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Autore: katris jackson    19/03/2020    0 recensioni
gli eventi di questa fanfiction sono la rappresentazione onirica di una seria dipendenza da serie tv, sono il frutto della mia elaborazione mentale che mi è stato restituito in sogno e che ho deciso di romanzare.
tutto nasce da una domanda: e se la collana che Thomas Shelby regala a sua moglie fosse stata davvero maledetta? maledetta da una maledizione antica nata dall'intreccio delle radici dell'albero genealogico degli shelby con quelle di una potente famiglia di... streghe
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Ada Spellman sposò Arthur Shelby due anni dopo, il 13 maggio, sotto un cielo nuvoloso color crema. La cerimonia zingara fu veloce e intima, la festa durò un'intera giornata e una notte durante la quale i numerosi membri della famiglia ballarono, bevvero e giocarono fino a svenire esausti a terra, sui tavoli, persino sui cavalli. Ada pensava sempre che i gitani avessero abitudini estreme, erano sempre eccessivi e melodrammatici, ma nonostante ciò amava vivere con loro. Viaggiavano molto in giro per l'Inghilterra, sempre alla ricerca di un nuovo modo di sopravvivere e di sfuggire allo stile di vita classico. Arthur era un uomo insolito: era molto affettuoso e si prendeva cura della famiglia con attenzione e passione, aveva una vivacità nello spirito e nell’intelletto unica nel suo genere; ma aveva anche un aspetto oscuro e affascinante quando parlava di affari, la sua mente funzionava come una macchina raffinata e alla fine tutti i pezzi dei suoi piani si incastravano esattamente al loro posto. Aveva occhi blu elettrici, capelli rossi e lentiggini su tutto il corpo, era forte e bello, ma c'era molto di più sotto il suo aspetto da apprezzare.
Ebbero il loro primo figlio un anno dopo e lo chiamarono come il fratello di Ada: Edward. Il bambino aveva gli occhi di Arthur e i capelli castano scuro di Ada, molte nuove lentiggini gli spuntavano ogni giorno sulle guance e sembrava così intelligente, anche se era così piccolo e morbido. Era una famiglia strampalata, semplice e appassionata, e Ada sentiva che la paura del suo passato svaniva lentamente, non aveva mai detto la verità su come era arrivata a Birmingham quel giorno, ma i gitani conosceva il valore dei segreti, quindi non facevano mai domande scomode.
Ada passò 7 anni viaggiando con la famiglia, le piaceva quella vita semplice ma avventurosa, viaggiarono attraverso il paese e quando tornarono a Birmingham suo marito aveva un piano da condividere con lei.
Arthur Shelby aveva pensato di stabilirsi in città per molto tempo, era affascinato dalla complessa armonia della società moderna e voleva iniziare un’impresa da lasciare come eredità per la sua famiglia. Ada non era mai stata con un altro uomo in tutta la sua vita, ma era così innamorata di lui che sarebbe andata in cima al mondo a piedi nudi tenendogli la mano, e lo amava di più perché, da quando erano insieme, Ada sapeva che era protetta e poteva riposare tranquilla.
Ma la città moderna era piena di tentazioni e le tentazioni sono esche che il  Diavolo usa per attirarti nella sua tana e convincerti a vendere la tua anima.
Arthur comprò un cavallo e lo addestrò per le gare, diffuse le voci che i cavalli zingari venivano infusi di magia e poi correvano nei campi per due giorni e due notti in modo che gli spiriti li cavalcassero e li addestrassero come nessun altro essere umano potesse fare. I ricchi e gli sciocchi compravano ogni bugia che sembrasse abbastanza sofisticata per loro, quindi scommettevano su quella bestia e Ada era lì per prendere le scommesse, con  il suo secondo figlio nel grembo. Quando il momento fu opportuno, Arthur piazzò la trappola per il suo pubblico di matti: drogò il suo cavallo talmente tanto che, mentre il giudice sparava, impazzì completamente e, senza controllo, fuggì dall'ippodromo. Gli Shelby si tennero tutti i soldi delle scommesse e Arthur si giustificò raccontando che il cavallo era impazzito perché era stato maledetto da qualche altro concorrente.
Gli affari andavano bene, Arthur continuava a lavorare come un mago vendendo sempre nuovi trucchi al suo pubblico, Ada si prendeva cura della famiglia e delle finanze. Trovarono una proprietà che potevano permettersi nel distretto di Small-Heat e iniziano a vivere lì con i loro due figli: Edward e Sabrina, la chiamarono così in onore della madre di Arthur, era la bambina più bella e dolce che quel lembo di terra avvelenata potesse mai sperar di vedere, e i suoi genitori non potevano che essere affascinati dalla sua tenerezza. Ada non amava quel posto perché poteva sentire l'odore del Signore Oscuro in ogni angolo, poteva quasi sentire il cancello dell'inferno cigolare sinistramente alle sue spalle e il custode di quell’atrio infernale era il sudicio mendicante con la pelliccia di capra e gli occhi demoniaci, che vendeva talismani e spazzatura di ogni tipo lungo il fiume. Ma fintanto che non sentiva il suo alito sul collo si sentiva protetta, dato che l'ultimo posto in cui qualcuno penserebbe di cercare i propri nemici è casa sua.
Poi un giorno tutto cambiò, dopo molti anni di pace, Ada si svegliò dal peggiore degli incubi che avrebbe mai potuto avere. Era in strada a Small-Heat, camminava nel fango nuda, la sua pancia era grande e custodiva un'altra vita, si diresse verso una fabbrica in fondo alla strada, entrò e trovò il Signore Oscuro che lucidava un fucile a pompa, mentre Ada entrava nella stanza, lui sollevò la testa e quando furono abbastanza vicini tese la mano e le toccò il ventre con le sue grinfie. In quel momento Ada sentì un dolore terribile e iniziò a sanguinare, cadde a terra mentre il dolore cresceva e il diavolo cominciò a ridere forte e follemente, un serpente scivolò fuori dal suo grembo e si strinse attorno al suo collo. Quando non fu più in grado di respirare, il signore oscuro la guardò negli occhi e le sparò.
Si svegliò tutta sudata e tremante, il respiro del Diavolo sul suo viso, il suo cuore batteva come un tamburo.
Ada scoprì di essere nuovamente incinta 3 giorni dopo, rimase scioccata e spaventata nell’apprendere la notizia, ma doveva tenere duro per la sua famiglia. Il bambino arrivò quel novembre, lo chiamarono Thomas, aveva gli occhi di suo padre, come i suoi fratelli ma era diverso, aveva qualcosa nel suo spirito più selvaggio e più cattivo di tutti gli altri. Ada lo allevò avendo paura di lui, aveva il sospetto che sangue magico scorresse nelle sue vene ma doveva stare attenta: non insegnare a uno stregone a esercitare il proprio potere lo rende una preda più facile per il Signore Oscuro, ma addestrarlo significa  esporre la famiglia ad un potere oscuro e pericoloso. Così segretamente, Ada introdusse Thomas alla stregoneria. Tommy era un bambino misterioso, silenzioso e serio, non giocava mai con i suoi fratelli e stava sempre in un angolo, osservando con i suoi occhi scintillanti che non ti lasciavano mai sapere cosa c'era nella sua mente. Era sempre invischiato in qualche situazione inspiegabile: camminare a piedi nudi a mezzanotte per le strade, giocare con animali morti, osservare persone che non conosceva per ore, incendiare le cose, parlare da solo nel cuore della notte. Ada sembrava che fosse felice solo quando lo stava addestrando, e poiché era suo figlio, dopotutto, era contenta di vederlo appagato nel tempo trascorso insieme.
Presto fu chiaro che Tommy era il figlio più intelligente, iniziò ad aiutare il padre a fare affari all'età di 7 anni, imparava velocemente e aveva un modo per far funzionare le cose esattamente come aveva programmato.
Ma poi arrivarono ​​i giorni bui ...
Un giorno Arthur tornò a casa con un regalo per sua moglie, non era insolito, quindi Ada non era preoccupata, quando aprì la scatola vide una collana con un enorme zaffiro scintillante nel mezzo: puzzava come il diavolo in persona.
  • "Ti piace?"-  Chiese Arthur con un sorriso ingenuo e uno sguardo ancora innamorato, Ada era senza parole.
  • "Dove l'hai trovato tesoro?"- gli chiese.
  • "Il mendicante con la pelliccia di capra me lo ha venduto per niente, Tommy ha detto che ti sarebbe piaciuto, ho pensato che fosse stupendo e che si abbinasse ai tuoi begli occhi"
Ada sorrise e mostrò a suo marito quanto fosse grata, poi trovò Thomas e lo mise all’angolo
  • "Senti il ​​profumo, vero?"- Gli urlò in faccia- "perché lo hai lasciato comprare a tuo padre?"
  • "A causa del profumo…" rispose il  ragazzo con un'espressione inquietante e fredda sul viso, Ada rimase scioccata, mise la collana sotto chiave e cominciò a controllare davvero suo figlio.
Era il diciassettesimo compleanno di Edward, Sabrina aveva solo 10 anni ma era una bambina davvero bella: aveva i capelli rossi lunghi e ondulati che usava legare con fiocchi rosa, le piaceva indossare il suo vestito migliore e i gioielli di sua madre per le occasioni speciali. Quindi Tommy la convinse a indossare lo zaffiro. A cena, quando Ada vide sua figlia con la collana, il suo cuore si fermò per un secondo
  •  "Ma che bella signorina!" - Disse Arthur ridacchiando.
  • " ‘Brina, dove hai trovato quella collana?"- chiese Ada.
  • "Tommy mi ha mostrato dove lo tieni ... volevo davvero indossarlo mamma! Per favore non essere arrabbiata! "- rispose la bambina, suo padre la teneva tra le sue braccia con uno sguardo da innamorato.
  • "Non ti preoccupare dolcezza”-  la rassicurò lanciando ad Ada uno sguardo scherzoso -“Non è arrabbiata!".
La cena fu piacevole, la famiglia si divertì, poi Edward uscì con i suoi compagni per bere e divertirsi. Ada preparò i bambini per dormire, prese la collana e la nascose di nuovo.
Quella notte il Signore Oscuro sussurrò nelle orecchie di Thomas, il bambino svegliò sua sorella nel cuore della notte, rubò la collana da sua madre e la fece indossare a sua sorella, la prese per mano e la portò fuori in strada.
Edward lasciò il pub completamente distrutto, era così ubriaco che riuscì a malapena a camminare dritto, iniziò ad avere strane visioni e divenne davvero spaventato, aveva una piccola rivoltella che aveva preso da suo padre perché aveva sempre paura di camminare da solo a Small –Heat di notte, così la tirò fuori e continuò a camminare verso casa.
Sabrina era così assonnata che camminava con gli occhi chiusi nel fango, Thomas continuava a tirarla dal braccio in direzione dei pub.
La figura di Edward Shelby apparve dalla nebbia, Tommy si fermò in mezzo alla strada e cominciò a chiamarlo per nome, ogni volta sempre più forte.
Edward vide una strana figura che lo chiamava con voce spaventosa dalla fine della strada, puntò la sua pistola in quella direzione tutto tremante, la figura era orrenda, era gigantesca e brutta con due teste e un sacco di lucidi occhi azzurri. Edward minacciò la figura, ma quando fu troppo vicina per scappare in qualsiasi altro modo,  il ragazzo premette il grilletto ... tre volte.
Tommy era immobile, teneva la mano della sorella, il corpo piccolo e delicato della bambina giaceva al suolo, Edward si ricompose e vide quello che aveva fatto, si sentiva vuoto, gridava e gridava più che poteva allora Tommy lo guardò con occhi gelidi e disse "fratello, cos'hai fatto?"
Edward sentì qualcosa che si spezzava dentro la sua anima, una strana ma giusta forza gli fece prendere la pistola e spararsi alla testa.
Ada si svegliò al suono del primo sparo. Gli altri si persero nella notte. Scoprì che i suoi figli non erano nei loro letti, la collana era scomparsa, corse in strada e vagò per molte ore nel buio. All'alba trovò i corpi. Tommy era in piedi sotto la pioggia del mattino, lo strano uomo con la pelliccia di capra gli stava consegnando una moneta, ai suoi piedi i suoi fratelli erano morti in un disperato ultimo abbraccio: Sabrina che indossava la collana, Edward con ancora in mano la pistola. Il resto era solo una sfocatura. Ada si incolpò di non essere stata abbastanza attenta e forte per proteggere la sua famiglia, portò a casa Tommy e affrontò la tragedia.
Come conseguenza di questi eventi sfortunati e tragici, Arthur Shelby impazzì e morì dopo troppi anni di sofferenze nel suo piccolo vecchio letto, sua moglie lo coccolò fino all'ultimo momento.
Tommy crebbe come se non avesse memoria di nessuno di questi eventi, conservando la stessa misteriosa indole, ma la usò soltanto per gli affari. La casa si svuotò da qualsiasi voce, se non il rantolo continuo dello sciagurato Arthur e quando anche quello si spense Ada decise che non aveva più niente di amato in quella bettola.
In una giornata nebbiosa di dicembre, la figura di Ada Shelby fu vista uscire dalla città tremando e zoppicato, portando con sé una carriola in cui aveva raccolto tutto il terreno maledetto. Si fermò quando non riuscì più a camminare, gettò il terreno in un abbeveratoio in modo che nel peggiore dei casi una mucca o una pecora ci sarebbero finiti dentro. Si fermò in un ostello e affittò una stanza per passare la notte. Era mezzanotte quando arrivarono gli zingari, che derubarono tutti in ogni stanza del palazzo, compresa Ada che, parlando un po’ di rumeno, cercò di spiegare la maledizione dello zaffiro, nessuno le credette e, poiché era troppo vecchia e debole per contrattaccare, le tolsero comunque la collana. Ada fece qualcosa che non avrebbe mai pensato di fare: maledisse la gente zingara, le stesse persone che l'avevano amata e accolta come una figlia di sangue, stavano sprecando tutti i suoi sforzi per sistemare le cose. Era quasi mattina quando se ne andarono, Ada si diresse sconfitta verso l'abbeveratoio e piangendo si tuffò nel fango.
Riemerse tossendo ai piedi del portico della casa in cui aveva vissuto da bambina, qualcuno la aiutò a tirarsi su e la trascinò in casa. Ada non credette ai suoi occhi nel vedere suo fratello, invecchiato non più di qualche giorno, che la accompagnava gentilmente in casa come se fosse una bestia randagia, stringendola con quello che Ada volle immaginare essere entusiasmo, gioia di rivederla… voglia di riabbracciarla.
Zelda e Hilda rappresentavano rispettivamente la sorella peggiore e migliore che avesse avuto, Hilda l’aveva sempre sostenuta, cercando di non dare troppo nell’occhio visto che occupava già un posto privilegiato nel mirino delle sorelle e non voleva peggiorare la sua situazione. Zelda, d’altro canto, rappresentava la capobranco di quei mastini infernali.
  • “Pensavamo che fossi morta, o peggio che ti fossi fatta battezzare!”- sibilò Zelda con uno sguardo severo.
  • “È sempre una gioia parlare con te, sorella.”- disse Ada tremando avvolta nella coperta che le aveva offerto Hilda.
  • “Andiamo Zelda non essere così severa, ognuno ha fatto le sue scelte di vita in fondo!”
  • “ Si, e qualcuno ha fatto quella sbagliata come sempre. Ma guardati… posso contare i tue anni con le rughe sulla tua fronte…”
  • “Ho vissuto abbastanza vita in questi 50 anni, più di quanta me ne senta di vivere a questo punto… non resterò con voi, ma non avevo idea di dove andare…”
  • “Resta con noi per tutto il tempo che ti serve tesoro…”
  • “ Devi andare via, ti abbiamo salvato una volta, non possiamo rischiare ancora.”- disse Edward introducendosi nel discorso all’improvviso, era cupo e preoccupato, sembrava che ci fosse molto di più nella sua testa di quello che ci si aspettasse.- “Ti cercherò una casa in campagna e metterò un incantesimo perché tu possa continuare la tua vita in pace… mi prenderò cura di te come potrò, non sarai sola mai più.”- Edward la guardò come quando da piccola si avvicinava tropo al fuoco del camino, uno sguardo duro ma comunque pieno di preoccupazione fraterna.
  • “Grazie… grazie di tutto Edward…
Ada si trasferì in collina, in un cottage di legno d’acero, coltivava piante e fiori e le vendeva sul proprio portico ai contadini che sapevano della sua esistenza, suo fratello e sua sorella Hilda le facevano visita ogni giorno a turno per un tè e un po’ di compagnia. Era uno strano piccolo cosmo in cui si poteva dimenticare ma, Ada non ebbe il tempo di farlo. Quando arrivò la Grande Guerra, la polmonite si portò via Ada, prima di morire raccontò finalmente al fratello tutta la verità sulla propria vita e tutto il dolore che aveva portato con se, lo avvertì della maledizione e infine disse “Sai come si chiamava la mia principessa? Sabrina… come la mamma di Arthur… la donna che sia mai stata più simile ad una madre per me… Edward, vorresti chiamare tua figlia Sabrina? Per me? Non chiamarla Ada, è un nome maledetto, ma Sabrina… Sabrina è stato il nome dei miei angeli…”
Edward seppellì la sorella con quella promessa nel cuore, e quando molto tempo dopo nacque sua figlia la chiamò Sabrina… come la sorella a cui voleva che somigliasse.
 
   
 
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