Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Lety26    27/03/2020    0 recensioni
Raccolta di One Shots o Short Stories principalmente LevixReader
❧Worlds Collide
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eren, Jaeger, Erwin, Smith, Levi, Ackerman
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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4°Parte

La mia schiena incontra brutalmente il terreno per circa la quattordicesima volta e ritrovo a chiedermi perché abbia acconsentito a tutto questo.
Levi è una vera e propria macchina da guerra. Alla mia vista, il suo braccio sembra moltiplicarsi al suo minimo movimento, non riesco a stargli neanche lontanamente dietro.
E dire che si sta trattenendo, lo ha detto persino lui.
Eppure, tutta questa forza concentrata nel corpo di un solo uomo lo rende tremendamente affascinante.
Mi porge una mano, non vedendomi rialzare, e la accetto molto volentieri.
Le altre tredici volte però mi ha fatto agonizzare a terra.
-Perché ho accettato? –chiedo, accarezzandomi per quanto possibile la schiena dolente. Mi sembro Eren nei primi episodi, impedita che è una bellezza.
-Non hai accettato, hai subito. -
-Almeno lo ammetti. –lo vedo raccogliere i pugnali di legno che ha usato e girarmi attorno verso la baracca per andare a posarli.
Non ho avuto molti problemi nel passare alla forma informale, l'ho chiamato Levi dal primo momento che l'ho visto nell'anime e chiamarlo costantemente con il lei e "caporale" stava diventando imbarazzante e strano.
-Già finito? –chiedo, seguendolo.
-Ti piacerebbe. –risponde –Ora viene la parte migliore. -
-Ti diverti a vedermi soffrire, vero? -
-Può darsi. -
Mi tocco la testa, consapevole del fatto che non tra molto sbatterà violentemente a terra per almeno una quindicina di volte. Chissà se Hanji riuscirà a curarmi anche un trauma cranico. 
Ovviamente causato per colpa di Levi, e di chi se no? 
Mi copro gli occhi con una mano mentre lo sento stringermi l'imbragatura attorno ai fianchi. Sento che sta arrivando la mia fine, almeno l'ultima cosa che vedrò sarà un gran bel ragazzo.
Senza volerlo, nel ritirarsi su accarezza leggermente la mia coscia e mi percorre un brivido improvviso.
Purtroppo, non faccio in tempo a realizzare che i piedi mi si staccano da terra e mi ritrovo in bilico in aria.
-LEVI! –urlo come una cretina, completamente terrorizzata e non rendendomi neanche conto di quello che stavo facendo esattamente.
Mentre cerco qualche appiglio inesistente, vedo il ragazzo guardarmi con particolare attenzione e con sguardo stupito.
-FAMMI SCENDERE! –mi dimeno come una forsennata, cercando di fargli un minimo di pena, ma aumento solamente la sua curiosità.
-Neanche per sogno. –risponde. –Ti sei mai accorta del tuo equilibrio perfetto? - 
-DI CHE STAI PARLANDO? –non so perché urlo, so solo che voglio scendere da questa macchina infernale, non voglio finire in ospedale, che qui tra l'altro ancora non l'hanno inventato.
-TN, stai rimanendo in equilibrio nonostante la tua scenetta alquanto discutibile. -
Mi fermo improvvisamente e guardo per terra. È vero, sto rimanendo in equilibrio da sola, senza neanche un minimo di fatica. Come cazzo è possibile?
-Brava, molto brava. –dice, mentre mi fa ritoccare il suolo e smetto di preoccuparmi del mio possibile trauma cranico. 
-Ho pensato di morire. –
-Che esagerata. –commenta, mentre mi comincia a slacciare l'imbragatura, essendo che io non so neanche dove partire. 
Lo guardo dall'alto mentre è in ginocchio e fisso i suoi capelli corvini luccicare alla luce del sole. Cavolo, è così perfetto.
Potrei pensare come faccia una persona ad essere così perfetta in ogni suo aspetto, ma poi penso che non è una persona vera e propria ma è solamente un disegno, un personaggio creato nella mente di uno...psicopatico per certi versi.
Si rialza improvvisamente e, essendo che i membri della legione esplorativa non sanno minimamente cosa sia lo spazio vitale, me lo ritrovo a qualche centimetro dalla faccia.
-Cosa è quella faccia? –chiede, come se tutta questa situazione non sia abbastanza imbarazzante. Ah già, lui non ha la minima percezione dell'imbarazzo.
Quando vedrò Levi imbarazzato allora vorrà dire che il mondo sarà finito.
-Niente, ero sovrappensiero. –
Niente, sto solo morendo nella consapevolezza che l'uomo più forte e figo dell'umanità è a pochi centimetri da me, cose da niente.
-Mi incuriosisci, mocciosa. –vedo uno spesso velo di curiosità nel suo sguardo e faccio un sorriso sghembo.
-È il mio obiettivo, Ackerman. –

-Tu mi stai prendendo per il culo, vero? -
-La maggior parte del tempo, direi un 95%, questo è uno dei 5%, zitta e salta. -
-Ma sto cazzo, salta te. –pessima risposta, so già che capacissimo di farlo.
-Dopo di te. –lo sento posizionarsi dietro di me e lo guardo di sottecchi.
-Prova a buttarmi giù e giuro che se ne esco viva ti prendo a calci in culo, la mia pestata sarà più memorabile della tua con Eren in tribunale davanti a Zackley. -
-Tch, che caratterino. –commenta. Ogni volta che ho queste uscite così spontanee e gli lancio maledizioni, lo vedo sempre particolarmente divertito e mi piace spezzare la sua solita serietà, anche se rimane comunque un mistero il suo sorriso.
L'ho visto una volta dal computer, lo voglio vedere anche dal vivo.
-Cosa dice Erwin di tutto ciò? È legale obbligare un'innocente a saltare giù per il muro? -
-Niente in contrario. -
Sospiro. 
Dai, posso farcela, mi sono allenata e so da dove partire, è già un inizio.
Guardo nuovamente in basso e mi tremano leggermente le ginocchia. Cazzo, cinquanta metri non sono mica pochi.
Ci rimugino un po', poi prendo la mia decisione. 
-Salto solo se tu non interverrai, in nessun modo. -
Strabuzza leggermente gli occhi e incrocia le braccia al petto. –Vuoi cogliere l'occasione per suicidarti? -
-Sì, ovvio. –rispondo, ironica.
-Che cosa hai intenzione di fare? –si avvicina nuovamente e tutti i miei muscoli si tendono. Ho veramente una paura boia che mi butti giù senza il minimo di compatimento. Ne sarebbe capace, definitivamente.
-Usarlo a modo mio. –indico il movimento tridimensionale per poi tornare a guardarlo negli occhi.
Mi guarda per un po', poi alza le spalle e si allontana, ma rimanendo sempre vicino al bordo
-Quando vuoi. -
Do le spalle al bordo e chiudo gli occhi. Respiro molto profondamente, cercando di calmare il mio cuore che batte ormai all'impazzata e trovando una specie di pace interiore che mi permetta di buttarmi senza problemi.
Come cazzo si fa a trovare la pace interiore mentre stai per buttarti da 50 metri di altezza io non lo so, l'importante è provarci.
Quando mi ritrovo ad essere abbastanza calma, mi lascio trasportare dal vento e sento improvvisamente il vuoto sotto di me. È una bellissima sensazione.
Il vento attraversa tutti i miei vestiti e mi provoca brividi ovunque. Nonostante la sensazione enorme di vuoto e i miei occhi chiusi, non ho paura, affatto.
Mi godo quel momento così tranquillo e sereno, assaporando in ogni forma quell'evento così piacevole.
-TN! –sento improvvisamente dire vicino al mio orecchio. 
Apro gli occhi e mi rendo conto di essere molto vicina al suolo. Una scarica elettrica percorre tutto il mio corpo, presto si trasforma in forza e in pochi secondi mi trovo a due passi dal terreno, gambe a penzoloni grazie ad un arpione fissato nel muro.
Cosa è stata quella strana sensazione?
Stacco l'arpione dal muro e poggio i piedi per terra. Comincio a fissare il terreno con gli occhi sbarrati. Non so se definirla una bella o una brutta sensazione.
Posso dire che è stato veramente intenso, mi ha travolto come un treno e improvvisamente mi sento più sicura di me stessa e delle mie abilità.
-Oi! –la voce del caporale risuona nelle mie orecchie e me lo ritrovo dopo poco davanti. –Tutto bene? -
Annuisco leggermente.
-Sei una cretina, ti sembra di fare una roba del genere? Mancava poco e saresti morta, perché ti ho anche solo minimamente ascoltato?! –mi urla contro e abbasso il capo di istinto, come un cane bastonato. L'ultima cosa che voglio è sembrare quest'ultimo, ma sentire il suo tono carico di rabbia mi ha preso completamente di sorpresa.
Improvvisamente prendo coraggio e lo torno a guardare in volto. –Levi, sto bene, era tutto più o meno calcolato. -
-Calcolato? Calcolato per farmi preoccupare inutilmente! Ma guarda un po' te. –si scosta da me e comincia ad allontanarsi. 
-Ma io-
-Ti sto allenando da ormai due settimane, ma questo non ti dà il diritto di fare quello che vuoi. Non sei nel tuo mondo, qui si muore facilmente. -
Mi sento tremendamente in colpa. Si può vedere lontano un miglio che l'ho fatto preoccupare, ma non pensavo ci tenesse in modo così particolare. 
-In più, nonostante non sarò mai il tuo caporale, questo non ti dà la libertà di trasgredire gli ordini. Mondo mio, regole mie. Adattati o morirai. -

 

Buonasera, 
Capitolo un po' di passaggio, essendo che non posso fare sta storia lunghissima (ESSENDO APPUNTO UNA SHORT STORY PER UN MOTIVO) ci saranno dei salti temporali a caso quindi non spaventatevi. Devo accelerare le cose.
Questo era solo per far capire come se la sta passando TN
E niente, spero vi piaccia.
MI dileguo.

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