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Autore: AngelCruelty    19/03/2020    1 recensioni
"Storia partecipante alla Challenge pro Quarantena indetta da Ile_W nel forum di EFP"
Dopo il "vissero felici e contenti" delle nostre amate fiabe non c'è un vero punto fermo.
L'oscurità non muore, non svanisce, ma continua ad aggirarsi nel buio della notte.
Prendono forma pensieri oscuri di vendetta, nell'ombra...
Ogni giorno: una flash fic.
Ogni flash: un villain.
Ps. Alcune flash potrebbero essere Crossover tra diversi film Disney (verrà segnalato prima del testo).
Pps. La maggior parte delle storie saranno ambientate a DOPO la storia narrata dai film (il primo, i sequel non li ho visti!)
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Promt di (Ile_W): A e B sono in quarantena e discutono nel tentativo di scegliere un gioco di società da fare insieme.

Note: OS, crossover

Personaggi:
Malefica – La bella addormenta nel bosco
Grimilde – Biancaneve
Crudelia – La carica dei 101
Ursula – La sirenetta

 
Inspired by this fanart, found on Pinterest
 
Le Signore del male
 
Un forte odore di pesce marcio riempì le narici delle tre Signore del male.
“Bleah, peggio della pipì di quei maledetti cagnacci!” esclamò Crudelia, scartando una carta.
Grimilde, con la stessa espressione di disgusto sul volto, pescò la sua con un gesto regale: “Avevi detto che la quarta di noi ad arrivare sarebbe stato il tassello mancante, non il marcio del mondo.”
Malefica, la mente e il cuore di quel tentativo disperato di sopravvivere agli eroi delle loro storie, alzò gli occhi al cielo: “Vi consiglio di annodarvi la lingua. Ursula non è tra le streghe più pazienti dei reami” le avvertì.
Le altre due, che non potevano far altro che sottostare alla loro salvatrice, continuarono a giocare indisturbate mentre quel cattivo odore si trasformava in una coltre di fumo viola. La nube si spase per tutto l’antro, creando una patina di opacità sulle numerose boccette piene di zampe di rana, occhi di cavalli e altri ingredienti preziosi. Al centro della stanza si materializzò una sorta di cuore di tutta quell’oscurità, più nero del buio stesso. Fu proprio da quel punto che pian piano apparve la maestosa figura tentacolare della Dea del mare.
La creatura si guardò intorno. La caverna era cosparsa di lanterne in cui brillavano deboli fiammelle verdi, chiaramente opera di Malefica.
“Bene, bene. Devo ammettere che quando sei venuta da me a dirmi che, nel caso avessi fallito nella mia impresa, tu mi avresti garantito una seconda possibilità… non ti avrei dato un soldo bucato” ammise Ursula, avvicinandosi al tavolo in cui le altre due donne stavano giocando a carte: “E sentiamo, streghette che giocano a pinnacolo dovrebbero essere la soluzione a questo scempio?”
“Streghetta io?” fece di rimando Crudelia, alzandosi in piedi e mostrando il suo fisico tremendamente scheletrico: “Io sono una stilista. Sti-li-sta. Prendi nota!”
Ursula esplose in una sonora risata: “E che design potresti mai inventare per quel cumulo di ossicine. Hai bisogno di carne per poterci cucire stoffa!” disse accarezzando con fierezza il suo corpo tondo.
“Vorrei ricordare ad entrambe che se siete qui è solo perché avete fallito. Entrambe siete state battute dagli eroi delle vostre storie!” esordì Malefica, cercando di riportare l’ordine.
Ma Crudelia non demordeva, mai.
“Grimilde è stata la prima ad essere uscita sconfitta, tu la seconda, possiamo anche assumere che io e questa polipetta qui abbiamo resistito maggiormente perché siamo più furbe e forti!”
La regina del reame di Biancaneve replicò all’istante: “Almeno, io, non sceglievo questi giochi da casinò fallito! Prima del tuo arrivo io e Malefica ci dilettavamo con gli scacchi, gioco molto più nobile.”
Allora Malefica, con un semplice gesto della mano, portò il buio nell’antro.
“Basta parlare. E basta giocare a scacchi o a pinnacolo. Adesso è il momento di un nuovo gioco da tavolo…” disse, non riuscendo a trattenere una risata maligna.
All’improvviso le lanterne ripresero a far luce, molto più che in precedenza. Una luce sinistra e tetra, che gettava riflessi verdognoli sui loro volti. Al posto delle carte da gioco, sul tavolo era apparso un enorme tabellone con delle pedine. Ognuna di questa rappresentava chiaramente gli eroi che le avevano portate alla rovina e a quell’isolamento forzato.
Adesso Malefica aveva tutta l’attenzione per sé.
  
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