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Autore: Gatto1967    27/03/2020    4 recensioni
Dopo che è stata adottata dagli Andrew/Ardley che dir si voglia, Candy e i suoi cugini adottivi vengono mandati a studiare in Inghilterra al prestigioso istituto Royal Saint Paul School. La sera di capodanno sul ponte della nave Candy vede un misterioso giovane che guarda il mare nebbioso e piange…
Se, vabbè! Ma questa storia la conosciamo già!
Il giovane è un nobile inglese che Candy ritroverà nel suo istituto e…
Sì lo so, la premessa è quella, ma se non ci fosse qualche differenza rispetto alla storia originale, che fanfiction sarebbe?
E in effetti una differenza c’è, ed è una differenza non da poco che cambierà, anzi stravolgerà le carte in tavola.
Candy sarà chiamata a fare una scelta, quale scelta? E cosa sceglierà?
Quante domande lettrici e lettori! Forse è meglio se leggete questa storia.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Come spesso accadeva, l’idea di Stear si era risolta in un disastro, Clean si era sì finto un collo di pelliccia, ma quando Suor Margaret lo aveva preso in consegna, tutti si erano resi conto che si trattava di un procione vivo e vegeto.

Per fortuna il piccolo animale era riuscito a fuggire e a nascondersi nel vasto parco della Royal Saint Paul School. Qualche giorno dopo Candy era riuscita a ritrovarlo su quella che lei, in uno slancio del cuore, aveva battezzato “seconda collina di Pony”. In effetti quel minuscolo colle all’interno del parco ricordava sia pure vagamente la sua amata collina di Pony, e l’albero dove Clean aveva fissato la sua tana richiamava alla mente della bionda americana “Papà albero”, ovvero il solitario albero della collina di Pony “originale”.

 

Un mese era passato dall’arrivo di Candy e Anthony nel collegio londinese, e dopo un periodo iniziale difficile, a causa delle consuete malvagità di Iriza Legan che non mancava mai di creare difficoltà alla cugina acquisita, le cose cominciavano a girare bene per Candy.

Piano piano si stava ambientando, aveva fatto amicizia con la sua vicina di stanza, la timida e simpatica Patty O’Brien, e da par suo aveva trovato il modo di superare le severe restrizioni del collegio in materia di contatti fra i due sessi.

Spesso di notte, si recava nelle stanze di Anthony, Stear e Archie, saltellando di ramo in ramo con l’aiuto di una corda. Quando poteva si recava sempre a far visita al suo Clean nella “seconda collina di Pony”, e tutto sommato capì che poteva adattarsi anche a quell’ambiente così austero.

Certo, le mancava la libertà di cui godeva un tempo, ma forse Anthony non aveva tutti i torti quando le diceva che stavano crescendo e dovevano affrontare un mondo fatto di regole, e che non sempre queste regole sarebbero state così severe come in quel collegio inglese.

 

Una domenica mattina, dopo la funzione religiosa, Candy trovò modo di isolarsi e sdraiarsi sull’erba a godersi un raro sprazzo di sole londinese, quando qualcuno le si parò davanti.

-Buongiorno signorina Tarzan.-

Candy alzò lo sguardo e riconobbe la persona che aveva davanti: era quel ragazzo che faceva sempre arrabbiare Suor Gray, come si chiamava? Aveva un nome altisonante, difficile da ricordare, Grand… seguito da qualcosa.

-Buongiorno a lei signor…-

Il ragazzo assunse un’aria canzonatoria

-Terence Grandchester, per servirla mia cara signorina Tarzan.-

-Per sua norma e regola io mi chiamo Candice White Andrew signore! E poi che vuol dire Tarzan?-

-È presto detto signorina: si immagini una buia notte londinese, una corda che si arrotola al ramo di un albero, e una graziosa scimmietta piena di lentiggini che la usa come una liana per passare dagli appartamenti delle ragazze a quelli dei ragazzi.-

Candy rimase di stucco. Allora quel ragazzo l’aveva vista quando si recava di notte nella stanza di Anthony Archie e Stear.

E… se l’avesse vista qualcun altro? 

-Non si preoccupi signorina, il suo segreto è al sicuro con me. Certo se magari qualche volta la notte volesse far visita a me…-

-Ma… come si permette screanzato!- scattò lei alzandosi in piedi

-Grandchester!- La voce era quella di Anthony

-Girale alla larga Grandchester!-

Terence si girò verso Anthony di cui aveva riconosciuto la voce e Candy ritenne di dover intervenire per evitare degenerazioni.

-Avanti Anthony, il signor… Grandchester stava solo scherzando, non è il caso di prendersela.-

-Tu non immischiarti Candy!-

Candy rimase di stucco, non aveva mai sentito Anthony rivolgersi a lei in quel modo.

-D’accordo, me ne vado. Statemi bene ragazzi!-

In questo modo Terence intendeva troncare sul nascere una possibile rissa con l’americano. Quel Brown, così come quel suo cugino, Cornwell, non gli stavano certo simpatici, ma quel giorno non gli sembrava il caso di mettersi a fare a botte con le suore in giro.

 

Rimasta sola con Anthony, Candy si mise a piangere. 

-Non… non mi avevi mai trattata così Anthony…-

-Mi dispiace Candy, ma non dovresti socializzare con quel farabutto, io…-

-Stavamo solo parlando Anthony!-

-Quello è un poco di buono e tu sei una stupida!-

-E tu… tu non sei migliore di Neal Legan!-

Poi scappò via in lacrime. Anthony cercò di seguirla, ma una fitta alla gamba glie lo impedì.

 

Poco dopo Candy piangeva appoggiata al grande albero della sua “seconda collina di Pony”. Non si sentiva così dal tempo in cui lavorava per i Legan, non riusciva a credere che Anthony, il suo Anthony, l’avesse trattata in quel modo.

Fu raggiunta dal fedele Clean che le si appoggiò su una spalla e le strofinò il muso sulla guancia.

-Clean… mio caro Clean… se non avessi te…-

In quel momento le sembrò che il piccolo animale fosse tutto il suo mondo.

 
   
 
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