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Autore: hotaru    07/08/2009    1 recensioni
Da un'idea si Steffa (che ringrazio moltissimo per avermi permesso di aprire una "filiale" della sua serie), una raccolta di one-shot dedicate ai vari personaggi nel giorno del loro compleanno.... tanti auguri!
Capitolo primo: Qualcosa è cambiato
Capitolo secondo: Un giorno d'autunno
Capitolo terzo: Maledizioni
Capitolo quarto: Ricerche
Capitolo quinto: Caldo d'agosto
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Snow-flake Lullaby

Prima di tutto…

eyes_on_fire: sono contenta che ti sia piaciuto l’appellativo “giovane sirena”… e devo ammettere che la Retasu adulta piace molto anche a me!

hachi92: eh sì, sono proprio io! Comunque l’idea di Retasu come sirena non è mia, c’era in una puntata dell’anime e mi è piaciuta così tanto da inserirla anche qui. Sono contenta che la one-shot ti sia piaciuta… che ne pensi di quella conclusiva della raccolta?

 

 

 

Dedicato a tutti coloro che sono nati sotto il segno del Leone in un giorno di piena estate

 

 

Fece un respiro profondo; se mai si fosse potuto chiamarlo respiro.

Probabilmente l’aria che inspirò era della stessa temperatura di quella all’interno del suo corpo: umida e calda, quasi soffocante.

In fondo non aveva mai sofferto l’afa estiva di Tokyo, visto il caldo pazzesco che faceva a casa sua, in Cina. Ma se c’era una cosa che le mancava, erano quelle distese di prati verdi e quelle altissime montagne in lontananza. A Tokyo l’unica cosa che sentiva sotto i piedi erano le colate di cemento, e lo sguardo poteva spaziare tanto quanto in una gabbia per criceti.

Si coricò per terra, sull’erba quasi bagnata tanto l’umidità dell’aria si era condensata.

- Tutto questo è una conseguenza dell’effetto serra. È tutta colpa di voi umani – fece una voce vicino a lei, molto più profonda rispetto a dieci anni prima.

- Tutto questo è la Cina – ribatté tranquillamente lei, chiudendo gli occhi e stiracchiando pigramente le gambe. Se avesse avuto ancora la coda, l’avrebbe allungata più che volentieri.

- E un esserino insignificante come te viene da un posto tanto sterminato? – domandò sarcastica la voce accanto a lei, mentre una mano iniziava ad accarezzarle i capelli che le erano ormai cresciuti parecchio.

- Esattamente: ci sono nata e cresciuta. Beh… perlomeno finché non ci siamo trasferiti in Giappone -.

Ci fu un momento di silenzio, poi la voce maschile commentò:

- Adesso capisco perché eri così selvatica. Ci credo, se eri abituata ad un posto del genere -.

Purin sorrise sotto i baffi. Lo sapeva. La Cina era così splendida, così maestosa che lasciava a bocca aperta chiunque.

- Mi chiedo… - continuò la voce, quasi nostalgica – Mi chiedo se un tempo la Terra fosse proprio così. Selvaggia e sterminata, così calda e bagnata -.

Purin aprì un occhio, divertita.

- Cos’è, un doppio senso? -.

Un blando colpo al fianco la fece ridacchiare sommessamente.

- Scema -.

Si alzò a fatica, cercando di raddrizzare la schiena nonostante il peso all’altezza del ventre.

- Guarda guarda… e pensare che un tempo eri così agile… - sogghignò il suo interlocutore, sarcastico.

- Un tempo? Comincia a correre, vedrai cosa ti faccio quando ti prendo! -.

- Mi schiacci con un colpo di sumo? Vista la stazza… -.

Un pugno sulla spalla lo fece tacere di colpo. Accidenti, faceva male.

- Quello è giapponese, non l’hai ancora imparato? -.

E, detto questo, si ridistese lentamente sull’erba, carezzandosi la pancia.

- Chissà se avrà delle orecchie da pipistrello come le tue… -.

- Le mie non sono orecchie da pipistrello! -.

- Però spererei che non fosse bianco cadaverico come te… -.

- Bianco cadaverico? Io mi augurerei soltanto che non uscisse fuori matto come te! Allora sì che ci sarebbe da preoccuparsi! -.

- No, in questo caso sarebbe già nato -.

- Perché, scusa? -.

- Perché i matti nascono il sette agosto -.

- Ah, sì? -.

- Già -.

- È una fortuna averne incontrata una soltanto, allora -.

Calò di nuovo il silenzio, mentre Purin continuava a seguire il filo dei suoi pensieri.

- Sai una cosa, però? Mi piacerebbe che avesse i tuoi occhi… a una bambina starebbero benissimo, color dell’ambra. O come due budini -.

-  Preferivo il color dell’ambra, sai? – fece lui, vagamente offeso.

- Dai, Tart, non fare il permaloso! – dalla sua postazione sul terreno lo tirò per la maglietta, finché non riuscì a tirarlo giù.

Quando si ritrovarono naso a naso, lui le chiese:

-  A parte tutto, per gli umani va bene avere figli a vent’anni? Non è troppo presto? -.

Aveva un’aria preoccupata che a Purin fece tanta tenerezza. Si sentì lusingata che tutte quelle attenzioni fossero per lei.

- Sta’ tranquillo. Quando sono nata io mia madre aveva la stessa età -.

Un’occhiata eloquente da parte del ragazzo le fece esclamare:

- Ehi! Non starai pensando che i bambini nati da madri giovani escano fuori matti! -.

Lui sorrise piano, allungando un po’ il collo e baciandola dolcemente.

- No, sei uscita fuori benissimo – disse poi, prima di avventarsi di nuovo su di lei – Buon compleanno -.

 

 

 

Personalmente parlando, faccio un gran tifo per la coppia Purin/Tart. Sono la coppia più bella dell’anime, secondo me.

Qui Purin è meno matta di come la conosciamo perché sono passati dieci anni: insomma, un po’ sarà cresciuta, no? Inoltre in realtà è sempre stata la più matura delle cinque, viste le circostanze che l’hanno costretta a crescere in fretta.

Questa raccolta è giunta alla fine. Spero davvero che vi sia piaciuta. Ringrazio tutti coloro che hanno commentato: pinkgirl, Hatori, ichi_chan, ryanforever, hachi92, eyes_on_fire.

 

Alla prossima!

 

 

   
 
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