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Autore: cherubina    01/04/2020    0 recensioni
Leone e Valentino Maggi sono fratelli. La loro famiglia, apparentemente felice, verrà scossa da una notizia che metterà in pericolo la salute di uno dei due.
(Un AU in cui si rimescolano le carte cercando di mantenere i personaggi fedeli a sé stessi.)
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Leo, Nora, Vale
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nora è in cucina per preparare la cena, con la scusa che "deve imparare" Leo è insieme a lei che fa da sovrintendente.

Armato di un coltellino, il ragazzo sta tagliuzzando verdure e sgranando piselli e fagioli freschi: insomma la parte più noiosa nel preparare il minestrone.

Ogni tanto va avanti e indietro tra la pentola e la mamma per mostrarle se va bene il taglio della cipolla o delle patate, e la quantità.

"Sono o non sono uno chef provetto, mamma di Vale ?"

Il figlio maggiore le sfoggia un sorriso da rubacuori ma Nora si acciglia leggermente: non è molto entusiasta quando la chiama a quel modo come se Leo insinuasse che lei faccia delle preferenze tra i figli.

Forse caratterialmente ha più affinità con Valentino ma l'amore di una mamma è infinito per tutti i suoi figli.

"La mamma di Leo dice che il suo Leone sta facendo un ottimo lavoro!"

Nora gli strizza l'occhio e poi finge di dargli una sculacciata con lo strofinaccio da cucina che tiene ripiegato su una spalla come una vera cuoca.

"Se papà brontolerà che è scipito o c'è poco brodo ti assumerai tutte le responsabilità Galina Cocimelova ."

La prende in giro rispolverando una vecchia barzelletta che aveva nello strano elenco un'improbabile grande cuoca russa.

In realtà Nora è una brava mamma e avvocato: una possibile vita di salti mortali.


"Vai tu a dire a tuo padre e a tuo fratello che la cena è servita?"

Dopo un altro quarto d'ora passato insieme ai fornelli, la donna soffia su una mestolata di brodo per essere certa che la cottura e la sapidità siano giuste costringendo Leo a richiudere, con un sospiro, il fumetto che si era messo a leggere nel frattempo.

"Vabbè vado prima a tirar fuori papà dalle sue sudate carte …"

Scimmiotta Leopardi, uno dei poeti più tristi che secondo lui siano mai esistiti ma sicuramente uno dei più ammirati da Marco che, chiuso nel suo studio, starà preparando la lezione per il giorno successivo.

"E poi salgo di sopra a stanare quel secchione che si starà concedendo la sua oretta da nerd!"


In realtà Vale non è chino su un libro o a picchiettare freneticamente sulla tastiera del computer.

Dal bagno arriva uno scroscio d'acqua, segno che è sotto la doccia.

"Beato lui!"

Pensa a voce alta Leo, decidendo di aspettarlo nel corridoio che collega le loro due camere adiacenti. Anzi ha un'idea migliore per fargli uno scherzo da burlone…

Valentino però è in uno stato d'animo tutt'altro rilassato come potrebbe immaginare suo fratello.

Tutte le brutte storie iniziano così. Tutte le testimonianze di cui ha letto magari in maniera distratta: calvari di uomini e donne che hanno avuto inizio proprio mentre si insaponavano sotto il getto dolce e caldo del soffione.

Ha ancora davanti agli occhi le immagini di sole di questa bellissima giornata di maggio ormai agli sgoccioli. Mentre l'acqua gli batte sulla schiena, sul collo, sul torace e lui scende ad insaponarsi qualcosa di anomalo attira la sua attenzione.

Chiude il bocchetto della doccia e, ancora bagnato e insaponato, comincia ad ispezionarsi palpandosi lentamente.

Non sa se sia la paura che si stia impadronendo del suo cervello ma ha la sensazione che qualcosa non vada.

Esce dalla doccia per niente tranquillo. Cosa deve fare? Parlarne con i genitori?


Con un asciugamano stretto in vita e la pelle ancora gocciolante, prende tempo avviandosi verso la sua stanza per vestirsi.

"Buuu"

Leo, acquattato dietro la porta della sua camera, salta fuori all'improvviso per fargli paura come in quegli horror scadenti che ormai non spaventano più nemmeno un bambino di cinque anni.

"Sei un cretino!"

Lo apostrofa Vale a cui in verità il cuore è davvero saltato in gola.

Il poverino ha una brutta cera, come se avesse appena visto un fantasma vero, tanto che Leo lo scruta preoccupato.

"Stai bene, fratellino?"

Vale agisce d'istinto: se deve mettere da parte il pudore tanto vale iniziare a mettere a parte del suo segreto la persona che gli procura minore imbarazzo.

Afferra il fratello maggiore per un braccio e lo trascina in quello spazio privato, con dipinti di tramonti sul mare e surfisti solitari alle pareti, che in circostanze normali sarebbe off-limits.

"Chiudi bene la porta e accendi la luce!"

Ordina con voce incerta mentre inizia a far scivolare l'asciugamano rivelando la sua nudità.

"Ok. Tinto Brass è stato invitato?"

Con quella misera battuta anche Leo cerca di trarsi dall'impaccio di una situazione in cui non si sono più trovati da quando avevano sette e otto anni e facevano ancora il bagno insieme.

"Avverto una strana sensazione, come se nel mio corpo fossero in corso dei cambiamenti con segnali inquietanti. Beh non è colpa mia se questi segnali siano in una parte anatomica che mi mette al quanto a disagio esibire ma ho bisogno che mi dici se anche tu noti qualche anomalia!"

La voce gli si spezza ed assumendo l'espressione concentrata e assorta di un grande luminare, Leo empatizza e condivide i timori di Vale.

"Ti fa male?"

Segno che anche lui ha visto qualcosa.

"Qualche volta nelle ultime settimane ma non ci ho fatto molto caso!"

Una brutta ipotesi si materializza nella mente di Leo ma cerca di scacciarla per non sconvolgere ancora di più il fratello minore. Abbozza un sorriso.

"Stai tranquillo, vedrai che non è niente. Però mi sa che dovrai mettere da parte la timidezza: meglio che anche mamma e papà ci diano un'occhiata. E per sicurezza soprattutto un vero dottore!"

  
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