ZAIRA
«Una descrizione di Zaira quale è oggi dovrebbe contenere tutto il passato di Zaira.
Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano,
scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre […]
ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole.»
Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano,
scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre […]
ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole.»
Giunsi allora in un’altra stanza,
dove conservavo la tua storia, letta per la prima volta sotto le dita. E io, che credevo di vedere tutto, mi scoprii cieco.
Ruvide, consumate, nude, le tue pagine stavano davanti a me. Percorrevo con le dita le trincee nei tuoi lineamenti, attraversavo gli interminabili giorni di solitudine impressi sulla tua schiena, cercavo le sillabe di abbandono sperando di poterle cancellare, con la paura che le mie mani maldestre disperdessero il loro inchiostro su di te.
La tua pelle come un libro scritto in braille, e io, tremante, che cercavo di leggerti sfiorandone i solchi.
[100 parole]
Nota: Eccomi con un nuovo capitolo, dopo non poco tempo. Ho questa drabble sul pc da mesi, è la prima che ho scritto per questa raccolta ma poi l'ho modificata e rivista mille volte; comunque, ho fin da subito collegato la descrizione di questa città alle cicatrici che John si porta addosso, fisiche e non.
Grazie e a presto,
Vale