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Autore: fujitoid    21/03/2020    0 recensioni
Quanto tempo era passato, quanti anni da quando la guerra contro Galaxia e le sue adepte era finita?! Ormai sembravano passati secoli più che anni, le guerriere eroine che salvarono per l’ennesima volta il Pianeta Terra e l’intera Galassia da un nemico temibile come Chaos, la madre di tutti i nemici affrontati fino a quel momento, erano tornate alla vita normale di sempre.
Le Guardian Senshi, erano cresciute, tutte superarono l’esame di maturità, molte di loro avevano le idee chiare sul loro futuro. I giorni ed i mesi continuavano ad andare avanti, Usagi si sentiva strana. Le giornate spensierate, le risate, le uscite la sera e tutto il divertimento che ogni essere umano cercava forse starà arrivando al capolinea. Un fatto, del tutto naturale, coinvolgerebbe tutto il Pianeta, gl’abitanti ignari di tutto ciò continuavano con la loro vita abituale giornaliera.
Cosa mai starà per succedere?
Coraggio, altruismo, unione e caparbietà potrebbero essere utili per poter fronteggiare il nuovo pericolo, questa volta naturale, che imperversava in città.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Coppie: Endymion/Serenity, Haruka/Michiru, Mamoru/Usagi
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
Capitoli:
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10° Capitolo A volte ritornano - Il fatidico si
Si fece pomeriggio, a casa Tsukino dopo il terremoto che turbò la tranquilla cittadina si davano tutti da fare per mettere in ordine le ultime cose rimaste, la madre aveva già fatto vedere l’abito da sposa di Usagi a Kenji. Kenji teneva in mano un scatolo con gli oggetti che si ruppero - Io l’ho sempre detto che quelle lieve scosse che sentivamo erano il preavviso di qualcosa ed oggi c’è stata la conferma. Usagi è molto bello il vestito che hai scelto ma come ho già detto a tua madre come mai è arrivato così presto. - Lo posò fuori casa e richiuse la porta e si girò verso sua figlia. Ikuko era impegnata a spazzare a terra in cucina - Chissà se c’è ne saranno ancora o s’è tutto finito, io mi sono presa di una paura incredibile. Kenji te l’ho già spiegato il motivo - Aveva in mano la scopa e parlò senza dare lo sguardo a nessuno. Shingo nel salotto mise, come poteva, gli altri oggetti vari nei mobili - In Giappone ci sono stati tanti terremoti ormai dovreste essere abituati, dopo tutto è una zona altamente a rischio la nostra. - Si voltò verso sua sorella. Usagi fece la disinvolta con suo padre - Io anche ho avuto paura, ma per fortuna ero tra le braccia del mio futuro marito mi sentivo protetta. L’abito più bello che io abbia mai visto e sono felice che tu mamma me l’abbia preso. - Si guardò con sua madre per non imbattersi in eventuali equivoci. Ikuko capì solo guardando i suoi occhi - Sei stata fortunata e come madre ne sono orgogliosa di aver scelto questo abito per te! Abbiamo molto da fare da quanto sto vedendo e vediamo se riesco a recuperare qualcosa della spesa che avevo fatto. - Posò la scopa appoggiata al frigorifero. Shingo intento a rimettere tutti i libri e documenti al suo posto trovò alcuni referti ospedalieri, mentre parlava tra le mani gli capitarono documenti medici intestati a sua sorella - Io sono, nel salotto che sto sistemando i libri per fortuna non hanno subito gravi danni, nonostante siano caduti a terra. Ma che sono questi documenti? Sono di mia sorella… ma sono risultati medici e controlli vari. - Pensò nella sua mente. Kenji si sedette per qualche minuto nella poltrona - Quando finiremo, c’è una confusione totale che non sono nemmeno io come continuare. Meno male che avevamo quasi finito. - Disperato ed amareggiato. Shingo corse da sua madre glieli stava portando in cucina - Mamma ma cosa sono questi fogli? Usagi sta male? - Sventolando i documenti. Ikuko venne presa all’improvviso - No niente di grave semplici controlli che s’è voluta fare. Ogni tanto bisognerebbe andare dal medico, per evitare di trascurarci. - Riuscì a non far capire niente né a lui né al marito. Shingo davanti a sua madre la guardò indispettita - Ah certamente, ora che si sposa vuole essere sicura di essere in forma. - S’appoggiò al tavolo come se aspettasse la verità su quei referti. Kenji appoggiò le gambe nel poggia-piedi - Mi sembra più che normale, anche io e tua madre prima di sposarci facemmo controlli quindi mi sembra più che normale. - Si rilassò leggendo il giornale che ha preso dal tavolino. Usagi era in un’altra stanza - Sono contenta che ti preoccupi, la tua sorellina sta bene. - Alzò il tono di voce per farsi sentire. Shingo teneva le braccia conserte - Chi io, che mi preoccupo? Ma no, che dici, semplice curiosità. - Fece un tenero sorriso. I genitori di Shingo e Usagi si misero a ridere seguire i discorsi dei figli, c’era molta armonia e felicità e nonostante le preoccupazioni di questi terremoti e la drastica ed improvvisa diminuzione di temperatura che imperversava nella città, il sorriso non mancava mai, intanto a casa Mamoru ha visto che anche il suo vestito era arrivato e fu una sua vicina di casa a conservarglielo. Mamoru dopo averlo recuperato si chiuse dentro casa - Più lo vedo questo vestito è più mi piace, questi due mesi non passeranno molto velocemente, conto i giorni che avvenga il fatidico “si” e mi sembra un’eternità. Sono sicuro che anche lei in questo momento sta ammirando il suo vestito, sarà sicuramente un vero vestito degna di una regina. - Lo ammirava pensando alla sua futura moglie. Un’altra giornata era passata arrivò l’alba del giorno successivo al tempio di Rei, la guerriera di Marte fu una delle prime a svegliarsi, accolta dai corvi Phobos e Deimos che gracchiavano fuori volando da un albero all’altro. Si sistemò i capelli, spazzolandoseli leggermente e in seguito indossò il suo abito da Miko. Dopo essersi sistemata, Rei si recò in cucina mettendosi a preparare qualcosa da mangiare da poter offrire alle altre non appena si fossero alzate. Credeva di essere sola non appena uscì, con un vassoio in mano, per rilassarsi e per godere dell’aria pura che si poteva respirare, notò il Nonno seduto sulle scale presenti all’entrata ed i corvi che abbandonarono l’albero per volare attorno a lei Deimos s’appoggio sopra la spalla. Rei vedendolo gli s’avvicinò con il sorriso sulle labbra - Nonno, come mai sei qui? Di solito la mattina presto ti rechi al santuario per pulire. - Poggiò una mano sulla sua spalla, attirando la sua attenzione. Deimos lasciò la sua spalla per appoggiarsi su di una colonna, Phobos era nascosto su di un albero ad osservare la scena.  Rei era davvero stupita nel trovare suo Nonno fuori, poiché era conosciuto come un uomo ligio al suo dovere. Il Nonno rimase seduto con le braccia appoggiate sulle ginocchia - Ho sentito il cinguettio degli uccellini così sono uscito. - Rispose, sicuro di sorprendere la nipote. Amava la natura, adorava quello spettacolo di suoni, luci e colori che era in grado di offrirle, era anche per questo che non si era mai tirato indietro quando era il momento godersi quei momenti, non voleva che tali meraviglie venissero distrutte anche per mano dell’uomo stesso, osserva i due corvi i quali ricambiavano lo sguardo come per comunicargli qualcosa che lui non capiva. Rei al quanto sorpresa, come prevedibile, aggiunse con un mezzo sorriso - Hai fatto bene, oggi è una splendida giornata non trovi? - Stette al suo gioco, al meno così pensava fra se. Il Nonno dopo quelle parole, della nipote riprese a parlare - Si, hai proprio ragione! Senti Rei, sentivo dire ieri da Usagi rivolgendosi al suo fidanzato che ancora non ti ha ringraziato per quello che hai fatto per lei. Che intendeva dire? - Le domandò curioso. Rei rispose con una domanda - E per cosa? Io non ho fatto nulla. Perché ringraziarmi? - Si voltò per evitare che notasse il suo sguardo, non voleva dargli conto delle sue faccende con le amiche. Il Nonno conosceva Rei molto bene, quel suo voltarsi gli aveva dato delle conferme che nascondeva qualcosa - Sei sicura? Io ho sentito qualcosa riguardo problemi tra di loro. Per essere stata accanto a lei, per aver chiesto di Mamoru, per esserti preoccupata, per averle fatto capire che doveva chiarire definitivamente i suoi pensieri, e tante altre cose che ora non ricordo. Quindi proprio niente non è. - S’alzò dai gradini delle scale per avvicinarsi a lei. Rei rimase voltata - Sai nonno, in realtà non dovresti spiare i nostri discorsi, anzi ti dovrei rimproverare. - Si rivolse a lui con un leggero sorriso sul volto. Il Nonno se n’è andò dentro il tempio per cominciare i suoi lavori - Come vuoi, nipote. Adesso di saluto vado a svolgere i miei lavoretti quotidiani. - Parlando mentre camminava. Rei lo salutò con lo sguardo pensando nella sua mente - Se ti fossi confidata con tutte noi, in un altro luogo mio nonno non sarebbe così sospettoso. Non avrei mai immaginato che fosse stato così curioso ad ascoltare i nostri discorsi. Perché non ne hai mai parlato con noi a casa di Ami o a casa tua? Di cosa avevi paura? - Andò a raggiungere le sue amiche per svegliarle. Mamoru e Usagi ormai era quasi pronti per il giorno del matrimonio e gl’inviti furono ufficializzati ma c’era ancora perplessità. Le sue amiche una volta svegliate, fatto colazione ed una bella doccia calda si recarono al centro di comando del Game Center riuscirono a contattare Haruka, Michiru e Hotaru; di Setsuna, nessuna notizia è non furono riuscite ad avvisarla. Minako era davanti al computer - Ciao Haruka, ti stiamo contattando per avvisarti di un bell’avvenimento che avverrà a giorni. - Si sedette nello sgabello. Haruka era distesa nel divano di casa sua - Ciao Minako e a tutte voi, penso di aver capito di cosa state parlando anche Michiru ha la mia stessa sensazione ed Hotaru già ci stava pensando da un po’ di tempo. - Guardò Michiru. Michiru sentì la conversazione con il suo Sailor Comunicator - Ciao ragazze, sono felice di risentirvi, n’è passato di tempo dall’ultima volta che abbiamo lottato insieme. - Si stava asciugando i capelli dopo aver fatto un bagno in piscina. Hotaru era distesa nella sedia a sdraio fuori nel piazzale della piscina - Ciao a tutte voi, mi mancate tanto. - Anche lei sentì la conversazione. Makoto salutò tutta felice - Ciao amiche, che bello risentirvi. - Rei era seduta nella panchina posizionata lì vicino - Come ve la passate? Ci dovete raccontare tante cose. - Salutò con parsimonia. Ami come al suo solito era sempre al computer che faceva ricerche - Noi ci siamo iscritte all’università e voi che fate? - Non mosse la testa intenta nel suo da fare. Haruka rise - Anche noi siamo contente di essere state contattate a quanto pare Ami ha solo un pensiero in testa. - Si mise comoda nel divano seduta. Michiru si stava passando il phon - La nostra Ami in questo è imbattibile. - Si sentiva attraverso i comunicatori il rumore. Hotaru entrò in casa - Usagi pure s’è iscritta? - Coprendosi con un telo da mare. Minako sottolineò felice - Si anche lei, vi sembrerà strano però alla fine ci sarà anche lei con noi. - Tirò il braccio di Ami per la contentezza. Rei sorrise mentre parlava - Non è stato molto difficile convincerla ma più che altro per un altro motivo. - Guardava nel monitor del computer. Makoto si sedette accanto a Rei - Un motivo molto ovvio poi! - Aveva il viso molto vispo. Michiru posò il phon sopra il comò del salone - Sappiamo pure quale del resto dopotutto è arrivata a 22 anni e quindi è il momento giusto. - Si sedette vicino ad Haruka. Minako guardò Ami - Comunque, veniamo al dunque. Come voi già potreste immaginare Usagi e Mamoru si sposano e quindi vi abbiamo contattato per dirvelo e così di tenervi pronte per venire. - La fissò mentre era intenta a fare le sue ricerche era l’unica a non parlare. Haruka s’avvicinò a Michiru - Hai indovinato, già sapevamo il motivo non vi preoccupate ci saremo cercheremo in qualche maniera di contattare Setsuna così verrà. - L’abbraccia e con l’altro mano avvicina il comunicatore alla bocca. Hotaru rientrò in casa - Ci penseremo noi a contattare Sestuna e grazie ancora per averci avvertito. - Si coprì con il telo da mare. Michiru parlava abbracciata ad Haruka - Vi salutiamo adesso, ci vediamo il giorno del matrimonio. Ciao! - Chiuse il contatto. Minako interruppe la comunicazione - Ciao a voi. - Si girò verso le amiche. Luna si era avviata verso la camera e discutevano fra loro. Usagi intanto con Artemis, arrivato da poco, stavano leggendo l’elenco degli invitati. Usagi è sdraiata nel letto - Allora vi rileggo di nuovo gli invitati importanti che ci saranno. - Aveva il foglio vicino al viso. Luna era coricata vicino la finestra - L’avrai fatto centinaia di volte. - Sbadigliò. Artemis era accanto a lei - L’abbiamo imparata a memoria a forza di sentirla. - Non alzò nemmeno la testa e rimase coricato. Usagi si mise seduta a letto - C’è qualcosa che non mi convince come se avessi saltato qualcuno, comunque cominciamo: famiglia Osaka con Gurio Umino, Motoki Furuhata con la sorella Unazuki e Reika Nishimura, Yumiko e Kuri, Ittou Asanuma il compagno di classe di Mamo, la professoressa d’inglese Haruna Sakurada, famiglia Mizuno, famiglia Hino, famiglia Aino, Makoto Kino, Haruka Ten’ou, Michiru Kaiou, Hotaru Tomoe, ed infine Setsuna Meiou. Speriamo che riescano a contattarla. - Con la penna sottolineava i nomi. Luna alzò la testa per un attimo - Vedrai che ci sarà anche lei, non può mai mancare ad evento così bello. Non la rileggere più sennò ti verranno le ossessioni, la li sta è completa. - L’abbassò subito e chiuse gl’occhi. Artemis sempre più annoiato aggiunse - Infatti, quindi non ti preoccupare e stai serena. - Si girò dal lato apposto di com’era prima con la faccia verso la finestra. Usagi era pensierosa giocava con la penna mentre parlava - Sicuramente sarà così devo essere più ottimista. Ancora non ho capito perché ho la sensazione di aver saltato qualcuno. - Scarabocchiò nel foglio, pensando chi potesse essere la persona esclusa. Mamoru era seduto nella poltrona di casa sua, si sentiva essere nervoso anche lui, ancora non gli sembrava vero che a giorni avrebbe coronato il suo sogno. Mamoru era molto riflessivo - A giorni ci sarà il matrimonio, la gravidanza di Usagi sta andando bene e lei è felicissima. Non l’ho mai vista così euforica, la mia piccola Usako quel giorno sarà molto emozionante per noi e spero che andrà tutto bene. Niente e nessuno potrà ostacolare la nostra unione, siamo destinati a stare insieme per sempre e così sarà. - Pensò fra se. A casa Tsukino Ikuko, Kenji e Shingo erano impegnati a contattare il ristorante dove organizzare i festeggiamenti ma essendo padre e figlio molto tesi si fecero prendere dal nervosismo creando ancor di più tensione. Ikuko rimase tranquilla - Kenji cerca di aiutarmi a trovare qualche ristorante adatto per festeggiare il matrimonio di nostra figlia e tu Shingo non stare lì davanti alla televisione, se mettessimo tutti insieme sicuro troveremo qualcosa. - Cercò di calmarli offrendo loro qualche dolce da mangiare Kenji era accanto a sua moglie - Scusami tesoro mio, ma sono un po’ nervoso e poi dovresti capirmi ancora non ci posso credere che Usagi si sposi. - Sfogliò l’elenco telefonico con tristezza. Shingo era spaesato camminando avanti ed indietro per la cucina. - Non ci credo che non la vedrò più per casa, con chi mi litigherò? A chi farò i dispetti? Prevedo che mi annoierò. - Abbracciò da dietro la madre. Ikuko gl’accarezzò le bracciò - Non fare così, Usagi non vorrebbe vedervi così non fatevi sentire ch’è in camera sua potrebbe pensare che ci siano problemi. Mettiamoci al lavoro, di ristoranti in città c’è ne sono molti ma ne dobbiamo trovare uno adatto per loro. - Lo fece sedere accanto a lei. Kenji, invece, era più determinato - Hai ragione Ikuko, perdonaci ma dovresti capirci. - Prese la penna cerchiando alcuni nomi interessanti di ristoranti. Shingo prese un altro elenco telefonico posato nel tavolo - Quando la mia sorellina se n’è andrà dovrò cercare qualcun altro a chi fare dispetti. - L’aprì e con un’altra penna sottolineò alcuni Ristoranti che potrebbero fare al caso loro.  Ikuko prese una penna dal taschino del grembiule - Vi capisco perfettamente! - Girò la testa da entrambi le parti per aiutare tutti e due nella ricerca. Hotaru, Michiru e Haruka si trovavano a casa loro in una splendida villa e stavano discutendo sul matrimonio dei sovrani ma avevano anche preoccupazioni, il meteorite caduto che stava provocando questi sbalzi di temperatura e scosse di terremoto non era stato avvistato nemmeno da loro e non sapevano darsi una spiegazione ai fenomeni. Haruka guardò fuori dal balcone del salone - Finalmente sta arrivando il giorno tanto atteso. I nostri sovrani convoleranno a nozze ma il terremoto che c’è stato non promette nulla di positivo. - C’era la persiana chiusa e lei appoggiò le mani nel vetro. Michiru vide la sua preoccupazione e s’avvicinò a lei - Il tanto atteso evento sta per arrivare, ma sono molto preoccupata. - Volle abbracciarla ma si limitò restando accanto a lei guardando il cielo. Hotaru era appoggiata al tavolo del salone - Le tue preoccupazioni sono fondate Michiru, questi continui terremoti e l’abbassamento improvviso delle temperature non va bene. - Guardava le sue amiche. Haruka vide che gl’alberi si agitavano e la corrente sembrava aumentare. - Non riusciamo capire cosa stia succedendo ma di una cosa siamo sicure non promette nulla di buono i venti non sono per niente leggeri e nell’aria c’è come la sensazione che dovrà accadere qualcosa d’irrimediabile. - Le disse tesa  e nervosa. Michiru allungò la mano e appoggiò la sua testa sulla sua spalla - I mari sono in tempesta e molto agitati prevedo nulla di buono. Chissà se i nostri sovrani avranno avvertito qualcosa. - Guardò fuori anche lei la natura comportarsi in modo strano. Hotaru decise d’avvicinarsi - Dobbiamo contattare Setsuna e farci dire cosa ne pensa. - Stava a qualche metro di distanza da lei. Michiru la pensò ricordando i momenti passati insieme - Non è facile contattarla non sappiamo dove si trovi o s’è ritornata nel futuro, lei compare sempre quando meno c’è l’aspettiamo. - Sorrise e parlò con nostalgia. Haruka la rassicurò - Io sento che al matrimonio ci sarà tranquille amiche sarà lei che si farà viva. - Accarezzò la sua mano. Hotaru non rimase ferma a guardare fuori e cominciò a camminare per la stanza - Sono d’accordo con Haruka, aspettiamo solo questo possiamo fare. - Mentre camminava parlava alzando la testa pensando come poter agire. Michiru si staccò da Haruka per avvicinarsi ad un mobile - Siamo in una stagione che dovrebbe fare caldo ed invece ci ritroviamo che nevica, piove e fa freddo. Spero solo che potremmo agire in qualche maniera. - Dopo aver preso il suo specchio lo guardò e poi ritornò da lei. I genitori di Usagi con l’aiuto del fratello erano finalmente riusciti a trovare il ristorante adatto per le nozze della figlia dopo tante ricerche e telefonate fatte, si trattava di un ristorante all’interno di un albergo costruito in un palazzo dove una volta abitavano dei nobili; quindi stile molto elegante e reale, proprio com’era il desiderio degli sposi. Ikuko era tutta felice - Finalmente c’è l’abbiamo fatta, avete visto che con caparbietà e calma siamo riusciti a trovare il ristorante giusto? - Chiuse gli elenchi telefonici e li mise uno sopra l’altro. Kenji ne approfittò per andarsene dalla cucina - Eh sì, devo ammetterlo non posso negarlo. Meno male ora mi posso distendere nel divano a guardare le televisione. - Camminò verso il divano si stirò le braccia. Shingo corse dal padre - Ti raggiungo papà, c’è la vediamo insieme. - Si sdraiò insieme al padre ed accendono la televisione. Ikuko contenta andò ad avvisare la figlia - Io salgo sopra per avvertire Usagi la quale sarà felicissima appena saputa la notizia. - Salì le scale velocemente. Usagi in camera era distesa nel letto - Chi è ora che bussa?! - Andò ad aprire. Ikuko raggiunge Usagi in camera - Usagi scusa se ti disturbo, ma ho una splendida notizia per te. - Bussò ancora alla porta. Usagi l’aprì la porta - Dimmi pure mamma, di che si tratta? - La guardò incuriosita. Ikuko le porse il foglio con scritto l’appunto del ristorante e le foto prese dall’elenco telefonico - Guarda queste foto, sono di un noto ristorante che si trova all’interno di un albergo. - Entrò dentro la stanza. Usagi prese le foto, le guardò sfogliandole - Molto bello e tenuto bene, la sala è grande si mi piace. - Soddisfatta del risultato ottenuto dai genitori mise le foto e l’indirizzo dentro la sua borsetta. Ikuko si sedette nel letto - Ero sicura che ti sarebbe piaciuto ho prenotato proprio ora, ti organizzeranno un pranzo meraviglioso seguito da una festa altrettanto magnifica, già ho parlato. - La guardò con allegria. Usagi strinse a se la madre - Grazie mamma, ti voglio bene. Devo andare ad avvisare Mamo, Luna, Artemis aspettatemi qui vengo più tardi. - Uscì per andare a casa di Mamoru per dargli la bella notizia. Ikuko la salutò mentre se ne andava - Ciao Usagi! Avete sentito micini dovete rimanere qui in attesa che ritorni non combinate troppe monellerie. - Ritornò poi al piano di sotto a tenere compagnia al marito ed al figlio. Luna e Artemis mossero la coda. Usagi uscita di fretta di casa, con l’autobus di linea arrivò a casa di Mamoru. Mamoru aprì la porta - Ciao Usagi, entra pure. - La fece entrare e chiuse la porta alle sue spalle. Usagi abbracciò Mamoru subito appena entrò - Mamo ho una splendida notizia! - Rovistò nella borsetta.  Mamoru la vide rovistare - Che notizia? - Domandò curioso e meravigliato. Usagi uscì le foto - I miei hanno trovato il ristorante, proprio come volevamo. Un bellissimo ristorante dentro un albergo ed è quello dove noi passavamo sempre quando passeggiavamo. - Gliele mostrò. Mamoru li guardò senza prenderle in mano - È fantastico sono contento Usako. - S’abbracciano di nuovo. Usagi lo guardò con occhi luminosi - Sono felicissima, va sempre meglio e non potevo essere più contenta di ora. Questi 2 mesi sembrano non passare mai. - Gl’accarezzò il viso dolcemente. Mamoru ricambiò le carezze gliele fece a sua volta - Le bellezze del mondo si fanno sempre attendere è sempre stato così. - A sorpresa le diede un bacio. Le ragazze erano tornate ognuno a casa loro dopo aver parlato con le Outer Senshi; a casa Mizuno e Hino pervenivano due notizie non tanto belle, ricevettero delle lettere dove stava scritto, infatti, che i loro rispettivi padri sia di Ami che di Rei che, ognuno per motivi diversi, non potevano essere presenti al matrimonio dell’amica delle loro figlie. Il primo purtroppo era impossibilitato a potersi recare causa i continui terremoti che avevano dissestato le strade il secondo perché non aveva intenzione di partire causa problemi riguardanti il suo lavoro di politico e quindi non vedrà la figlia che tanto attendeva questo momento. Le due ragazze tristi per queste notizie si chiusero in loro stesse piangendo nelle loro stanze, tenendo in mano la lettera ricevuta. Ami piangeva - Non è possibile, non ci posso credere che papà non possa venire! Se non fosse stato per questi terremoti ora sarebbe qui con me e la mamma. - Parlava da sola coricata a letto. Saeko la sentì ed entrò in stanza, s’avvicinò per consolarla - Ami, non piangere purtroppo tuo padre ha fatto di tutto per venire ma questi fenomeni che stanno succedendo gl’hanno impedito di essere qui, la colpa non è la sua. - Accarezzò i suoi capelli seduta nel letto. Ami non si girò - Lo so mamma ma io ci tenevo tanto almeno per una volta vedere di nuovo la famiglia unità è destino che questo non potrà succedere. - Restò sdraiata a pancia sotto senza guardarla. Rei s’era chiusa in camera sua a chiave e non aprì nemmeno a suo Nonno - Ma perché ogni volta che penso che mio padre possa essere diverso invece poi vedo che non è come vorrei. Il suo lavoro viene sempre prima di sua figlia, perché fa così perché non vuole vedermi. - Stava piangendo seduta alla sua scrivania. Suo nonno bussò alla porta di camera sua - Rei, mi apri per favore? - Cercò di parlarle da dietro la porta. C’era un’atmosfera molto triste. Rei non si mosse dal suo posto - Nonno lasciami in pace non ho voglia di parlare. - Continuò a piangere. Il Nonno provò a convincerla come poteva - Dai, non fare così se mi apri ti spiego meglio tutto. - Provò ad aprire la porta ma non si aprì. Rei s’asciugò le lacrime - Non c’è bisogno di spiegare niente, la lettera dice tutto! Me lo scrive chiaro: “Rei, figlia mia, purtroppo per impegni politici di lavoro non posso venire, non puoi capire perché sei ancora piccola per queste cose.” Hai capito? Lui pensa che sono ancora una bambina non capisce che ho superato i 20 anni e sono cresciuta. - Alzò la testa vorrebbe alzarsi ma qualcosa la trattiene. Il Nonno bussò delicatamente - Aprimi e ti spiego quello che voleva dirti, non fare la capricciosa se fai così allora devo pensare che confermi se pensi che ti reputi una bambina. - Attese con pazienza sperando che cambiasse idea. Rei dopo un attimo di titubanza andò ad aprire - Dimmi che cosa vuoi dirmi che devi chiarire questa situazione? - Fece entrare suo nonno. Il Nonno appena entrò appoggiò le mani nelle sue braccia - Rei, nipotina mia non è come pensi tu; tuo padre ti vuole molto bene e non sai quanto ti pensa, anche se siete lontani lui ti pensa sempre. Tu non lo sai ma per sentirti vicina tiene una tua fotografia con se. - La guardò con occhi di commozione. Rei lo guardò con occhi sbarrati - Una fotografia mia? Ma se è partito quando ancora ero molto piccola lasciandomi a te. - Rimase per un po’ zitta. Il Nonno si sedette nella sedia vicino l’armadio - Gliele mando io, tu questo non l’hai mai saputo ma è lui stesso che me le chiede. - Le fece cenno di avvicinarsi. Rei aveva il passo svelto e nervoso - Perché non me l’hai mai detto? Non poteva venire qui direttamente senza chiederti foto mie? - Si stava mettendo di nuovo a piangere. Il Nonno s’avvicinò piano a lei - Lo sapevo che non dovevo dirti niente, me lo disse lui di non farlo. Sapevamo entrambi la tua reazione. Te l’ho dovuto dire per farti capire che tuo padre ti pensa sempre e non ti ha dimenticato. - Accarezzò il viso sorridendo. Rei riuscì a trattenere le lacrime - Sarà come dici tu nonno, sta di fatto che pure stavolta non ha voluto vedermi. - Lo guardò con un sorriso triste. Il Nonno sollevandosi dalla sedia l’ammirò - Nipote mia, so che nel profondo del tuo cuore gli vuoi molto bene, un giorno sono sicuro che vi incontrerete. - Abbracciò la nipote. Da quel famoso giorno della grande scossa sono passati un mese e mezzo e le giornate sono state spensierate senza molti problemi a causa di terremoti che sono state molto leggere, le temperature continuano a diminuire e sembra essere in inverno piuttosto che in estate e sono tutti con maglioni sciarpe e chi può permetterselo indossa pellicce e cappotti molto costosi. Il giorno delle nozze è sempre più vicino e con esso anche il fatidico e tanto atteso “si”, nonostante tutti questi strani fenomeni i preparativi per la cerimonia vanno avanti e tutti sono felici anche Ami e Rei che hanno passato il loro momento di tristezza e pensano solo all’allegria della loro regina, non pensandoci più.
FINE 10° CAPITOLO
   
 
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