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Autore: bbbyvl    01/04/2020    3 recensioni
Sakura si spense una giornata d'autunno. I fiori iniziarono ad appassire, e tra questi, il più bello di tutti.
vittime di uno stesso destino, ci siamo cercati e trovati nelle parole mai pronunciate, negli sguardi che a fatica riuscivamo a comprendere.
𝑆𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑙𝑎 𝑙𝑢𝑐𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑒𝑑𝑒 𝑢𝑛 𝑓𝑢𝑙𝑚𝑖𝑛𝑒. 𝑏𝑟𝑒𝑣𝑒, 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑛𝑠𝑎, 𝑐𝑎𝑟𝑖𝑐𝑎 𝑑𝑖 𝑖𝑟𝑎.
( TEAM 7! )
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Non s'era mai arresa, Sakura. Dolorante aveva camminato sino alla valle della fine. Con angoscia aveva assistito alla creazione del rasengan e del chidori. Per un breve attimo l'era parso di rivedere i compagni di team tornare bambini.
 
Quante volte l'era toccato dover assistere ad una scena del genere?
 
Sarebbe stata l'ultima, quella. Li avrebbe fermati ad ogni costo. Vederli combattere era sempre stato doloroso, quasi insopportabile per un cuore delicato come il suo.
D'istinto corse verso i due uomini. Non s'erano resi conto della sua presenza, o forse la stavano ignorando. Aveva urlato, intimato ad entrambi di smetterla, ma le sue parole erano state vane.
 
𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑙𝑎 𝑙𝑢𝑐𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑒𝑑𝑒 𝑢𝑛 𝑓𝑢𝑙𝑚𝑖𝑛𝑒.
 
Si sentì leggera, come mai era successo da quando l'Uchiha aveva abbandonato la foglia.
Contava davvero così poco, per quei due? Li aveva sempre considerati importanti, di fondamentale importanza nella sua crescita. Li aveva amati, perdonati nonostante tutto, messi sempre al primo posto.
Erano stati loro, gli eterni rivali, a spingerla a fare di più, nella speranza di poter riuscire a camminare al loro fianco, di potersi considerare degna componente del team sette. L'aveva immaginata diversamente la sua fine, la guerra porta insicurezza a chiunque. Dunque, s'era ritrovata ad immaginare di morire donando la propria vita ad uno dei due amati, perché l'avrebbe fatto senza pentimento alcuno.
Nonostante fosse consapevole di una possibile e probabile scomparsa durante la guerra, non era minimamente pronta. C'erano tante cose che avrebbe voluto fare, diciassette anni erano pochi per andar via definitivamente.
 

" vuoi essere lì nel caso dovesse crollare, giusto?"

 
Le parole di Obito continuavano a rimbombare nella sua mente. Non aveva risposto, aveva tenuto quelle parole per sè. Era forse quello, il momento giusto?
Sakura s'era immaginata una lunga vita al fianco dei due uomini che adesso, con occhi sgranati la fissavano, con gli arti stretti in pugni all'interno del suo stomaco. In quegli attimi di dolore e frustrazione in cui aveva evitato che i due si scontrassero con le loro tecniche più potenti molte immagini s'erano intervallate nella sua mente. Li aveva immaginati camminare per le strade di Konoha, mangiare ramen insieme, guardare vecchie fotografie. E ancora, in missione, nello studio dell'hokage, a parlare in casa, con una tranquillità che non era mai appartenuta a nessuno dei tre membri del team 7.
Sakura s'era lasciata travolgere. Aveva sorriso ad entrambi, prima si perdere l'equilibrio e accasciarsi per terra, le gambe avevano ceduto e s'era ritrovata con le ginocchia doloranti ferme sul terreno . Una mano le sorreggeva la testa. Aprì gli occhi, quel poco che poteva, lo sguardo s'incrociò con quello di Naruto.
Senza che se ne rendesse conto, delle lacrime iniziarono a solcarle il viso. il dolore era difficile da sopportare.

« Non parlare, Sakura-chan. Non temere. ti salverò, come tu hai fatto con me. Non avere paura, guardami, ce la faremo, ce la farai. Hai sopportato di peggio, queste sono ferite da nulla per te, no...? No, Sakura chan? Rispondimi, ti prego...»
 
le carezze di Nauto non le erano mai parse più dolci. Si beò di quegli attimi di felicità. Sembrava d'esser tornati ai vecchi tempi. Di Sasuke, però, solo l'ombra. Girato di spalle, era così rivoltante guardarla in quella situazione? Non le sarebbe toccato neanche un addio? Eppure, credeva di meritarlo. Almeno quello le spettava.
Le parole di Naruto diventarono rumore quando silenziosamente il moro si girò, guardandola dall'altro verso il basso, come aveva sempre fatto.
 
«Non avevamo diritto di scegliere le sue sorti. E fai silenzio.»
 
Camminò lentamente, inginocchiandosi al suo fianco. Una mano, gentile come non era mai stato, andò a prenderla una ciocca di capelli. Le sfiorò il viso, per poi scostarla dalla presa di Naruto. La trattò come una bambola, piegata al suo volere, non aveva la forza per parlare, non l'aveva mai avuta.
 
 
«Le cose non finiranno così, posso prometterlo. Kakashi sarebbe dovuto restare con te, ma mi occuperò io di tutto. Non aver paura. Apri gli occhi, guardami. Lo sto facendo per te, sarà rapido, non sentirai nulla. Avanti, fallo per me.»
 
 
Un attimo che durò un’eternità. Aperti gli occhi si ritrovò a fronteggiare lo sharingan. Il suo più grande incubo, non voleva morire in quel modo, così brusco, senza sentimenti.
 
 
«ti prego, non farlo..»
 «Sarà solo un secondo»
 
Sakura si spense una giornata d'autunno. I fiori iniziarono ad appassire, e tra questi, il più bello di tutti.
𝑉𝑖𝑡𝑡𝑖𝑚𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑒𝑠𝑡𝑖𝑛𝑜, 𝑐𝑖 𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎𝑡𝑖 𝑒 𝑡𝑟𝑜𝑣𝑎𝑡𝑖 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑜𝑙𝑒 𝑚𝑎𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑛𝑢𝑛𝑐𝑖𝑎𝑡𝑒, 𝑛𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑠𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑎 𝑓𝑎𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑟𝑖𝑢𝑠𝑐𝑖𝑣𝑎𝑚𝑜 𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒.
𝑆𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑙𝑎 𝑙𝑢𝑐𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑒𝑑𝑒 𝑢𝑛 𝑓𝑢𝑙𝑚𝑖𝑛𝑒. 𝑏𝑟𝑒𝑣𝑒, 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑛𝑠𝑎, 𝑐𝑎𝑟𝑖𝑐𝑎 𝑑𝑖 𝑖𝑟𝑎
   
 
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