Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: Miriallia    27/03/2020    2 recensioni
Durante una giornata come tante, i Giovani Detective, intenti a giocare a nascondino, trovano uno strano gatto nero appeso a un albero. Da questo avvenimento in poi cominceranno una serie di fatti strani che porteranno quasi a una tragedia. Una giostra di sentimenti e circostanze che condurrà tante coppie - e non - a dover dimostrare quanto valgono il loro amore e il loro coraggio. Inoltre, non mancherà anche il mistero, insieme a un colpevole: stiamo pur sempre parlando di Detective Conan!
Verranno coinvolti tantissimi personaggi della serie, con l'aggiunta di alcuni puramente inventati. Per quanto riguarda la storia, non credo che ci possano essere degli spoiler. Ma se non conoscete Amuro Toru nella sua totalità, vi consiglio di non leggere!
Spero che la storia possa piacervi, ci metterò l'anima a scriverla! Grazie a tutti coloro che la leggeranno!
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Detective Boys, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Quasi tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Al liceo Ekoda di Tokyo, i ragazzi della 2-B stavano ultimando le pulizie della classe. 
 
Kaito: «Vabbé, io ho finito! Me ne torno a casa! Ciao!!» fece per andare via, ma venne prontamente afferrato al braccio da Aoko. 
 
Aoko: «Aspetta.» sorrise con una vena che gli pulsava sulla fronte. «Non hai ancora finito un bel niente, Bakaito.»
 
Kaito: «Veramente, ho fatto la mia parte!» le indicò il sacco dell'immondizia pieno zeppo. 
 
Aoko: «Allora spiega ad Aoko… com'è possibile che la spazzatura sia già pronta da buttare via se gli altri stanno ancora finendo di pulire?» lo guardò di sottecchi. 
 
Kaito: «Perché… Loro hanno un altro sacco, no?» gli scese una goccia di sudore giù dalla guancia. 
 
Aoko: «Errato. L'hai chiuso solo apparentemente, in modo che si potesse davvero credere al fatto che stavi andando via perché avevi finito.» si fece scura in viso. 
 
Kaito: (Ohi, ohi, ohi… Ma che ha oggi??) deglutì. «E allora, come mi spieghi che ho riempito il sacco, se non ho fatto il mio lavoro di raccogliere la spazzatura?»
 
Aoko: «Stai prendendo in giro Aoko, o cosa? Sicuramente ci avrai messo altro al suo interno, in modo che potesse sembrare gonfio!» ribatté arrabbiata.
 
Kaito: «Ma no, no!! È che la classe era sporca… Davvero tanto! Quindi è normale che sia enorme!» gesticolò con le mani. (Ohi, Aoko… Non farmi perdere tempo!!) 
 
Aoko: «E cosa ci poteva essere di così tanto sporco da riempire un intero sacco, eeeh??» indicò il sacco della spazzatura che sembrava esplodere. 
 
Kaito: «Ha! Per esempio, tutti i flaconi di detersivo usati per disinfettare il banco di Hakuba!» lamentò mettendosi a braccia conserte, ma ridendo. 
 
Aoko: «Che stai dicendo? Mica c'era bisogno di disinfettare qualcosa del genere!!» sbottò. 
 
Kaito: «Ceeerto! Sì che ce n'era bisogno, stiamo pur sempre parlando di Hakuba!» fece una risata di scherno. «Ma immagino che a te andasse bene anche solo per andare al ballo con lui! Anzi, no! Eri troppo felice che qualcuno potesse farlo!! Intendo, invitarti!»
 
Aoko: «Questo cosa c'entra?? Eri tu che avevi da fare! E, comunque, Aoko non era costretta ad andarci con te! Chi sarebbe mai stato contento di averti al suo fianco per un banale ballo in maschera??» le diventarono le gote rosse. 
 
Kaito: «Tu, per esempio?» ridacchiò tutto felice. 
 
Aoko: «No, Aoko cancellala dalle possibili pazze interessate a fare una cosa del genere!» sbuffò. «Ti credi sempre chissà chi, ma in realtà sei soltanto uno stupido!»
 
Kaito: «Boh, che vuoi da me, Aoko? Ho da fare, quindi fammi andare!» si grattò la testa, alterato. 
 
Aoko: «Eh no… Aoko ormai ha capito che non gliela conti giusta!» scosse la testa. 
 
Kaito: «Che ti dovrei dire, suvvia?? Lascia che me ne vada e basta!!»
 
Compagna: «Eh sì, mi sa che ve ne potete proprio andare!» disse con tono seccato. 
 
Compagno: «Noi abbiamo finito, non c'è più niente da fare…» mormorò nello stesso modo. 
 
Kaito: «Ecco, siete stati bravissimi!» alzò un pollice. 
 
Aoko: «Ma… Aoko si è persa a parlare e non ha---»
 
Compagna: «Facciamo che la prossima volta finite voi, non vi preoccupate!»
 
Aoko: «Eh… Aoko immagina che non possa rispondere di no per colpa di questo scemo…» tirò un orecchio a Kaito. 
 
Compagno: «Esatto!» rise.
 
Kaito: «Ahi, Ahoko!!» si scostò da lei. «Allora l'avete fatto apposta! La prossima volta vedrete!! Tsk
 
Compagna: «Diciamo che abbiamo fatto l'utile e il dilettevole, o chissà quando saremmo andati a casa… E se non ve ne foste accorti, tutti gli altri sono già andati via!» fece spallucce. 
 
Aoko: «Cheeee???» si guardò intorno. 
 
Compagna: «Sembravate così intenti a litigare come due piccioncini che non vi ha voluto disturbare nessuno! Ah, comunque, quel fermaglio è davvero carino!!» indicò un fermaglio che Aoko aveva tra i capelli. 
 
Aoko: «G-Grazie…!» lo toccò e successivamente arrossì. 
 
Compagna: «Di niente! Alla prossima settimana, ciao!»
 
Compagno: «Ciao!» uscirono dall'aula. 
 
Aoko: «Ciaooo!» si voltò a rallentatore e le si infuocarono gli occhi. «Kaitoooo!!!»
 
Kaito: «Non mi dire che è colpa mia perché sei tu che mi hai fermato prima che me ne andassi.» disse seccato. «Che cos'è quel coso che hai in testa, a proposito?» indicò il fermaglio. 
 
Aoko: «E te ne accorgi solo adesso dopo quasi una settimana che Aoko lo indossa??» si appoggiò le mani sui fianchi. 
 
Kaito: «Boooh… chi ti capisce oggi è bravo, io no di certo! Mica ti sto a fissare e lo vedo che hai un coso in testa!» sbadigliò. «Almeno il sacco se lo sono portato loro, hanno fatto una cosa buona.»
 
Aoko: «Certo, cerca di prendermi in giro come vuoi, tanto ad Aoko non interessa!» gli fece la linguaccia. 
 
Kaito: «Non ti sto prendendo in giro, è la verità!» le indicò la cartella, disinteressato. «Che ne dici di prenderla e di andare?»
 
Aoko: «Comunque…!» indossò la giacca e prese in mano la cartella. «Ad Aoko l'ha regalata---»
 
Hakuba: «Kaito Kid.» apparve all'entrata della classe. 
 
Aoko e Kaito: «AAAAAAAH!!!!» presi dal loro discorso, non si accorsero della presenza di Hakuba e urlarono per lo spavento. 
 
Hakuba: «Ah. Mi dispiace, non volevo farti spaventare, Aoko-san…» disse dispiaciuto. 
 
Kaito: «Grazie mille, eh???» sbottò con la pelle d'oca.
 
Aoko: «C-Come avrebbe dovuto reagire una persona normale che credeva di essere sola con un'altra?!» si appoggiò una mano sul petto, anche se sentiva il cuore batterle in gola, tanto era veloce. 
 
Hakuba: «E io che pensavo che fosse una discussione che aveva a che vedere con il ballo in maschera…» ridacchiò. «Vi ho disturbati mentre avevate intenzione di fare altro
 
Aoko: «C-C-Coooosa??? Con questo qui?! Assolutamente no!!» arrossì. «E poi, che discorsi sarebbero da un detective come te?? Non lo capisci con una sola occhiata cosa stavamo facendo?»
 
Hakuba: «È proprio perché sono io che non posso fare a meno, purtroppo, di arrivare a capire certi dettagli che non tutti conoscono… o capiscono.» sorrise beffardo. 
 
Kaito: «Sì, sì, lo sappiamo… il grande detective che non sbaglia mai nulla! L'infallibile!!» sospirò. «Bye!» fece per andare via, ma Hakuba lo fermò appoggiandogli una mano sulla spalla. 
 
Hakuba: «Aspetta. Non ho detto che sono qui per disturbarvi o sbaglio?» strinse di più la mano per bloccarlo. 
 
Aoko: «Aoko non ha capito cosa ci fai qui, a dire il vero…» lo guardò perplessa. 
 
Kaito: «Oi, mi stai facendo male!!» si voltò, scostandosi da lui. «Insomma, che cavolo vuoi, Hakuba??» si accarezzò la spalla. «Oggi ce l'avete tutti con le mie braccia…» aggiunse mormorando. 
 
Hakuba: «Per prima cosa, volevo essere certo che quel fermaglio a forma di coccinella fosse davvero un regalo di Kaito Kid.» ridacchiò. «Per seconda cosa, volevo scusarmi nuovamente con Aoko-san per averla abbandonata al ballo. In questi giorni sono stato impegnato a causa di alcune indagini relative al caso della festa da ballo e non ho potuto contattarla. Inoltre, volevo sapere come stava.»
 
Aoko: «Ma Aoko te l'aveva detto che non ce n'era bisogno, no?» scosse la testa. «Certo, non ti aspettare che accetti mai più una tua proposta… ma non se l'è mica presa!» annuì contenta. «La caviglia è guarita del tutto dopo due giorni!»
 
Kaito: «Ah-Ah!» rise in faccia ad Hakuba. «Non si preoccupa nemmeno se la scarichi per uno dei tuoi casi, visto quanto ci tiene a te?» fece spallucce. 
 
Hakuba: «Ciò non ti riguarda.» volse lo sguardo su Aoko. «Sì, lo immaginavo, ma volevo esprimerti il mio rammarico. Tuttavia, sono davvero felice che tu ti sia ripresa in un paio di giorni.»
 
Aoko: «Grazie…» sorrise. «Anche se la faccenda legata al fermaglio non ti riguarda davvero!»
 
Kaito: «La prossima volta che sarà invitata, Aoko non avrà nessuno ad accompagnarla! Ah-Ah-Ah-Ah-Ah🎵» intonò canzonandola. 
 
Aoko: «Insomma, Kaito!!» gli tirò un calcio che lui schivò prontamente. 
 
Kaito: «Non è ancora abbastanza!! Bleah!!» le fece la linguaccia. 
 
Aoko: «Aaappena Aoko ti prendeee!!» fece per tirargli un pugno, ma videro che un segretario scolastico si stava avvicinando a loro e corsero via prima che potessero essere ripresi. 
 
Kaito: «Ma cose…» rise. «Non ci si può nemmeno sfogare!»
 
Aoko: «Ovviamente non dovremmo farlo a scuola! Ma Aoko non si è mica resa conto di tutto ciò che è successo…» camminò dispiaciuta. 
 
Hakuba: «Non ci faranno niente, non vi preoccupate, poi ci parlerò io.» annuì. «Piuttosto… il fermaglio, Aoko-san. Come te l'ha dato…? Perché indossi qualcosa che ha a che vedere con un ladro?»
 
Aoko: «Aoko ti ha già detto che non ti dirà niente!» gonfiò le guance. «Prendila… come una punizione per averla abbandonata al ballo, ecco!»
 
Hakuba: «Eppure, ero stato perdonato…» la guardò dispiaciuto, ma poi sorrise. «Immagino di aver capito, quindi non ti tartasserò più.»
 
Kaito: (Cheee?? Giusto quando avrei voluto sapere anche io che cavolo se lo mette a fare!! Cioè, le sarà piaciuto… spero… No! Ma che spero?? Non me ne frega niente!!) 
 
Aoko: «Ok, allora tu e Aoko siete d'accordo!!» sorrise contenta.
 
Hakuba: «Diciamo che me lo merito. Ma! Se ti dovesse venire la strana voglia di dirmelo, sai come contattarmi.» si fermò. «La mia tata mi sta aspettando, quindi vi saluto qui.»
 
Kaito: «E meno male! Ciao!» lo salutò con la mano. 
 
Aoko: «Ciao, Hakuba-kun!!» lo salutò con la mano anche lei. 
 
Hakuba: «Kuroba-kun, non cambierai mai… davanti a tutti sei sempre un pagliaccio, poi fai i fatti davanti alle telecamere e agli spettatori.» fece per entrare in macchina. 
 
Aoko: «Infatti…!» esclamò seccata. 
 
Kaito: (Ohi, che vorresti dire??? Lui ha fatto quella battuta perché sa della mia identità, ma tu?!) 
 
Aoko: «Sarebbe ottimo per il circo!» rise tutta felice. 
 
Kaito: «Ma va'!!!» li guardò seccato. 
 
Hakuba: «Esattamente!» rise. «Buon ritorno a casa.» si sedette sul sedile posteriore del mezzo. 
 
Aoko: «Buon ritorno anche a te!!» annuì. 
 
Kaito: «Seh, ciao!» non lo guardò nemmeno in faccia.
 
La macchina si allontanò e Kaito e Aoko si incamminarono verso casa. 
 
Aoko: «Ne, Kaito…» alzò gli occhi verso il cielo. 
 
Kaito: «Cosa, ancora?» rispose scorbutico. 
 
Aoko: «Non pensi che oggi il cielo abbia davvero un bel colore?»
 
Kaito: «Mmh…» lo guardò anche lui. «Effettivamente, nonostante la stagione, è davvero limpido e azzurro!»
 
Aoko: «Già! L'ha notato anche Aoko!» sorrise contenta. 
 
Kaito: «Piuttosto! Che volevi sin dall'inizio?» 
 
Aoko: «Eh? In che senso?» lo guardò stupita. 
 
Kaito: «E me lo chiedi?» rise con una vena che gli pulsava sulla fronte. «A un certo punto mi hai afferrato per un braccio e non mi hai nemmeno fatto andare via come avrei voluto!»
 
Aoko: «Aoko te l'ha spiegato come prima cosa a dire la verità.» si appoggiò l'indice sul mento. 
 
Kaito: «Invece no, Ahoko!» sbottò. «Se non me lo ricordo io, allora ricordamelo!»
 
Aoko: «Aoko ti ha detto che non avevi ancora finito di pulire, ora te lo sei ricordato?» gli fece la linguaccia. 
 
Kaito: «Eeeh?? Ma che c'entra?» strabuzzò gli occhi. «Io intendevo la vera ragione, mica la scusa che hai usato!»
 
Aoko: «Quale scusa? Aoko non stava mica scherzando, ha detto la verità!» ribatté arrabbiata. 
 
Kaito: «Sono sicuro che fosse una scusa o non mi avresti nemmeno detto niente a riguardo! Forza, spara!» la guardò con fare investigativo. 
 
Aoko: «Ma è la verità, insomma!» gonfiò una guancia. «Non c'è modo che Aoko possa inventare una storia quando si parla di te!»
 
Kaito: «Ahahah, lo dici giusto tu?» si mise a ridere. 
 
Aoko gli diede uno scappellotto. 
 
Aoko: «Basta, insomma! Se vuoi credere ad Aoko fallo, se no, smettila di insistere! Tsk!» si voltò seccata. 
 
Kaito: «Heee…» sospirò. (Adesso fa anche l'offesa… ma so bene che vuole parlarmi solo di quella sera, del fermaglio e della mia identità… meglio prevenire che curare, no?) rifletté. (Beh, in realtà sarebbe meglio di no… ma non fa niente, ho preparato un discorso da farle! Non appena lo sentirà, vedrà!) 
 
Aoko: «In ogni caso, domani non dimenticare di venire da noi per i pasti!» ricordò a Kaito. «Certo, sempre ammesso e non concesso che tu non abbia già qualcosa da fare.» disse alterata. 
 
Kaito: «Eeeh? Cosa dovrei avere da fare? Ovvio che verrò! Quindi prepara tante cose buone per me!» aggiunse con impeto di comando. 
 
Aoko: «Sì! Aoko farà del suo meglio!!» annuì tutta contenta. (Con un ottimo pranzo a base di pesce! Così impari a mentire e a trattare male Aoko!)
 
Kaito: «…» la guardò stranito. «Ohi… Quando fai così, mi fai paura, Aoko…»
 
Aoko: «Non dovresti avere paura di una tua amica d'infanzia!» brillò, accecandolo. 
 
Kaito: «Eh… Ho capito che stai macchinando qualcosa…» sospirò. (Ma so anche che saprai come farti perdonare… spero.) 
 
Aoko: «Senti, volevo chiederti una cosa…» disse con lo sguardo un po' pensieroso. 
 
Kaito: «Cosa?» deglutì. (Eccola che arriva!! Ma io sono preparato!!) 
 
Aoko: «Conosci Ladybug e Chat Noir, i protagonisti di Miraculous?» si voltò a guardarlo negli occhi. 
 
Kaito: «Sì, so chi sono, ma solo perché sono famosi. Mica a me interessano certe storielle da mocciosi!» ridacchiò. 
 
Aoko: «N-No, nemmeno ad Aoko, figurati!!» arrossì visibilmente. «Era solo per sapere!»
 
Kaito: «Che pensi, di essere Marinette? E magari io Adrien? Oh, non penserai mica che Hakuba è Luka e Akako è Kagami, vero?!» la guardò perplesso. 
 
Aoko: «Ma che stai dicendo??» scoppiò a ridere. «Meno male che lo conoscevi per sentito dire, eh?»
 
Kaito: «Ma infatti, figurati se so altro! Queste cose le ho sentite da alcuni mocciosi in giro! Pensa per te, piuttosto!» incrociò le braccia dietro la testa. 
 
Aoko: «Aoko te l'ha detto! Se vuoi le credi, se no, fai come vuoi!» rise. «Oggi Kaito è davvero miscredente!»
 
Kaito: «Sei tu che fai la misteriosa!» si fermò. «Siamo a casa! Bye~!» la osservò. 
 
Aoko: «C-Che vuoi?» si fermò anche lei. 
 
Kaito: «Niente, niente! È che pensavo…» sollevò il viso. «Che avevi davvero ragione, oggi il cielo è tinto di una bellissima tonalità di azzurro.»
 
Aoko: «Eh? Ah, sì…!» si voltò a guardarlo nuovamente anche lei. 
 
Kaito: «Chissà se anche Aoko è dello stesso colore…»
 
Aoko avvampò in viso. 
 
Aoko: «C-Come mai questa gentilezza… all'improvviso?» chiese con un filo di voce mentre il cuore le batteva forte. 
 
Kaito: «Eh?» aprì la porta di casa e la guardò nuovamente. «Perché tu mi sai di blu, Aoko. Non è normale? E poi… guarda che colore profondo… credo sia… sì, perfetto.»
 
Aoko: «M-Ma sei sicuro? Cioè… non è che Aoko non ti creda, ma…» arrossì fino alla punta delle orecchie. (Sta praticamente dicendo ad Aoko che è bellissima…!) 
 
Kaito: «Ci manca che non mi credi! Ci vediamo!» si fermò per un attimo. «Anzi, no! Mi rimangio ciò che ho detto, ovviamente è riferito solo al cielo e a nessun altro! Kekeke! Ciaaao~» rincasò. 
 
Aoko: «Ah…! Bakaito!!» vide che aveva appena chiuso la porta. (Aoko avrebbe voluto chiedergli un'ultima cosa… Ma… ormai...)
 
Aoko entrò in casa e si buttò sul letto.
 
Aoko: «Perché Kaito ha detto ad Aoko una cosa del genere per poi rimangiarsela? Cioè, è normale che lo pensi, ma…» si sollevò a sedere. «È stato davvero un peccato che Keiko oggi non ci fosse a causa dell'influenza… magari Aoko potrebbe scriverle e chiedere un consiglio su tutta la faccenda…» sentì lo smartphone vibrare. «Non mi dire che mi ha anticipata…?» lo controllò e vide un'e-mail di Kaito. (Kaito…) abbassò lo sguardo e aprì il testo. 
 
Testo di Kaito: "Prima, sai, ci ho pensato solo a un certo punto, come se un fulmine avesse causato in me una scarica elettrica improvvisa e non potessi fare a meno di dirtelo." 
 
Aoko: «Sì, Aoko l'ha capito…» sospirò e continuò a leggere. 
 
Testo di Kaito: "Aoko non ha bisogno di cose come un colore per essere particolare, visto quant'è bisbetica! :p" 
 
Aoko: «SEI SEMPRE UN IDIOTA, KAITO!!» sbottò per la rabbia prima di continuare a leggere. 
 
Testo di Kaito: "Aoko è una pazza che solo io conosco come nessun altro e questo mi basta. Guarda un po' che privilegio! Kekeke!" 
 
Aoko: «Fa lo scemo, ma sembra sincero… anche se ha detto la cosa più stupida che avrebbe potuto dire…!!! Tuttavia…» guardò fuori dalla finestra. «Vai, Aoko!! Non devi guardarlo in faccia, non c'è! Quindi, approfittane!!» rispose all'e-mail.
 
Testo di Aoko: "Sì, sai che grande privilegio! Piuttosto… quale significato hanno le coccinelle, secondo te?"
 
Restò un attimo a guardare lo schermo. Rilesse mille volte l'email alla velocità della luce e poi inviò il messaggio. 
 
Aoko: «Male che vada, farà qualche altra battuta stupida delle sue…» sospirò, ma vide che il ragazzo aveva risposto seduta stante. «Aoko…» deglutì e lo aprì. 
 
Testo di Kaito: "Eh? Che domande! Ovviamente, le coccinelle portano fortuna anche per il sottoscritto! Pensi che possa trovare dei significati alternativi a quelli degli altri, quando si tratta di qualcosa che sanno tutti??" 
 
Aoko: «Aoko lo immaginava...» abbassò lo sguardo mentre si stringeva una mano sul petto. «Mah, sarà che oggi è più strano del solito, questo scemo!!» il volto rattristato della ragazza si trasformò in un sorriso di cuore. (Anche se le rispondi male e sei uno scorbutico di prima classe, Aoko continua a sentire il suo cuore battere più forte di prima… come se nella tua e-mail avesse letto ciò che si voleva sentir dire…) 
 
Testo di Aoko: "Stupido Kaito…!! (*`へ´*)" 
 
Kaito: «Ma sentila! Come se volesse sentirsi dire che in realtà so bene che l'amore non lo troverà presto perché ce l'ha già…? O qualcosa del genere? Era questo che avrebbe voluto sentirsi dire?» mormorò seduto davanti allo schermo del computer. «Avevo anche l'appuntamento con mamma, ma non si vede nemmeno da lontano! Che razza di giornata sfortunata quella di oggi! Ultimamente è uno schifo di periodo…» si grattò la testa, poi sorrise. (Bah… momentaneamente non posso fare altro, Aoko… abbi pazienza e, quando tutto questo sarà finito, allora quella coccinella diventerà davvero solo un portafortuna, perché ci sarà ben altro a renderti felice.)
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Miriallia