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Autore: RyodaUshitoraITbis    01/04/2020    3 recensioni
Zootropolis, 2035.
Un anno dopo essere ritornato per dare l'ultimo saluto a sua madre, Nick ha ripreso a lavorare come agente del corpo di polizia cittadino al fianco di Judy, in modo da instaurare un rapporto più profondo e duraturo non soltanto con lei, ma anche con il suo primogenito Nicholas. Nel frattempo, dovranno avere nuovamente a che fare con due vecchie conoscenze e sventare una nuova, terribile minaccia che rischia ancora una volta di gettare nel caos la metropoli in cui ogni mammifero - almeno in apparenza - può aspirare a diventare ciò che desidera.
Riusciranno i nostri eroi in divisa a proteggere i loro cari da questo pericolo e a chiudere definitivamente i conti con gli errori commessi in passato?
Genere: Azione, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellwether, Doug, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo XV

Piano d’attacco

 

Era passato un mese e mezzo da quando Michael aveva deciso di porre un freno alle iniziative di Doug. In maniera superficiale, l’ibrido si era lasciato sfuggire il montone non una, ma ben due volte. Fu solo quando il suo contatto, infiltratosi all’interno del Dipartimento di Polizia di Zootropolis, lo aveva informato che c’era stato un attentato alla vita di Judy Hopps, che Michael aveva finalmente compreso quello che Doug aveva intenzione di fare.

Inutile aggiungere che quei tentativi non autorizzati da parte di Doug di uccidere l’agente Hopps avevano rischiato di far saltare in aria tutto ciò per cui Michael aveva lavorato. Gli aveva anche fatto sorgere il dubbio se avesse davvero bisogno dell’aiuto dell’ariete; dopotutto, Doug aveva già trasformato il Risveglio dei Morti in un’arma letale. Sicuramente qualcun altro avrebbe potuto apportare le migliorie necessarie per portare a compimento i piani di Michael.

Ma avrebbe anche significato che tutti gli sforzi compiuti da Michael nell’organizzare il tutto, anche se la sua zampa era stata in qualche modo forzata, sarebbero andati sprecati. Se c’era una cosa che il vendicativo ibrido odiava, era proprio vedere le cose andare sprecate.

Pertanto, Michael aveva deciso che Doug doveva imparare una lezione che non avrebbe dimenticato tanto presto. Dopo che quello si era rivelato essere il secondo tentativo da parte di Doug di far fuori l’agente Hopps, Michael si era preso un rischio enorme, pur sapendo che lo ZBI aveva raccolto delle informazioni sul suo conto, per raccattare Doug prima che potesse farsi arrestare o sparare. Pur di recuperarlo, si era recato personalmente nel Distretto di Savanna Central, proprio sotto gli occhi di tutti. Non appena aveva riportato il montone alla base, Michael tirò fuori qualcosa che lo aveva sorpreso e inorridito al tempo stesso.

Era un collare elettrico modificato. Quei collari erano strumenti all’avanguardia che dovevano essere destinati a tutti i predatori di Zootropolis durante la fase finale del piano organizzato da Bellwether. L’intento era quello di rendere i carnivori incapaci di reagire alle emozioni negative, in modo che, agli occhi degli erbivori che li odiavano, non potessero più risultare una minaccia. Se chi lo indossava avesse provato rabbia o paura, il collare avrebbe rilasciato una scarica elettrica, con un’intensità variabile a seconda dell’intensità e della durata dell’emozione provata.

Una volta che il piano di Bellwether era stato sventato, i collari erano stati sequestrati dalla polizia, ma l’idea alla base del progetto aveva impressionato le autorità cittadine, le quali avevano deciso di testare i dispositivi sui prigionieri che erano detenuti in strutture di massima sicurezza, come il carcere di Mountainside. Doug aveva dovuto indossare uno di quei marchingegni fino al giorno della sua evasione, mentre Michael aveva fornito ai mammiferi al suo servizio gli strumenti necessari per disattivarlo, prima che avessero portato l’ariete al suo cospetto.

Invece che reagire alle emozioni di chi lo portava, il collare che Michael aveva messo al collo di Doug poteva essere controllato a lunghe distanze ed era provvisto di un sensore GPS, che permetteva a Michael di sapere esattamente dove si trovasse Doug in ogni momento. Inoltre, poiché sapeva quanto Doug fosse pieno di risorse, l’ibrido aveva fatto sì che il collare avrebbe rilasciato una scarica elettrica talmente potente da risultare fatale, semmai l’ariete avesse tentato di toglierselo di dosso.

******

“Non mi metterò mai quell’affare.” affermò Doug con disgusto.

“Capisco…” rispose Michael, mentre si allontanava e faceva scorrere il pollice lungo il bordo del collare. Annuì brevemente verso uno degli orsi polari presenti nella stanza, il quale afferrò il montone mentre l’ibrido gli metteva lo strumento al collo con la forza.

“Ora, tu sai che non mi piace dare spettacolo in pubblico, a meno che non sia strettamente necessario.” disse Michael, “Perciò, non ho affatto apprezzato il tiro mancino che hai provato a tirarmi.”

“Eravamo d’accordo che avrei potuto avere sia Hopps sia Wilde.” affermò Doug con una smorfia.

“Ma ho forse accettato che tu lo facessi in pieno giorno, prima ancora che il nostro piano fosse andato in porto?” ribadì Michael rivolgendosi all’ariete, mostrando un ghigno che mostrava la varietà canide e leporide dei denti all’interno della sua bocca.

Doug non disse una parola.

“È quello che pensavo…” continuò Michael, estraendo un piccolo telecomando dalla tasca, “Consentimi una piccola dimostrazione su ciò che ti succederà, se oserai sfidarmi di nuovo. Lascia che ti colpisca, affinché questa sia l’ultima volta.”

Detto questo, l’orso polare che teneva Doug fra le zampe lo lasciò andare. Michael aveva appena premuto un pulsante sul telecomando. La luce presente sul collare, che di solito era verde quando il mammifero che lo indossava era calmo, divenne rossa. Doug collassò sul pavimento, dopo che il suo corpo era stato investito da una scarica elettrica.

“Avrei dovuto dirti che, sebbene mi fossi sentito profondamente ferito, avevo impostato quell’aggeggio sul livello più basso.” disse Michael, accovacciatosi sul pavimento al livello di Doug.

“Mi sfiderai di nuovo, adesso?” domandò l’ibrido, dopo aver rimesso il telecomando in tasca.

Doug fissò nuovamente Michael negli occhi.

“No.” disse con un ringhio, mentre era ancora in preda al dolore.

“Molto bene.” esclamò Michael con un sorriso compiaciuto.

******

Doug aveva capito che Michael aveva valutato la possibilità di uccidere anche lui; dopotutto, Doug era direttamente coinvolto nel piano che aveva scatenato i disordini in città, nel corso dei quali i genitori di Michael avevano trovato la morte. Perciò Doug aveva installato un piccolo ‘chip di contrattazione’ sui dispositivi attaccati alle bombe che l’ibrido aveva dislocato in vari punti della città. Aveva anche impostato un codice PIN che soltanto lui conosceva. Lo aveva inserito nel suo smartwatch, mostrando ancora una volta il suo acume. Aveva programmato l’orologio in maniera tale che il codice venisse casualmente modificato in determinate circostanze, ad esempio se la frequenza cardiaca di Doug si fosse alzata in modo irregolare – come sarebbe certamente successo nel caso in cui fosse stato torturato per estorcergli informazioni – o se il suo dispositivo non fosse riuscito a rivelare il battito del suo cuore, nel caso in cui fosse morto o se lo smartwatch fosse stato rimosso dal suo polso. Doug aveva persino pensato di inserire uno speciale codice di ‘avvertimento’: se la carica della batteria fosse scesa al di sotto di una certa percentuale, sarebbe stato emesso un segnale acustico. Se l’orologio non fosse stato caricato e la batteria fosse scesa sotto quella soglia, sarebbe stato inviato un codice di modifica.

‘Oh, sì…’ pensò Michael, alquanto sorpreso da tutti quegli accorgimenti, ‘Doug ha giocato le sue carte in modo molto intelligente.’

Nel frattempo, gli agenti Hopps e Wilde avevano lasciato la città insieme ai loro marmocchi. Ovviamente, non era stato difficile intuire dove fossero andati dopo che Michael aveva parlato con le sue fonti che erano riuscite a infiltrarsi tra i ranghi della polizia. Sebbene i poliziotti del Distretto Uno fossero celebri per la loro incorruttibilità, lo stesso non poteva dirsi dei loro colleghi negli altri distretti. Era stato sufficiente usare un po’ di… persuasione… per riuscire a ottenere le informazioni di cui Michael aveva bisogno dal suo contatto nel Distretto Tre. Innanzitutto, aveva saputo che l’agente Hopps era rimasta coinvolta in due falliti attentati alla sua vita; inoltre, aveva ricevuto la conferma che lo ZBI aveva ritenuto opportuno che Hopps e Wilde lasciassero la città, poiché l’incolumità di entrambi sarebbe stata in pericolo, se fossero rimasti a Zootropolis. Non ci era voluto un genio per capire che si sarebbero andati a nascondere a Bunnyburrow; per un coniglio, sarebbe stato ridicolmente facile far perdere le proprie tracce in mezzo a una popolazione costituita da centinaia di migliaia di propri simili.

Michael aveva passato le ultime settimane ad aspettare, nonostante le informazioni ricevute. Il suo obiettivo era molto più importante e sapeva che, al momento opportuno, sarebbe stata proprio l’agente Hopps a venire da lui, poiché questa era proprio la sua intenzione.

All’ibrido non interessava minimamente che la sua fonte era stata catturata dallo ZBI, né che avrebbe svelato i suoi piani dopo gli inevitabili interrogatori. Era troppo tardi perché lo ZBI non potesse fare altro che assistere impotente all’inevitabile morte dell’intera città. A questo punto, tutti erano sacrificabili.

Michael finì di ispezionare il dispositivo attaccato alla grande bomba contenente una massiccia dose di Risveglio dei Morti modificato. Era stato installato in maniera appropriata e non doveva fare altro che inserire il codice che avrebbe dato inizio al conto alla rovescia, al termine del quale il contenuto della bomba sarebbe stato rilasciato nell’area designata; nel caso dell’ordigno in questione, corrispondeva al Distretto di Savanna Central. L’obiettivo era stato individuato nel grattacielo del City Centre Works, dove nel corso di un anno erano stati eseguiti i lavori di ristrutturazione necessari per il corretto funzionamento del nuovo Sistema di Controllo del Clima su cui le autorità cittadine avevano investito milioni di dollari.

Una volta che la bomba fosse stata piazzata, Michael sarebbe stato pronto a mettere in atto la parte finale del suo piano.

“È ora di andare.” disse quest’ultimo, mentre agitava la zampa verso i suoi scagnozzi, i quali iniziarono a sollevare il primo degli ordigni che sarebbero stati piazzati all’interno di grandi camion che li avrebbero condotti alle rispettive destinazioni. Michael fece un passo indietro e tornò a studiare il piano.

Cinque bombe per cinque obiettivi.

Il Sistema di distribuzione dell’acqua piovana nel Distretto di Rainforest.

Il Muro che regolava il clima caldo e secco nel Distretto di Sahara Square.

Il fiume che attraversa Tundratown.

Il quartiere di Little Rodentia.

L’ultimo obiettivo, nonché il più importante, era il grattacielo del City Centre Works.

Le bombe sarebbero esplose esattamente in quell’ordine. Michael voleva che tutti i mammiferi che abitavano nel centro della città vedessero coi propri occhi quello che sarebbe successo loro.

“Capo?” disse uno degli orsi polari al servizio di Michael con uno spiccato accento russo, “Siamo pronti. Le bombe sono state caricate nei camion e stanno per uscire.”

La bocca di Michael si contorse in quello che doveva essere un sorriso, ma che in realtà era più simile a un ghigno malefico.

“Bene. C’è bisogno di un ultimo pezzo per completare il puzzle.” affermò l’ibrido, “Voi due, dividetevi. Ray… tu…” Michael indicò uno degli orsi, “Andrai con la Squadra Due. Dopo che le bombe saranno state piazzate, resta in attesa di nuovi ordini presso l’obiettivo stabilito nel centro della città. Tu, invece…” Michael si rivolse all’orso rimasto, mentre Ray eseguiva l’ordine, “Andrai a Bunnyburrow. Non mi interessa come farai a portare Hopps da me, ma fallo e basta.”

L’orso polare si limitò ad annuire, prima di andare. Michael tornò ai veicoli.

“Distruggi tutto.” disse Michael, rivolgendosi all’ultimo orso polare che era stato lasciato a terra. Dopodiché salì sul primo camion, quello che trasportava l’ordigno che sarebbe stato fatto detonare nel Distretto di Savanna Central.

“Andiamo.” ordinò Michael.

L’intero convoglio di camion si mise in moto.





Note dell’autore: Eccoci alle prese con il quindicesimo capitolo!

Dopo una serie di capitoli incentrati sulle difficoltà incontrate da Judy e Nick a Bunnyburrow, eccone uno totalmente dedicato ai due antagonisti principali della storia: Michael Clawford e Doug Ramses. L’alleanza tra i due vendicativi mammiferi ha cominciato a mostrare le prime crepe, costringendo Michael a ricorrere all’espediente del collare elettrico – lo stesso che, secondo le intenzioni iniziali degli autori, avrebbe dovuto essere portato da tutti i predatori di Zootropolis – pur di riportare il suo indisciplinato alleato all’ordine e al tempo stesso attuare il suo piano di gettare nel caos l’intera città.  

Come è mia consuetudine, vi lascio alcuni link utili:

Pagina DeviantArt dell’autore: https://www.deviantart.com/giftheck/

Capitolo XV di Waking Death: https://www.deviantart.com/giftheck/art/Waking-Death-16-Move-Out-723254456

Storia completa: https://archiveofourown.org/works/11441793?view_full_work=true

 

Questo è quanto. Vi ringrazio per la vostra cortese attenzione. Al prossimo capitolo!
   
 
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