Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: occhiverdi1972    19/03/2020    3 recensioni
"Perchè lui l' amava perdutamente, al di sopra di tutto, contro ogni umana comprensione, nessuna barriera o ceto sociale avrebbe oscurato tale sentimento, perchè solo lei era l' amore."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Sogno capitolo 119 🌹🌹
 
 
 
Andrè si stiracchio' mugugnando.
Sentì  le dolci labbra di sua moglie percorrergli il  torace , le mani affusolate scendere giu' vagando sui suoi fianchi, era qualcosa di divino. 
 
- O...Oscar! - mugugnò' alzando leggermente la testa.
Il biondo dei capelli della moglie fra le sue forti gambe lo eccitò ancora di piu' della sensazione delle labbra sul suo  membro.
 
- C...Cosa fai? - sussurrò con voce arrochita.
 
Oscar alzò il viso, risalì verso lui , si avvicinò fissandolo nei grandi occhi :
 
- Cerco di esprimere  la mia gratitudine al mio bel maritino - sussurrò
 
Andrè sorrise :
 
- Spero che io non debba pentirmene! Ricorda la promessa tesoro...
 
- Starò attaccata a te , giorno e notte! - esclamò
 
- Vedremo ! - sospirò il giovane carezzandole una guancia.
 
Oscar si strusciò sensualmente a lui.
 
- Vedo che non hai piu' freddo! Mi sembra che tu ti sia ripresa alla grande!- esclamò Andrè contento
 
- Già...il bagno caldo e le tue coccole mi hanno rimessa al mondo , ed inoltre il pensiero di aver ancora tre giorni da passare qui, sola con te, mi fa sentire  tremendamente bene!! 
 
- Non sò ancora come ho fatto a farmi convincere - sbottò lui carezzandole i capelli - Fersen l'ha fatta franca anche stavolta!
 
- Non l'ha fatta franca!Torneremo a Versailles e informerò sua maesta', le chiederò  di rinforzare   la sorveglianza.
 
Andrè ebbe un risolino isterico:
 
- Ammesso che sia tornato in Svezia! Svegliati Oscar!! potrebbe essere ovunque ormai!!
 
- Secondo me è rientrato in madrepatria .
 
-Speriamo! - sbottò lui.
 
Oscar si spostò,  si distese accanto a lui.
 
Andrè allungò una mano, le slacciò il fiocco della camicia e intrufolò la sua mano dentro l'apertura .
 
Oscar lo fissò maliziosa mentre il giovane faceva vagare il palmo sul suo seno.
 
- Ti fa male? - sbottò poi stupendola
 
- C..Cosa?
 
- Mi hai detto di esserti strappata la camicia strusciando contro un ramo!
 
- S...si...Ma non mi sono fatta nulla!
 
Il giovane sorrise :
 
- Bene! - esclamò.
 
Ma Oscar conosceva il suo uomo, Andrè non le credeva, lo intuì. Cercò di lasciar cadere il discorso , fissò la luce che penetrava dalle tende .
Doveva essere quasi mezzogiorno:
 
- Dovremmo mangiare!! - esclamò quindi troncando il discorso e alzandosi dal letto.
 
- Non dirmi che hai intenzione di cucinare! - sbottò lui
 
- Beh...Potrei sempre provarci! - rise
 
Andrè si alzò a sua volta , la baciò sulla guancia :
 
- Lascia stare , ci penso io! - sussurrò teneramente.
 
Abbandonò la stanza e percorse la lunga scala diretto in cucina.
 
Oscar le stava nascondendo nuovamente qualcosa, lo sentiva!
 
Cercò di scacciare quel dubbio, doveva fidarsi di lei!
 
Animato da quel  pensiero ottimista si apprestò a preparare il pranzo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- E' buonissimo! - esclamò Oscar masticando con appetito - sai proprio far tutto maritino mio! - lo lodò
 
Andrè allungò la mano per raggiungere la sua:
 
- Si...Ho scoperto di essere un cuoco provetto!
 
Risero felici, poi lei si alzò dalla sedia, raggiunse suo marito e gli si sedette sulle ginocchia.
 
Andrè le cinse la vita con le braccia mentre lei si abbandonava contro la sua spalla :
 
- Sei il mio tesoro piu' grande Andrè! - sussurrò al suo orecchio.
 
Il giovane sorrise felice, si girò cercando le sue labbra, vi giocherellò sensualmente mordicchiandole fra i denti.
 
- Ohh...Grandier...! - ansimò lei - Sei una dolce tentazione!
 
- Anche tu ...- sospirò lui - Hai un profumo così buono amore mio e...e poi adoro i tuoi meravigliosi occhi blu - sussurrò con voce arrochita dal desiderio.
 
Oscar cambiò posizione, si sistemò a cavalcioni su lui, quindi cominciò a torturargli il collo.
 
Le mani di Andrè cominciarono a vagare sui glutei sodi della moglie inguainati nei pantaloni aderenti.
 
Oscar gli sbottonò piano la camicia, poi gliela tolse con un sol gesto, le labbra si abbassarono a baciare e mordicchiare quei bicipiti che il duro lavoro aveva forgiato negli anni, da quelli passò poi al torace , il bellissimo torace del suo uomo  che si donava alle carezze della sua donna abbandonando la testa all'indietro.
 
Entrambi, lì, su quella sedia infiammavano di passione.
 
- Oscar...La mia oscar...! - sussurrò  Andrè perso fra i baci.
 
La giovane incurvò il labbro maliziosa :
 
- Andrè...Sento qualcosa di anomalo sotto il mio sedere...
 
Lui sorrise :
 
- Ehhhh...Se continui così....
 
- Guardiamo un pò cosa c'è! - esclamò una Oscar piu' spregiudicata che mai alzandosi e denudandolo completamente.
 
Lo sguardo di Oscar vago' voglioso sull'evidente stato di eccitazione del marito .
 
Mentre Andrè, completamente nudo e seduto pregustava già il seguito.
 
Oscar si spoglio' a sua volta , poi salì sul suo uomo e si strusciò a lui sensualmente .
 
- Mi...Mi farai morire Comandante!  - sussurrò Andrè perso nell'eccitazione.
 
-Oh...Vedrai...Il bello deve ancora arrivare! .
 
Quindi si alzò di qualche centimetro per calare poi sulla virilità in erezione del proprio uomo.
 
Rabbrividirono entrambi per il contatto sconvolgente.
 
Le mani di Oscar vagavano sulla pelle del suo uomo , le labbra di Andrè torturavano i boccioli di quei seni perfetti e sodi  mentre lei si muoveva avanti ed indietro scatenando in entrambi gemiti di puro piacere.
 
Andrè la fissò nei grandi occhi:
 
- Sei mia...Dimmelo dolce amore mio! - sussurrò fra i gemiti.
 
Oscar si commosse :
 
- Si che lo sono, lo sono sempre stata , lo sarò sempre! - ansimò lei continuando a muoversi ancor piu' convulsamente.
 
Poi le parole cessarono , i corpi impazziti si mossero all'unisono  , persi alla ricerca del piacere.
 
Oscar scivolò ancora piu' profondamente , Andrè si alzò dalla sedia reggendola per le natiche e l'aiutò nelle spinte.
 
Sentire il membro caldo di Andrè dentro di lei era una sensazione di appartenenza bellissima
 
I corpi sembravano impazziti , i gemiti aumentarono .
 
Andrè sentiva il suo fulcro maschile pulsare  circondato dal calore delle pareti intime della donna della sua vita.
Erano una sola cosa, lo sentì in quel momento piu' che mai.
 
Gli occhi si sbarrarono quando il piacere arrivò .
 
Erano entrambi persi in un'altra dimensione, le dita di Oscar affondarono nella pelle del suo uomo.
 
- O...Oscar...! - gridò Andrè  mentre un caldo fiotto si riversava dentro di lei .
 
La giovane si abbandonò a suo marito.cingendogli il collo.
 
Andrè indietreggio' reggendola , poi si abbandonò nuovamente sulla sedia .
 
Oscar avvicinò la bocca al suo orecchio:
 
- E' stato bellissimo, amore mio! - gli sussurrò
 
Andrè la strinse commosso :
 
- Ti amo oscar! - sussurrò felice.
 
 
 
 
 
Charlotte salto' sul tetto, poi atterrò con sicurezza sul balcone di casa di Max.
 
Si guardò attorno assicurandosi che nessuno la osservasse, poi fissò l'imposta aperta, entrò.
 
La camera da letto era vuota .
 
-Amore..? - chiamò preoccupata
 
- Sono qui ! - sussurrò Max atono.
 
Charlotte rimase ferma ad osservarlo.
 
Il giovane stava seduto al buio, la stanza era rischiarata solo dalla luce della luna.
 
- Tesoro...va..va tutto bene?
 
- Si..! - sussurrò lui alzandosi.
 
Charlotte si gettò fra le sue braccia , lo strinse forte, poi si girò a cercare le sue labbra.
 
Maximillian rispose al bacio , rispose con tutta la tenerezza e l'amore di cui era capace.
 
Forse avrebbe dovuto respingerla , cacciarla da quella stanza, ma non ci riuscì.
 
La amava, la amava con tutto se stesso .
 
Si staccò da lei , la fissò , quindi le sciolse il fiocco che le tratteneva i capelli.
 
La cascata di riccioli biondi vagò libera su quelle  spalle, con delicatezza estrema  il giovane la liberò poi dalla maschera e dal mantello.
 
Gli occhi azzurri della sua dolce amata spiccavano fra il nero del costume.
 
Era deliziosa .
 
- Mi siete manacato! - sussurrò lei riabbracciandolo con foga .
 
- Anche voi mia dolce Charlotte!- confessò
 
- Ho fatto un pò tardi stasera , ma anche stavolta ho raccimolato un bel gruzzolo! - sussurrò contenta
 
Max sorrise mestamente
 
Charlotte fece vagare la sua mano delicata su quella guancia da uomo :
 
- Potete...Potete stringermi a voi sul..sul letto come l'altra sera? - chiese arrossendo vistosamente.
 
Max sentì il cuore riempirsi di tenerezza. Le prese gentilmente la mano e la guidò verso la camera da letto.
 
Si distesero vicini, abbracciati.
 
Charlotte si abbandonò contro quel torace confortante, mentre Max aspirò quel profumo inebriante d'amore, la cullò come una bambina:
 
- Com'è andata la cena con il vostro futuro sposo? - azzardò poi
 
La giovane sospiro':
 
- Volete una risposta sincera o...una di circostanza?
 
- Sincera, è ovvio!
 
Charlotte giocherellò con le dita di Max strette alle sue :
 
- E' andata bene in verità, meglio di quel che sperassi! - confessò.
 
Max sorrise mestamente, se non altro la sua amata era sincera, forse troppo.
 
- Cosa intendete tesoro ? - incalzò.
 
- Il giovane Florence non è come credevo che fosse, o meglio...Non è chi credevo fosse! Avevo il ricordo di un ragazzetto timido e biondo ed invece...
 
- Invece...?
 
- Invece lo scambiavo con il cugino. Florence Dubois è....
 
Si interruppe.
 
Max la scostò da lui, la fissò nei grandi occhi :
 
- Continuate senza timori Charlotte ! - la incitò.
 
- Florence è bello, affascinante, gentile , praticamente irreprensibile!! - sbottò - lo devo ammettere , mio padre ha scelto bene!!
 
Max sentì il cuore andare in frantumi!
 
- Vi piace ...?
 
La giovane lo fissò dubbiosa :
 
- Indubbiamente è....
 
- Vi sto chiedendo se siete attratta da lui Charlotte!
 
Lei arrossì, si alzò dal letto, respirò a fondo cercando di riacquistare l'autocontrollo .
 
- Che importanza puo' avere Max, io sono legata a voi!
 
Il giovane si alzò a sua volta, si avvicinò a lei , le poggio' entrambe le mani sulle spalle , la fissò serio:
 
- Rispondete Charlotte...Siete attratta da lui?
 
La giovane abbassò gli occhi.
 
Max le portò un dito sotto il mento, la costrinse ad alzare lo sguardo.
 
- Si....- sussurrò lei facendo uno sforzo pazzesco ad ammetterlo - ma...ma non vuol dire nulla! Io vi amo,io voglio stare con voi...io
 
- Vi ho visto Charlotte, stamani , in città, vi ho visto!- la interruppe lui
 
- Si...- farfuglio' lei - abbiamo bevuto una cioccolata insieme
 
- Vi ho visto...Labbra sulle labbra!
 
Charlotte ansimò :
 
- E'...è stato uno sbaglio, io non volevo non....
 
- Non mentitemi tesoro, di certo non avete preso l'iniziativa ma non vi siete nemmeno scansata.
 
Gli occhi della giovane si riempirono di lacrime
 
- Mi dispiace, io mi vergogno di me stessa..- sussurrò piangendo sommessamente.
 
Max la fissò teneramente , era così smarrita ed indifesa la sua piccola Charlotte, le carezzò i capelli.
 
- Forse sarebbe meglio far chiarezza Charlotte , capire cosa realmente volete o...sarebbe meglio dire, chi...! 
 
Lei sgranò gli occhi arrossati :
 
- Cosa volete dire..? Mi...Mi state lasciando Max?
 
- Si! - esclamò atono - non vedo altra soluzione tesoro.
 
- Ma...Ma cosa dite!
 
Lo fissava stravolta, atterrita.
 
- Florence vi piace Charlotte ed ha il benestare di vostro padre!
 
- Ma non vuol dire nulla!
 
- Forse no...o magari si!
 
Lei si avvicinò, cercò di abbracciarlo.
 
Lui la fermò:
 
- Fate chiarezza nel vostro cuore, poi...forse ne riparleremo!
 
Charlotte strinse i pugni, indossò la maschera ed uscì dalla stanza.
 
Max si gettò sul letto angosciato.
 
 
 
 
 
 
 
Cristine aveva la visione annebbiata dalle lacrime, non poteva crederci, non poteva essere vero.
 
Non di nuovo.
 
Il fatto che Alain non fosse in casa a quell'ora della notte, non significava necessariamente che fosse...
 
No...Non voleva pensarci!
 
- Mi porti in città! - ordinò al cocchiere - proceda adagio per favore!
 
Le taverne erano in un'unica strada, trovare Alain non sarebbe stato difficile.
 
Fu guardando dal finestrino che ne scorse il cavallo.
 
- Si fermi per favore! - esclamò .
 
La carrozza si arrestò di botto.
 
Cristine scese , in quella taverna si beveva ma... Si poteva anche far  altro con le fanciulle prosperose che ci lavoravano.
 
Si appoggiò al muro cercando di riacquistare l'autocontrollo.
 
" Magari... Magari lo troverò al bancone con una birra in mano - si disse - starà bevendo, l'amore mio starà solo bevendo"
 
Animata da quel pensiero ottimista entrò...
 
 
 
 
 
Cristine entrò nell'affollata taverna , il vociare chiassoso e l'odore del tabacco l'avvolse , il locale era colmo di gente allegra.
 
Lo sguardo della giovane vagò per i tavoli in cerca di Alain .
 
- Hey...Zuccherino...Cosa ci fa una  fanciulla altolocata come te in una bettola come questa? - gracchiò un omaccione gonfio d'alcool costringendola ad alzare il viso.
 
- Va al diavolo! - ringhiò lei pestandogli un piede .
 
- Hey!! Che modi! - urlò il tizio.
 
Cristine continuo' a vagare per i tavoli, fra ubriachi e uomini avvinghiati alle procaci ragazze che dispensavano piaceri carnali a pagamento.
 
Alain non c'era!
 
Bruttissimo segno!
 
Se il cavallo di Alain stava fuori dal locale e lui non era seduto lì a bere , era di sicuro nelle stanze con qualcuno.
 
Gonfia d'ira si avvicinò all'oste, l'uomo la fissò immaginando immediatamente che  fosse alla ricerca di qualcuno.
 
- Io...Io vi consiglierei di tornare a casa Signorina! - farfugliò l'omone.
 
- Non se ne parla proprio! Uscirò da qui solo dopo aver trovato il mio uomo.
 
- hahahah! - l'omone rise  - allora fai pure! - esclamò agitando la mano verso i tavoli! - se sarà ancora in grado di uscire sulle proprie gambe. L'alcool che vendo è molto forte tesoro!
 
- Il mio uomo non è in sala! - grugnì incurvando la rosea bocca carnosa.
 
l'uomo alzò le spalle.
 
Cristine era sempre piu' furiosa , aggirò il bancone , afferrò l'uomo per il collo della camicia.
 
- Adesso mi dirai dove sono le stanze! Subito! - ringhiò .
 
- Senti dolcezza - sbottò l'omone - io non voglio problemi . Se gli uomini che vengono a frastullarsi  con le mie ragazze sono sposati  non è colpa mia!
 
- Ti prometto che non avrai nessun problema ! - sbottò Cristine.
 
Detto ciò aprì la borsa e ne trasse una moneta d'oro , afferrò la mano dell'omone e gliela adagiò sul palmo.
 
- Parla!! - ringhiò
 
L'uomo guardò la preziosa moneta , poi sorrise:
 
- Chi cerchi bambina??
 
- Alain De Soisson...Alto, occhi e capelli scuri! - specificò.
 
- Ahhhh....Alain! - sbottò l'uomo.
 
Cristine ribollì d'ira , a giudicare dall'espressione dell'uomo ,Alain in quel posto era molto conosciuto.
 
- Ti ho chiesto dov'è!- sbottò irata.
 
- E'... è su ! Prima stanza a sinistra ! - sbottò .
 
Cristine come una furia si precipito' su per le scale .
 
Arrivò dietro la porta .
 
Alain stavolta l'avrebbe pagata cara.
 
Battè come una forsennata  i pugni contro la porta.
 
- Chi è che rompe!! - sbottò una voce maschile.
 
La voce di Alain.
 
Cristine ribollì ancor piu' d'ira , ma non rispose .
 
Afferrò la maniglia e spalancò la porta, con stupore si accorse che  non era chiusa a chiave.
 
Entrò.
 
Alain seduto ai piedi del letto teneva fra le sue mani quelle di una procace donna dai capelli scuri.
 
Il giovane sbarrò gli occhi inorridito:
 
- Tesoro...Cosa ci fai qui?
 
- Era venuta a casa tua per passare la notte con te! - sbottò - perchè sono una stupida ...Una stupida! E tu invece ...Tu stavi qui a fare le tue porcate!!
 
Il giovane si alzò, si portò una mano ai capelli scuri sconvolto :
 
- Tesoro...Non è come credi!
 
Cristine lo guardò , poi fissò la ragazza.
 
- Ah...si...? E dimmi Alain, perche' sei qui, in questo bordello, da solo in questa stanza con una....una...- non ebbe il coraggio di offendere la ragazza.
 
La giovane prese la parola rivelando un accento tipicamente Francese:
 
- Signorina...Alain sta dicendo la verità, non è come credete!
 
Cristine gonfiò il petto, si portò le mani ai fianchi:
 
- Mi prendete per una stupida?
 
Alain si alzò dal letto, si avvicino' a lei :
 
- Tesoro, ti giuro che non tocco una donna da mesi. Da quando sono tornato con te esisti solo tu! Te lo giuro!
 
Gli occhi scuri la guardavano sinceri!
 
La giovane ragazza che stava con Alain riprese la parola:
 
- Ve lo assicuro Signorina, stavamo solo parlando.
 
Cristine la fissò :
 
- Voi...Voi siete Francese, vero?
 
- Si... ! - rispose lei - io ed Alain ci siamo conosciuti nel periodo in cui lui abitava a Parigi.
 
Cristine tornò a fissare il suo uomo.
 
- Cristine...Diamine!!! - sbottò Alain - Guardaci...Siamo entrambi completamente vestiti!
 
La giovane non ci capiva piu' nulla, il suo uomo sosteneva di non averla tradita, ma era li, in una taverna, con una ragazza, da solo.
 
- Ma...Ma allora cosa ci fai qui?
 
La ragazza ed Alain, si fissarono , poi lei parlo':
 
- Diglielo Alain, la tua donna ha il diritto di sapere!
 
- Io...Io non ti ho tradito tesoro, sono solo venuto qui a portare una parte della paga a questa ragazza che sta attraversando un momento di difficoltà!
 
Solo allora Cristine sembrò accorgersi del sacchettino sul comodino.
 
- Io ti amo tesoro, non scordarlo mai! - sussurrò Alain.
 
La giovane si lasciò andare  ad un pianto liberatorio , lo abbracciò :
 
- Tu...Tu sei un tesoro Alain, sapevo che non avresti mai potuto rifarlo, lo sapevo! Hai un cuore generoso e...
 
Alain la fissò mestamente, quello sguardo fece bloccare Cristine mettendola in allarme, la giovane seguì un pensiero lontano:
 
- A...Alain perchè stai aiutando questa ragazza...? Perchè...? - chiese
 
La ragazza si alzò, si portò una mano al ventre , rivelando un avanzato stato di gravidanza.
 
Cristine sbiancò, Alain lesse in quegli occhi tutta la sofferenza di chi ha già capito.
 
- No...No...Non è possibile! - sbottò scioccata piangendo a dirotto e allontanandosi da lui - Non ci credo...Non è possibile...non..
 
- Si Cristine...Noi..Noi abbiamo avuto una storia quando stavo a Parigi, quando io e te non stavamo insieme...- sussurrò
 
- Alain...Non dirmi che...Non dirmelo per favore!
 
- Avrei davvero fatto a meno di darti questa sofferenza ma...ma è quello che pensi. Questa ragazza porta in grembo mio figlio!
 
Cristine si bloccò di botto, fisso' Alain, la pancia della ragazza, si portò una mano alla testa, chiuse gli occhi sconvolta, quindi cadde a terra priva di sensi.
 
Mentre Cristine e Charlotte affrontavano un periodo difficile, Oscar e Andrè invece, continuavano  la luna di miele.
 
Oscar aveva mantenuto la promessa non allontanandosi dal marito per nessuna ragione, anzi...i due giovani vivevano in una simbiosi totale,le lunghe passeggiate mano nella mano, le cene a lume di candela , fare l'amore davanti al camino  , era un Sogno, un bellissimo Sogno .
 
Il tempo trascorreva festoso ed arrivò anche l'ultimo giorno.
 
I due giovani si erano svegliati presto per cavalcare sulla spiaggia guardando il sorgere il sole come amavano fare.
 
- Scommettiamo che riesco a batterti ? - esclamò Andrè gettando Alexander al galoppo.
 
Oscar non forzo' il cavallo lasciandogli volutamente il vantaggio giusto.
 
Andrè continuava a galoppare, i ricci mori al vento, quegli occhi limpidi e felici, il sorriso sulle labbra:
 
- Dai Oscar!! Sei diventata una pigrona! - le gridò sorridendo e girandosi a fissarla.
 
Era bello il suo André.
 
Bello, affascinante e dolce.
 
Era il suo tesoro più grande pensò Oscar mentre lo fissava allontanarsi.
 
Ad un tratto però lo notò arrestarsi di botto  e balzare giù dal cavallo.
 
Lo fissò preoccupata, perché si era fermato? E cosa fissava sulla spiaggia?
 
Uno strano ed infausto presagio la investì.
 
Getto' Cesar al galoppo e si avvicinò verso suo marito, arrivò davanti a lui, scese da cavallo e lo affianco'.
 
Andrè si girò inorridito verso lei.
 
Oscar lo fissò nei grandi occhi sconvolti, poi fece vagare lo sguardo giù e si sentì morire, fra le dita, Andrè teneva un drappo di stoffa bianca.
 La stoffa della sua camicia, la camicia che Fersen le aveva strappato.....
   
 
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