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Autore: DelilahAndTheUnderdogs    01/04/2020    3 recensioni
!! Attenzione questa fanfiction è stata rivista e migliorata che avevo pubblicato in questo account !!
Maddy Tuckerhalter è una maganò in una famiglia purosangue. Daphne, sua madre, farà di tutto per includerla, senza successo, nel mondo magico: eppure, Maddy si sente più capita nella scuola che frequenta con i babbani che non a casa. Maddy è pragmatica, la fantasia le piace fino a un certo punto e le piacciono le feste babbane.
Ci sta male, nel profondo, di non essere nata strega, rendendo la sua vita un inferno, soprattutto con la madre.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Famiglia Black, Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Le vacanze estive non mi sono mai piaciute. A parte i dolcetti e il cibo magico, il mio tempo a casa lo vedevo sprecato.
Facevo i compiti assegnati, parlavo al telefono con Leigh e Anna e la mia mente andava spesso a Mickey, che viveva in Galles con la madre americana e il padre tedesco. È stato il mio primo amore e lo ricordo con piacere. Prima che se ne andasse a vivere a New York, sarebbe stato colui a cui ho dato il mio primo bacio a sedici anni.
Non ci siamo più visti né sentiti da allora eppure conservo un ricordo bellissimo di lui e dei suoi rari sorrisi che mi rivolgeva.
Mary invece la volevo disperatamente come amica: anche se scoprii anni dopo che aveva una cotta per me, io provavo solo affetto fraterno.
Ho amato tante persone, fra cui donne ma Mary aveva una faccia rassicurante per quanto facesse la dura con me. Forse ne ero innamorata pure io inconsapevolmente? Mi pongo spesso questa domanda. Ma ormai il passato è passato e non si può più cambiarlo.
Loro mi davano la forza di continuare a vivere e sono grata ad ogni singola persona che mi abbia voluto bene.

(Estratto dal libro “Maddy Tuckerhalter: Due Vite”, Mysterios Editore, 2004)
 
 
Le vacanze procedevano fra alti e bassi, ricevendo pure una visita di Mary Morton. Era una giornata abbastanza ariosa, da stare in mezze maniche, quando il campanello suonò.
“Vado io” disse Maddy e fu una fortuna.
Davanti a sé, con una salopette di Winnie The Pooh, sopra a una maglietta a righe nere, un cappello blu con il frontino, le scarpe sporche di fango e i capelli ramati sparsi per le spalle, c’era Mary Morton.
“Che ci fai tu qui?” chiese Maddy seccata.
“Sono venuta fin qui per scusarmi con te” disse Mary dolcemente. Secondo Maddy tramava qualcosa.
“Scuse accettate, ora sparisci” e Maddy fece per chiudere la porta.
“Ehi, non ti va di venire a Kencolm un po’ con me?”
“E Logan?”
“Ci siamo lasciati” fece una pausa guardando a terra “meglio così, perché a me piace un’altra persona”
“Ah, mi dispiace” disse con sincerità Maddy “chiedo ai miei se posso uscire, comunque”
“Ok” disse Mary timidamente “Posso entrare?” chiese la rossa titubante.
“Certamente” rispose distrattamente Maddy. “Siediti pure”
Maddy andò in soggiorno, intercettò Wimpy sussurrandole all’orecchio di non andare dalle scale perché c’era una babbana e chiese ai suoi genitori se potesse uscire con Mary per una passeggiata. Loro acconsentirono ma le diedero un l’orario di rientro per le sei.
La loro casa era fuori Hogsmeade e non vi era più uno scudo che nascondesse la loro casa ai babbani da quando Maddy aveva fatto amicizia con Anna all’asilo. E se avesse portato amici in casa? Adonis prontamente aveva tolto la protezione, contando che vivevano isolati non molti babbani avrebbero ficcato il naso.
Mary si era seduta sul primo gradino, sicuramente intimorita dall’imponenza della casa. Maddy prese il suo zainetto giallo delle Wasps e disse: “Andiamo”
“Allora” incominciò Mary “che ne dici di andare a Kencolm a mangiarci un gelato?”
“Oh va bene” disse Maddy con un sorriso.
“Dimmi, hai iniziato a fare i compiti?”
“A dire la verità, io li ho quasi finiti. Sai, mancano pochi giorni al rientro” rispose Maddy piccata.
“Vero, vero” concluse Mary accondiscendente.
Scese un silenzio imbarazzante fra le due, spezzato da un: “Chi ti ha dato il mio indirizzo?” di Maddy con il conseguente “Ho corrotto Anna Kang” di Mary.
“Quella maledetta!” esclamò scherzosamente la mora.
Passarono vicino a Hogsmeade ma Mary non la notò.
“Voi avete la TV in casa?” chiese Mary.
“No” disse Maddy bruscamente.
“Immaginavo” ghignò la rossa.
“Cosa sarebbe a dire ‘immaginavo’?” disse Maddy sgranando gli occhi.
“No, nulla” sogghignò Mary.
“Ti piace la Bingham?” chiese Maddy dopo un po’.
“Beh, sai, è l’unico posto dove posso essere me stessa, diciamo” rispose Mary pensierosa.
“Cosa è successo, se posso chiedere?” chiese Maddy.
“Da quando è morta mia sorella Margaret i miei genitori erano così distrutti che non mi parlarono per mesi e mesi” fece una pausa “poi mi confinarono a scuola a undici anni, non che mi dispiaccia certo però sai mi manca stare con loro durante l’anno. Come te prima delle vacanze di Natale”
“Beh, sai …”
“Oh siamo arrivate” disse d’un tratto Mary.
Kencolm era un piccolo paesino di provincia con la strada principale ricoperta di sanpietrini.
“Andiamo alla gelateria di Jennifer?” chiese Mary.
“Oh certamente” rispose distratta Maddy.
Presero due gelati con il cono, Mary gusto fragola mentre Maddy gusto panna.
Si sedettero a un tavolino sotto a un ombrellone bianco panna mangiando il loro gelato di gusto.
Non parlarono moltissimo ma Mary ad un certo punto disse: “Accetto le tue scuse per la bici”
“Ok, grazie” rispose confortata Maddy.
“Vi divertite così tu ed Anna?”
“Beh io e Annie” incominciò Maddy “oltre a lanciare petardi ascoltiamo tanta musica assieme”
“Quando torniamo a scuola posso aggregarmi anch’io?”
Maddy rispose: “Era anche l’ora, Mary Morton” e poi guardò l’orologio ed erano già le cinque.
“Devo tornare a casa, ci si vede al rientro dalle vacanze”
“Ti accompagno” disse prontamente Mary.
Nella strada del ritorno cantarono Eddie My Love delle Chordettes che la professoressa Gordon aveva loro insegnato a lezione di musica.
Risero tanto, si spinsero un paio di volte e le guance di entrambe facevano male.
Arrivata a casa, salutò infine Mary e giurò che le sue guance si tinsero di rosso. Mangiò con i suoi genitori la cena, raccontando felice del pomeriggio passato assieme a Mary.
Adonis si disse che non aveva mai visto sua figlia più felice di quel giorno e anche Daphne sembrava di buon grado di apprezzare le amicizie di Maddy.
Quella sera si mise a letto leggendo L’importanza di chiamarsi Ernesto e poi si addormentò sognando la Bingham Avery.

La mattina dopo si svegliò di soprassalto con il suo coniglietto di peluche fra le braccia: era il suo penultimo giorno di vacanza e poi sarebbe tornata alla Bingham Avery. Spese la mattinata a preparare le valige e riordinare i libri che aveva comprato a Edimburgo la settimana prima.
Sarebbe stata una giornata oziosa e la passò ad Hogsmeade con i suoi genitori: mangiarono a una tavola calda e poi fecero compere in un negozio di scope.
C’erano cartelli segnaletici ovunque, un certo Sirius Black era scappato da Azkaban: sua madre non lo aveva mai accennato e quando chiese chi fosse e lei rispose “un pazzo, ecco chi è. Anche se di cosa giusta ne ha fatta una”
E non pose domande perché sapeva che la risposta sarebbe stata macabra: entrati da Mielandia fecero scorta di dolciumi vari e si divertirono un mondo a sceglierli accuratamente.
Era il primo settembre e la popolazione studentesca di Hogwarts sarebbe arrivata quella sera: si sentiva vuota in qualche modo. Non capiva benissimo perché. Ma lei sarebbe partita il giorno dopo per Kencolm ed era quello che contava di più.
Sua mamma aveva invitato i Malfoy a cena: non che a Maddy piacesse l’idea e sicuramente avrebbe peggiorato la situazione, ma che ci poteva fare?
Sua madre chiese a Wimpy di decorare il soggiorno a festa e Maddy per scherzare disse che se volevano invitare Kermit La Rana, dovevano cantare assolutamente Non è facile essere verdi.
Adonis rise e pure Daphne sorprendentemente ma si fece promettere da Maddy di non citare quella canzone davanti ai Malfoy.
“Saranno qui a momenti!” esclamò elettrica Daphne “muoversi, muoversi, muoversi!”
Proprio in quel momento suonò il campanello e Wimpy fece accomodare due figure imponenti.
Narcissa Malfoy era una donna molto bella, bionda e slanciata, vestita di velluto nero mentre Lucius era con un vestito da mago altrettanto scuro e i capelli lunghi e biondi pure lui.
Salutarono calorosamente i coniugi Tuckerhalter mentre non degnarono di uno sguardo Maddy. Bene, si incominciava proprio bene.
“Esisto pure io, sapete” disse Maddy a un certo punto.
“Ce ne eravamo accorti, purtroppo” disse Narcissa.
“Purtroppo un par di palle” disse Maddy con una tranquillità assurda “sono un essere umano, con sangue magico. Riesco a vedere ciò che vedete voi. Non ho magia in me? Chi se ne frega. Cento volte meglio babbana che una spocchiosa purista”
“Vedo che a tua figlia non manca la lingua, Adonis” disse Lucius mellifluo “si farà del male se non capirà il suo posto prima o poi”
“Il mio posto è con i babbani” disse esausta Maddy.
“Che ne dite di sederci a tavola?” domandò Daphne imbarazzata dal comportamento della figlia.
“Buona idea” asserì Narcissa.
La cena si svolse nel silenzio più totale. Maddy sorrise perché aveva vinto alla fine, l’aveva spuntata.
Wimpy le disse anni dopo che fu un bene che la spuntasse in quel modo e che le sarebbe piaciuto vederla più volte così.
Ma quella sera Wimpy portò le pietanze a tavola con uno sguardo privo di speranza, perché sul momento era preoccupata per la ‘padroncina’.  
Lucius fece qualche domanda ad Adonis riguardo alla sua posizione di Auror e Adonis gli disse che tutti cercavano Sirius Black in quel momento.
“Uomo spregevole. Non credo abbia ucciso lui quei dodici babbani, era un babbanofilo dopotutto.” Disse Narcissa velenosa.
“Come vostra figlia del resto, non mi sorprenderebbe vederla sposata con un babbano” disse pacato Lucius.
“Meglio babbano che vostro figlio, sinceramente” disse Maddy sottovoce.
Narcissa la sentì e la guardò malissimo: “Almeno lui sa agitare una bacchetta e tu? Sai solo quattro cose in croce di literatura e matimateca” il tono di Narcissa cominciava a scaldarsi.
“Sono la prima della mia squadra, pratico hockey su erba, mi piace la musica. Vivo la mia vita in modo pieno, si può dire lo stesso di voi?” era scattato qualcosa in Maddy. Non sapeva cosa, moto di orgoglio forse? “E ora se mi scusate, io vado a dormire, con permesso”
E si mise a letto ascoltando Rio dei Duran Duran nelle cuffie del walkman.
Domani avrebbe rivisto i suoi amici e questo le scaldò il cuore.
   
 
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