuro quasi neri ma con riflessi freddi. Se indosso qualcosa di nero o di viola scuro si scuriscono e sembro un'altra persona, se li stiro nello specchio non riconosco me stessa, mi sembra di vedere mia cugina, e siccome quando mi guardo voglio riconoscermi non li stiro più da un sacco di anni. Adesso stanno uscendo i primi capelli bianchi e sinceramente li adoro, da lontano si vedono appena appena, sembrano dei brillantini. Sarò strana ma ne vado orgogliosa."

Bellissima la parte in cui scrive "mi conosco abbastanza bene da fidarmi a stendere un rossetto indelebile basandomi su un'idea generica del profilo delle mie labbra".

Buona scrittura


 

  
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