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Autore: Ninfea Blu    23/03/2020    9 recensioni
Una raccolta di piccole storie, non troppo impegnate, per sorridere un po' e non pensare a questo momento brutto che stiamo attraversando. Coppie improbabili oppure canoniche, dipenderà dall'estro del momento.
Protagonisti, un po' tutti i personaggi di VnB.
Piccole one-shot, storie brevi, divertenti, comiche o parodistiche, indipendenti l'una dall'altra... e potrebbe pure esserci qualche traccia di fantasy, oppure crossover, eventualmente lo segnalerò, sempre in base al mio estro, ma senza esagerare.
Stiamo tutti a casa... lo farei anch'io, se potessi...
Genere: Commedia, Fantasy, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Anime gemelle o anime nere? 
 
Jeanne e Sant Just, due anime nere.
Anzi due anime gemelle nere!!
 
Sant Just, in compagnia di quel simpaticone di Robespierre, vede Jeanne al processo per lo scandalo della collana.
Immediato il colpo di fulmine; la donna dalla lunga chioma corvina è di una bellezza peccaminosa, e un tipo oscuro come lui, non sa resistere a quelle come lei.

Con quel visino delicato che si ritrova, sembra un effeminato, - non so come, qualcuna lo ha fatto finire a letto con André… Sacrilegio!* - ma gli piacciono le donne, soprattutto quelle sanguigne e provocanti.

Lo sente a pelle che loro due sono simili; feroce come una pantera, lo sguardo che brilla sinistro come quello di un felino, fiera e spregiudicata, ha sputato veleno contro la regina in un modo che lo ha tutto esaltato.

S' innamora perdutamente di lei.

Robespierre, da bravo misogino, se ne accorge per come la guarda, ma l’incorruttibile rivoluzionario non gradisce. Forse è anche segretamente geloso; l’angelo della morte affascina anche lui, che della morte farà il suo mestiere.

Dove lo trova un altro spirito affine, con cui condividere gli stessi interessi sanguinari?

Sant just non è uno che si cura di queste cose, lui prende ciò che vuole, e adesso vuole Jeanne.

Questa donna è colei che cercavo da tutta la vita, e potrebbe abbracciare la mia causa, pensa tutto infervorato.

La fa evadere di prigione - tipo fuga da Alcatraz - la porta al convento abbandonato dove la fa sua, alla faccia del marito Nicholas, un idiota che perfino lei non sopportava più; per quello, lo ha spedito in Inghilterra con i diamanti rubati, per levarselo dai piedi.
 
Il convento sconsacrato è un luogo perfetto per due anime nere, che diventa teatro della loro lussuria. Lo fanno ovunque, come due demoni posseduti sull’altare, e Jeanne deve ammettere che l’amate è decisamente migliore del marito a letto.

Lui vorrebbe farlo perfino davanti alla statua della Beata Vergine Maria, tanto la rivoluzione non ha bisogno di santi - solo di martiri - ma Jeanne dimostra di avere un insospettato senso del pudore.
O è timor di Dio?
Jeanne può rubare, uccidere, mentire e ingannare, fottere cardinali e sovrani senza battere ciglio, ma non se la sente di offendere la Madre di Gesù.

“Maria Santissima, mi sento benissimo questa sera!”
Urla con una bottiglia in mano, e trascina l’amante blasfemo in un altro angolo del convento, e lì, danno libero sfogo alla loro depravazione.
L’idillio però non dura molto, perché a Jeanne, della causa rivoluzionaria non gliene può fregar di meno, il suo sogno era fare la bella vita a corte.
Le luccicano gli occhi avidi al solo pensiero, e sogna cascate di diamanti, oro e gioielli pioverle sulla testa.
Anche al fanatico Sant Just brilla lo sguardo, ma per altri motivi.
 “Se mi seguirai, andremo lontano. La Francia sarà nostra e molte teste cadranno.”
Mai frase fu più profetica.
Lei scrive le sue memorie, dissolute e devastanti per la reputazione della sovrana di Francia, ma di seguire Sant Just non se ne parla.
La verità è che se lei fosse arrivata a corte, avrebbe preso il posto della contessa di Polignac; lei, la regina l’avrebbe spolpata fino all’osso.
Altro che madame deficit!
Il cardinale era un idiota, ma la regina era un’ingenua, due fessacchiotti che lei si sarebbe messa in tasca come monete false, da usare a suo piacimento.
Oh, quanto si sarebbe divertita.

All'angelo della morte non sta molto bene.
Il sogno ingordo di Jeanne non gli piace; la Francia non ha bisogno di un’altra parassita. Ne avrà abbastanza di quelli come lui.

Meglio levarla di mezzo subito, pensa… tanto gli è già passata la cotta.

Tenta di accopparla con un pugnale.
Il solito stiletto, comodo e pratico, che va bene in tutte le stagioni, anche quella del terrore.
Nella colluttazione la ferisce, ma Jeanne graffia, morde e soffia come una gatta furiosa, e lui scivola e va a sbattere il muso contro uno spigolo e ci resta secco.
 
A questo punto, Jeanne è stanca e ha deciso di fermarsi, pentendosi di aver tradito il marito… chi lascia la strada vecchia per la nuova...
 
*****
 
Il delirio dei deliri; questi due sono terribili, voi che dite?
(*) Riferimento a una ff di genere yaoi - che di solito non leggo - presente su un altro sito. Grazie per il vostro entusiasmo.
   
 
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