Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Rohhh    31/03/2020    0 recensioni
Ashley ha 21 anni, vive con gli zii da quando ne ha 8 perchè ha perso i genitori in un incidente e lavora nel ristorante dello zio in attesa di trovare la sua strada. la sua vita adesso è tranquilla e lei crede di essere diventata immune ai cambiamenti dopo la tragedia che ha vissuto. Un giorno, però, a casa arriva un nuovo inquilino, Matt, che le dimostrerà che ci si può ancora sconvolgere positivamente per qualcosa che cambia.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao a tutte!

Passo di qui al volo per lasciare il secondo capitolo. Sono riuscita a scrivere nei ritagli di tempo ed è quasi un miracolo!

Grazie sempre a chi segue, a presto, spero.

 

Capitolo 2 - L'INQUILINO DELLA DISCORDIA 

 

Ashley è semisdraiata sul suo letto, guarda il suo ragazzo percorrere ad ampie falcate il perimetro della camera, avanti e indietro, a ritmo costante da almeno venti minuti, come un bisonte imbufalito. 

Deve ammettere che è piuttosto ipnotico e le sta conciliando un sonno bestiale. 

Almeno una cosa positiva c'è, anche se aveva immaginato di trascorrere diversamente il sabato sera.  

Anche la bocca di Thomas si muove costantemente ma lei non sente più alcun suono provenire da essa ad esclusione di un ronzio indistinto. 

Ha smesso di ascoltarlo quando ha ripetuto per la terza volta lo stesso assurdo concetto e cioè che un altro essere umano di sesso maschile, che non fosse lui, non poteva  condividere il suo stesso tetto senza di sicuro voler provare a portarsela a letto. 

"Ma  a te sembra davvero normale?" 

Ashley si riscuote, la bolla di indifferenza in cui si è rinchiusa è scoppiata perché Thomas si è chinato su di lei, e le sta parlando dritto in faccia. Solleva di scatto la testa dal cuscino, frastornata, solo un altro poco e le braccia di Morfeo l'avrebbero accolta amorevolmente. 

Si stropiccia gli occhi, esausta, vorrebbe dirgli che in effetti non sa cosa significhi "normale" perché di normale nella sua vita c'è stato ben poco ma preferisce non impelagarsi in discorsi filosofici e taglia corto. 

"Credo che tu stia esagerando, Tom!" afferma schietta, mentre tenta di reprimere uno sbadiglio e si mette a sedere, sistemandosi il vestito corto sulle cosce. 

Lui non si arrende. 

"Io? Ah, adesso sarei io quello esagerato?" domanda incredulo, allargando le braccia. 

"Hai fatto una scenata assurda di sotto, te ne rendi conto?" ribatte lei, stavolta più seria. 

Non le è per niente piaciuto il modo in cui si è rivolto a suo zio, accusandolo di aver preso una decisione stupida. 

"Quindi tuo zio può decidere di portare in casa uno sconosciuto e quello strano sarei io? E poi non ti ha nemmeno consultato! E a me nessuno ci pensa? " continua, adesso ha assunto l'aria da cane bastonato come un bambino a cui non hanno comprato il giocattolo che voleva. 

Ashley sbuffa, si tira indietro i capelli, portandoli su una spalla, e si massaggia il collo umido. Fa troppo caldo e i vaneggiamenti di Thomas non aiutano di certo. 

" Non vedo come la cosa possa riguardarti, mica devi abitarci tu con lui!" sbotta, infine. 

"No, ma mi dà molto fastidio che debba farlo tu! Sei la mia ragazza, Ashley! O forse per caso non vuoi più stare insieme a me!? " esclama risentito e anche un po ' offeso dal fatto che la sua fidanzata non riesca a cogliere quella ovvietà. 

Ashley sussulta per un attimo e deglutisce. 

Da qualche mese quella domanda le è balenata in testa ogni tanto e non capisce bene perché. Le fa paura, si sente in colpa a provare quella sensazione di dubbio nei confronti della sua relazione più stabile, quella che credeva sarebbe  durata per sempre ma sulla quale non nutre più la certezza di un tempo. 

Lei e Thomas stanno insieme da tre anni, si sono conosciuti quando lei ne aveva 18 e lui quattro di più. 

È stata Katya a farglielo conoscere durante una festa con le sue amiche, Thomas è il figlio di una di loro e sua zia lo adora. 

Continua sempre a ripeterle che è felicissima che siano diventati una coppia e non fa che parlare di loro come destinati a sposarsi e vivere insieme per il resto dei giorni. 

All'inizio ad Ashley faceva piacere sentire quei discorsi ma da un po' non li sopporta più, le mettono addosso un'ansia tremenda. 

Ama Thomas, o almeno è sicura di averlo amato tanto, lui era carino, bravo negli studi, promettente e galante e non si atteggiava da bifolco come altri ragazzi squallidi che le ronzavano intorno. 

Si era innamorata subito di lui, era stato un amore a prima vista. 

Poi col tempo qualcosa si era allentato, il cuore non le batteva più come prima, parlare con lui non era stimolante come una volta e anche fare l'amore non la appagava più. 

Le sembrava che tra loro si stesse creando un solco sempre più profondo che li stava allontanando e il suo comportamento di quella sera ne era un'ennesima dimostrazione. 

A volte si chiedeva se fosse soltanto l'abitudine ormai a tenerli uniti. 

"Ma certo che voglio stare con te! - ribadisce decisa, anche se quelle parole sembrano uscire a fatica e smascherarla - Fammi capire, il problema dunque è solo la tua gelosia! Hai paura che possa tradirti con uno che nemmeno conosciamo? È davvero per questa assurdità che stiamo sprecando la serata? "domanda esasperata, mentre è costretta a mandare un messaggio alla sua amica Ellie per dirle che c'è stato un imprevisto e che non li raggiungeranno. 

Omette di specificare che l'imprevisto è il suo fidanzato in preda a un'evidente crisi isterica da ragazzina incompresa. 

" Beh, se non capisci te la giro in un altro modo. Come reagiresti se fossi io a dover dividere la casa con una strafiga, eh?" chiede, portandosi le mani sui fianchi e sembrando sempre più la caricatura di se stesso. 

Ashley non ci crede, stavolta scoppia a ridere. 

" Cosa? Ma ti senti? Poi mi spieghi in quale parte del discorso mio zio ha accennato al fatto che questo ragazzo sia un figo da paura perché io proprio non lo ricordo!" esclama tra le risate. 

"Beh, con la sfiga che mi ritrovo sarà anche il classico belloccio e intellettuale, scommettiamo?" insiste serio, ma i suoi discorsi e l'espressione buffa sul volto hanno il solo effetto di renderlo poco credibile. 

Ashley ridacchia, poi si porta le mani sul viso cercando di ritrovare un contegno e dare una fine degna a quella sera. 

" Tom, non vorrei contraddirti ma, secondo il tuo balordo ragionamento, un ragazzo bruttino non potrebbe provarci, invece? O forse stai per caso insinuando che uno bello avrebbe più probabilità di sedurmi? Che io ci starei? Perché se è così dovrei essere io quella incazzata adesso! " precisa senza essere davvero arrabbiata. Sa che Thomas è solo nervoso e un pizzico geloso. 

Gli si siede accanto sul letto mentre lui sospira pesantemente e fissa le mattonelle del pavimento. 

" No, scusa, non volevo intendere quello, è solo che… sono stanco, ho preso la laurea in tempi record, vorrei trovare un lavoro per poter essere indipendente e portarti con me e invece ancora niente e poi… arriva uno qualunque e vivrà nella tua stessa casa." spiega con sincerità, la sua voce carica di ansia ed Ashley all'inizio rabbrividisce. 

Thomas le confida da un po' il desiderio di trovare presto un lavoro e andare a convivere ma la verità è che l'idea non la fa felice per niente. 

Ha solo 21 anni, deve ancora capire cosa vuole fare nella vita e non se la sente di infilarsi già nel ruolo di compagna perfetta, che aspetta il ritorno del proprio uomo con la cena pronta e una torta in forno. 

Non vuole quello per lei, ha bisogno di tempo  ma questo lui non lo capisce e più passano i mesi più le differenze tra loro vengono a galla. 

Ed Ashley non è più sicura di niente, a questo punto. 

Nonostante tutto vedere il suo ragazzo così preoccupato la intenerisce. 

Si sporge verso di lui e gli circonda le spalle con un braccio mentre con l'altra mano gli carezza una guancia. 

"Ehi, vuoi calmarti ora? - sussurra dolcemente al suo orecchio - non è una convivenza, non divideremo il letto e probabilmente ci incroceremo pochissimo a casa. A me non importa  proprio un accidente, è per questo che sono così tranquilla" cerca di calmarlo e stavolta pare riuscirci perché Thomas si volta e posa i suoi occhi castani sul viso della ragazza e i suoi lineamenti si addolciscono. 

Ashley ne approfitta, gli accarezza il collo col dorso della mano per poi poggiarci sopra le labbra e depositarvi una serie di baci languidi. 

Sente i suoi muscoli rilassarsi pian piano e le sue spalle abbassarsi mollemente. 

Ci è riuscita, forse adesso finalmente possono dedicarsi ad altro. 

"Ora che ne dici se pensiamo un po' a noi e ci rilassiamo? I miei zii torneranno tardi a casa…" mormora, lasciando intuire i suoi piani. 

Thomas dimentica in fretta la discussione, si volta verso Ashley e intercetta la sua bocca, la unisce con la sua in un bacio profondo, lei lo lascia fare, intreccia le dita fra i suoi capelli folti e scuri e scivola sul letto sotto il peso del ragazzo. 

La mano di Tom si insinua delicata sotto il suo vestito corto, mentre continuano a scambiarsi baci. 

Il sesso funziona sempre in questi casi. 

Non è proprio come avrebbe voluto ma se lo fa andare bene. Come succede spesso ormai. 

Da tempo tra loro è tutto meccanico, scontato. Non sente la passione dei primi tempi, sembra che il loro fuoco si sia consumato troppo rapidamente e ora bruci di una fiamma quasi morta. 

Spesso finge con lui, e il peggio è che Thomas neanche se ne accorge. 

Lei vuole fare l'amore, parte sempre con tanta voglia e desiderio ma si ritrova molte volte con un finale insipido. 

Non capisce cosa stia cambiando ma qualcosa non è più come prima. 

Nel frattempo sta già finendo quasi tutto, lui spinge sopra di lei, sente il suo corpo caldo contro la pelle, la bacia, è un amante dolce com'è sempre stato e le piace ma di un piacere moderato, non sa come descriverlo ma quello che sa è che non dovrebbe essere la normalita e non era così un tempo. 

Forse non è Thomas, forse il problema è lei.

È lei che è cambiata, irrimediabilmente. 

Si scambiano un ultimo bacio, poi si separano, rimangono abbracciati per un po', Ashley abbassa la testa e socchiude gli occhi così che lui non possa guardarci dentro e scoprire la sua amara verità. 

 

"Così arriva oggi il vostro ospite?" domanda Ellie, i capelli castano dorati tenuti fermi da una coda alta disordinata e il viso concentrato, chino sulla mano di Ashley mentre le stende dello smalto color amarena. 

"Già" risponde la rossa. 

"Thomas ha fatto altre storie?" continua Ellie, al corrente di tutto. 

"Credo abbia ripreso l'argomento almeno venti volte negli ultimi giorni. - chiarisce Ashley con tono annoiato, a dimostrazione del fatto che ha oltrepassato la soglia di sopportazione - sai, sembra uno di quei giocattoli a molla, basta dargli la carica ed è pronto a ripetere la stessa cantilena " biascica rassegnata ed Ellie ridacchia, passa uno strato di smalto trasparente, poi solleva un attimo il viso per guardare quello dell'amica, persa a osservare il suo lavoro. 

" E tra di voi come va? "chiede, esitando solo un po'. 

Ashley è la sua migliore amica e sa tutto di lei. Era presente il giorno della morte dei suoi genitori, Ashley era a casa sua quel giorno e ricorda ancora quel momento terribile, le lacrime, le urla. Era una bambina e ne rimase ugualmente sconvolta anche se la cosa non la riguardava personalmente. 

Quella vicenda segnò anche lei  e finì per rafforzare il legame con Ashley. 

"Come vuoi che vada, come al solito" mormora appena Ashley senza sollevare lo sguardo spento. 

Ellie non ha bisogno di altre spiegazioni, conosce a memoria i turbamenti della ragazza seduta di fronte a lei. 

Segue un minuto di silenzio poi non riesce a trattenersi, molla la sua mano e la fissa dritta negli occhi. 

"Beh, sai come la penso! - esclama seria, incrociando le braccia ma ottenendo da Ashley solo uno sguardo di sufficienza - Andiamo, tesoro! Hai solo 21 anni e guarda come sei ridotta! Tu meriti di meglio! Ma non perché Thomas sia un cattivo ragazzo…semplicemente non è più quello giusto per te! " cerca di scuoterla, parlandole più schiettamente possibile. 

" Non è facile, Ellie! Per mia zia sarebbe un dispiacere e poi… pensavo che finalmente nella mia vita ci fosse qualcosa di stabile, qualcosa che potesse durare, rimanere sempre uguale nel tempo!" le confida e la sua amica sospira. 

Sa che dopo tutto quello a cui è andata incontro Ashley vorrebbe solo un po' di serenità, vorrebbe che per una volta ci fosse un punto fermo nella sua vita e lei la comprende ma è convinta che la sua felicità non debba essere  il prezzo da pagare e che se qualcosa non funziona più bisogna prenderne atto e andare avanti. 

"Senti, io ti capisco, davvero- ricomincia con tono amorevole mentre chiude lo smalto e le prende una mano - ma non tutti i cambiamenti vengono per nuocere" le sorride con i suoi occhi luminosi, così celesti da sembrare trasparenti. 

Ashley non può che ricambiare, le parole dell'amica le infondono speranza ma è lei a dover trovare il coraggio necessario. 

"Grazie, Ellie - sussurra, poi guarda l'orologio - sono quasi le 9, si è fatto tardi, è meglio che vada, di sicuro a casa c'è un bel da fare e Katya avrà bisogno di aiuto." spiega mentre scuote velocemente le mani per far asciugare lo smalto e si alza dalla sedia. 

"Come mai Thomas non ha voluto assistere di persona all'arrivo del suo nemico? Pensavo che ci tenesse a marcare il territorio e mettere subito in chiaro chi fosse il maschio Alfa" sghignazza la sua amica e anche Ashley finisce per ridere. 

" Oggi aveva un impegno importante con suo padre fuori città ma fidati che domani me lo vedrò spuntare al ristorante. Io e il nuovo arrivato abbiamo il turno insieme, devo spiegargli un paio di cose e lui vorrà fare la guardia" dice svogliata, sbuffando già al pensiero. 

"Buona fortuna" le augura Ellie, prima di darle un bacio sulla guancia e accompagnarla alla porta. 

Ne avrà davvero bisogno. 

 

Ashley apre la porta di casa, c'è un piacevole silenzio e un buon profumo che proviene dalla cucina. 

Suo zio è al ristorante a lavorare ma Katya deve essere rimasta per accogliere il nuovo inquilino. 

"Sono tornata!" fa sapere, alzando di poco la voce all'ingresso per poi avviarsi verso la cucina. 

Katya è ai fornelli da sola. 

"Ciao cara" la saluta, continuando a mescolare. 

"Matt è già arrivato? Si è sistemato in mansarda?" chiede mentre ruba una patatina fritta da un piatto sul tavolo. 

"Si, è di sopra a disfare i bagagli! Anzi, che sbadata! Ho dimenticato  di portargli le lenzuola pulite!" esclama poi, mollando la pentola sul fuoco e accingendosi a correre verso il divano. 

Ashley la ferma "Lascia stare, faccio io! Sarai stanca e poi ne approfitto per presentarmi!" propone e Katya accetta. 

Così prende le lenzuola e si avvia verso la scala che porta alla mansarda. 

È una scaletta di legno piccola e stretta, i gradini scricchiolano a ogni passo e solo in questi giorni ha avuto modo di accorgersene. 

Non saliva mai lassù, lo ricordava come un posto buio, polveroso e pieno di vecchi oggetti in disuso. Non le piaceva un granché. 

In quei giorni ha dovuto ricredersi. 

Ha aiutato a sgomberarla perché suo zio sistemasse il letto e qualche mobile riciclato ma in ottime condizioni per Matt e il risultato non è stato niente male. 

L'ambiente ripulito e messo a nuovo è ampio e accogliente, il tetto un po' a spiovente con le classiche travi di legno da quel tocco di rustico che non guasta e il balcone, che si affaccia sulla strada, offre anche una visuale del mare che lei non ricordava.

Quasi quasi invidia il nuovo inquilino. 

Si è pentita di non aver scoperto prima quell'angolino così carino altrimenti se lo sarebbe di sicuro accaparrato lei. 

Sale l'ultimo gradino, poi bussa alla porta chiusa. 

"Avanti" fa una lontana voce maschile dall'interno. 

Ashley apre cautamente ma non vede nessuno nell'immediato, poi si accorge che la tenda del balcone svolazza e presto una mano la sposta e ne viene fuori un ragazzo alto. 

Il ragazzo si avvicina, poi la scorge e il suo viso cambia espressione e si fa stupito. 

"Ciao, io sono Ashley - lo anticipa lei, mentre lui si fa più vicino e può vedere meglio i suoi lineamenti. - mia zia mi ha detto di portarti queste" continua, poggiando le lenzuola su una poltroncina. 

"Grazie, sei stata molto gentile ma non avresti dovuto, sarei sceso io, non voglio darvi più disturbo di così " - si scusa lui, sembra cortese e molto educato - comunque, io sono Matt, piacere di conoscerti ! So chi sei, tuo zio ha parlato tanto di te! " aggiunge mentre si avvicina e le porge la mano. 

Ashley gliela stringe, adesso può osservarlo da vicino e già le pare di sentire la vocina fastidiosa del suo ragazzo che ripete come una lagna 'hai visto, avevo ragione io!' 

Matt è bello, non può negarlo. 

Ha gli occhi di un azzurro particolare e il loro taglio aguzzo conferisce al suo sguardo un'intensità tale da spingerti a fissarlo per poi rimanerne affascinata. 

Chissà quante ragazze sono rimaste fulminate solo da una sua occhiata! 

 Il viso è regolare, il naso dritto e dei capelli biondi piuttosto lunghi gli incorniciano l'ovale, scendendo poi morbidamente sulla nuca. 

"Nessun disturbo, figurati!- si premura di rassicurarlo lei mentre butta un'occhiata ai bagagli in giro ancora da disfare. - avrai parecchio da fare, qui!" commenta poi, indicandoli. 

Lui sorride e riesce ad essere ancora più bello. 

"Già, farò nottata mi sa." esclama guardandosi intorno. 

"Domani inizi al ristorante, sei in turno con me. Tranquillo, una volta che ci hai preso il ritmo e diventi immune ai clienti rompipalle è tutto più semplice - lo rassicura - spero che ti troverai bene, qua" 

"Certo, e poi qui già mi piace. C'è una bella vista da lì" dice mentre si dirige verso il balcone. 

Ashley lo segue, si affaccia con lui, guarda la strada di sotto e poi più in alto, verso il mare, che in quel momento è nero ed illuminato solo dai riflessi di una stupenda luna piena. 

"Piace tanto anche a me!" replica, sollevando lo sguardo e incrociando il suo. 

Lui le sorride, poi prende una sigaretta e la accende. 

"Tranquilla, fumo solo rigorosamente fuori casa" precisa per evitare di sembrare già un inquilino molesto.

Lei annuisce un po' distratta, Matt la osserva mentre  guarda ancora verso il mare e sembra essersi fatta pensierosa. 

Il vento serale le fa ondeggiare il vestito leggero che indossa, le spalle scoperte protese in avanti sulla ringhiera, la schiena sinuosa e i capelli rossi sparpagliati sul volto. 

"Senti Ashley, mi dispiace per essere arrivato all'improvviso. Spero di non darti troppo fastidio, ti prometto di essere silenzioso e di interferire il meno possibile con le tue abitudini. Tuo zio è stato così gentile con me, è una persona favolosa" dice piano, la sua voce è calda, piacevole e le trasmette subito serenità. 

"Lo so, lui è fatto così. Comunque non preoccuparti, sono sicura che non ci saranno problemi. E poi io sono  abituata alle novità -, sorride un po' amaramente e Matt se ne accorge, sta per parlare ma lei lo precede - mi dispiace per tuo padre- dice soltanto, sfiorandogli una spalla con la mano delicatamente - io so cosa si prova" aggiunge, allontanandosi dalla ringhiera per poi appoggiarci la schiena contro e guardarlo con gli occhi carichi di un dolore che per lui è ancora troppo fresco. 

Matt butta fuori una nuvola di fumo che si dissolve presto, gli occhi gli si velano di tristezza. 

"Grazie…"  mormora, quella carezza così spontanea e vagamente tenera gli ha riscaldato il cuore per un attimo e sa che è sincera e non le solite parole di circostanza che gli rivolgono da qualche mese a quella parte. 

Conosce la storia di Ashley, era un bambino di 10 anni ai tempi ma ricorda che suo padre andò subito da John per sostenerlo come erano abituati a fare nei momenti difficili. 

Non hanno bisogno di parlare, rimangono in silenzio qualche minuto, assaporando quella tranquillità e l'aria densa di emozioni. 

Matt finisce lentamente la sigaretta, poi vede Ashley sobbalzare e cambiare espressione mentre fruga nella tasca del vestito e tira fuori il cellulare in maniera così agitata che quasi le vola giù dal balcone 

"Cavolo, Thomas, me ne ero completamente dimenticata!" esclama tra sé e se mentre china il viso sullo schermo del telefono. 

Sgrana gli occhi e sbuffa: dodici chiamate e altrettanti messaggi. 

Il tempo trascorso con Matt era stato così piacevole che le era sembrato come se si fosse fermato e il mondo esterno per un attimo non esistesse più. 

Matt la osserva incuriosito. 

"Tutto bene?" domanda poi, sentendola imprecare a bassa voce mentre digita qualcosa al cellulare con le dita che si muovono alla velocità della luce. 

"Ah si, è solo che devo scappare o il mio fidanzato penserà che sono morta… - risponde mentre abbandona il balcone rapidamente. 

'O che sto flirtando di brutto con te' pensa senza proferire parola. 

Già, quella è decisamente l'opzione più plausibile viste le recenti isterie e lei non vuole per nessuna ragione al mondo ripetere quelle esperienze. 

Matt la segue e rientra in camera. 

Che buffa quella ragazza, un momento prima iI suo sguardo era carico di un intensità forte ma pacata al tempo stesso, capace di rendere inutile qualsiasi altra parola, e adesso sembrava un tornado con un attacco di panico. 

Non fa in tempo a spostare la tenda che lei è già sull'uscio dell porta, si sistema velocemente i  capelli lisci con una passata maldestra della mano e gli sorride nervosa.

"Beh, allora buonanotte Matt! Ci vediamo domani!" esclama di fretta per poi sparire giù senza lasciargli il tempo di salutare. 

Sente il fracasso della sua corsa giù per le scale di legno che sembrano volersi spaccare da un momento l'altro e poi la sua voce sempre più lontana al telefono. 

Scuote la testa sorridendo, poi si guarda intorno e sospira. 

Farà di sicuro le ore piccole per mettere a posto. 

Si affaccia un'ultima volta per prendere aria e il suo sguardo si perde nel cielo scuro. 

Pensa a quello che ha lasciato indietro, a sua madre e al fratellino. 

L'ha fatto anche per loro, per non pesare economicamente e inseguire la sua strada senza gravare sulla loro situazione difficile ma separarsi è stata molto dura, soprattutto adesso che manca il suo papà. 

Scaccia via la tristezza, si impegnerà col lavoro, saranno un paio di mesi, giusto il tempo dell’estate, e poi potrà iniziare gli studi, non renderà vani i sacrifici di tutti. 

E lì in fondo non sembra poi così male. 

 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Rohhh