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Autore: GaaRa92    06/08/2009    3 recensioni
“Signora Piton noi parliamo di qualcosa ben più grave di una banale litigata…” l’assistente sociale fissò intensamente la donna prima di riprendere a parlare “Parliamo di veri e propri maltrattamenti domestici. Quest’uomo, la picchia?”
Severus trattene il fiato, rafforzando la stretta contro la ringhiera delle scale: quella sarebbe stata la volta buona.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Lily Evans, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Tesoro chi è alla porta

 

 

 

 

Per Amicizia

 

 

 

 

 

 

 

“Tesoro chi è alla porta?”

Qualcuno aveva suonato a casa Piton, strano: in pochissimi ancora lo facevano.

La donna distesa sul divano, una borsa del ghiaccio posta sulla tempia, chiamò ansiosamente il bambino dal salotto.

Il bambino osservò in silenzio la donna che gli si era appena presentata: fluenti capelli castano chiaro le ricadevano lisci sulla schiena e la montatura nera degli occhiali le conferiva quell’aria adulta che gli occhi faticavano ad acquistare.

“Io… Non lo so non ho ben capito…”

Eileen Piton, i capelli neri che ricadevano flosci attorno alle guance smagrite a risaltare un pallore già evidente, si affrettò all’uscio per accogliere l’ospite inaspettata, strisciando con debolezza le vecchie pantofole di feltro contro il pavimento.

“Tesoro andresti a giocare di sopra intanto che la mamma parla con questa ragazza?” con un sorriso la donna accarezzò la guancia del bambino.

“Posso invitare anche Lily?” gli occhi neri del bimbo si illuminarono di una piccola scintilla di speranza all’idea di poter continuare a trascorrere il pomeriggio con la bambina sua vicina di casa.

“Ma certo tesoro, dopo che la mamma ha parlato con questa ragazza però. Ora vai dai!” dandogli un piccolo buffetto sulla guancia e un bacio sull’altra la mamma congedò il piccolo, che velocemente salì le scale, diretto in camera sua.

La donna tornò con lo sguardo a fissare la ragazza sulla porta e con lieve sorriso la invitò ad accomodarsi in casa.

“Gradisce una tazza di tè Miss?”

Hallen” si affrettò ad aggiungere la ragazza con professionalità. Non avrà avuto più di trentadue anni ad occhio e croce notò di sfuggita Eileen.

“No grazie, invece gradirei si sedesse. Dovrei parlarle di una faccenda piuttosto seria

Eileen rabbrividì, immaginando il motivo. La mano passò nervosamente su un vecchio livido prontamente nascosto da una manica della camicetta ingiallita. Con un po’ di riluttanza si sedette di fronte alla donna, un piccolo tavolino traballante in mezzo alle due consunte poltrone di pelle.

“L’ascolto, mi dica pure…” le mani in grembo, le magre dita intrecciate tra loro.

“Julie Hallen e..

“Che bel nome..” la donna si intromise con un sorriso titubante. Sembrava volesse prendere tempo, rallentare l’inevitabile.

“Grazie” un sorriso di circostanza affrettato per poter così riprendere la conversazione “E sono un’ assistente sociale. La mia visita è dovuta a una chiamata che ci è pervenuta dai suoi vicini che sostengono di averla sentita violentemente litigare con suo marito.. è la verità?”

 

“Lily…” Il bambino, affacciato nell’ombra delle scale, non riuscì a non lasciarsi sfuggire un mormorio arrabbiato: l’amica aveva tradito il suo segreto.

 

“Chi non discute a volte con il proprio marito? Soprattutto poi se ha uno scarso senso dell’umorismo come Tobias!” la signora rise sommessamente, cercando di nascondere il nervosismo, le mani ancora intrecciate fra loro.

“Signora Piton noi parliamo di qualcosa ben più grave di una banale litigata…” l’assistente sociale fissò intensamente la donna prima di riprendere a parlare “Parliamo di veri e propri maltrattamenti domestici. Quest’uomo, la picchia?”

 

Severus trattene il fiato, rafforzando la stretta contro la ringhiera delle scale: quella sarebbe stata la volta buona.

 

Tobias non si sognerebbe mai di fare una cosa del genere!” la donna si infervorò, cercando di dare credibilità alla sua affermazione, spesso ripetuta più volte alle amiche.

 

Una lacrima a solcare la guancia del bimbo.

 

La donna la osservò per un interminabile istante, non distogliendo gli occhi dai suoi.

“Va bene…” si alzò risoluta, estraendo un cartoncino dalla giacca del tailleur blu notte. “Se avesse bisogno di qualcosa questo è il numero del mio studio. Può chiamarmi a qualsiasi ora.”

Lo sguardo della donna si spense per un momento, provando ad assimilare coraggiosamente anche quella sconfitta.

“Grazie..

Con un tonfo sommesso Eileen Piton si chiuse la porta e l’assistente sociale alle spalle, assaporando per un istante il silenzio, debolmente interrotto solo dalle lacrime che presero a rigarle il volto.

Un singhiozzo in lontananza la riscosse improvvisamente, incoraggiandola a riaprire gli occhi.

“Oh Severus…” una mano protesa verso il figlio: ancora una volta triste, deluso, arrabbiato con lei, con la sua ostinazione a voler difendere quell’uomo.

Severus scappò su per le scale, abbandonando la madre totalmente indifesa, raggomitolata contro la porta.

 

 

Con violenza il bambino sbatte la porta alle sue spalle, facendo tremare i muri scrostati della sua cameretta.

Lo sguardo gli si posò sulla bambina dalla chioma rossiccia con il volto completamente schiacciato contro la finestra della casa di fronte, che lo osservava irrequieta.

Il bambino si diresse frettolosamente verso la scrivania, ne aprì uno dei due cassetti e tirò fuori carta e penna, scrivendo in una calligrafia minuta. Concluso il suo messaggio chiuse con un colpo secco la penna e schiaffò il foglio a quadretti contro la finestra. La bambina lesse a labbra strette, sillabando quelle poche parole: “Pensavo di potermi fidare di te

Con le guance imporporate, di un colore molto simile a quello dei capelli, la bambina scrisse velocemente, pigiando a sua volta il foglio contro il vetro: “Scusa Sev… L’ho fatto per te lo sai

Lily guardò tristemente Severus scrivere la risposta alle sue scuse sincere.

“Non ce ne era bisogno. Questi non sono affari tuoi.”

Il vetro tremò, sotto la forza dell’urto provocato dalla piccola mano.

“Certo che sono affari miei! Sei mio amico!”  

Questa volta la bambina lo squadrò imbronciata, come se Severus avesse tralasciato un dettaglio non del tutto trascurabile: la loro amicizia.

“La mamma ha detto che oggi pomeriggio non puoi venire. Ci vediamo domani.”

Con un movimento secco Severus chiuse le tendine della finestra, unico mezzo di comunicazione fino a quel momento, lasciando l’amica sbigottita e ferita.

 

Non avrebbe più permesso a Lily di interferire ancora. L’avrebbe protetta, a qualunque costo.

Sempre. 

 

 

 

 

 

 

 

 

[942 parole]

 

 

Note: Eccomi qui^^ Spero che nonostante la shot sia corta voi lettori/lettrici siate riusciti ad apprezzarla J Per scrivere questa piccola shot mi sono un po’ ispirata a come accade nei film: ho cercato di dare una visione d’insieme, infatti l’attenzione del narratore esterno si focalizza spesso su più persone contemporaneamente – come nella parte centrale della storia –

 

 Mi auspico che i personaggi siano IC - dato che l’OOC è una cosa che non riesco assolutamente a tollerare, nonostante tutti i miei sforzi per apprezzarlo xD – ma soprattutto volevo spiegare più approfonditamente alcuni punti per essere sicura che comportamenti e pensieri non siano stati fraintesi: Eileen Prince, pur sapendo che questo le provocherà altro dolore, decide di non smascherare il marito, ma al contempo si sente spiazzata per come Julie Hallen accetti le sue deboli affermazioni. Ho deciso di far sviluppare in questo modo i fatti perché penso che oggi purtroppo capitino queste cose: le persone a volte non hanno la forza di scavare in profondità, di compiere il loro lavoro seriamente, oppure si limitano a compierlo marginalmente.

Severus dal canto suo sperava invece che la madre finalmente parlasse della complicata situazione che stanno passando entrambi, ma il mutismo ostentato da parte della donna lo ferisce, lo delude.

L’ultima frase da me posta sta a sottolineare come Severus stesso ritenga la sua famiglia un pericolo per Lily e per questo si impone d’ora in avanti di tenerla fuori da tutto ciò, per impedire gravi conseguenze. A questo si somma una promessa ben più ampia, che chiude la one shot.

 

Spero di non avervi ammorbato troppo con questa spiegazione, che ovviamente siete liberissimi di non leggere^^

Ringrazio chi recensisce, ma anche solo chi legge perché pure questo in fondo è importante J

   
 
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