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Autore: Mirty_92    24/03/2020    0 recensioni
"Raggiungo il mio camper e metto in moto. Ho imboccato la statale: direzione casa di Lisbon. Voglio farle una sorpresa.. Noto un albero che cresce proprio accanto al vialetto che conduce alla sua veranda. Un albero di fiori rosa. Fiori di pesco. Adesso ci vado. Sono deciso."
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon | Coppie: Jane/Lisbon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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2.

2.

 

“Scusa
se son venuto qui questa sera.
Da solo non riuscivo a dormire perché
di notte ho ancor bisogno di te.
Fammi entrare, per favore.”

 

Non è decisamente facile prendere alla sprovvista uno come me, ma quando la porta si apre e non è Lisbon che mi ritrovo di fronte, devo ricomporre in fretta la mia espressione facciale, nascondendo disappunto e timore (?) dietro alla mia solita maschera spavalda. È Marcus Pike che mi saluta, restando a sbarrarmi l’ingresso, alquanto stranito anche lui. Perché poi dovrebbe esserlo, mi chiedo? Sono io che ho il diritto di stranirmi, caso mai, visto e considerato che, a casa di Lisbon, mi viene aperta la porta da lui. E lui decisamente non è un bello spettacolo. Niente capelli lunghi e neri, niente occhi verdi splendenti. Insomma, non è Lisbon! Ci siamo capiti.
Mi ricompongo e chiedo se lei c’è. Voglio lei. Lui, sembra reagire al rallentatore, ma quando lo fa, la chiama dicendole che ci sono io alla porta e poi si allontana, rimanendo in casa sua. Cosa diavolo ci fa a casa sua? Mi sembrava di essere rimasto alle cenette fuori, non alla semi convivenza in casa!
“Che cosa succede?” mi interpella lei in modo apprensivo. Si preoccupa per me. Lo percepisco, lo sento.
Ok, la mia sorpresa è andata a farsi fottere, letteralmente. Avevo pensato a qualcosa di diverso ma la mia abilità nell’improvvisare mi permette di salvarmi in calcio d’angolo. “Cannoli. Dal Tavolo Bianco. Il signor Aurelio li ha fatti per me.” Sorrido, sospiro appena e le porgo il sacchetto con i cannoli. “Dovrebbero bastare anche per Marcus.”
Lisbon mi osserva. Ha uno sguardo acuto, penetrante, intenso. Ultimamente l’ho sentita troppo spesso dire che capisce quando le sto mentendo e la cosa non mi piace affatto.
Accetta il mio regalo ma non mi lascerà andare così facilmente. Non stasera almeno. Vuole una spiegazione. “Jane, non sei venuto qui a quest’ora solo per darmi dei cannoli.”
Come faccio a dirle che volevo stare con lei la sera del mio compleanno, magari seduti semplicemente sul divano di casa sua a chiacchierare mentre ci abbuffavamo insieme di cannoli ora che ho visto che lei non solo non sa che è il mio compleanno ma, a quanto pare, ha altri programmi che non mi includono? Non posso. Non ora.
Mi incalza con lo sguardo, è fiduciosa e spaventata al tempo stesso. Riesco a vederlo bene in quei suoi occhi verdi. Da un lato vorrei parlare ma qualcosa mi trattiene. Posso sempre dirle una mezza verità o una mezza bugia, che dir si voglia.
Così lo faccio.
Le dico che ho riflettuto sulla sua partenza. (Mezza verità, come avrei potuto non pensarci!)

Scusa se son venuto qui questa sera, da solo non riuscivo a dormire…

Le dico che desidero solo la sua felicità. (Mezza bugia, desidererei anche altro!)

… perché di notte ho ancor bisogno di te.

Le dico che per me è importante che lei faccia ciò che la rende felice. (Verità!)

…Fammi entrare per favore.

Le ho detto tutto quello che potevo dirle mentre la mia mente pensava ad altro. Lei è ancora davanti a me. Lo so che dovrei andarmene perché lì ho finito. Non ho più nulla da aggiungere ma non riesco a muovermi. È un po’ come la sensazione che arriva sempre alla bocca dello stomaco quando svelo l’assassino. Il caso è chiuso. Vorrei fare dietro front e correre verso il camper ma qualcosa mi tiene ancora inchiodato lì, di fronte a lei. Saranno i suoi occhi verdi.

 

 

Angolo Mirty_92

Ciao a tutti!

Ecco a voi il secondo mini-capitolo.
Ci tengo a precisare che le poche battute presenti in questa scena sono tratte dall’episodio 6x20 di The Mentalist, per cui non mi appartengono e non ne detengo alcun diritto, come, ovviamente, per i protagonisti di questa storia appartenenti a Bruno Heller e usati da me senza alcuno scopo di lucro.
La canzone iniziale è sempre “Fiori rosa fiori di pesco” di Battisti.

Sbrigate le formalità vi dico grazie per essere passati!

A presto
Mirty

  
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