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Autore: Angels4ever    28/03/2020    1 recensioni
Storia scritta per il contest: "Tutti pazzi per i musical! II edizione" indetto da Mari Lace sul forum di EFP"
Dal testo:
"Due famiglie diverse. Due famiglie imparentate.
Passarono l’una accanto all’altra, i loro sguardi si incrociarono.
Lucius Malfoy lanciò uno sguardo disgustato alla bambina tutta risolini e fossette.
Narcissa si accarezzò il ventre, fissando con durezza la sorella.
Nella mente di Andromeda vi era un’unica consapevolezza: sua sorella, un tempo così amata, non era felice. "
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Tonks, Lucius Malfoy, Ted Tonks | Coppie: Ted/Andromeda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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This is my duty (or not?)
 
 
 
Sentiva le unghie di sua madre conficcarle la pelle, fin quasi a farle uscire il sangue.
Avrebbe voluto urlare, allontanarsi, ma dare a Druella Black una soddisfazione del genere non sarebbe servito a niente.
Inoltre, ne aveva paura. Lei, che si fingeva coraggiosa, temeva la sua stessa madre, la sua stessa genitrice.
Non era come Narcissa. Né come Bellatrix.
E anche se finalmente aveva raggiunto la maggiore età, il nome “Black” pesava maggiormente sul suo capo.
Lei che era l’erede di un impero, secondo suo padre.
Lei che invece desiderava solo volar via.
Druella strinse ancor di più la presa sulla sua spalla, come se fosse possibile.
Le sorrise, rendendola un pezzo di ghiaccio: lì ferma a fissare la loro immagine riflessa nell’enorme specchio della sua camera, dopo ore passate a rendersi perfetta per una serata imperfetta. Che ossimoro assurdo.
<< Lui ha scelto te. >> le sussurrò in un orecchio, facendola rabbrividire. << Non puoi sfuggire ai tuoi doveri. Sii una brava figlia, sii una brava moglie. >>
Andromeda strinse i pugni, continuando a guardare il suo riflesso, riconoscendosi a stento: chi era lei, così impomatata? Chi era lei, con quell’abito lungo e nero? Chi era lei, con quel diadema sul capo?
Un unico reale pensiero le attraversò la mente: Ted.
 
Lucius Malfoy, che l’aveva chiesta in sposa, in quel momento non sembrava il ragazzo viziato e pieno di sé che aveva conosciuto ad Hogwarts.
Era vestito di tutto punto.
Le sorrideva dolcemente e non c’era né malizia né cattiveria nel suo sguardo.
Andromeda, dal canto suo, non sapeva cosa pensare. Davanti a sé le si era presentato il prototipo del bravo ragazzo.
Rabbrividì, ma non per il freddo dell’aria aperta.
Paura.
Di lui? Di ciò che sarebbe potuto diventare? Di essere una Malfoy? Sentiva che non era quello il suo destino. Lo sentiva fin sotto le ossa.
Ma non poteva rifiutarsi.
 
Una mano morbida, troppo femminile per essere di un giovane uomo, era adagiata sul fianco di lei. L’altra stringeva la sua.
Ondeggiavano ballando un valzer come se fossero nati solo per quello. I loro corpi erano in perfetta sincronia. L’oscurità dei lunghi capelli di lei era in contrasto con i capelli biondo platino di lui, eccessivamente lunghi.
Tutti li fissavano, la coppia d’oro che in estate si sarebbe sposata dopo l’ultimo anno di scuola. Così perfetta.
C’era qualcosa nei lineamenti delicati di Lucius che attraevano Andromeda. Nelle sue carezze. Nei suoi baciamano.
Ogni brivido era uno sfavillio di emozione.
Ted.
Ogni tanto il suo ricordo tornava prepotente: perché crogiolarsi in pensieri rivolti ad un amore impossibile? Lui non era adatto a lei. La sua famiglia non l’avrebbe mai permesso.
Lucius invece le stava aprendo le porte verso la libertà. Poteva allontanarsi dai suoi genitori in una enorme villa con un giardino. E figli. E cani. Senza doversi preoccupare di nulla.
<< Ricordi cosa ti ho sempre detto, figlia mia? >> i sussurri di sua madre, pacati e tenebrosi come quelli di un fantasma, le risuonarono nella mente, nelle orecchie, fino a scendere lungo tutto il resto del corpo.
<< Le persone che ami ti cambieranno. Le cose che hai imparato ti guideranno. >>
Non aveva mai capito appieno quella frase. Né forse l’avrebbe mai compresa del tutto.
Lanciò uno sguardo a sua sorella Narcissa, che la fissava con sguardo fermo, perfettamente controllata. Una regina di ghiaccio.
Forse lei quella lezione la stava imparando proprio in quell’istante, mutando in una donna di pietra.
Andromeda riconobbe all’istante il sentimento che baluginava nel suo cuore. Gelosia.
Desiderava essere al suo posto. Voleva essere lei una Malfoy. Voleva essere lei quella libera. E invece era toccato ad un’altra.
La vide stringere i pugni, le labbra chiuse in una linea sottile.
Girò sui tacchi e si allontanò, i lunghi capelli biondi svolazzanti.
 
<< Quanti figli vorresti? >> domandò Lucius ad Andromeda, mentre erano distesi sotto una quercia.
<< Non lo so… almeno tre o quattro! Voglio una famiglia numerosa! >>
Risero insieme, giovani e spensierati.
Lui le accarezzò i capelli, dolcemente ma con una possessione strana, tipica di chi ha sempre avuto tutto dalla vita.
Le lasciò un bacio casto sulle labbra: breve ed inaspettato.
Non dissero niente.
Lucius forse era emozionato.
Andromeda si sentiva solo… strana.
Non aveva provato niente.
Come se quello non fosse il suo posto.
 
<< Non dovresti essere qui. >> Andromeda si guardò intorno, spaventata. Potevano vederli.
<< Vuoi davvero sposarlo? Dromeda… è di Malfoy che stiamo parlando. >>
<< Ted… tu non capisci. Io devo sposarlo. >>
Fronte contro fronte.
Le lacrime di lei erano una lama per lui.
La sofferenza di lui era un pugno allo stomaco per lei.
<< Andromeda? >>
Lucius fissava due amanti innamorati abbracciati: non c’era stato nessun bacio. Eppure, a lui era bastato per vedere fuoco, per voler uccidere quel sanguesporco.
Lei era sua.
<< Lucius aspetta, io… >>
Malfoy sfoderò la bacchetta. Era pronto ad un duello con i fiocchi. Ma poi cambiò idea. Ci sono conseguenze che possono far più male.
“Le persone che ami ti cambieranno. Le cose che hai imparato ti guideranno.”
Ogni mezzosangue. Ogni sanguesporco. Lui si sarebbe divertito a tormentarli per il resto della vita, insieme a colui che si faceva chiamare “Il signore Oscuro.”
<< Lo dirò a tuo padre. >> commentò.
Nel suo sguardo, ormai, c’era la cattiveria e la freddezza di un futuro Mangiamorte.
 
 
Anno 1980
 
Le strade di Diagon Alley erano poco affollate, nonostante fosse settembre, ed un nuovo anno ad Hogwarts stesse in procinto di affacciarsi.
Due famiglie diverse girovagavano per quella strada piena di negozi.
La prima era una famiglia felice.
Un uomo, una donna e una bambina buffa di appena quattro anni che correva spensierata davanti ai genitori, i quali non la perdevano di vista.
La piccola creatura era davvero strana: aveva un visino a forma di cuore, un corpo minuto, dei capelli perennemente scompigliati che cambiavano colore ogni cinque minuti.
La seconda famiglia era completamente diversa.
Un uomo alto, forse troppo, era vestito in maniera elegante. Completamente in nero. Teneva la mano delicata e ben curata della moglie sottobraccio: una moglie dai lunghi capelli biondi, con un enorme pancione dove dentro c’era tutta la sua vita.
Camminavano lentamente, senza fretta, pur sapendo che non dovevano essere lì.
Due famiglie diverse. Due famiglie imparentate.
Passarono l’una accanto all’altra, i loro sguardi si incrociarono.
Lucius Malfoy lanciò uno sguardo disgustato alla bambina tutta risolini e fossette.
Narcissa si accarezzò il ventre, fissando con durezza la sorella.
Nella mente di Andromeda vi era un’unica consapevolezza: sua sorella, un tempo così amata, non era felice.
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Inizialmente, per questo contest, dovevo scrivere una ff che fosse una Lucius/Andromeda: per scrivere su qualcuno di alternativo. Ma niente… non ci sono riuscita! Non del tutto.
Spero apprezzerete ugualmente.
A presto!
 
 
 
 
 
  
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