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Autore: Miriallia    21/03/2020    2 recensioni
Durante una giornata come tante, i Giovani Detective, intenti a giocare a nascondino, trovano uno strano gatto nero appeso a un albero. Da questo avvenimento in poi cominceranno una serie di fatti strani che porteranno quasi a una tragedia. Una giostra di sentimenti e circostanze che condurrà tante coppie - e non - a dover dimostrare quanto valgono il loro amore e il loro coraggio. Inoltre, non mancherà anche il mistero, insieme a un colpevole: stiamo pur sempre parlando di Detective Conan!
Verranno coinvolti tantissimi personaggi della serie, con l'aggiunta di alcuni puramente inventati. Per quanto riguarda la storia, non credo che ci possano essere degli spoiler. Ma se non conoscete Amuro Toru nella sua totalità, vi consiglio di non leggere!
Spero che la storia possa piacervi, ci metterò l'anima a scriverla! Grazie a tutti coloro che la leggeranno!
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Detective Boys, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Quasi tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Quel giorno, a Osaka, proprio come a Beika, l'ora delle lezioni era finita e gli studenti si apprestarono a tornare a casa.
 
Kazuha: «Heiji!!» lo raggiunse. «Stai andando a casa?» cercò di prendere fiato dopo averlo rincorso. 
 
Heiji: «Eh? Non è normale che io lo faccia?» la guardò di sottecchi. 
 
Kazuha: «Sì, certo, cretino!!» sbottò in risposta. «Questo lo so anche io! È solo che…»
 
Heiji: «Cosa?» si fermò. 
 
Kazuha: «Ecco, mi stavo chiedendo…» distolse lo sguardo. 
 
Heiji: (!!!) gli arrivò il cuore in gola. (Aspetta… non è che vuole ritornare su quell'argomento?!) 
 
Kazuha: «Facciamo la strada insieme?» disse mentre una goccia di sudore le scendeva giù dalla guancia. 
 
Heiji: «Eh?! Bah, se ci tieni, fa' come ti pare!» continuò a camminare. 
 
Kazuha: «Bene!!» si portò al suo pari. 
 
Heiji: (Fiuuu… mi era preso un colpo!!) guardò altrove mentre arrossiva. 
 
Kazuha: (Devo trovare il coraggio… Ran-chan e Aoko-chan mi hanno dato la spinta giusta… devo assolutamente farlo!!) 
 
I due continuarono a camminare insieme con i volti arrossiti e con gli occhi a puntino per un bel pezzo, senza aggiungere nemmeno una parola. 
 
Kazuha: (Ecco… ma come potrei mai riprendere quell'argomento?? Cosa gli dico? E se mi dice che glielo avevo già chiesto, cosa faccio?? Uffa… Cosa gli dico??) 
 
Heiji: (Dai, non manca più così tanto per arrivare a casa, un altro po' di pazienza e, qualsiasi cosa voglia da me, io non saprò nulla e non avrò visto nulla…!!) la guardò con la coda dell'occhio. 
 
Kazuha: «Ecco, Heiji…» prese parola, balbettando un po'. 
 
Heiji: «Ah? Dimmi, che c'è?» si voltò velocemente dal lato opposto a dove era situata lei. (Così non va bene!! Non dovevo guardarla nemmeno per scherzo! Non dovevo scoprire il fianco…!!!) 
 
Kazuha: «Senti… quel giorno… sì, quello del ballo alla villa…» rigirò i pollici. (Forza!!) 
 
Heiji: «Sì?» deglutì. «Cosa vuoi sapere?» cercò di guardarsi intorno. (Allora è proprio vero che vuole tornare su quell'argomento! No!! Dimmi altro! Come che magari ero strafigo o qualcosa del genere!!! In fondo, non l'hai ancora fatto…!!) 
 
Kazuha: «Riguarda la telefonata che mi avevi fatto… Tu… Non ricordi cosa mi hai detto prima che si sentissero quelle esplosioni?» diventò rossa fino alla punta delle orecchie. 
 
Heiji: «Io… mi ricordo tutto quanto, certo!!» continuò a guardare intorno a lui. «Eppure, lo sai che ho un'ottima memoria! Come potrei dimenticare una cosa così importante?»
 
Kazuha: «D-Davvero?» deglutì, mentre il cuore le batteva all'impazzata. «Quindi ricordi tutto… tutto fino alla fine?»
 
Heiji: «Ovvio! Se vuoi te lo ripeto: ricordo tutto ciò che ho detto!» fece spallucce. «E allora?»
 
Kazuha: «Eh?» lo guardò perplessa. «Allora…? Dici?»
 
Kazuha si fermò e abbassò lo sguardo. 
 
Kazuha: (È come se parlasse di qualcosa che non ha a che vedere con la frase che mi ha detto… Cioè... Che mi…) scosse la testa. 
 
Heiji: (Che devo fare?! Fosse per me, me ne andrei dritto a casa… ma forse… mi conviene azzardare a questo punto, o non me la scrollo più di dosso…) deglutì e si fermò. «Certo! Cosa vuoi sapere con esattezza?» chiese senza riuscire a trattenere l'imbarazzo, sfoggiando una risata nervosa.
 
Kazuha: «Ma sentilo! Stupido!!» si appoggiò le mani sui fianchi. «Per esempio…!!!» lo guardò dritto negli occhi. 
 
Heiji: «Cosa, aah??» la guardò anche lui, sempre più in imbarazzo. 
 
Kazuha: «P-Prova a ripetere quello che mi hai detto, forza!!» sbottò spazientita, ma imbarazzata come non mai. 
 
Heiji: «E che ci vuole?? Ti ho detto che ti… che ti a…» balbettò. 
 
Kazuha: «S-Sì---» lo fissò senza distogliere lo sguardo, anche se era indecisa se ascoltare fino alla fine o no. 
 
L'opzione "fuga" era sempre dietro l'angolo. Tuttavia, stavolta era diverso, perché insieme alla sua risolutezza, c'erano anche la forza e la tenacia delle sue amiche. Stavolta non avrebbe rimandato niente, quindi lo lasciò fare e continuò ad ascoltarlo. 
 
Heiji: «T-Ti am…» si grattò la testa. «Ho detto che ti am---monisco!!»
 
Kazuha: «…» spalancò gli occhi, sbattendo le palpebre. «Eh?»
 
Heiji: «Io ti avevo detto di aspettare e tu mi hai risposto che non volevi! Non puoi dettare legge, soprattutto con me, hai capito, cretina??» la guardò nuovamente male, ma sempre arrostito. 
 
Kazuha: «Heeeeiiiiijiiiiii…» diventò furiosa.
 
Heiji: «È inutile che te la prendi con me! Fallo con te stessa che mi hai anche parlato addosso senza farmi capire nulla di ciò che dicevi! Sono persino arrivato a capire che mi ammonivi anche tu, guarda un po'!!» le fece la linguaccia. 
 
Kazuha: «Certo! Adesso è anche colpa mia!! Se ti prendoooo!!!» lo inseguì per tutta la strada di ritorno che mancava. 
 
Heiji: (Non era il caso che ti dicessi la verità. Io… devo superare Kudo! Non posso permettere che la mia dichiarazione venga sprecata in questo modo… scusa Kazuha, ma non posso…!!!) 
 
Kazuha: (Devo smetterla di illudermi!! Dovrei… smetterla, ma non ci riesco… Tu sei importante per me, Heiji… Io ti amo con tutto il cuore… prima o poi… Prima o poi riuscirò a farti capire che per me sei più importante di un semplice amico d'infanzia!! Ma al momento… terrò tutto per me, come ho sempre fatto da quando me ne sono accorta. O almeno… fin quando non ti deciderai…)
 
Heiji: «Allora, ci vediamo domani?» chiese mentre restava con lo sguardo rivolto verso un altro posto. 
 
Kazuha: «Che domande fai? Certo che sì!» gonfiò le guance, arrabbiata. 
 
Heiji: «Sai com'è, è pur sempre sabato!» ridacchiò. 
 
Kazuha: «Ah---» arrossì. «M-Mi stai chiedendo di uscire con te?»
 
Heiji: «Nah, volevo solo fare una battuta!» disse con naturalezza. 
 
Kazuha: «Sei totalmente scemo, Heiji!!!» lo afferrò per le spalle. «La smetti di non guardarmi in faccia mentre ti parlo??» volse lo sguardo verso ciò che stava fissando lui.
 
Heiji: «Ah… Mi ero perso nei miei pensieri, effettivamente.» sorrise. 
 
Kazuha: «Ma se mi stavi parlando…!» portò entrambi i pugni all'altezza del petto. 
 
Heiji: «Vero, ma sai, stavo riflettendo su quante volte abbiamo giocato sotto questo ciliegio.» lo indicò. 
 
Kazuha: «Sì, lo ricordo anche io…» sorrise dolcemente. «Solo che non è ancora arrivato il periodo della fioritura, quindi è un po' spoglio…»
 
Heiji: «Effettivamente…» si portò una mano sul mento, assumendo una posa contemplativa. «Per me… sei… come un albero di ciliegio in pieno inverno!! Anzi, una foglia di ciliegio! In fondo, ci sta, secondo il tuo nome, no??» 
 
Kazuha: «Il mio nome non significa mica quello!! Significa "Foglia giapponese"! Quindi… Cosa vorresti dire, eh?!» strinse i pugni e sollevò le spalle. 
 
Heiji: «Sì, anche io so cosa significa il tuo nome, cretina!» assunse un'espressione accigliata. «Mi riferivo solo alla foglia, ovviamente!»
 
Kazuha: «E che ne so io, dato che non parli in modo che ti possa comprendere, eeeh??» sbottò per la rabbia. 
 
Heiji: «Ha! Adesso ti faccio capire io, così vedrai quanto sarà facile comprendere una cosa tanto elementare!» si arrampicò sull'albero. 
 
Kazuha: «Heiji…! Stupido, che fai??» cercò di tenerlo d'occhio. «Stai attento o finirai col cadere!!»
 
Heiji: «Tranquilla, tranquilla!!» si sedette su un ramo. 
 
Kazuha: «Heiji…!!!» esclamò, in realtà preoccupata. (Guarda se deve farmi preoccupare sempre… Prima mi insulta e poi mi fa prendere un colpo! Stupido Heiji…) lo vide prendere qualcosa da un ramo e poi scendere tranquillamente. 
 
Heiji: «Mah!» si avvicinò a lei pulendosi i vestiti. «Visto che non è successo niente?»
 
Kazuha: «Per fortuna, direi!!» gli diede le spalle, arrabbiata. «Mi fai preoccupare sempre…»
 
Heiji: «Il fiore di ciliegio rappresenta le qualità di un samurai. Egli è un uomo onesto, coraggioso, leale… e puro.» enunciò parlando con un tono stranamente solenne. 
 
Kazuha: «Eh…?» fece per voltarsi, ma Heiji le mise una foglia davanti al viso.
 
Heiji: «Questa è una foglia di ciliegio!» disse squillante. 
 
Kazuha: «Sì, questo lo vedo anche io…» si voltò verso di lui. «Ma cosa c'entra tutto questo?»
 
Heiji: «È ancora autunno, quindi i ciliegi non sono in fiore. Questa foglia, però, vorrei che l'avessi tu.» sorrise. «Tieni, prendila!» gliela tese nuovamente. 
 
Kazuha: «Ah…» la prese, arrossendo alla visione del sorriso del ragazzo. 
 
Non era il solito sorriso di scherno che era solito fare. Al contrario, era come se Heiji fosse stato sostituito da una sua copia gentile. O almeno… era ciò che la mente di Kazuha cercò di bisbigliare al suo cuore, in modo da non illudersi per l'ennesima volta. 
 
Heiji: «Ricordalo sempre, Kazuha…» la guardò negli occhi. «Anche se il tempo passa, tu rimani sempre una persona speciale per me. L'unica a cui potrei augurare di non cambiare mai.»
 
Kazuha restò senza parole. 
 
Il pensiero che Heiji fosse posseduto o fosse stato scambiato con un sosia si fece sempre più concreto nella sua mente. 
 
Heiji: «Il ciliegio è famoso per essere un albero che fiorisce e sfiorisce nel giro di un mese, ma è proprio quell'attimo che lo rende tanto magico. Io… non voglio che con te sia un mese… o una breve tappa della mia vita.»
 
Kazuha aveva il batticuore. La mente cominciò a non pensare più nulla, si trovava nel panico più totale. Cosa avrebbe dovuto rispondere?
 
Heiji: «Io esigo che ti metti in testa che---» arrossì all'improvviso, rendendosi conto di stare per entrare nella fase più importante di una dichiarazione. 
 
Kazuha: «Ah.» lo guardò storto. «No, basta. Non aggiungere altro, ho capito.» ripose la foglia in un fazzoletto e la mise in un libro dentro la cartella, poi gli strinse le guance con entrambe le mani. «Mi vuoi dire qualcosa di schifoso per concludere, come fai solitamente! Ma non ci casco più!» aggiunse stizzita. 
 
Heiji: «Gnò! Ashpetta!!*» cercò di discolparsi, gesticolando con le mani.
(*No! Aspetta!!)
 
Kazuha: «Basta! Non ti voglio credere più, Heiji!! E ci puoi credere che non cambierò! E che non cambierà mai niente grazie a te!» gli lasciò libero il viso. 
 
Heiji: «Ahi…» si accarezzò le guance. «Non sei un'indovina!! Non puoi sapere cosa volevo dirti!!»
 
Kazuha: «Ah, sì? Bene, sei ancora in tempo per farlo, se vuoi!!» si mise a braccia conserte davanti a lui. 
 
Heiji: (Sì, ormai che hai rovinato tutto, te lo sogni!!!) distolse lo sguardo, arrossendo. 
 
Kazuha: «Allora?» continuò a guardarlo male. 
 
Heiji: «Tsk! Esigo che ti metti in testa che… io sono un detective, quindi credo solo a ciò che è concreto e vero, non a qualcosa di astratto come lo spazio e il tempo.» fece spallucce. 
 
Kazuha: «E questo come lo ricolleghi con la frase precedente a quella che mi stai dicendo, eh?» rise. 
 
Heiji: «Aaah… non riesco a ricordarla bene… com'era?» rise anche lui, ma per il nervosismo. 
 
Kazuha: «Era "Io voglio che stare con te non per un solo giorno o per una sola volta nella mia vita…"» arrossì innocentemente. 
 
Heiji: «Eeeeh???? È poco ma sicuro che non ho detto niente del genere!!» se avesse potuto, sarebbe diventato l'"Urlo" di Munch. 
 
Kazuha: «No? Io lo ricordo esattamente così! Quindi, vedi che ho ragione io??» voltò la testa sul lato opposto di quella di Heiji. 
 
Heiji: «Kazuha… Pensa quello che vuoi.» le appoggiò le mani sulle spalle e poi corse via. «Ma bevi di menoooo!!!»
 
Kazuha: «Che cavolo dici??? HEIJIIIIIIII!!!» lo rincorse. (Niente, non cambierà mai…) 
 
Nonostante questo pensiero la rattristasse un po', data l'ennesima illusione, questa volta si sentiva un po' più felice del solito. Heiji, sicuramente, non ci sapeva fare con queste cose. Tuttavia, adesso Kazuha era certa che nonostante i continui litigi e battibecchi, il ragazzo che lei amava si augurava che lei restasse per com'era e non cambiasse mai.
 
Kazuha: (Quella foglia… la custodirò per sempre con cura.)
   
 
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