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Autore: Blue_Wander    30/03/2020    3 recensioni
"Ti odio così tanto che non vedo l'ora di vedere il giorno in cui ti rovinerai con le tue stesse mani. E ti strapperò quei meravigliosi occhi. [...] La vita vera non è come nelle favole. I principi non si innamorano delle fanciulle del popolo, non rinunciano alla loro vita agiata per una donna, non si fanno mettere i piedi in testa da qualcuno solo perché nei suoi occhi è riflesso il bene più puro o il male più oscuro. [...] Però, mia mortale nemica, non c'è cosa peggiore di conoscere i sentimenti di una persona e non poter farci nulla comunque."
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una trappola che puzza di bagnato

 

Tra le ragazze quasi interamente svestite, due in particolare erano piegate sulle ginocchia. Un collare scuro attaccato ad una catena spessa di metallo le costringeva a stare ai piedi del trono dove sedeva un uomo mostruoso dalla bassa statura. Gli abiti che portava erano molto più larghi rispetto al suo corpo asciutto e sul naso appuntito erano appoggiati degli occhiali dalle lenti spesse e larghe dalla forma triangolare. Sembrava davvero felice di avere tutte quelle attenzioni su di se e pareva che, più che per piacere, si circondasse di ricchezze solo per farsi invidiare. Eppure nessuna delle due giovani al suo cospetto riusciva a capire da chi.

-Vostra altezza.- una delle guardie appena entrata si genuflesse e abbassò il capo. -Gli altri prigionieri sono fuggiti come da lei previsto e si sono divisi in diverse zone della città.

-Molto bene.- Lapislazzuli si girò da un lato, appoggiando le ginocchia su un bracciolo e il gomito sull'altro. -Torneranno a prendere le mie due schiave.- guardò le due ragazze sul pavimento. -Com'è facile trattare con i mocciosi.- si portò un dito al mento, riguardando un'altra volta la guardia. -Sei stato molto fedele, credo dovrei promuoverti.

Il soldato alzò lo sguardo, sorridendo leggermente. -Ma no, vostra altezza, ho solo fatto il mio lavoro.

Lapislazzuli lo fermò, continuando il suo precedente discorso, alzandosi dal trono e facendo apparire la propria lancia, estraendola da una cascata apparsa dal nulla. Gli si avvicinò camminando lentamente. -Vedi, questo mondo è corrotto e pieno di cose terribili. Data la tua lealtà e il tuo senso del dovere meriti una promozione.- posizionò la lama della lancia verso il collo scoperto della guardia che teneva l'elmo tra le mani, mentre l'arma veniva appoggiata sulla spalla del suo sottoposto. -Da semplice soldato io ti proclamo angelo dell'acqua.- con uno scatto il mostro tagliò la gola del povero ragazzo che non emise neanche un suono. Gli schizzi di sangue sporcarono anche il viso di Veral, mentre Lapislazzuli riusciva a coprire Seyun. Si girò verso le ragazze sedute sul divano alla sua sinistra. -Pulite questo casino. Io penserò a pulire la nostra giovane ospite.

 

La stanza da letto del vecchio re doveva essere bellissima. Veral poté notare i dettagli dorati ricamati sulle coperte rosse, bagnate come il resto della camera ed entrambi i cuscini. I mobili erano rovinati e in disordine e la porta che affacciava sul bagno privato era aperta. La giovane si guardò meglio in giro e scrutò, nascosti nell'ombra, dei giovani ragazzi a torso nudo incatenati alle pareti. I capelli di tutti erano lunghi e disordinati, emanavano un cattivo odore e alcuni di loro mostravano delle cicatrici. Invece, tutti, portavano un pendente con lo stemma della città. Erano i superstiti delle guardie del vecchio re. Veral spalancò gli occhi e li contò velocemente. Sei. Sei, come le ragazze sedute sui divani attorno al trono. E Lapislazzuli le aveva chiamate concubine, il letto era sfatto e bagnato. Quelle giovani erano le fidanzate dei soldati del padre di Yoongi e quel mostro dalle sembianze umane li costringeva a guardare mentre lui si prendeva con la forza ciò che, una volta, apparteneva a loro.

-Ti avrei fatto molto di più di quello che ho intenzione di farti.- la castana deglutì alle parole del demone. -Ma non avrei nessun motivo per farlo. Se solo quell'inutile principe non fosse così...forte...sarebbe qui a vederti urlare e implorare di salvarti. E la cosa più bella sarebbe vedere lui invidiarmi e desiderarti almeno quanto tu desideri lui.

Veral non si spaventò e resse il suo sguardo. Aveva capito che quelle creature sapessero molto riguardo lei e non se lo spiegava, ma sapeva che il suo principe non ricambiava i suoi sentimenti e a lei, per il momento, andava bene così. Sapeva che Jungkook aveva ben altre priorità e non poteva perdere il suo tempo per lei; senza contare che il giovane aveva rifiutato le principesse che gli erano state presentate visto che non gli importava maritarsi. Secondo lui non c'era nessuna fretta dato che i suoi genitori erano ancora in vita e in salute. Ma non era solo questo: Jungkook era un animo nobile e sensibile e si era comportato con lei in maniera impeccabile nonostante non provasse niente nei suoi confronti. Veral si era accorta di tutto questo; riusciva a percepirlo perché lei amava davvero il futuro sovrano della sua città e lo conosceva bene nonostante lui non potesse essere dello stesso avviso.

-Non dici niente?- le chiese. -Non ti manca? Non vuoi essere salvata? Non hai paura?

-No.- rispose lei, mantenendo il suo sguardo e ricevendo uno schiaffo bagnato in risposta.

-Hai paura?!- alzò leggermente il tono, mentre Veral rimase impassibile.

-No.- ripeté. Venne di nuovo presa a schiaffi, più volte e più forte, ma non smise di guardarlo negli occhi. Sapeva che non poteva ucciderla: lei era l'esca.

Una voce che non aveva mai sentito si infilò tra le sue orecchie sporche del sangue della guardia che Lapislazzuli aveva ucciso poco prima. -Smettila. Non è con lei che dovresti prendertela.

-Sta zitto!- ordino ad uno dei ragazzi incatenati, smettendo però di colpire la giovane. -Che c'è? Sei invidioso?!- chiese con tono folle, continuando a muovere gli occhi da lui, nascosto dall'ombra, e Veral, esposta alla luce del tramonto riflessa sul pavimento dalla finestra.

Il ragazzo scosse la testa. -No.- lo guardò. -A nessuno importa di lei, nessuno la vuole picchiare, nessuno è invidioso di te al momento.

-Come osi?- esclamò, tirandogli un calcio. -Vuoi che ti porti la tua Saneu? Vuoi che la porti qui, eh?- ripeté sempre più in collera. -Così saresti invidioso di me?

-Ma non puoi, vero?- rispose il ragazzo, rimanendo tranquillo. -Oggi ti sei già servito di lei e se lo facessi una seconda volta morirebbe all'instante. E tu non vuoi questo, mi sbaglio?

Lapislazzuli emise un urletto frustrato ed uscì dalla camera, lasciando Veral sul pavimento ancora sporca del sangue ormai secco del soldato morto.

-Sei ferita?- chiese lo stesso ragazzo, mentre gli altri stavano con il volto basso e fingevano di non aver mai assistito alla scena.

La giovane scosse la testa. -Il dolore è passato.

-Perdona i miei compagni. Lapislazzuli ha...usato tutte loro oggi. Sono distrutti...- spiegò, indicandole di avvicinarsi a lui e lei obbedì, notando che tutti i ragazzi erano trattenuti dal loro busto. Non sarebbero stati in grado di liberarsi anche se avevano braccia e gambe libere perché quelle catene e quel pesante metallo che circondava loro il corpo erano intrisi di magia. Una magia potente che derivava dall'acqua. Veral si posizionò davanti a lui e gli fece continuare il discorso. -Lui prende la sua energia dall'invidia degli altri. In più se l'invidia coinvolge l'amore e scatena un turbine di negatività, la sua forza aumenta a dismisura e l'acqua che gli scorre in corpo come sangue, diventa sempre più veloce.

-È un mostro...- gli disse, senza fiato.

-Sono Lahab, il generale delle truppe di Ignogan. Ho sentito dire che sei un'amica di Yoongi.

Veral annuì, anche se non era troppo certa di quello a cui stava acconsentendo. -Ma non lo disprezzate?

Lahab scosse la testa. -È stato lui a salvare la mia fidanzata, Saneu.- le spiegò, per poi sentire uno degli altri ragazzi emettere un suono divertito e nient altro.

-Non lo sapevo...ma potevo immaginarlo. Anche se si è dimostrato duro si vede che è buono.- la giovane sorrise e Lahab ricambiò a sua volta. -Ma allora come è finita qui?

Il ragazzo dai capelli rossi perse il suo sorriso e abbassò lo sguardo. -Non lo so.- sospirò, per poi riguardarla negli occhi. -Una volta è stata lei a portarci da mangiare e mi ha detto che sarebbe morta se solo non ci fosse stato il principe...voglio dire...Re Yoongi. Mi ha fatto promettere di credere sempre nella bontà dei nativi di Ignogan e nel suo legittimo sovrano.

-Rimani vivo per lei.- Veral gli poggiò le mani sulle spalle. -Il principe Jungkook verrà presto ad uccidere Lapislazzuli e vi ridarà la libertà. Yoongi prenderà il suo posto come re e tutto sarà finito.

-Mi piacerebbe credere alla tua bugia.- le rispose. -Ma il tuo bel principe non ce la farà. Al contrario, più sarà preoccupato e geloso e maggiore sarà la possibilità che perda.

Veral scosse le spalle. -Ma no...

Lahab la interruppe. -Fidati, ci ho provato moltissime volte. Tutti noi ci abbiamo provato e guarda com'è finita.

-Se solo mi facessi spiegare...

Ma il ragazzo la fermò di nuovo. -Credi che io non voglia la libertà? Te lo dico perché è impossibile.

-Lo so ho capito.- lo guardò negli occhi. -Ma Jungkook non è innamorato di me.- chiarì, facendogli dilatare le pupille e alzare le sopracciglia dallo stupore.

-M-ma prima Lapislazzuli ha detto che...

Quella volta fu lei a interromperlo. -Evidentemente non lo sa e non dovrà saperlo.- chiarì. -Ora ascoltami bene.

 

Namjoon svegliò Seokjin appena il sole aveva cominciato a sorgere. Avevano dormito in un edificio che sembrava abbandonato da moltissimo tempo, ma il generale dai capelli dorati aveva spiegato al maggiore che quando era piccolo lo usava con alcuni suoi amici per giocare e che, quindi, ne conosceva ogni nascondiglio.

-Non ti è sembrato strano che Lapislazzuli non abbia ordinato alle sue guardie di inseguirci?- chiese Jin, mentre l'altro gli intimava di prendere la sua falce.

-Certo che è strano.- cominciò Namjoon. -Per questo ora ti insegnerò almeno a difenderti.

Il moro annuì. Non sapeva molto su come si combatteva, non aveva bisogno di impugnare un'arma, almeno non fino a quel momento. Il minore si posizionò davanti a lui. Seokjin aveva capito che il biondo provava qualcosa per la ragazzina che Jungkook si era portato dietro, ma non sembrava troppo convinto di buttarsi a capofitto nel pericolo solo per salvarla dalle grinfie di Lapislazzuli.

Namjoon sguainò la spada e gliela puntò contro. -Ti colpirò, ma non ti ucciderò.

-Beh, grazie per la concessione, credo.- rise il maggiore, stirando le labbra piene e morbide.

L'altro però rimase serio, impassibile. -Per ora prova semplicemente a schivare i miei attacchi.- gli ordinò, fendendo l'aria ancora abbastanza lontano dal maggiore che, di tutta risposta, si coprì il viso con le mani.

-Non la faccia.- implorò. -Non la faccia, per favore.-

Il generale inarcò un sopracciglio. -Che vuol dire? A Lapislazzuli non importa niente se sei bello o brutto e nemmeno ai suoi squali.

Jin tornò a sorridere. -Questo perché lui è brutto.

Il minore sgranò gli occhi e poi tornò serio, senza far trapelare qualsivoglia emozione. -Continua a schivare gli attacchi.- ripeté, cominciando a muoversi più lentamente e lontano dal viso del maggiore. Inizialmente cercò di colpirlo al fianco e prontamente Seokjin lo parò con la lama della propria arma. -Sei sicuro di non averne mai impugnata una?- gli chiese. -Hai dei buoni riflessi.

Il maggiore annuì, continuando a fermare la spada del generale. -Mio fratello maggiore mi colpiva spesso per giocare e, una volta cresciuto, ha cominciato a farlo anche con le mie sorelline. Essendo lui il più grande tendeva ad essere un po' cattivo con loro che, invece, erano coccolate dai nostri genitori. Per questo se n'è andato...

Schivò l'ultimo attacco di Namjoon che però si muoveva più lentamente rispetto a com'era stato abituato fin da piccolo. -Per quanto tu possa sembrare agile, non ci sto andando troppo forte con te.

Seokjin fece un cenno positivo con il capo. Alla fine lo sapeva che non sarebbe stato così avvantaggiato durante la vera battaglia: non era stupido e anche se non veniva da un mondo che lo aveva preparato alla guerra conosceva bene ciò a cui stava andando incontro. -Tua sorella...- cominciò lui, venendo però subito interrotto dall'altro che gli puntò il vertice della spada appena sotto il mento, ad una manciata di centimetri dal collo.

-Non azzardarti.

Il maggiore alzò le mani al cielo, agitandole leggermente. -No no no aspetta.- prese con due dita la lama del biondo e si allontanò. -Volevo solo chiederti se lei avesse scelto o meno di diventare la guardia del corpo del principe.

Namjoon abbassò la propria arma. -Noi non scegliamo.- ammise, con gli occhi bassi. -Pensavo che tu lo sapessi.

Il moro scosse la testa. -No. In realtà io e le mie sorelle abbiamo scelto di aiutare mia madre e mio padre nella panetteria. Esattamente come mio fratello ha scelto di andarsene.

-Beati voi di Luskin, allora.- sospirò. -I miei genitori si sono trasferiti a Zamek quando Kerasi era molto piccola perché volevano vivere una vita agiata.- non fece in tempo a concludere il discorso: una fenice era entrata nell'edificio.

 

Yoongi era ancora nel letto scomodo di una delle case di quella comunità che aveva accolto lui e sua madre. Tuttavia era sveglio con gli occhi puntati sul plafone sabbioso. Per colpa sua due giovani ragazze innocenti erano finite nei guai e non poteva neanche sapere se fossero ancora vive.

Sbuffò, alzandosi. “Non è il momento di piangersi addosso” si disse, uscendo dall'abitazione e scorgendo subito un ragazzo circa della sua età maneggiare l'ascia che aveva preso dallo scantinato di Runard due giorni prima. -Ehi, che diavolo fai?- chiese, rimanendo abbastanza tranquillo e avvicinandosi, infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni.

Il ragazzo sgranò gli occhi e poggiò immediatamente l'arma sul pavimento. -Maestà mi dispiace...io non volevo...- si inchinò, strizzando gli occhi e implorando perdono.

Yoongi inarcò le sopracciglia. -Alzati, non sono arrabbiato.- lo guardò meglio mentre obbediva: sembrava un bravo ragazzo e il re notò che avevano lo stesso colore di capelli. Il viso del giovane era costellato di lentiggini e i suoi occhi grandi e verdi gli ricordavano quelli di Seyun. “Perché penso a lei in un momento come questo?

-Mio re, ho una richiesta.- lo distrasse dai suoi pensieri il ragazzo davanti a lui. Yoongi gli diede il permesso di continuare. -Portatemi con voi. Io e gli altri ragazzi del villaggio ci alleniamo con le nostre armi tutti i giorni sin da quando eravamo dei bambini. Vi copriremo le spalle e potremo affrontare senza paura tutti i soldati di Lapislazzuli.

Il biondo sembrò pensarci, ma rispose dopo pochi secondi. -In una normale condizione non vorrei nessuno tra i piedi, tuttavia ho perso due ragazze ieri e non ho modo di sapere neanche se sono vive.- sospirò, cercando di rimanere forte e di continuare a guardare negli occhi il suo interlocutore. -Come ti chiami?

-Sikari, signore.

-Bene, contatta i tuoi amici, partiremo appena siamo pronti per farlo.- fece per tornare dentro alla casa modesta che condivideva con la madre, ma si fermò. -Aspetta, Sikari. Come comunicate qui con il resto della città?

Il ragazzo sgranò gli occhi. Gli sembrava strano che non lo sapesse visto che era il re e che era stato via si e no solo una settimana. Ma Yoongi usciva di rado dal palazzo. -In questa zona della città abbiamo uno degli animali più belli del continente maestà. La fenice.

 

I due cavalli avevano cominciato a correre verso il palazzo.

-Hai un piano?- chiese la ragazza dai capelli rossi, scoccando frecce a vista contro le guardie dall'armatura azzurra. Il ragazzo che stava qualche passo dietro di lei rimase in silenzio. -Tsk, dovevo immaginarlo.- riprese la giovane.

Jungkook sfiorò l'elsa della sua spada. Sapeva che gli sarebbe servito un piano che non possedeva, ma avevano già tergiversato abbastanza, a parer suo, per rimanere fermi a pensare. Erano due notti che non chiudeva occhio ed era molto stanco. Mentre Kerasi dormiva lui si era allenato tutto il tempo, non riuscendo a non pensare al gran casino che avevano combinato; aveva ragione Namjoon a dire che non sarebbero dovuti scappare. Non conoscevano il loro nemico ma non lo avevano tenuto in conto e avevano perso Seyun e Veral, le due persone che avrebbero dovuto proteggere più di chiunque altro. Se la prima tra le due fosse sparita sarebbe stato un grosso problema da gestire, senza contare che Veral era desiderata dal nemico come fosse una specie di trofeo anche se al ragazzo non era ben chiaro il motivo. Veral non possedeva nessun tipo di ricchezza e al giovane principe sembrava strano che la considerassero così importante. Aveva pensato, mentre si allenava la notte precedente, alla situazione della ragazza ma non sapeva molto: la sua famiglia era scomparsa quando era piccola ed era stata presa in carico da suo zio, la quale moglie era morta precocemente. Non capiva bene e si sentiva confuso da quella situazione. Sapeva così poco su di lei nonostante facesse parte del suo regno ed era a conoscenza che avesse qualcosa su cui valesse la pena indagare. Era persino riuscita ad attirare l'attenzione del padre di Yoongi.

-Jungkook!- lo chiamò Kerasi, risvegliandolo dai suoi pensieri e indicandogli qualcosa che si muoveva sinuosamente nel cielo. -Una fenice: Namjoon mi ha sempre detto che è usata per scambiare messaggi nella regione del fuoco. Credo che l'abbia mandata Yoongi, non credo che mio fratello ne abbia trovata una in città.- spiegò, porgendo il braccio fasciato da un guanto d'armatura. Il messaggero ci si poggiò e la giovane gli accarezzò le piume rosse e gialle. -Grazie piccolo.

La creatura si fece fare qualche altra coccola e poi cominciò a parlare, girando la piccola testa verso il ragazzo. -Mi manda il legittimo re. Vuole che il principe Jungkook sappia che sta radunando un esercito di giovani provenienti dal villaggio in cui si trova ora. Il re chiede di aspettare un po' prima di assaltare il castello.- poi emise un verso stridulo tipico da volatile.

-Un esercito?-chiese Kerasi, girando lo sguardo verso il giovane. -Noi dobbiamo salvarle subito!

Jungkook rimase in silenzio; non avevano tempo per aspettare il piano di Yoongi, ma se avessero fatto di testa loro sarebbero stati catturati. La verità era che non avrebbe mai dovuto acconsentire al piano di Veral di fuggire. A quel punto non poteva prendere in mano la situazione solo lui, dopotutto era poco più di un ragazzino. Forse sarebbe stato meglio lasciare quel compito a Namjoon: aveva la stoffa del leader, il ragazzo lo aveva sempre saputo. Non poteva dirlo con certezza, ma credeva che il suo volersi prendere la responsabilità di tutti fosse proprio per compiacere nuovamente il proprio generale.

 

  
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