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Autore: Artnifa    29/03/2020    4 recensioni
Questa è una nuova proposta per uno scambio di pensieri reciproci, da qui il titolo "Arma a doppio taglio" se siete interessa(n)ti passate a leggere la spiegazione nell'introduzione.
A dopo!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BOLLE 

Quando ero piccola mi chiedevo spesso perché le case sono tutte uguali. Non parlo solo dell’esterno, che è incredibilmente monotono, ma sopratutto dell’interno. Non capivo come tutti quanti potessero avere più o meno gli stessi gusti, certo cambiano i colori dei cuscini, la trama del divano, le mattonelle del pavimento, ma sono fatte tutte con lo stesso stampino, la moda del momento ma sopratutto la praticità, quella c’è sempre stata e ci sarà sempre.
Invecchiando si vuole avere una vita facile, meglio l’utile del bello, della fantasia, bisogna essere veloci, comodi.
Perché nessuno ha uno scivolo al posto delle scale? Perché nessuno ha delle camere a tema? Perché ogni stanza non può essere su un piano diverso? Magari un po’ storte, non di certo rettangolari. Perché la mia camera non può essere rotonda? Un cerchio perfetto.
Banalmente scrivendo queste domande mi rendo conto della mia età, anni fa non avrei citato queste possibilità, avrei scritto un testo intero parlando di cose incredibili, ma purtroppo sono vittima anch’io dell’invecchiamento.
È triste ammettere di non riuscire ad immaginare come una volta, io che ho sempre tenuto allenato il cervello in questo campo, io che mi sono promessa molto volte di non far diventare i miei pensieri noiosi appunti organizzati, banali, comuni.
Capita a tutti, chi prima, chi dopo, chi più, chi meno, si cresce, si cambia.




Buongiorno,
lo scritto che mi ha colpita di più questa volta è di _Misaki_ in particolare quando dice che nonostante il dolore rifarebbe tutto da capo, mi ci sono ritrovata molto, spero  che dopo averlo letto lo possiate dire anche voi!


"Negli ultimi anni mi sono spesso soffermata a riflettere su ciò che ho perso, sui momenti passati che non torneranno più e sulle persone che ne facevano parte.
Da un lato è vero che il ricordo provoca dolore, soprattutto se le ferite sono fresche. Però se c'è una cosa che ho imparato a suon di schiaffi è che i ricordi sono importanti: ci appartengono e ci definiscono. Quello che intendo è che una memoria, bella o brutta che sia, anche se appartiene al passato fa comunque parte di noi nel presente perché è servita a definrci come persone, ad arricchirci, a insegnarci. Ciò che ci accade non svanisce semplicemente nel nulla, altrimenti saremmo solo fotogrammi immobili senza passato né futuro.
Credo che non dobbiamo essere tristi che alcuni momenti felici siano passati per sempre. Al contrario, dobbiamo essre grati perché abbiamo avuto la possibilità di viverli.
In particolare mi è capitato di perdere una persona a cui tenevo molto. All'inizio è stato atroce sapere che di fatto non esisteva più su questo mondo. Mi prendeva davvero l'angoscia di non poterlo mai più rivedere. Però neanche per un istante ho pensato che avrei preferito dimenticare tutto. Sono sempre stata fortemente convinta che ne era valsa la pena di incontrarlo: sono cresciuta, sono cambiata in meglio, mi sono sentita capita. Pian piano, guardando indietro non mi sono più detta "quei momenti non torneranno più", mi sono detta "se potessi tornare indietro nel tempo rifarei comunque tutto quello che ho fatto, lo incontrerei di nuovo anche se sapessi già che devo perderlo perché ne è valsa la pena".
Quindi credo che l'angoscia sia inevitabile nei momenti più bui, ma tutto passa e a volte è meglio soffrire per un po' ma tenerseli stretti nella memoria quei ricordi per poi, in un futuro, riuscire a sorridere guardando indietro."


Buona scrittura

  
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