Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: Blue_Wander    26/03/2020    3 recensioni
"Ti odio così tanto che non vedo l'ora di vedere il giorno in cui ti rovinerai con le tue stesse mani. E ti strapperò quei meravigliosi occhi. [...] La vita vera non è come nelle favole. I principi non si innamorano delle fanciulle del popolo, non rinunciano alla loro vita agiata per una donna, non si fanno mettere i piedi in testa da qualcuno solo perché nei suoi occhi è riflesso il bene più puro o il male più oscuro. [...] Però, mia mortale nemica, non c'è cosa peggiore di conoscere i sentimenti di una persona e non poter farci nulla comunque."
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il Regno del Fuoco

 

-Menomale che ci siamo fermati prima di venire qui.- ammise Namjoon, fermandosi davanti alle porte di Ignogan. -Anche se abbiamo mangiato una volta arrivati a Vatra, sono ancora stanco.

Jungkook annuì, facendo notare che anche lui non si sentiva per niente rinsavito, ma che poteva capirlo visto che ormai era chiaro che qualcuno era sulle loro tracce. Non era una cosa da niente sapere che qualche mutaforma era entrato nella loro tenda mentre dormivano. Comunque decise di cambiare argomento, non gli piaceva parlare della notte scorsa visto che l'aveva quasi del tutto passata in bianco e non si era comunque accorto di niente. -Sapete cosa si fa quando si arriva in un nuovo paese? Si va a palazzo a salutarne i sovrani. Eppure Yoongi è qui.

-Ah, giusto.- cominciò Kerasi. -Volevo chiedere, perché non c'è la regina Adara al governo di Ignogan? Tua madre è una donna molto sveglia Yoongi.

-Il popolo di Ignogan è bigotto e tradizionalista. Preferirebbero annegare piuttosto che avere una donna come punto di riferimento.- spiegò Yoongi, quasi come se le persone a cui si riferiva non fossero sue.

-Beh, vostra maestà...- cominciò la giovane con tono sarcastico. -Sarà stupefacente per voi scoprire che una regina può governare anche meglio di un re.

L'altro alzò le mani, lasciando per un secondo la presa sul cavallo. -Guarda che non è a me che devi dirlo.

-Per questo ci siamo trasferiti a Zamek da piccoli, Kerasi.- spiegò Namjoon. -Non saresti mai potuta diventare la guardia del corpo del principe se fossi rimasta qui.

-Non ho molti ricordi a riguardo.- Kerasi si portò una mano al mento, cercando di ricordare. -In realtà mi sembra di esserci praticamente nata a palazzo.- la giovane sentì Seyun stringere la presa sui suoi fianchi, intimandole di fermarsi e lasciandola avvisare gli altri di fare lo stesso.

In lontananza c'era una pattuglia di guardie e, tra le dune dorate del fuori città, si intravedeva Ignogan in cui sorgeva il palazzo in tutta la sua altezza, mentre la sabbia cominciava a dare vita a larghe strade non più così tortuose da percorrere.

Namjoon ricordava il Palazzo del Fuoco: si estendeva in altezza e aveva una sola torre altissima ricoperta di vetrate a mosaico che ritraevano scene di guerra e caccia, esattamente come per alcuni dei piani dell'edificio principale. Non vedeva l'ora di riguardare da vicino quell'immenso palazzo e sentirsi di nuovo a casa.

Veral si strinse al cavaliere nonostante il caldo, in quei minuti di silenzio aveva pensato ad un piano per evitare di farsi scoprire armati dalle guardie. Il generale si voltò e lei si schiarì la voce, attirando l'attenzione di tutti. -Yoongi, la città è circondata solo dalla sabbia, vero?- il re annuì e la ragazza puntò gli occhi su Kerasi e Seyun. -Forse allora so come distrarre le sentinelle.

 

Le cappe nere, tolte già appena erano ripartiti dal loro accampamento, erano state ripoggiate sia sulle spalle di Seyun che su quelle di Kerasi, apposta per farsi notare. Stavano correndo verso l'ingresso della città, sbucando da dietro una duna leggermente più alta delle altre.

Una guardia strinse leggermente gli occhi e tirò una piccola gomitata al collega sulla destra. -Ehi.- cominciò sottovoce. -Ma quella non è Seyun, la cantante?

-Eh?- l'altro cercò di sporgersi in avanti, per poi spalancare gli occhi dalla sorpresa. -Hai ragione, è proprio lei! Ma perché sta correndo?

-Signori! Signori!- cominciò Kerasi, allarmata. -La riconoscete, vero?- chiese, tirando giù il cappuccio dal volto della minore, ricevendo in risposta due gesti positivi del capo. La rossa alzò gli occhi al cielo, quei due babbei stavano fissando Seyun sorridenti e imbambolati, aveva le labbra leggermente schiuse e il respiro pesante per la corsa appena fatta con fatica sulla sabbia. -Qualcuno la sta inseguendo, per favore andate a controllare, vi prego.- recitò, mentre la mora cercava di non ridere, fingendosi spaventata. -Fatelo per la salvezza della nostra idol.

I due soldati gonfiarono il petto e si divisero, iniziando ad avanzare verso il punto in cui avevano cominciato ad intravedere le due giovani, non curandosi dei sei cavalli che stavano entrando nella città da zone diverse. Namjoon e Jungkook -sempre portandosi dietro Veral- stavano entrando dall'ingresso principale appena liberato dalle due sentinelle, mentre Yoongi, Seokjin e il cavallo con le provviste sarebbero entrati da uno dei lati della città. La giumenta di Kerasi raggiunse il principe, ma rimase ferma subito dopo essere passata sotto ordine della proprietaria, la quale, con cautela, cercò di trascinare con se Seyun all'interno, confondendosi con il resto della gente, sbarazzandosi subito delle mantelle.

-Che posso dire?- cominciò Jungkook rivolto a Veral, notando che tutti gli altri si stavano unendo a loro. -Sei davvero brava in queste cose.

-Grazie.- mormorò la ragazza, arrossendo e cerando di nascondersi tra la camicia larga di Namjoon, ancora dietro di lui. Il principe sorrise, ma smise immediatamente quando vide lo sguardo seccato del proprio generale.

Yoongi li superò entrambi, fermandosi subito dopo, assottigliando gli occhi, visibilmente nervoso. Jungkook aggrottò le sopracciglia, mentre Namjoon perdeva il suo broncio, guardando in alto. -Questo non è il castello che ricordavo...- chiarì stringendo la mano della castana dietro di lui. Le vetrate erano state completamente distrutte e la torre era caduta, ridotta al cumulo di macerie che gli ricordava le colonne davanti all'emporio di Runard.

Seokjin alzò lo sguardo. -Guardate.- esclamò, indicando con gli occhi la punta del tetto circolare del palazzo. -Quella non è la bandiera di Ignogan.

Ed aveva ragione. Una bandiera azzurra con al centro disegnate due lance blu incrociate e decorata con il simbolo stilizzato delle onde ai lati si ergeva all'estremità del castello del fuoco.

I sei cavalli avanzarono lentamente, mente Yoongi stringeva i pugni sulle redini e faceva strada. Anche se si mostrava sempre freddo e impassibile, dentro di se si sentiva logorare: aveva abbandonato il campo di battaglia quando avrebbe potuto combattere Lapislazzuli, era scappato per difendere se stesso, quando la cosa migliore sarebbe stata morire per il proprio paese, combattere e mantenere alto lo stato d'onore della famiglia reale Min. Il nuovo re abbassò gli occhi. Lo avrebbe fatto, non era un codardo anche se la sua gente lo pensava ogni giorno di più. Ma poteva biasimarli? Aveva davvero lasciato morire suo padre, scappando verso la pace di Zamek, l'intoccabile regno dei Jeon e del loro piccolo pargolo viziato; vivevano così bene in quella cittadina così tranquilla, ignari dei pericoli presenti al di fuori della loro terra sabbiosa incontaminata, della loro sorgente e delle loro montagne piene di foreste rigogliose. Yoongi, fin da bambino, aveva sempre e solo conosciuto la sabbia del deserto, sempre compatta e dura all'interno delle mura dell'antica città e così granulosa al di fuori. Che cosa c'era di bello da vedere oltre al palazzo? Che cosa poteva valere la pena di svegliarsi dal mondo dei sogni? Almeno lì riusciva ad immaginare le immense praterie di Ziràn. Aveva sempre desiderato vederle. E c'era anche il mare di Vellham, anche se sua madre lo aveva sempre messo in guardia contro l'acqua. Crescendo perse anche la voglia di sognare cosa ci fosse al di fuori: Lapislazzuli era sempre più difficile da sconfiggere e suo padre tornava a casa sempre più stremato.

-Yoongi.- attirò la sua attenzione Kerasi. -Quella è la regina Adara?

Il ragazzo strabuzzò gli occhi per poi fermare il proprio cavallo, scendendoci il più in fretta possibile, correndo dalla donna. -Madre!- esclamò, poggiandole un braccio sotto le spalle. -Che vi è successo?!

Adara si reggeva la veste incastrata sotto al corsetto che altrimenti le avrebbe scoperto le spalle cadendo sul sostegno duro del bustino scuro. -Lui è qui e vi sta aspettando...- mormorò, mentre alcuni graffi si riempivano di sangue e gli occhi le si chiudevano, perdendo i sensi tra le braccia del figlio.

Jungkook si precipitò dal biondo, cercando di fermare il sangue con alcuni brandelli del mantello scuro che avevano usato per viaggiare la sera precedente. -Respira ancora?- chiese, guardando Yoongi annuire. -Portiamola dentro.

Il palazzo era in rovina anche all'interno e alcuni muri presentavano persino dei fori chiusi alla ben in meglio con delle travi fin troppo sottili. Sul trono della grande stanza rossa, ormai rovinata e sporca, stava seduto scomposto un essere orribile con la pelle bluastra e la corona del precedente sovrano era poggiata sulla sua testa. Al contrario della sala del trono di Zamek, questa aveva solo un posto a sedere decorato con incisioni della storia di Ignogan e, ai lati, erano presenti due semplici divani dorati su cui, in teoria, si sarebbero dovuti sedere i principi e le principesse; alla regina non era concesso di prendere parte alle riunioni.

In quel momento però, ai lati di quel mostro con le sembianze umane, sedevano sei ragazze -tre per parte- native della città, costrette da delle sentinelle con l'armatura azzurra e scintillante che stavano loro dietro con le lance puntate sul collo.

-Che piacere.- cominciò Lapislazzuli, alzandosi e spalancando le braccia, facendo così aprire il mantello beige che apparteneva al padre di Yoongi. I ragazzi ne notarono gli anelli rossi e gialli e intuirono che li aveva rubati dalla regina. -Vedo che la mia migliore concubina ha ritrovato il figlio traditore.

Yoongi strinse i pugni, ma Jungkook gli impedì di dire qualcosa. -Non puoi parlarle così.- cominciò, guardando però subito l'avversario accigliarsi. -Ti stai rivolgendo alla regina Adara, madre di questo regno e del suo legittimo re.

Le guardie che minacciavano le altre concubine si girarono verso il ragazzo, pronte a marciare con le loro armi sotto braccio, ma l'autoproclamato re li fermò con un gesto. -Un regno che, come lei, sta cadendo a pezzi.- gli rispose subito dopo. Jungkook assottigliò gli occhi e questa volta fu fermato da Namjoon che gli sconsigliò di peggiorare la situazione con un gesto di negazione del capo.

Veral nel mentre si stava mordicchiando la lingua: in quel poco tempo aveva provato a sviluppare un piano per trarre in salvo le giovani ragazze costrette su quei divani e poteva essere un buon momento visto che le guardie erano concentrate su Jungkook. Peccato che in quel modo avevano gli occhi anche su di lei.

-Ma guarda un po' chi abbiamo qui...- iniziò la creatura dalla zazzera azzurra guardandola negli occhi. -Il topo è finito direttamente nella trappola del gatto.

Namjoon mise la propria mano sull'elsa della spada, pronto ad estrarla a qualsiasi evenienza, mentre con l'altra stringeva la mano della minore. Anche Kerasi e Seyun si erano posizionate davanti a lei, mentre Jungkook cercava di trovare una scappatoia. Non avrebbero potuto girare i tacchi e scappare via sparpagliandosi, la regina Adara era mal ridotta e non avrebbe sopportato la fatica. In più Seyun e Veral non ce l'avrebbero mai fatta a seminare le guardie. Il giovane principe si maledì mentalmente per non essere bravo in queste cose.

 

Le segrete erano talmente fredde che Seyun stentò a credere di trovarsi ad Ignogan. Nonostante ciò comprendeva la scelta, visto che erano destinate a criminali abituati al caldo. Poteva dire che non c'era punizione peggiore.

-Quell'idiota almeno non ci ha separati tutti.- Yoongi sputò per terra. Erano stati divisi in due celle: lui era finito con Namjoon, Seokjin e Kerasi, mentre Jungkook, Seyun, Veral e sua madre erano nella stanza di fronte.

-Non saresti dovuto tornare.- gli disse la madre, attaccata alle sbarre. -Sei il mio unico figlio, Yoongi. Se dovesse ucciderti io...- iniziò a piangere e le altre due ragazze nella sua stessa cella la fecero sedere per cercare di calmarla.

Il vero re chiuse gli occhi e non rispose. La verità era che non avrebbe mai abbandonato suo padre sul campo di battaglia, non avrebbe mai lasciato il suo popolo, non avrebbe mai costretto la madre ad essere schiava di quell'essere. Ma non poteva lasciare che qualcuno lo scoprisse. La sua vita era sempre stata così: doveva passare come quello cattivo per fare del bene alle persone che più amava. Lo avrebbe rifatto, non gli importava delle conseguenze.

Ed era quello che lo aveva fregato.

-Forse so come uscire di qui.- Veral attirò l'attenzione di Jungkook dopo aver fatto addormentare la regina. Il principe le indicò di andare avanti. -Quando hanno chiuso la cella hanno usato l'estremità dell'impugnatura della loro lancia come chiave. Purtroppo non ho visto se è parte integrante dell'arma o è semplicemente fissata sopra, ma in qualsiasi dei due casi potremo riuscire a rubarla e a scappare.

-Assolutamente no.- rispose Namjoon, affacciandosi dalla propria prigione. -Lapislazzuli non aspetta altro che un nostro passo falso.

-Ma non sarà un passo falso.- riprovò Veral. -Fidatevi, se seguirete il mio piano usciremo da qui senza alcun problema e...

-E ci faremo uccidere subito dopo.- terminò il generale, sedendosi in un angolo. -Non funzionerà mai.- la mora si accigliò a quelle parole e si rivolse verso l'interno della propria prigione, guardando Jungkook che le stava sorridendo, dispiaciuto di non poter fare molto per aiutarla.

-Dacci un taglio Joon.- cominciò Yoongi, -Lei cerca di trovare una soluzione.- si appoggiò al muro gelido. -Quello che, in teoria, dovresti fare tu vista la tua posizione sociale.

Il silenzio calò un'altra volta.

Seokjin si avvicinò alle sbarre, estraendo dalla tasca del suo gilet aperto sulla camicia bianca uno specchietto. Si piegò, posizionandolo poi davanti alla serratura, cercando di estrapolarne quanti più dettagli possibile. Ma si arrese un secondo dopo: come aveva detto Veral non c'era altro modo per uscire dalla prigione. A meno che...

-E se trovassi un altro modo?- chiese la giovane mora, riprovandoci mentre Seyun controllava che la regina non perdesse troppo sangue. -Sarebbe rischioso ma è l'unico modo che abbiamo per sfuggirgli.

Namjoon alzò gli occhi al cielo. -Oh, andiamo, ormai siamo spacciati, finiti. La missione è saltata.

-Ti ascolto.- rispose invece Jungkook, guardando Seokjin annuire.

Veral gli sorrise, girandosi verso gli altri ragazzi nella prigione davanti alla sua. -Se cominciaste a litigare attireremmo la loro attenzione e sarebbero costretti a scendere per separarvi. Vi punteranno contro le loro lance per intimarvi di smetterla, ma voi continuerete imperterriti e a quel punto la guardia sarà costretta ad entrare. Vista la lunghezza delle loro armi e lo stretto corridoio, il manico finirà vicino alla serratura e quando noi apriremo la nostra cella voi ne approfitterete e scapperete, chiudendo dentro le due guardie.

-In questo modo il principe Jungkook e Namjoon potranno recuperare le loro spade e Kerasi il suo arco.- terminò Seokjin. -E scapperemo.

Yoongi guardò Namjoon di sottecchi. Il generale non ebbe la forza di ribattere: era un buon piano e non poteva nascondere che non vedeva l'ora di uscire da quella schifezza. Colui che faceva rispettare la legge era appena stato incarcerato. Che razza di situazione, non l'avrebbe mai immaginato.

 

Jungkook era riuscito a sbloccare la serratura della propria cella e prese subito la regina tra le braccia, cominciando a scappare afferrando nel mentre la propria spada appoggiata davanti alla porta delle segrete. I ragazzi dell'altra prigione gli stavano dietro e Kerasi spinse con un calcio una delle due guardie sul pavimento, chiudendolo dentro alla cella in cui era precedentemente imprigionata lei stessa. Veral e Seyun le stavano dietro, mentre l'altro soldato cercava di togliere la propria lancia incastrata nella toppa.

-Che diavolo fai? Insegui le due ragazzine, presto!- gli intimò il più vecchio, vedendolo scattare sull'attenti e correre dietro alle ultime due della lunga fila di fuggitivi.

Il braccio sinistro della giovane guardia afferrò la vita di Veral, mentre con la mano destra tirò Seyun per il retro del colletto. -Il capo sarà molto felice di avervi qui.

Kerasi si voltò e fece per tornare indietro, ma Seokjin la trascinò via per un braccio. -Lasciami!- gli disse, provando invano a divincolarsi.

-Se la caveranno.- le rispose. -Adesso abbiamo bisogno di te.

I sei fuggitivi fecero irruzione nella sala del trono mentre Jungkook e Namjoon facevano strada agli altri quattro e Yoongi teneva stretta la propria madre che, spaventata, cercava di tenere lo sguardo basso. Kerasi scoccò una freccia indirizzata ad uno dei soldati che avrebbe ferito il principe e gli si mise davanti. -Rimango la vostra guardia del corpo, non mi perdonerei la vostra morte.- ammise, facendo stupire il ragazzo più giovane. Era passato tanto da quando non gli portava così tanto rispetto; per lui era come una sorella, aveva dimenticato il suo ruolo in tutti questi anni di conoscenza.

-Via libera!- esclamò Seokjin, indicando agli altri la porta del palazzo aperta. I suoi compagni cominciarono a correre, salendo sui cavalli ancora fuori mentre lui e Yoongi prendevano le loro armi ingombranti che avevano lasciato lì. -Dividiamoci a coppie.- consigliò, affiancando Namjoon con il destriero preso in prestito dalle stalle reali. -Rivediamoci domani mattina e decidiamo cosa fare.

Yoongi annuì, aiutando la madre a salire sul suo purosangue. -Cercate un po' in giro dove passare la notte: anche se siamo un popolo guerriero siamo anche molto ospitali...- il biondo guardò la madre. -Almeno così era fino a quando Lapislazzuli è arrivato. Se direte di venire da Zamek e gliene darete prova vi aiuteranno.

-Dove andrai tu?- gli chiese Kerasi, ormai a fianco a Jungkook.

-A est c'è una piccola comunità di sostenitori di Yoongi.- rispose la regina, aggrappandosi alla vita del figlio. -Andremo lì e sicuramente troveremo riparo e alleati.

I sei si separarono con la promessa di rincontrarsi per salvare le due del gruppo mancanti per cui non erano riusciti a fare nulla. Ma non era solo quello a preoccuparli.

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Blue_Wander