Capitolo
XV
Piano
d’attacco
Era
passato un mese e mezzo da quando Michael aveva deciso di porre un
freno alle
iniziative di Doug. In maniera superficiale, l’ibrido si era lasciato
sfuggire
il montone non una, ma ben due volte. Fu solo quando il suo contatto,
infiltratosi all’interno del Dipartimento di Polizia di Zootropolis, lo
aveva
informato che c’era stato un attentato alla vita di Judy Hopps, che
Michael
aveva finalmente compreso quello che Doug aveva intenzione di fare.
Inutile
aggiungere che quei tentativi non autorizzati da parte di Doug di
uccidere
l’agente Hopps avevano rischiato di far saltare in aria tutto ciò per
cui
Michael aveva lavorato. Gli aveva anche fatto sorgere il dubbio se
avesse
davvero bisogno dell’aiuto dell’ariete; dopotutto, Doug aveva già
trasformato
il Risveglio dei Morti in un’arma letale. Sicuramente qualcun altro
avrebbe
potuto apportare le migliorie necessarie per portare a compimento i
piani di
Michael.
Ma
avrebbe anche significato che tutti gli sforzi compiuti da Michael
nell’organizzare il tutto, anche se la sua zampa era stata in qualche
modo
forzata, sarebbero andati sprecati. Se c’era una cosa che il
vendicativo ibrido
odiava, era proprio vedere le cose andare sprecate.
Pertanto,
Michael aveva deciso che Doug doveva imparare una lezione che non
avrebbe
dimenticato tanto presto. Dopo che quello si era rivelato essere il
secondo
tentativo da parte di Doug di far fuori l’agente Hopps, Michael si era
preso un
rischio enorme, pur sapendo che lo ZBI aveva raccolto delle
informazioni sul
suo conto, per raccattare Doug prima che potesse farsi arrestare o
sparare. Pur
di recuperarlo, si era recato personalmente nel Distretto di Savanna
Central,
proprio sotto gli occhi di tutti. Non appena aveva riportato il montone
alla
base, Michael tirò fuori qualcosa che lo aveva sorpreso e inorridito al
tempo
stesso.
Era
un collare elettrico modificato. Quei collari erano strumenti
all’avanguardia
che dovevano essere destinati a tutti i predatori di Zootropolis
durante la
fase finale del piano organizzato da Bellwether. L’intento era quello
di
rendere i carnivori incapaci di reagire alle emozioni negative, in modo
che,
agli occhi degli erbivori che li odiavano, non potessero più risultare
una
minaccia. Se chi lo indossava avesse provato rabbia o paura, il collare
avrebbe
rilasciato una scarica elettrica, con un’intensità variabile a seconda
dell’intensità
e della durata dell’emozione provata.
Una
volta che il piano di Bellwether era stato sventato, i collari erano
stati
sequestrati dalla polizia, ma l’idea alla base del progetto aveva
impressionato
le autorità cittadine, le quali avevano deciso di testare i dispositivi
sui
prigionieri che erano detenuti in strutture di massima sicurezza, come
il
carcere di Mountainside. Doug aveva dovuto indossare uno di quei
marchingegni
fino al giorno della sua evasione, mentre Michael aveva fornito ai
mammiferi al
suo servizio gli strumenti necessari per disattivarlo, prima che
avessero portato
l’ariete al suo cospetto.
Invece
che reagire alle emozioni di chi lo portava, il collare che Michael
aveva messo
al collo di Doug poteva essere controllato a lunghe distanze ed era
provvisto
di un sensore GPS, che permetteva a Michael di sapere esattamente dove
si
trovasse Doug in ogni momento. Inoltre, poiché sapeva quanto Doug fosse
pieno
di risorse, l’ibrido aveva fatto sì che il collare avrebbe rilasciato
una
scarica elettrica talmente potente da risultare fatale, semmai l’ariete
avesse
tentato di toglierselo di dosso.
******
“Non
mi metterò mai quell’affare.” affermò Doug con disgusto.
“Capisco…”
rispose Michael, mentre si allontanava e faceva scorrere il pollice
lungo il
bordo del collare. Annuì brevemente verso uno degli orsi polari
presenti nella
stanza, il quale afferrò il montone mentre l’ibrido gli metteva lo
strumento al
collo con la forza.
“Ora,
tu sai che non mi piace dare spettacolo in pubblico, a meno che non sia
strettamente necessario.” disse Michael, “Perciò, non ho affatto
apprezzato il
tiro mancino che hai provato a tirarmi.”
“Eravamo
d’accordo che avrei potuto avere sia Hopps sia Wilde.” affermò Doug con
una
smorfia.
“Ma
ho forse accettato che tu lo facessi in pieno giorno, prima ancora che
il nostro
piano fosse andato in porto?” ribadì Michael rivolgendosi all’ariete,
mostrando
un ghigno che mostrava la varietà canide e leporide dei denti
all’interno della
sua bocca.
Doug
non disse una parola.
“È
quello che pensavo…” continuò Michael, estraendo un piccolo telecomando
dalla
tasca, “Consentimi una piccola dimostrazione su ciò che ti succederà,
se oserai
sfidarmi di nuovo. Lascia che ti colpisca, affinché questa sia l’ultima
volta.”
Detto
questo, l’orso polare che teneva Doug fra le zampe lo lasciò andare.
Michael
aveva appena premuto un pulsante sul telecomando. La luce presente sul
collare,
che di solito era verde quando il mammifero che lo indossava era calmo,
divenne
rossa. Doug collassò sul pavimento, dopo che il suo corpo era stato
investito
da una scarica elettrica.
“Avrei
dovuto dirti che, sebbene mi fossi sentito profondamente ferito, avevo
impostato quell’aggeggio sul livello più basso.” disse Michael,
accovacciatosi
sul pavimento al livello di Doug.
“Mi
sfiderai di nuovo, adesso?” domandò l’ibrido, dopo aver rimesso il
telecomando
in tasca.
Doug
fissò nuovamente Michael negli occhi.
“No.”
disse con un ringhio, mentre era ancora in preda al dolore.
“Molto
bene.” esclamò Michael con un sorriso compiaciuto.
******
Doug
aveva capito che Michael aveva valutato la possibilità di uccidere
anche lui;
dopotutto, Doug era direttamente coinvolto nel piano che aveva
scatenato i
disordini in città, nel corso dei quali i genitori di Michael avevano
trovato
la morte. Perciò Doug aveva installato un piccolo ‘chip di
contrattazione’ sui
dispositivi attaccati alle bombe che l’ibrido aveva dislocato in vari
punti
della città. Aveva anche impostato un codice PIN che soltanto lui
conosceva. Lo
aveva inserito nel suo smartwatch, mostrando ancora una volta il suo
acume.
Aveva programmato l’orologio in maniera tale che il codice venisse
casualmente
modificato in determinate circostanze, ad esempio se la frequenza
cardiaca di
Doug si fosse alzata in modo irregolare – come sarebbe certamente
successo nel
caso in cui fosse stato torturato per estorcergli informazioni – o se
il suo
dispositivo non fosse riuscito a rivelare il battito del suo cuore, nel
caso in
cui fosse morto o se lo smartwatch fosse stato rimosso dal suo polso.
Doug
aveva persino pensato di inserire uno speciale codice di
‘avvertimento’: se la
carica della batteria fosse scesa al di sotto di una certa percentuale,
sarebbe
stato emesso un segnale acustico. Se l’orologio non fosse stato
caricato e la
batteria fosse scesa sotto quella soglia, sarebbe stato inviato un
codice di
modifica.
‘Oh,
sì…’
pensò Michael, alquanto sorpreso da tutti quegli accorgimenti, ‘Doug
ha
giocato le sue carte in modo molto intelligente.’
Nel
frattempo, gli agenti Hopps e Wilde avevano lasciato la città insieme
ai loro
marmocchi. Ovviamente, non era stato difficile intuire dove fossero
andati dopo
che Michael aveva parlato con le sue fonti che erano riuscite a
infiltrarsi tra
i ranghi della polizia. Sebbene i poliziotti del Distretto Uno fossero
celebri
per la loro incorruttibilità, lo stesso non poteva dirsi dei loro
colleghi
negli altri distretti. Era stato sufficiente usare un po’ di…
persuasione… per
riuscire a ottenere le informazioni di cui Michael aveva bisogno dal
suo
contatto nel Distretto Tre. Innanzitutto, aveva saputo che l’agente
Hopps era
rimasta coinvolta in due falliti attentati alla sua vita; inoltre,
aveva
ricevuto la conferma che lo ZBI aveva ritenuto opportuno che Hopps e
Wilde
lasciassero la città, poiché l’incolumità di entrambi sarebbe stata in
pericolo, se fossero rimasti a Zootropolis. Non ci era voluto un genio
per
capire che si sarebbero andati a nascondere a Bunnyburrow; per un
coniglio,
sarebbe stato ridicolmente facile far perdere le proprie tracce in
mezzo a una
popolazione costituita da centinaia di migliaia di propri simili.
Michael
aveva passato le ultime settimane ad aspettare, nonostante le
informazioni
ricevute. Il suo obiettivo era molto più importante e sapeva che, al
momento
opportuno, sarebbe stata proprio l’agente Hopps a venire da lui, poiché
questa
era proprio la sua intenzione.
All’ibrido
non interessava minimamente che la sua fonte era stata catturata dallo
ZBI, né
che avrebbe svelato i suoi piani dopo gli inevitabili interrogatori.
Era troppo
tardi perché lo ZBI non potesse fare altro che assistere impotente
all’inevitabile morte dell’intera città. A questo punto, tutti
erano
sacrificabili.
Michael
finì di ispezionare il dispositivo attaccato alla grande bomba
contenente una
massiccia dose di Risveglio dei Morti modificato. Era stato installato
in
maniera appropriata e non doveva fare altro che inserire il codice che
avrebbe
dato inizio al conto alla rovescia, al termine del quale il contenuto
della
bomba sarebbe stato rilasciato nell’area designata; nel caso
dell’ordigno in
questione, corrispondeva al Distretto di Savanna Central. L’obiettivo
era stato
individuato nel grattacielo del City Centre Works, dove nel corso di un
anno
erano stati eseguiti i lavori di ristrutturazione necessari per il
corretto
funzionamento del nuovo Sistema di Controllo del Clima su cui le
autorità
cittadine avevano investito milioni di dollari.
Una
volta che la bomba fosse stata piazzata, Michael sarebbe stato pronto a
mettere
in atto la parte finale del suo piano.
“È
ora di andare.” disse quest’ultimo, mentre agitava la zampa verso i
suoi
scagnozzi, i quali iniziarono a sollevare il primo degli ordigni che
sarebbero
stati piazzati all’interno di grandi camion che li avrebbero condotti
alle
rispettive destinazioni. Michael fece un passo indietro e tornò a
studiare il
piano.
Cinque
bombe per cinque obiettivi.
Il
Sistema di distribuzione dell’acqua piovana nel Distretto di Rainforest.
Il
Muro che regolava il clima caldo e secco nel Distretto di Sahara Square.
Il
fiume che attraversa Tundratown.
Il
quartiere di Little Rodentia.
L’ultimo
obiettivo, nonché il più importante, era il grattacielo del City Centre
Works.
Le
bombe sarebbero esplose esattamente in quell’ordine. Michael voleva che
tutti i
mammiferi che abitavano nel centro della città vedessero coi propri
occhi
quello che sarebbe successo loro.
“Capo?”
disse uno degli orsi polari al servizio di Michael con uno spiccato
accento
russo, “Siamo pronti. Le bombe sono state caricate nei camion e stanno
per
uscire.”
La
bocca di Michael si contorse in quello che doveva essere un sorriso, ma
che in
realtà era più simile a un ghigno malefico.
“Bene.
C’è bisogno di un ultimo pezzo per completare il puzzle.” affermò
l’ibrido, “Voi
due, dividetevi. Ray… tu…” Michael indicò uno degli orsi, “Andrai con
la
Squadra Due. Dopo che le bombe saranno state piazzate, resta in attesa
di nuovi
ordini presso l’obiettivo stabilito nel centro della città. Tu,
invece…”
Michael si rivolse all’orso rimasto, mentre Ray eseguiva l’ordine,
“Andrai a
Bunnyburrow. Non mi interessa come farai a portare Hopps da me, ma
fallo e
basta.”
L’orso
polare si limitò ad annuire, prima di andare. Michael tornò ai veicoli.
“Distruggi
tutto.” disse Michael, rivolgendosi all’ultimo orso polare che era
stato
lasciato a terra. Dopodiché salì sul primo camion, quello che
trasportava
l’ordigno che sarebbe stato fatto detonare nel Distretto di Savanna
Central.
“Andiamo.”
ordinò Michael.
L’intero convoglio di camion si mise in moto.
Note
dell’autore: Eccoci
alle prese con il quindicesimo
capitolo!
Dopo
una serie di capitoli incentrati sulle difficoltà incontrate da Judy e
Nick a
Bunnyburrow, eccone uno totalmente dedicato ai due antagonisti
principali della
storia: Michael Clawford e Doug Ramses. L’alleanza tra i due
vendicativi
mammiferi ha cominciato a mostrare le prime crepe, costringendo Michael
a ricorrere
all’espediente del collare elettrico – lo stesso che, secondo le
intenzioni
iniziali degli autori, avrebbe dovuto essere portato da tutti i
predatori di
Zootropolis – pur di riportare il suo indisciplinato alleato all’ordine
e al
tempo stesso attuare il suo piano di gettare nel caos l’intera città.
Come
è mia consuetudine, vi lascio alcuni link utili:
Pagina
DeviantArt dell’autore: https://www.deviantart.com/giftheck/
Capitolo
XV di Waking Death: https://www.deviantart.com/giftheck/art/Waking-Death-16-Move-Out-723254456
Storia
completa: https://archiveofourown.org/works/11441793?view_full_work=true