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Autore: darkwolf24    25/03/2020    0 recensioni
Come può qualcuno che ha perso tutti i suoi ricordi andare avanti?
Rimasto l'ultimo esemplare della sua specie questo piccolo Riolu farà di tutto per proteggere coloro a cui vuole bene e colei che ama, anche a costo della sua vita.
Una storia semplice di una creatura così diversa da noi, ma tanto umana quanto noi.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucario
Note: Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Anime, Videogioco
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Lentamente iniziai ad aprire gli occhi, la prima cosa che vidi era una stanza completamente bianca. Cercai di girarmi ma mi accorsi che attaccati al mio corpo c'erano dei piccoli tubi che mi impedivano di alzarmi. Mentre continuavo a scrutare la stanza notai una porta e poi... Lei... 
Una piccola Fennekin addormentata era appoggiata al lettino dove ero stato sistemato. Guardai i lineamenti del volto del piccolo Pokemon, non sapevo perché ma ero attratto da quel volto assonnato ed innocente. 
Dopo poco tempo la porta si aprì e fecero il loro ingresso nella stanza un ragazzo e quella che sembrava essere una dottoressa, potevo dedurlo dal camice. Appena notarono che ero sveglio la dottoressa si apprestò a staccare i vari tubi mentre il ragazzo mi si avvicinò. Aveva dei jeans blu chiaro, una maglia rossa con una linea bianca sulla cerniera ed un cappello del medesimo colore della maglietta. Aveva capelli corvini ed occhi castani.
>Ehy Riolu come ti senti?< Mi chiese lui con una voce un po' preoccupata.
Non sapevo sinceramente come rispondere, onestamente non sapevo neanche chi era lui, o quel Fennekin, o dov'ero, o chi ero. 
Mentre mi ponevo queste domande sentii della pelliccia calda strofinarsi contro il mio fianco fino ad entrare nel mio campo visivo attuale. 
>Ti sei svegliato?< Chiese la Fennekin con un pizzico di incredulità nella sua voce come se stesse elaborando la cosa. 
>Ti sei svegliato!< Ripeté per poi lanciarsi su di me per avvolgermi in un abbraccio, rimasi un po' stupito del gesto improvviso, cioè io non sapevo neanche chi erano. 
>C... Chi sei?< faticai a far fuoriuscire la mia voce, era come se qualcosa in me non andasse.

Lei mi guardò con uno sguardo un po' triste prima di rispondere.  >La dottoressa aveva detto che potevi aver perso la memoria< Dopo pochi secondi la Fennekin scosse la testa come se fosse appena tornata alla realtà. 

>Il mio nome è Lilly< Mi sorrise dolcemente guardandomi negli occhi.  
>Ti ricordi qual'era il mio nome?< Le chiesi al che lei rispose facendo un no con la testa. Tuttavia il nostro breve discorso venne interrotto dall'allenatore di Lilly che dopo avermi afferrato mi posò delicatamente a terra. 
>Riesci a camminare?< Mi chiese, al che cercai di fare un passo e sorprendentemente ci riuscii senza problemi, così da una piccola camminata passai ad una corsetta intorno alla stanza per poi eseguire anche vari salti che terminarono con un salto mortale in avanti terminato esattamente difronte a loro. 
>Qualcosa mi dice che stai bene< Ridacchiò l'allenatore per poi inginocchiarsi ad accarezzarmi la testa ed io felicemente accettai il gesto. 
>Ah comunque, questo dovrebbe essere tuo< Aggiunse per poi prendere dallo zaino una specie di fodero in legno con dentro una spada del medesimo materiale.
Molto lentamente presi il piccolo oggetto tra le mie zampe estraendo delicatamente la spada dal suo fodero.
>Ah! scusa se te lo chiedo così ma posso scansionati col mio pokedex?< Alzai lo sguardo rivolgendo un sorriso all'allenatore per poi rifoderare la spada, indossare il fodero intorno al mio busto ed infine mettermi in posa per la scansione.
Sia l'allenatore che Lilly scoppiarono in una risata vedendomi posare in modo fiero.
>Ma che fai? Guarda che è solo una scansione< Ridacchiò Lilly.
>Ehy la prima impressione è importante< scherzi io mentre la Fennekin si rotolava a terra dalle risate. >Scansione completata, Riolu di Sima, Pokemon aura, gli esemplari di questa specie sono originari della regione di Sima. I maschi, più deboli delle femmine, sono soliti portare con loro una spada in legno regalatagli dai loro genitori. Si dice che condividano la loro aura con la spada< Annuii ad ogni parola del Pokedex mentre tutti mi guardavano stupefatti.
>Quindi tu sei un Riolu! Pensavamo vi foste estinti tutti!< urlò il ragazzo per poi prendermi in braccio ed iniziare ad accarezzarmi la testa mentre mi portava fuori da quell'edificio. 
>Dimmi piccolino tu hai un nome? < mi chiese mentre mi posava a terra al che io feci un no con la testa. 
>Allora ti chiamerò... Vediamo... Aaron. Che ne dici ti piace?< Mi propose lui. Mi presi qualche secondo per riflettere ma poi annuii felicemente, era un nome semplice e conciso, mi piaceva. 
All'improvviso la voce di un allenatore richiamò la nostra attenzione. 
>Ehy ti va una sfida?! Il tuo Riolu contro il mio Cubone!< 
Quasi istantaneamente Alex declinò l'offerta ma prima che potesse finire la frase gli diedi una gomitata alla gamba attirando la sua attenzione e facendogli capire che volevo lottare. 
>Sei sicuro Aaron? Non sono io il tuo allenatore< Io alzai le spalle a quest'affermazione e saltai in campo preparandomi per la battaglia. 
>E va bene allora, preparati Aaron!< Urlò Alex preso dall'eccitazione mentre leggeva le mie mosse dal Pokedex. 
>Questo sarà uno scontro davvero entusiasmante!< Gridò l'altro ragazzo mandando in campo il suo Cubone. 
Dopo pochi secondi Alex mi diede il primo ordine. 
>Aaron vai con attacco rapido!< Immediatamente mi gettati in avanti a velocità sorprendente mentre iniziavo ad estrarre la spada di legno dal fodero. 
>Cubone contrattacca con bottintesta!<
Appena sentito il comando Cubone si preparò a contrattaccare ma non fece neanche in tempo a preparare la mossa che già lo avevo colpito allo stomaco con la mia spada. >Perfetto, continua a colpirlo e concludi con calciardente!<
Immediatamente girai la spada colpendolo ripetutamente per poi lanciarlo via con un calcio infuocato dritto al fianco. 
Tuttavia Cubone si è rialzato pronto ad attaccare di nuovo con botta. 
Seguendo i comandi del mio "allenatore" iniziai a bloccare ogni attacco mentre aspettavo il momento giusto per contrattaccare, e mentre attendevo mi fermai a riflettere. Non sapevo qual'era il motivo, ma mi sentivo bene durante questa lotta, quasi come se fossi vivo, e se questa era la vita del Pokemon beh, diamine volevo farne parte assolutamente! 
>Ora Aaron! Calciardente!< le parole di Alex mi riportarono alla realtà permettendomi di schivare un ossoraffica avversario e di assestare un potente calcio dritto sulla testa del nemico che cadde a terra stremato. 
>Ma come di già!? Ed io che pensavo di poterti battere< Disse l'altro allenatore mentre si congratulava con Alex per poi rientrare nel centro Pokemon per far curare il suo Cubone.

>Sei stato fantastico!< Affermò il ragazzo avvicinandosi a me. 
Arrossii leggermente alle sue parole mentre sentivo l'adrenalina scendere nel mio corpo. 
Improvvisamente però Lilly mi saltò addosso bloccando i a terra mentre si struscia a su di me. 
>Sei fortissimo Aaron! Ti prego insegnami ad essere forte come te< mi pregò rivolgendomi degli occhioni da cucciola. 
>Non sono così forte Lilly, è tutto merito del tuo allenatore, ma se vuoi posso insegnarti quello che so< le rivolsi un sorriso solo per essere affrontato di nuovo dalla Fennekin.  Arrossii pesantemente e faticai a nasconderlo anche usando i miei poteri, avendo perso la memoria non avevo alcun ricordo del mio passato, ma per qualche motivo sapevo che questa era una sensazione che non avevo mai provato. >Allora Aaron, che ne dici di venire con noi? Vedi il nostro sogno è di arrivare alla lega Pokemon e sarebbe fantastico avere un Pokemon forte come te in squadra< venni riportato alla realtà dalle parole dell'allenatore, in realtà non è che avessi altri piani, erano le uniche persone che conoscevo al momento e di cui sapevo di potermi fidare, quindi mi girai e feci un grande cenno con la testa solo per essere bloccato a terra per l'ennesima volta dalla Fennekin. 
>Ok ok Lilly lasciargli un po' di spazio però< Ridacchiò l'allenatore prendendomi in braccio. >E comunque, il mio nome è Alex piacere< 
>Piacere mio< Risposi io telepaticamente. 

 

   
 
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