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Autore: Lilith_Rose    06/08/2009    1 recensioni
Destino? No di certo, in fin dei conti, lui nel destino non ci credeva. Probabilmente era lei che faceva la sua parte, probabilmente studiava tutto. La cosa potrebbe sembrare inquietante, ma per lui non lo era, anzi il “pedinamento” lo lusingava e lo incuriosiva. Ora anche lui la osservava, per capire cosa frullasse nella testa di quella ragazza.||E' una storia d'amore, ma non è troppo mielosa o melensa, almeno così mi sembra. Non sarà una storia semplice e ci sarà, come al solito, gente che si metterà in mezzo. Non so che altro dire qui. Per eventuali citazioni o cose simili ci sono le note alla fine di ogni capitolo.
Genere: Commedia, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Let’s Party!___

 Mambo n°5

Quella canzone faceva sempre ridere tutti, ed era, in un certo senso, il momento di transizione tra i balli frenetici delle prime ore e i lenti dell’ultima parte delle feste delle gemelle.

Il passaggio da Maggie a Terry.

E tutti ballavano.

Sempre.

E loro tre ballavano insieme, sul palco.

Solo loro tre, e tutto il mondo guardava quelle tre stupende ragazze, così diverse ma così unite mentre ballavano una canzone demenziale.

Loro ballavano, e tutto il mondo le ammirava perché erano così unite, così… perfette, ecco.

Un ragazzo biondo con una cresta che sicuramente aveva richiesto almeno un’ora di attenzione fissava Maggie, che aveva addosso un vestitino corto con sopra disegnata Hello Kitty e che le esaltava il fisico perfetto.

Un altro ragazzo, moro, bello ma tremendamente fuori luogo, con due occhi verdi e penetranti era completamente stregato dalla moretta con gli occhi blu e con i jeans e il top nero che esaltavano le sue forme non perfette, ma quasi.

Un terzo guardava Terry, come un sognatore guarda una nuvola di zucchero filato. Quel ragazzo era strano, era bassino, poco più alto di Terry, aveva un ciuffo che gli copriva totalmente o quasi gli occhi color nocciola, truccati con la matita nera.

Durante il Mambo la porta venne aperta, e un altro ragazzo si aggiunse al terzetto degli adoratori. Anche lui aveva una cresta assurda, ma i capelli erano neri, e il suo sguardo era puntato su Jackie, che ai suoi occhi bicolori era una specie di dea stupenda, e nel vederla un altro ghigno deformò quel viso. Dopo la dea sarebbe stata sua.

E solo sua.

 

 

Mambo n°5 era finita, ora era venuto il momento dei lenti.

Everytime we touch, dei Cascada.

La versione lenta è capace di far piangere, se ti viene dedicata.

Ancora le tre regine, con i loro re, avevano aperto le danze.

Maggie era con il suo Marco. La coppia più duratura della festa. Erano insieme da sei mesi, e non avevano intenzione di lasciarsi.

Terry con Jay, quello nuovo, un ragazzo inglese che lei aveva voluto invitare alla festa e che le aveva chiesto di ballare. E ovviamente lei aveva accettato.

Ma la più particolare era la terza coppia. I due erano diversissimi tra loro, eppure belli insieme, entrambi avevano i capelli neri, lei li aveva ricci, con solo un ciuffo liscio, che le copriva l’occhio sinistro. Lui, invece, aveva una cresta alta più o meno una spanna. Nonostante tutto sembravano una cosa sola, come se fossero nati per stare insieme.

Piano piano, prima dell’inizio della seconda strofa, tutti stavano ballando, magari con sconosciuti che avevano incontrato lì per la prima volta, ma ballavano.

Tutti tranne un ragazzo, che fissava Jackie e Eddie come se non potesse farne a meno.

La canzone era finita.

Andrew stava guardando la panchina davanti a lui, con lo sguardo perso nel vuoto. Aveva visto una ragazza seduta.

La stessa che aveva osservato per tutta la serata, persa nei suoi pensieri.

 

 

Ma dai! Prima mi dice che mi vuole sua per tutta la serata, e poi dopo il primo lento sparisce!

Non si fa così!

Mi verrebbe voglia di farmi vedere con un altro.

Così capisce, o almeno lo spero. Insomma, in nemmeno due ore si è già fumato dieci sigarette! Va bene che siamo a una festa, però ora esagera!

 

 

Ok, al prossimo ballo provo a baciarla. Non ce la faccio più, non posso continuare a fumare!

 Mi faccio fuori tutte le scorte così!

 

 

Perché è da sola? Quell’idiota sarà uscito a fumare, come ha fatto per tutta la sera, immagino.

Potrebbe essere la mia occasione, l’unica, di parlarle, almeno per scusarmi per quello che le ho detto in treno.

Magari nemmeno mi riconosce.

No, non penso sia possibile, beh, al massimo potrei spiegarle chi sono.

Ok. Ora mi alzo, altrimenti torna l’altro e potrebbe impedirmi di parlarle.

 

Ciao, Jackie

 

 

Ciao, Jackie

Mmh? Oh, ciao

Che bella festa, dovresti fare i complimenti alle tue amiche, Terry e Maggie.

, lo farò.

A quel punto, la ragazza alzò lo sguardo, come se fosse appena tornata in possesso del suo corpo, e si rese conto di chi stava in piedi di fronte a lei.

Rimase come paralizzata, come se avesse ricevuto uno schiaffo che le aveva aperto gli occhi.

Il ragazzo ebbe una reazione opposta, aveva stampato sulla faccia il più smagliante sorriso di cui era capace, era felice di causare una simile reazione in quella ragazza.

Ti va di ballare?

Lei si guardò intorno, come se volesse avere il permesso dalla sala, ed, evidentemente, lo ottenne.

S-sì.

 

 

Oh, Ed, va’ che dentro c’è uno che balla con la tua tipa!

Ma smettila, e vai a casa, che non sei invitato.

Oh, io te l’ho detto.

Sìsì, finisco la sigaretta poi vado a vedere.

 

I ragazzi della festa ballavano le ultime note di Angels, di Robbie Williams.

I still believe in your eyes
 just don't care what you've done in your life

Baby….*

Chiedo troppo se ti chiedo di ballare ancora con me?

Adorava il tono che stava usando per fare quella domanda, sembrava quasi un nobile, e lei amava tutto ciò che emanava anche solo una traccia di antica nobiltà.

Jackie sorrise, come se lui le avesse offerto chissà quale meraviglia.

Lui, vedendola contenta, pensò di rincarare la dose, e le baciò la mano.

Mmm, no. Direi che non chiedi troppo disse la mora con un sorriso.

I still believe in your eyes
there is no choice, I belong to your life
because I will live to love you someday
you'll be my baby and we'll fly away
*

Si guardavano negli occhi, troppo concentrati in un discorso fatto di parole non dette. Erano troppo isolati dal resto del mondo, e di certo non si erano accorti che la porta della sala si era aperta e che un arrabbiatissimo moro stava camminando verso di loro.

 

 

No! Aveva ragione quel coglionazzo. Aveva ragione!

La mia ragazza sta ballando con un altro, e sembra pure felice.

Non lo posso accettare, non posso essere tradito.

In realtà, nessuno avrebbe pensato a un tradimento, perché la nuova coppia era tanto affiatata che tutti quelli che non la conoscevano pensavano che fosse una storia che durava da tanto, non che fosse solo alla seconda canzone.

Oh, ma non andrò verso di loro. Farò finta di niente, alla prossima canzone ci ballerò io, però, e farò in modo di fargli rodere il fegato.

Poi, posso sempre aspettarlo fuori, magari con qualche rinforzo.

Ahah, la vedo grigia per il nostro Don Giovanni.

 

 

I'll fly with you
I'll fly with you
*

La seconda canzone era finita, e Andrew pensava di rinnovare l’invito per la canzone successiva, ma la vista del ragazzo che prima aveva ballato con Jackie gli aveva fatto capire che, forse, lei avrebbe voluto ballare con lui.

Hey, Betta, balliamo?

Andrew si guardava intorno. Betta? E chi era?

Però Jackie gli diede la risposta.

Ardo, lo sai che Betta non mi piace. Chiamami Jackie, come tutti, o Lizzie, se proprio vuoi, ma non Betta.

Ok, Elizabeth.

Così va meglio.

Andrew si sentiva di troppo, e quindi se n’era andato. Odiava stare dove non era desiderato.

 

 

Allora, Elizabeth, balliamo?

Aspetta chiedo a…

Peccato che, dove prima stava colui a cui doveva chiedere il permesso, ora non c’era nessuno.

A chi, Liz?

Oh, a nessuno disse, sorridendo, eppure le sembrava strano, che lui fosse sparito così, senza dire niente. Forse era colpa di Eddie, anzi, sicuramente era colpa sua.

Angel eyes, why do you look back … **

Eddie le stava attaccato, forse anche troppo, e infatti, qualcuno con due occhi verdi stava fissando la coppia, come se volesse dividerli, e lo voleva veramente.

Poi lui aveva sollevato la testa di lei, che era appoggiata sulla sua spalla, e ora la stava fissando negli occhi scuri.

Che cosa vuole fare?

Ok, o adesso o mai più, io la bacio.

No, non puoi, non adesso che lui è qui. Ti prego.

Eppure, sembra che lei non voglia. No, di sicuro aspetta questo momento da anni.

Beh, magari mi sono sbagliata, magari voleva solo guardarmi negli occhi.

Non si era sbagliata.

Lui aveva iniziato ad avvicinarsi, ad abbassarsi verso di lei, e a chiudere gli occhi, non voleva di certo guardarla.

Voleva baciarla, e lei era divisa, tra il suo ego, che le diceva di ricambiare il bacio, di fare quello che voleva fare da tanto, troppo tempo per una quindicenne.

L’altra parte di lei, il suo senso del romantico, le diceva che non era lui che avrebbe voluto baciare, in quel momento, ma Andrew.

Però non sarebbe riuscita a divincolarsi, e lo sapeva, quindi aveva vinto l’ego, e, quando lui aveva appoggiato le sue labbra su quelle rosse di lei, non si era spostata, anzi, aveva chiuso gli occhi, si era arresa a quel bacio, che da tanto avrebbe voluto ricevere.

 

 

Poco più in là, le gemelle stavano guardando la loro migliore amica, mentre baciava il ragazzo che solo qualche giorno prima evitava e non il ragazzo che pedinava da un mese.

Questo era strano, e anche tanto.

Meno strana, anche se poco prevedibile, era stata la reazione del pedinato che, da lontano, aveva assunto un’espressione tra l’offeso e il triste. Poi se n’era andato, sbattendo la porta.

 

 

Amore, quello non è il tuo amico?

Sì, perché? Evidentemente il biondo non si era accorto di niente, dato che era concentrato sul lento che stava ballando con la sua ragazza.

Beh, mi sembrava un pochino arrabbiato…

Chi? Andrew? No, come minimo dovrebbero avergli…

…fregato la ragazza? Finì per lui Maggie

Beh, sì. È successo?

Sì, e si da il caso che la ragazza sia la mia migliore amica.

Oddio, lo sapevo, vado a parlarci. Posso lasciarti per un ballo?

Sì, intanto io cercherò di parlare con lei.

Ok, ci vediamo dopo. Ti amo.

Anch’io.

 

Oddio, che idiota sono stato!

Come ho potuto anche solo pensare che lei fosse libera, che avrebbe ballato con me per tutta la sera!

Se non te ne fossi andato, magari l’avrebbe fatto

Non potevo certo restare lì, scommetto che lei non si è nemmeno accorta che me ne sono andato, probabilmente ora sarà tutta presa a baciare il suo amato idiota, che la lascia sola per una sigaretta.

Non la merita.

Andrew pensava queste parole, ma, in realtà la sua mente diceva Lei è mia, Lei deve essere mia, e lo sarà.

Avrebbe voluto prendere a calci quel maledetto che gliel’aveva rubata, ma, forse, quel maledetto era il suo ragazzo.

Se fosse così lei non sarebbe sempre da sola in treno.

Magari prende un altro mezzo.

Lo sai che non è così, lo vedi tutti i giorni, su quel treno, che la fissa, come lei guarda te.

Ma allora, perché l’ha baciato?

Lui ha baciato lei, è diverso.

Non poi così tanto.

Invece sì, sai benissimo che c’è differenza, e poi tu te ne sei andato prima che potesse succedere qualcosa.

Per fortuna, altrimenti l’avrei pestato.

ANDREW! Quella voce l’aveva distratto dai suoi pensieri, che erano tutt’altro che costruttivi.

Che vuoi?

Si parla così al tuo migliore amico?

Potevi anche dirmi che lei ha un ragazzo.

Chi? Jackie? Guarda che quello non è il suo ragazzo.

E allora perché l’ha baciata?

Tu non l’avresti fatto?

Aveva ragione lui, come al solito. Oramai si conoscevano da anni, e Marco lo capiva al volo, anche perché non passava giorno senza che si vedessero e, nonostante le differenze pressoché enormi nei caratteri, i due ragazzi si volevano un gran bene, e Andrew, per Marco, era un libro aperto.

Uff. Sì, l’avrei fatto, se ne avessi avuto l’occasione. Ma è diverso.

E perché?

Perché lei pedina me, non lui.

Ti che cosa?

Mi pedina, o almeno, lo faceva. Dubito che dopo stasera lo farà ancora.

E perché dici questo?

Perché, se prima quei due non stavano insieme, ora saranno una coppietta felice.

Ti sbagli.

Oh, no, invece. Si leggeva negli occhi di lui, che la voleva tutta per sé.

Ma in quelli di lei? Che cosa hai letto? Lei chi vuole?

Non lo so. Non è così facile, da leggere.

Davvero? Me lo aspettavo, in fondo. Nemmeno Maggie l’ha capita alla perfezione, dopo due anni che sono migliori amiche. E a volte sembra quasi che parli di due persone diverse.

Perché?

Beh, Jackie  non si comporta sempre nello stesso modo. A volte fa una cosa e altre volte fa l’esatto contrario. Ah, sai come si chiama?

Non si chiama Jackie?

No. Quello è solo un soprannome, anche se non so da dove viene. Si chiama Elizabeth de Lioncourt.

Ad Andrew venne subito in mente Anne Rice e la sua creatura, Lestat.*** Possibile che quella ragazza avesse un cognome così?! Erano in Italia, non in Francia!

Stai scherzando? Chiese, convinto che fosse un nome inventato.

No, suo padre era francese, e la madre era un’inglese che amava Jane Austin, soprattutto Orgoglio e Pregiudizio ****, almeno, così dice Maggie.

E perché me lo dici? Non vedo cosa possa cambiare

Niente, però sapevo che sarebbe stato un dettaglio non da poco, per te. Una volta mi avevi raccontato di un vampiro che aveva lo stesso cognome, no? Pensavo che ti avrebbe colpito.

Già, mi ha colpito. Però resta il fatto che quei due si sono baciati. E io non posso farci niente.

Beh, se stai qui fuori no di certo, vuoi tornare dentro?

No. Sto qui fuori ancora un po’.

Ok, però cerca di tornare dentro, prima della fine della festa.

 

 

Tu, me la lasceresti un attimo?

E perché dovrei?

Chissà come mai, dopo lo sguardo assassino della bionda, Eddie non aveva niente da obiettare.

Ok ok, tienitela, te la lascio.

Vieni con me. Non era una richiesta, ma un ordine.

Ma, perché? Che ho fatto?

Che hai fatto!? Ma ti sei rincoglionita del tutto?

Perché? Che è successo?

HAI BACIATO EDOARDO MARIANI!

E quindi?

Beh, il tuo ragazzo del treno l’ha presa male.

Oddio. Che i…

…diota? Sì amore mio, lo sei stata.

M-ma…s-scusa Maggie però io, io quel bacio lo volevo da non so quanto.

Già, forse. Ma adesso devi scegliere. E secondo me l’hai anche già fatto.

Sì, sorrise Jackie

Dove vai?

A chiedere scusa alla mia scelta.

Il sorriso sulle labbra della bionda era semplicemente spontaneo. Era soddisfatta. Sapeva che Andrew era il ragazzo giusto per Jackie, anche se aveva appena capito che il migliore amico del suo Marco e la cotta della sua Liz erano la stessa persona. Però lei aveva conosciuto Andrew. E ne era certa. Questa sarebbe stata la volta buona. Finalmente Lizzie avrebbe avuto il Darcy che probabilmente sua madre aveva sognato mettendole quel nome.

 

Lilith’s space

Il quarto capitoloooo xD

Cominciamo con le note.

* L’amour tojours di Sagi Rei

** Don’t make me wait dei this world fair

*** Lestat de Lioncourt, personaggio principale delle “Cronache dei Vampiri” collana di libri scritta, appunto da Anne Rice

**** La protagonista femminile di Orgoglio e pregiudizio si chiama Elizabeth Bennet, e il protagonista maschile Darcy.

Troppe note. Scusatemi >.<

Adesso. Commentino mio personale.

Questo capitolo è un pelo più lungo del solito, ma non volevo tagliare il dialogo Maggie/Jackie, quindi ho dovuto allungarlo.

Poi, personaggio nuovo, Jay. Ok, non vi anticipo niente ma si capisce il ruolo, seppur marginale, che il ragassuolo assumerà. Un’altra volta, il nome è casualissimo.

Sappiate che le recensioni sono più che gradite ^_^

 

Ora. I ringraziamenti *-*

Charlie_me: mmh ora tieni per Eddie, ma mi sa che ri-cambierai idea, forse. Ma non anticipo niente u-ù. Gli occhi diversi, in genere, piacciono anche a me. A lui li ho messi, più che altro, per non cadere nel solito cliché del “chico latino”. (moro con gli occhi scuri)

xXBlack Rose OSheaXx: grazie per il complimentuccio =). PS ho seguito il tuo consiglio, ho cercato attori/cantanti etc. però niente manga, anche perché non sono poi tanto fedeli alla realtà.

 

  
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