Non era certo una delle giornate migliori
per Charlie Weasley. I suoi genitori erano andati con Bill a comperare tutto il
necessario per il primo anno ad Hogwarst del fratello maggiore, portandosi
appresso anche quel saputello di Percy e i piccoli di
casa. a lui era toccato fare da babysitter ai gemelli, che non potevano uscire
di casa, perché Fred aveva l’influenza.
Charlie entrò svogliatamente in
camera, portando la colazione che Molly aveva lasciato per i suoi fratellini. George
fissava il gemello addormentato che respirava a fatica sotto le coperte, come
se anche a lui mancasse il fiato. Charlie si avvicinò col vassoio.
“Perché Fred è malato?” Chiese all’improvviso
il bambino. Charlie lo guardò stupito.
“Beh… perché ieri avete giocato con l’acqua
fino a tardi, no? Sarà che avete esagerato, e si è preso l’influenza.” Cercò di
spiegare il fratello maggiore.
George fissò la coperta pensieroso.
“Perché si è ammalato solo lui? Dovevo
ammalarmi anche io!!” Il bambino mise il broncio.
Charlie guardò stupito il fratello.
“Che stai dicendo, nano? Si vede che
lui…”
“NO! LUI NO! NOI abbiamo giocato con
l’acqua, NOI siamo andati a letto tardi, NOI!! E adesso LUI è ammalato e IO no!
Che senso ha?? Io e lui siamo uguali! Dovrei essere ammalato anche io!” George
guardò il fratello maggiore serissimo, come se avesse fatto uno dei discorsi
più semplici del mondo. Charlie lo fissò, non sapendo se prenderlo sul serio
oppure no.
“Va bene, George. Ma visto che tu
stai bene, ti va di aiutarlo a guarire?”
Il bambino prese dal vassoio la
medicina e, sbrodolandola un po’ sulle coperte, l’avvicinò alla bocca di Fred,
il quale aprì la bocca senza fiatare.
“Adesso lasciamolo riposare un po’, d’accordo?
Vieni giù, ti insegno ad andare sulla scopa!”
I due bambini si avviarono giù per le
scale. Charlie fissava suo fratello: era sempre un terremoto insieme a Fred,
adesso invece sembrava che facesse tutto a rallentatore: si fermava ogni tre
gradini per fissare la porta chiusa di camera
sua. Quando finalmente raggiunse il fratello più grande, George non
volle salire sulla scopa, né mangiare il budino che Molly aveva preparato. Charlie
approfittò della tranquillità del bambino per farsi un giro sulla scopa, mentre
George tornava quatto quatto nella camera che condivideva con Fred. Si
sedette sul letto del gemello e avvicinò la fronte alla sua. Si ritrasse subito
da quel corpo bollente.
“Perché tu stai male e io no?” Chiese
ad alta voce. “Non riesco a divertirmi senza di te. È una pizza.” Continuò il
bambino. “E poi c’è solo Charlie, possiamo fargli tanti scherzi. Quindi muoviti
a guarire.” Ordinò George.
“WAAAAAAAH!!!!”
Ci volle un attimo a Charlie per
capire cosa fosse successo. Stava volando abbastanza basso sulla scopa, quando
un Frisbee Zannuto gli aveva tagliato la strada.
“GEORGE! QUESTA ME LA PAGHI!” Urlò il
bambino.
“IO NON SONO GEORGE, SONO FRED!
QUANDO IMPARERAI A DISTINGUERCI??”
“NON ATTACCA, GEORGE! FRED è A LETTO
CON L’INFLUENZA!”
“Davvero?” E uno dei gemelli fece
capolino da dietro il muro, ghignando, seguito a ruota da un viso identico al
suo.
“Ok, nani, fuori il rospo, chi è
stato?” Chiese Charlie, furente.
I gemelli si scambiarono un ghigno.
“Lui!” Esclamarono, indicandosi a
vicenda.
Charlie li fulminò con lo sguardo
prima di sciogliersi in un sorriso.
I terribili gemelli Weasley erano
tornati alla carica.
Insieme.
SPAZIO DELL’AUTRICE.
Coff-coff… ok, fa schifo. Troppo smielosa, eccetera eccetera. Però,
parlando con una mia amica che lavora come babysitter con due gemelli, ho
scoperto che quando sono separati fanno tutto più lentamente, e mi è venuta l’ispirazione
per questa flash. La dedico a Miri, anche se non la leggerà mai, a Zaphrir e Aurora, e a Fred e George. Spero di non avervi
disgustato troppo! Alla prossima!!