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Autore: la_pazza_di_fantasy    01/04/2020    0 recensioni
Viene organizzato un matrimonio combinato per unire due regni governati da due re che non si sopportano nonostante in passato fossero stati grandi amici.
Il matrimonio riuscirà a ricucire quel legame?
O andrà a finire male come pensano tutti i cittadini dei regni di Xart?
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg | Contesto: Contesto generale/vago
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I due ragazzi, che erano appena stati lasciati da soli, si studiarono. Entrambi sembravano altamente scocciati dalla situazione.

- quanto tempo dobbiamo stare così?- chiese dopo un po’ Ciel sbuffando. Avevano perso un giorno solo per arrivare a Ghoie e lui era ansioso di ritornare ad Avaris.

- non lo so, spero poco- disse la ragazza mettendosi una ciocca nera e riccia dietro l’orecchio.

- anch’io- disse Ciel iniziando a sbattere il piede nervosamente. Non aveva proprio voglia di stare li.

- hai da fare?- gli chiese Morgana curiosa dallo strano comportamento del ragazzo.

- si, cavolo!- disse il ragazzo iniziando a fare avanti e indietro.

- quindi io non valgo niente visto che ti sto facendo perdere tempo- disse la ragazza intenzionata a far arrabbiare il ragazzo.

- certo che no. Ma devo tornare dal mio ragazzo.- disse Ciel sospirando. Sapeva che non si stava comportando nel migliore dei modi nei confronti della ragazza, ma voleva vedere Im.

- sei fidanzato?- chiese curiosa Morgana lasciano da parte il suo astio.

- si, dovevo vedermi con lui ieri ma mi hanno trascinato qui senza che potessi fare niente. Davvero non volevo essere cattivo con te- disse Ciel sospirando ancora.

- capisco. Ma se sei fidanzato perché non sposi lui? Così ci togliamo entrambi questo impiccio- disse la ragazza pensierosa.

- è quello che vorrei fare, ma i miei non mi hanno nemmeno dato il tempo di parlare-

- allora appena esci di qui fallo. Non ho minimamente voglia di sposarmi- disse la ragazza facendo un’espressione che a Ciel ricordò molto quella di Im-

- è quello che farò- disse Ciel sorridendo alla ragazza che ricambiò il sorriso.

 

- tre giorni. Adesso basta- disse Kassim alzandosi di colpo dal letto e prendendo i vestiti che aveva indossato il giorno in cui era partito da Copto e mettendoseli. Non voleva più aspettare. El gli aveva fatto una promessa, ma non l’aveva mantenuta. Il principe del sud aveva creduto che il ragazzo avesse solo avuto un contrattempo, che poi sarebbe arrivato lo stesso. Ma aveva aspettato tre giorni e i suoi sospetti stavano diventando sempre di più realtà e aveva paura.

In meno di un minuto fu pronto e, dopo aver sistemato la camera e averla chiusa a chiave, scese giù in cerca di Sonja. Della donna però non c’era traccia. Kassim sospirò. Non avrebbe aspettato altro tempo.

Prese un foglietto di carta e scrisse tre righe alla donna, sperando che sapesse leggere, e poi lasciò un piccolo sacchetto di monete di Copto sul bancone vicino al foglietto. Erano per di più per il disturbo.

Kassim si guardò un’altra volta attorno prima di uscire definitivamente dall’edificio.

Sarebbe ritornato a Copto a dire alla sorella tutto quello che aveva scoperto, poi appena la pancia si sarebbe fatta più evidente sarebbe andato via anche da li.

Kassim odiava cavalcare, ma l’unica possibilità per lui di andare a sud evitando di camminare era quella di prendersi un cavallo.

E così fece, facendo felice anche chi gli aveva venduto il cavallo visto che gli aveva lasciato qualche monete in più.

Il viaggio fu lungo e stancante, anche perché il ragazzo dovette fermarsi più volte per vomitare o anche solo per rimettere in sesto le gambe che gli facevano davvero male a stare seduto in quella posizione per così tanto tempo.

Arrivò a Copto, dopo due giorni di viaggio, stanchissimo tanto che si aggirò furtivo per i corridoi del palazzo reale per non incontrare i suoi fratelli e potersi riposare tranquillamente. Ma non andò cosi.

- Ehi!- fu la voce di Morgana a far gemere di frustrazione per non essere riuscito a raggiungere la sua camera. Il ragazzo si girò cercando di fare un sorriso alla sorella, che appena lo riconobbe lo strinse in un abbraccio da mozzare il fiato.

- dove cazzo sei stato?- chiese la ragazza quando lo lasciò andare.

- ad indagare sul tuo futuro marito! E modera i termini sei una principessa- disse il ragazzo sorridendole.

- non è servito a niente, ieri sono ritornata da Ghoie dove ci ho parlato- disse la ragazza sospirando.

- ehi! Io ho provato ad avere informazioni utili. So che è un maniaco del controllo, perfettino, donnaiolo e...-

- Kassim basta! Forse abbiamo trovato una soluzione così da non sposarci- disse la ragazza bloccando l’elenco del fratello.

- davvero? Cosa?-

- è una cosa che deve fare lui, spero solo che Narec accetti perché non ho nessuna intenzione di sposare quel ragazzo- disse Morgana incrociando le braccia al petto. - ah puzzi- disse la ragazza storcendo il naso.

- ci credo sono due giorni che sto viaggiando! Stavo andando a farmi un bagno- disse Kassim che aveva bisogno veramente di un bagno caldo.

- okay fatti questo bagno, io intanto vado ad avvisare Alì e Jerome che sei arrivato- disse la ragazza sorridendo. - ah mamma e papà sono incazzati con te-

- ti pareva- borbottò il ragazzo per poi rintanarsi in camera ricordandosi di chiudere bene la porta chiave e portandosi dei vestiti puliti nel suo bagno privato. Quei tre erano capacissimi di entrare nella sua camera nonostante la porta chiusa.

Kassim si rilassò durante il bagno anche perché dalla vasca aveva una vista magnifica di Copto grazie all’enorme vetrata posizionata sopra la vasca.

Non seppe ben dire quanto tempo il ragazzo passò all’interno della vasca, ma quando uscì il buio aveva completamente ricoperto il cielo tanto da non permettergli di vedere Copto.

Per fortuna si era portato i vestiti in bagno altrimenti si sarebbe trovato nudo davanti ai suoi tre fratelli che lo stavano aspettando seduti sul suo letto ovviamente.

Il ragazzo sbuffò appena li vide e Alì fu il primo ad andare ad abbracciarlo.

- non farlo mai più!- disse invece Jerome sorridendogli mentre sorreggeva un fagottino rosa. Kassim era sicuro che il piccolo Charles non era così piccolo e sopratutto il bambino odiava il rosa.

- è..?- cercò di chiedere il ragazzo avvicinandosi a quel fagottino rosa fra le braccia del fratello.

- Ginevra, la mia secondogenita- disse Jafar spostando la coperta per far vedere meglio al fratello la bambina.

- è bellissima- sussurrò Kassim sorridendo alla bambina che ricambiò il suo sorriso.

- a proposito dov’è Hanna?- chiese il ragazzo non vedendo la moglie di suo fratello nella sua camera.

- non vede l’ora di tirarti un pugno anche lei, ma per il momento è con Charlie- disse il ragazzo iniziando a cullare la bambina.

- ah mamma e papà vogliono vederti immediatamente- disse Alì sorridendo incoraggiante al fratello che in quel momento desiderava davvero morire.

 

   
 
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