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Autore: Meggy the Witch    19/03/2020    2 recensioni
Dunque… il mio passato? Ormai lo sanno tutti. Segreti? Ho rubato la biancheria intima a Rey. Ah, sì giusto, ho anche ucciso Snoke,... come dimenticarlo. Droghe? sì, mi sono fatto di qualcosa qualche volta con gli altri Rens… Alcolici? Be', potrei avere qualche problema a riguardo. Oh, insomma! Perché tanto scandalo? Cosa vi aspettate che io sia? Una sorta di principe azzurro senza macchia? No, diamine! Sono il Leader Supremo!
-ALERT: non considera i fatti avvenuti in "The rise of Skywalker"-
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Generale Hux, Kylo Ren, Nuovo personaggio, Rey
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-…così ho pensato di parlarne direttamente con lei.-

Il nuovo capitano Willchemina Lair non era per niente all’altezza di Phasma.

Troppo insicura, aveva sempre bisogno di una mia conferma per fare qualsiasi cosa, non rispettava mai le procedure di protocollo (non che fosse un problema per me, le trovavo inutili), non sempre capiva immediatamente cosa le accadeva attorno,… mi chiedevo come potesse essere stata promossa al posto di Phasma!

-E non ha pensato di aspettare il permesso di entrare nell’ufficio del Leader Supremo?- cigolò acido L4.

L4, il mio droide segretario, era rimasto ancora alla porta d’ingresso. Appena l’aveva aperta il capitano era piombato nell’ufficio senza aspettare la conferma che poteva parlarmi.

-Senza neanche salutare, senza nemmeno togliere il casco…- continuò con la sua voce meccanica.

Il capitano Lair parve non sentirlo e proseguì il discorso interrotto dal droide.

-D’altronde è stato proprio lei a chiedermi di riferirle qualsiasi ordine impartito dal generale Hux.- concluse Lair.

Non mi ero mai fidato di Hux, ma non avevo mai ritenuto indispensabile mettergli una spia alle calcagna. Da quando ero Leader Supremo però avevo notato che spesso agiva per conto suo, ignorando i miei ordini e facendo di testa sua. Aveva come suo unico obiettivo quello di distruggere la resistenza, come se nella galassia non ci fossero problemi peggiori, e spesso mandava a monte le missioni che gli affidavo per inseguire presunte navi della resistenza o far saltare improbabili basi e depositi di armi. Così avevo chiesto al capitano Lair di avvertirmi di qualsiasi decisione militare prendesse Hux.

Quella volta si era messo in testa che la resistenza si stesse nascondendo in un nightclub di Coruscant.

-Ha fatto bene a parlarmene, Capitano. Ignori pure l’ordine di irrompere e radere al suolo il locale e…-

Intravidi L4 giungere silenziosamente alle spalle del capitano brandendo l’elsa della mia spada laser.

-…non è necessario!- alzai la voce, strappando con la Forza la mia spada dalle mani del droide.

L4 era piuttosto brutale e non a caso era l’unico che avesse accettato di farmi da segretario. Si voltò e se ne andò indispettito fuori dall’ufficio.

-Va bene. Annullerò l’ordine e sottolineerò che non è necessario radere al suolo il locale.- rispose il capitano, ignara di ciò che era accaduto dietro di lei.

-Se Hux le chiedesse spiegazioni, gli dica che il Leader Supremo le ha affidato una missione più importante di cui non può farne parola. E se ha da questionare, lo ignori.-

Non capivo per quale motivo Hux fosse ossessionato dalla resistenza. Non era nemmeno più un problema da quando avevo ristabilito il senato galattico; molti pianeti trovavano più conveniente far parte del Prim’Ordine e per questo smettevano di proteggerla. Ormai erano solo un gruppo minuscolo di pochi ribelli che non andavano d’accordo nemmeno tra di loro!

Non c’era davvero bisogno di perseguitarli.

Oltre tutto Rey faceva parte della Resistenza.

Non potevo sopportare l’idea che la sua vita potesse essere messa in pericolo dal Prim’Ordine, da me. Soprattutto dopo che io stesso l’avevo salvata.

-Potrebbe insistere o interferire con altri incarichi come già precedentemente accaduto.- mi fece notare Lair.

Sarebbe bastato imporsi con lui fin da subito… Hux non si sarebbe mai permesso di interferire se ci fosse stata Phasma!

-Ha il mio permesso di sparargli. Si assicuri che muoia sul colpo.-

-Va… va bene. Terrò presente anche questa possibilità.- rispose non troppo convinta.

Mi salutò senza troppi onori e fece per andarsene.

Fuori dall’ufficio intanto il cigolare di L4 si fece più irrequieto e nervoso.

“Non vorrà aggredirla nuovamente?!” temetti.

-Capitano Lair.- la fermai prima che uscisse dall’ufficio.

Il casco argentato di rivoltò verso di me.

-Ha il permesso di sparare anche al droide L4T6 per autodifesa.- tentai di prevenire una catastrofe.

La perplessità del capitano era percepibile anche senza Forza.

-La ringrazio.- si limitò prima di uscire.

Appenai fui solo mi stravaccai già esausto sulla poltrona.

Che pessimo lavoro quello del Leader Supremo!

Era un continuo correre tra problemi in senato, problemi galattici, problemi militari, problemi economici, problemi di Hux,…

Solo in quella mattinata avevo dovuto sostenere una riunione del senato riguardo il ruolo dei nuovi sistemi che erano entrati a far parte del Prim’Ordine, valutare le nuove richieste di annessione di altri pianeti, sopportare le proposte dei vari senatori, di cui una davvero assurda riguardo la legalizzazione degli allevamenti di Porg (a nessuno importa che siano specie protetta?!), partecipare alla cerimonia di benvenuto dei nuovi senatori, capire perché l’architetto incaricato di ristrutturare l’antico tempio Jedi non volesse buttare giù un fottutissimo muro ed in fine avevo dovuto incontrare un esperto di cimeli Jedi, perché dietro il suddetto muro c’era una stanza piena di olocroni passati inosservati per quasi mezzo secolo.

E non era ancora mezzogiorno.

Chiusi gli occhi sperando di avere cinque minuti di pace.

-Senza nemmeno un po’ di disciplina!- irruppe L4.

Solo cinque minuti, diamine!

Diedi un’occhiata veloce all’orologio: già le undici e trenta!

Avevo ancora un sacco di lavoro da fare.

Mi rialzai dalla poltrona, tornai alla scrivania e accesi l’oloschermo.

-L4, non puoi pugnalare alle spalle chiunque solo perché ti sta antipatico.- lo rimproverai.

Il droide incrociò le braccia metallizzate.

-Mi pare di aver detto IO la stessa cosa A LEI settimana scorsa quando ha cercato di aggredire il generale Hux.-

Oh. Vero.

Accidenti.

Io ed L4 funzionavamo così: passavamo la maggior parte del tempo ad impedirci a vicenda di fare una strage.

Non gli diedi però la soddisfazione di sentirsi dire che aveva ragione e deviai il discorso.

-Mi ripeti i programmi per oggi?-

Intanto sull’oloschermo mi comparvero i file riguardanti i nuovi pianeti annessi al Prim’Ordine, Jelucan e Pasànaa, che stavo analizzando prima dell’intrusione del capitano Lair.

-Dovrebbe migliorare i suoi metodi per cambiare argomento.- cigolò ancora acidamente –Comunque, tra un’ora esatta ci sarà la riunione in senato per il voto sulla nuova legge del libero scambio di merci tra i sistemi del Prim’Ordine. Alle tredici in punto inizierà il dibattito sui candidati senatori proposti dai pianeti Jelucan e Pasànaa, motivo per cui le consiglio di finire in fretta i fascicoli che già stava leggendo a riguardo. Successivamente si passerà all’analisi delle richieste di annessione dei sistemi di Endor e Jakku. Alle sedici e trenta ci sarà la conferenza stampa sulla legge approvata ieri sulla regolamentazione dei veicoli militari venduti da privati. Alle diciannove deve farsi trovare pronto al Teatro Binks per l’apertura della nuova stagione teatrale. Si ricordi di non eccedere in alcolici, così da essere presentabile per la oloconferenza delle ventitré con i membri delle Antiche Casate, di cui sicuramente lei si ricorderà di farne parte, vero?-

Ah, sì, le Antiche Casate… certo.

Come dimenticare quelle noiosissime riunioni di antiche famiglie nobili della galassia, che non volevano proprio dimenticarsi che io ero figlio della nobile Principessa Leila Organa?!

-Si ricordi che deve contattare la regina Akib di Naboo per la questione dei terreni appartenuti a sua nonna Pàdme Amidala. Inoltre dovrebbe parlare personalmente con il signor Tane, il tipo pazzo che sta analizzando gli olocroni Jedi, perché io temo di non aver capito cosa mi abbia detto. Ha borbottato qualcosa riguardo delle informazioni sulla Forza contenute negli olocron.-

Antiche nozioni sulla Forza! Finalmente qualcosa di interessante nella mia vita da Leader.

-Grazie L4. Parlerò con la regina dopo la conferenza stampa. Intanto vai a chiamare il signor Tane. Vorrei parlargli ora.-

Non vedevo l’ora di aprire quegli olocron e scoprire tutto quello che contenevano!

Purtroppo si trattava di sola sapienza Jedi, ma ero avido di scoprire qualsiasi cosa riguardasse la Forza.

-Come vuole.- rispose L4.

Stavo per tornare alle schede di Jelucan e Pasànaa, quando il droide mi distrasse nuovamente posando sulla scrivania un piccolo pacchetto avvolto in una graziosa carta azzurra.

-Le ho impacchettato il ciondolo con il cristallo di Crait come da lei richiesto.-

Accidenti, me ne stavo dimenticando!

Era un piccolo pensiero per Rey; speravo riuscire a darglielo appena la Forza ci avrebbe connessi nuovamente. I cristalli di Crait avevano delle sfumature rosse bellissime e, sapevo che il colore preferito di Rey fosse l’azzurro, però ero sicuro che avrebbe apprezzato anche quelle…

-Ha intenzione di lasciarlo marcire nel cassetto assieme agli altri?- sibilò quella vipera acida di L4.

-Vai a chiamare Tane.- gli ordinai.

Sì, perché in quel cassetto sotto la scrivania, oltre alle mutandine rubate, c’erano decine di regali mai consegnati.

Non era così facile regalare qualcosa ad una ragazza, mentre era impegnata ad insultarti. Per cui i pacchetti si erano accumulati lì, nella speranza che durante la successiva connessione con la Forza ci fosse l’occasione giusta essere consegnati.

Quanto ci speravo…

Fu assurdo, ma accadde proprio in quel momento mentre pensavo a lei.

Una leggera vibrazione nella Forza mi stuzzicò i sensi. Sottile, quasi impercettibile.

La Forza ci stava connettendo.

-Prima o poi conoscerò questa misteriosa friendzonatrice…- cigolò L4 uscendo.

-Muoviti!- gli ringhiai esortandolo ad andarsene il più fretta possibile.

Un’altra vibrazione più intensa mi avvertì.

Bloccai immediatamente la porta, mi assicurai che le telecamere di sicurezza fossero spente, sistemai velocemente la scrivania, forse era il caso di darmi una pettinata… nah, era inutile; non sarebbe cambiato molto dalle scorse volte. O forse sì?

Non sapevo come comportarmi. Non ricordavo esattamente cosa avessi detto a Vicrul la sera precedente, ma mi era rimasto impresso nella mente il suo suggerimento: lasciare perdere Rey. Non era il suggerimento che volevo sentirmi dire, non era quello che volevo fare, però sentivo che in fondo aveva ragione. Forse era davvero la decisione migliore che potessi prendere.

La tensione nella Forza iniziò a farsi costante.

E se quella volta le cose fossero andate diversamente? Se per la prima volta non avessimo litigato?

Non potevo rimanere all’infinito in quel limbo. Dovevo prendere una decisione.

Lasciare perdere Rey e trovare una soluzione alle connessioni della Forza o proseguire come finora avevo fatto.

Concludere così su due piedi era impensabile. Era meglio se decidevo dopo la connessione: se Rey avesse iniziato ad urlarmi contro come sempre allora l’avrei lasciata perdere, se invece avremmo avuto un dialogo normale… avrei valutato al momento se darle il regalino.

Mi sedetti alla scrivania e finsi di essere impegnato nella lettura degli oloschermi. Lasciai che l’oscillazione aumentasse sempre di più, che diventasse sempre più invadente…

Finché non si fermò.

Un odore di uovo marcio invase il mio elegante ufficio.

Dove diamine si era nascosta Rey quella volta?!

Alzai lo sguardo verso quella che non capivo se fosse una latrina o il bagno comune di un mercantile.

-Non avevi posti migliori per nasconderti?- mi sfuggii.

Mi morsi la lingua immediatamente. Perché ero così freddo e aggressivo?!

Meglio che stavo zitto.

-Non tutti hanno un ufficio personale come te.- rispose agghiacciante Rey.

Forse era sempre colpa mia se litigavamo… no, la scorsa volta non le avevo detto niente e aveva iniziato a lamentarsi perché la ignoravo… la volta prima ancora se l’era presa perché le avevo chiesto come stava…

Stavo impazzendo.

Mi concentrai sul file di Jelucan e cercai di ignorare Rey per evitare di fare altri passi falsi.

“Dunque,… il governatore Kyrell… ha messo un piede nel mio ufficio! Dai Ben, concentrati. Allora… il governatore Kyrell del sistema di Jelucan… perché sta guardando fuori dalla finestra? Cazzo! Kyrell di Jelucan…”

-JELUCAN FA PARTE DEL PRIM’ORDINE?!-

Mi strappò l’oloschermo dalle mani e iniziò incredula a sfogliare la scheda.

-E il governatore Kyrell ne diventerà sentore presso il senato galattico…- lesse incredula.

Sentivo intorno a lei un aura triste di delusione e tradimento, come se quella notizia fosse una ferita inferta da un alleato.

-Sorpresa?- mi limitai, riprendendo l’oloscheda -Era vostro alleato? Potrà farti piacere sapere che il senatore Kyrell non ne ha accennato nulla.-

Rey aveva un’aria davvero sconvolta.

Non immaginavo che il sistema di Jelucan proteggesse la resistenza. Quello era davvero strano: Jelucan si era alleato con il Prim’Ordine alle spalle della ignara resistenza. Kyrell probabilmente aveva intenzione di denunciarla e favorire la cattura dei ribelli. Questo avrebbe potuto mettere troppo in pericolo la vita di Rey.

-Come hai fatto a convincerlo ad unirsi a voi?- chiese lei con un filo di voce.

Era così triste… mi sentivo quasi colpevole! Dopo tutto stavo solo svolgendo il mio lavoro…

-Ho risolto un loro problema interno in maniera diplomatica.- sbrigai, senza scendere nei dettagli di tutti i problemi politici di quel pianeta che avevo dovuto risolvere.

Senti la tristezza e la delusione trasformarsi rapidamente in rabbia.

-Diplomatica? E come?- iniziò con tono aggressivo.

Oh, no.

Avrei potuto mostrarle e spigarle come avevo aiutato Kyrell, così magari avrebbe capito che ero stato per davvero diplomatico e avrei anche potuto provarle che il mio interesse verso Jelucan era solo per motivi economici e che non avevo intenzione di interferire con la Resistenza!

Feci per aprire la cartella con tutti i file riguardante quello che era stato il mio tormento fino alla settimana precedente.

-Jelucan ha…- le spiegai.

-Avevano un problema con due diverse stirpi di coloni, quindi immagino che ne avrai fatta sterminare una? Oppure hai trovato un modo per ricattarlo?- mi interruppe.

Non aveva nemmeno fatto un minimo sforzo per ascoltarmi.

Tanto valeva tornare ad ignorarla aspettando che la connessione svanisse da sola.

-Oh, allora non sapevi che fosse nostro alleato?! E cosa ti ha spinto a risolvere i problemi di un remoto pianeta dell’Orlo Esterno? Ti è preso il senso del “leader democratico” che ci tiene a far notare la sua benevolenza verso i cittadini della galassia?-

Le avrei risposto a tono, come sempre, però avrei dato inizio nuovamente ad un’altra infinita lite e io ero davvero stanco di quelle liti.

Non dissi niente e continuai ad ignorarla, sperando che la connessione svanisse in fretta.

-O ti interessano le risorse minerarie? Be, avrebbe già più senso se…-

-REY BASTA!-

Avevo perso la pazienza.

Mi sentivo tremare, come se non fossi in grado di controllare quella sensazione di esaurimento, di esasperazione che fino a quel momento avevo trattenuto.

Rey mi fissava con occhi spauriti, spaventata da qualcosa che non si aspettava.

Cercai di assumere un atteggiamento più calmo.

-Avevamo deciso che avremmo trovato un modo per controllare le connessione della Forza… Snoke è morto da quasi un anno e finora l’unica cosa che siamo stati in grado di fare è urlarci contro e discutere su cosa avremmo o non avremmo dovuto fare sulla nave ammiraglia.-

Mi fermai in cerca delle parole giuste.

-Non ce la faccio più. Tu non fai altro che urlare tutto quello che ti passa per la mente…spesso ti lamenti perché devi mentire alle resistenza, ma credi che per me sia più facile? Non ti sei nemmeno mai resa conto che passo gran parte del mio tempo ad impedire ai miei generali di attaccarvi e…-

Mi trattenni dall’andare avanti.

Avrei voluto rinfacciarle tutto quello che fino a quel momento avevo fatto per lei, ma sapevo che era inutile. Non le importava niente di me o quello che facevo per proteggerla.

Mi appoggiai allo schienale della poltrona tentando di calmare quel tremore che ancora mi percorreva.

-Indagando su questo edificio ho trovato dei vecchi olocroni dei Jedi. Magari troverò qualche spiegazione alle connessioni della Forza, così da capire come fermarle e non vederci più.-

Dopotutto era questo quello che voleva lei.

Mi sarei aspettato di sentirmi urlare contro qualsiasi cosa, oppure di percepire una sensazione di sollievo e speranza nel sapere che c’era una possibilità di tornare ad essere dei normalissimi nemici.

Invece Rey scoppiò in lacrime.

Come?!

Le avevo appena detto quello che voleva sentirsi dire, no?

Avrei dovuto essere io quello in lacrime perché avevo rinunciato per sempre a lei!

Cosa avevo fatto di sbagliato?!

-Rey…- non seppi bene cosa tentai di fare.

Mi ignorò e corse verso il bagno del mercantile dove si era nascosta, mentre la connessione della Forza si chiuse inspiegabilmente di netto.

   
 
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