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Autore: pit12    23/03/2020    0 recensioni
Partecipante alla IzuMina Week 2020, dal 23 al 29 Marzo. Ogni giorno una storia (o almeno ci proviamo):
Day 1 - Eyes / Protection
Day 2 - Night-time Stroll / Lost together
Day 3 - First Drink / Meaning of a Kiss
Day 4 - Why Do I Put Up With You / Red String
Day 5 - Second Chances / Colour
Day 6 - Appearance / Monster
Day 7 - Space / Burns
Day 8 - Free Day
(Attenzione: non si garantisce la fine nei tempi sperati ma ci si prova; è quasi certamente OOC)
Postata anche su AO3 (shi19)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izuku Midoriya, Mina Ashido
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Izuku esce dalla sua stanza sbadigliando, la bocca così allargata da rischiare la slogatura della mandibola, diretto al piano inferiore per recuperare qualcosa da bere intanto che la sua mente prende distrattamente nota della tempesta che si sta scatenando fuori dal dormitorio. Apre la credenza, tira fuori un bicchiere e lo riempe con dell'acqua che tracanna in appena due secondi ed una volta soddisfatto il bisogno riprende la strada appena fatta al contrario, solo per fermarsi dopo pochi passi nel sentire un verso strozzato proveniente da uno dei divani in risposta ad un grosso lampo e successivo tuono caduto nelle vicinanze. Avvicinandosi con un sopracciglio alzato e il cervello che pian piano si schiarisce dal sonno, lo stupore e la perplessità del ragazzo non fanno che aumentare nel vedere un bozzolo di coperte da cui esce qualche ciocca di capelli rosa e un paio di corna. «Ashido..?» la voce più incerta ed impastata di quanto lui stesso si aspettava. «Perché non sei in camera?»

 

La coperta si abbassa rivelando così il volto della ragazza, un sorriso tirato e forzato sulle labbra mentre gli occhi sono quello che c'è di più vicino al terrore. «M-midoriya!» altro tuono, un sussulto mal celato da parte della rosa. «I-io... mi sono addormentata qui prima» lo sguardo si sposta sul televisore spento, gli occhi spalancati. «Tu invece, ti sei svegliato per il temporale?» si passa una mano sul viso e Izuku nota distrattamente lo smalto nero e oro sulle mani di lei "Lo stesso colore dei suoi occhi", mentre la sua espressione lascia trapelare tutta l'incertezza che prova dentro. «No avevo soltanto sete e ho finito l'acqua in camera.» un sospiro gli abbandona le labbra quando capisce che Mina non lo ha neanche ascoltato, troppo impaurita e intenta a fissare fuori. Il suo cervello è ormai sveglio e il suo lato altruista ruggisce per essere assecondato, così si mette seduto sul bracciolo del divano prima di richiamare l'attenzione della ragazza. «Così hai paura dei temporali.» è una semplice affermazione la sua, priva di altri significati e con un tono di voce decisamente neutro, sotto il leggero strato di sonno ancora presente. «Non so di cosa tu stia parlan...» nella voce c'è imbarazzo per la situazione e decisione nel voler negare la verità, in un'altra situazione forse sarebbe stata pure convincente ma l'ennesimo tuono inaspettato la fa sobbalzare mentre le mani stringono in modo spasmodico la coperta.

 

Gli occhi di lei si alzano, stavolta anche un po' lucidi e al vedere il sopracciglio di Izuku abbassa la testa nascondendo il volto sconfitto. «Vuoi riprovare?» stavolta nel tono di voce c'è una leggera vena d'affetto mentre dal bracciolo passa ad uno dei pochi spazi liberi sul divano, praticamente in bilico sul bordo, mentre la testa della ragazza rosa si muove appena in un cenno di negazione. Nel vederla in quel modo il ragazzo non riesce a trattenere un sorriso intenerito, al pensiero che tutta l'energia e l'esuberanza di Mina possano essere spazzate via da un temporale -praticamente in senso letterario- quando anche Aizawa con tanto di Quirk attivo ha problemi a gestire la ragazza. La sua mano si muove senza che neanche se ne accorga e solo quando incontra quella di Mina il subconscio informa Izuku della sua mossa, facendolo sprofondare velocemente nell'imbarazzo con tanto di rossore al volto mentre i suoi recettori lo informano del calore e della morbidezza che provengono dalla pelle dell'utilizzatrice dell'acido.

 

Mina dalla sua prospettiva vede la mano del ragazzo che si appoggia sulla sua e tanto è lo stupore al gesto, che gli occhi si spalancano e la testa scatta su facendo incontrare i due sguardi nel silenzio della stanza interrotto solo da un paio di tuoni che nessuno dei due registra appieno. «Ehm...» la timidezza di Izuku prende il sopravvento in pochissimi secondi e il rossore si allarga ancora di più, scatenando una leggera risata nella ragazza. «Ma quanto sei carino, Midoriya» la voce è sicuramente maliziosa e la mano libera si posa sul braccio di lui, prendendo a seguire la linea dei muscoli e delle cicatrici. «Sono quasi tent-...» un tuono così forte da far tremare i vetri per un paio di secondi li coglie completamente impreparati, spaventando così tanto la ragazza che finisce col gettarsi contro il ragazzo in cerca di conforto. In tutto ciò il verde di capelli completamente colto alla sprovvista si ritrova steso a terra con le braccia intorno all'utilizzatrice dell'acido per tenerla ferma sul suo petto per proteggerla dal finire a terra e farsi male.

 

Un mezzo verso esce dalla bocca di Izuku, più per l'uscita forzata dell'aria dai polmoni che altro ma sufficiente a far scattare la preoccupazione nella rosa. «Oddio! Scusami tanto Midoriya» l'mbarazzo ora condiviso tra i due è quasi palpabile nella voce della ragazza. «Ti sei fatto male?» alza la testa, stando attenta a non ferire il ragazzo con le sue corna, finendo per far incrociare nuovamente gli sguardi. Stranamente Mina non è a disagio dalla posizione in cui si trovano, almeno non più di quanto possa esserlo dopo le condizioni in cui è stata trovata, ma bensì prova un senso di protezione in quelle braccia solcate da cicatrici di varia grandezza che la tengono ferma. «S-sì tranquilla, mi hai solo sorpreso.» la testa di Izuku fa un leggero tonfo quando torna a toccare nuovamente il pavimento mentre le braccia lasciano andare il corpo di Mina, che però non accenna a muoversi ma anzi sembra appoggiarsi ancora di più sul suo petto, come se lo trovasse un ottimo cuscino.

 

Passano alcuni minuti in cui l'unico suono udibile è quello della pioggia, intenso e costante mentre qua e la nel cielo si vede qualche lampo illuminare le nuvole temporalesche mentre Izuku si limita a fissare il soffitto, il cervello quasi completamente fuori uso per tutto l'imbarazzo che sente in corpo e che gli riscalda le guance. Non sa assolutamente cosa fare ne cosa dire, quello è decisamente un campo in cui non ha esperienza e l'unica cosa che riesce a pensare è "Ti prego fa che non arrivi nessuno. Ti prego fa che non arrivi nessuno." ripetuto ancora ed ancora come un mantra, perché non sa assolutamente come spiegare quell'assurda situazione poi l'ennesimo tuono della notte risuona nell'aria e tutto ciò lo costringe a riportare la sua attenzione a Mina e al suo stringergli la maglietta. Un brivido scorre per la schiena di Izuku che fa scattare qualcosa dentro, una sorta di click, che lo porta a mettersi seduto nonostante la ragazza si ostini a restare aggrappata a lui reagendo solo quando sta iniziando a mettersi in piedi, un verso non meglio identificabile e un tenerlo a sé con maggior vigore. «No! No no no.» le braccia di Mina scattano intorno al suo collo dimostrando chiaramente la volotà di non voler essere lasciata sola, la paura quasi palpabile nella voce.

 

«Non ho intenzione di passare la notte sul pavimento Ashido...» un altro verso lo interrompe, un verso molto simile ad un singhiozzo. «Ma non posso neanche lasciarti qui da sola.» un braccio sulla schiena e uno sotto le ginocchia e Izuku si mette in piedi tenendo tra le braccia la rosa che emette una sorta di squittio sorpreso dalla sequenza di azioni e da chi le ha eseguite. Il possessore del One For All prende a camminare con una sicurezza e tranquillità di cui neanche lui comprende l'origine seppur l'imbarazzo non l'abbia mai abbandonato "Ma che diamine sto facendo? Accidenti a me Izuku, mi sto mettendo in una posizione bruttissima con le mie stesse mani." nonostante tutto però non riesce a sentirsi completamente colpevole per le sue azioni, non quando la pelle della ragazza è così morbida e calda contro la sua, non quando sentire il suo peso addosso accende un fuoco strano e sconosciuto in lui. "Cosa caspita mi sta succedendo stasera?" entrare nella stanza non fu una cosa esattamente comoda mentre per chiudere la porta bastò una leggera spinta col piede, la prima cosa difficile fu riuscire a staccarsi Mina di dosso e infilarla sotto le coperte.

 

Appena tocca il materasso la ragazza si chiude su sé stessa, abbracciandosi e con gli occhi chiusi per il tuono appena caduto "Quanto meno ha smesso di fingere..." è la magra consolazione di Izuku mentre prende posto sul letto e copre entrambi con la coperta. Fa per girarsi e dare le spalle alla ragazza ma sente le mani di lei afferrargli le braccia per poi costringerlo a diventare il "grande cucchiaio" mentre l'utilizzatrice dell'acido si mette comoda contro il suo busto, nonostante l'irrigidirsi del verde di capelli. «Ash-...» «Mina, non Ashido.» il sopracciglio di Izuku si alza di nuovo, iniziando a stabilire un record di movimento in un lasso di tempo ristretto ma preferisce non commentare, non gli pare il momento giusto. «... Cosa stai facendo?» «Ec-cco è che... c-come dire...» silenzio. Un silenzio carico d'imbarazzo e perplessità, che Izuku fa passare mentre si rilassa e cerca di mettersi comodo senza staccarsi dalla ragazza -ancora aggrappata alle sue braccia- mentre gli organi sensoriali lo bombardano di stimoli diversi che servono solo a farlo agitare.

 

Il tatto non fa altro che avvisarlo di quanto vicini siano e di come la pelle di Mina sia calda e morbida contro la sua, come se fosse argilla pronta per essere modellata al minimo tocco; la vista è più vaga perché ciò che può fare è solo confermargli che tiene tra le braccia una delle ragazze più belle che conosca, anche se questo non è poi così complesso. L'olfatto invece è il traditore più inaspettato per Izuku, perché ritrovarsi con la faccia quasi dentro i capelli di Mina e respirarne a pieno il profumo fruttato è ciò che più lo destabilizza, stupendo lo stesso ragazzo della cosa soprattutto quando quell'odore non fa altro che invogliarlo a pensieri poco casti come quello di voler assaggiare la pelle dell'altra "Cattivo Izu! Non è il momento di fare questi pensieri..." «La verità... è che mi sento tranquilla nello stare dove sono, mi fa sentire al sicuro. So che per te non è facile data la tua timidezza... quindi grazie Midori.» la voce più tranquilla e serena come ulteriore conferma delle sue parole non hanno che alimentato il fuoco della colpevolezza "...Oh andiamo Mina! Ora i sensi di colpa mi stanno mangiando vivo" «Non preoccuparti, il problema sarà il me di domani che mi odierà.» più un borbottio l'ultima parte della frase che un suono chiaro.

 

*

Izuku è il primo ad aprire gli occhi al mattino, mentre il braccio destro spegne la sveglia che ha iniziato a suonare per poi provare ad allungare il corpo in un primo approccio allo scioglimento dei muscoli, solo per trovarsi bloccato da un peso che non ricorda. Gli occhi verdi si abbassano incontrato una folta capigliatura riccia e rosa. «Giusto...» il sonno residuo sparisce quasi subito al ricordo della notte precedente, mentre gli occhi si spalancano sempre di più man mano che prende coscienza delle loro posizioni: gambe intrecciate, le mani di lei strette sulla maglietta leggermente alzata di lui e la testa nell'incavo del collo. Il rimanente braccio del ragazzo intorno alle spalle di lei per tenerla vicino. «Grazie mille corpo.» una sorta di ringhio verso sé stesso viene fuori insieme alle parole, così come è chiaro che la sua corsa mattutina andrà a farsi benedire. Qualsiasi pensiero di Izuku si ferma nel sentire il corpo di Mina muoversi leggermente solo per farsì ancora più vicina, forse in cerca di calore o chissà cos'altro, insieme ad una leggera smorfia sul volto cosa che porta il ragazzo a rimettere l'altro braccio intorno alla ragazza per un motivo a lui oscuro mentre dentro di sé sente accendersi di nuovo il fuoco della notte precedente. Perplessità e confusione sono ciò che dominano per lo più seppur Izuku è convinto che da qualche parte ci siano anche un po' di malizia ed eccitazione per la situazione. «Smettila di borbottare Midori...» il fiato caldo sul collo lo riscuote dai suoi pensieri, prendendo nota del fatto che probabilmente si è lasciato andare ad uno dei suoi tratti più rinomati svegliando la ragazza «Oh... scusa, non volevo.» «Fa niente, suppongo sia il prezzo per la tua gentilezza.»

 

Nessuno dei due si muove nonostante siano ormai svegli, qualcosa li fa tenere avvinghiati sotto le coperte ma né Izuku né tanto meno Mina sembrano preoccuparsene troppo. Il verde di capelli è tranquillo, quasi appagato dalla situazione finendo per uscire dal suo solito personaggio, ma per una volta va bene così ammette a sé stesso. «Sono quasi gelosa di chi riuscirà a farti cadere, sai?» parla piano la ragazza, in fondo sono così vicini che quasi basta sussurare per sentirsi. «Mh?» «Sei un bravo ragazzo Midoriya, direi quasi perfetto. Avresti potuto provare ad approffittarti di me nel sonno e invece niente.» il ragazzo sente un paio di brividi giù per la schiena mentre il volto si colora un po' per le belle parole ricevute. «Hai una considerazione troppo alta di me, Mina, decisamente troppo...» un sospiro gli esce spontaneo, causando una leggera risata da parte della ragazza «Ho fatto quello che fanno i buoni amici, ti ho guardato le spalle.» lei annuisce e finalmente inizia a muoversi, lasciando la maglietta e allungando le braccia e stiracchiandosi facendo uscire un mezzo sbadiglio, portando così il suo seno a contanto col petto di Izuku e scatenando una nuova ondata d'imbarazzo. Mina è la prima ad alzarsi dal letto mostrando così la sua figura al ragazzo che ha questo punto vorrebbe solo sotterrarsi per la vergogna mentre un mezzo grugnito gli sale dalla gola: un paio di shorts e una maglietta decisamente scollata e pendente sono ciò che coprono il corpo esotico e aggrazziato della rosa, che non può far altro che scoppiare a ridere davanti al disagio e all'innocenza del verde di capelli che intanto si è messo a sedere.

 

Mina gli lascia un bacio sulla fronte come ringraziamento per poi uscire dalla stanza «Ah Mina...» si ferma sull'uscio al sentirsi chiamare e si gira a guardarlo «È Izuku.»

  
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