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Autore: Gatto1967    02/04/2020    4 recensioni
Dopo che è stata adottata dagli Andrew/Ardley che dir si voglia, Candy e i suoi cugini adottivi vengono mandati a studiare in Inghilterra al prestigioso istituto Royal Saint Paul School. La sera di capodanno sul ponte della nave Candy vede un misterioso giovane che guarda il mare nebbioso e piange…
Se, vabbè! Ma questa storia la conosciamo già!
Il giovane è un nobile inglese che Candy ritroverà nel suo istituto e…
Sì lo so, la premessa è quella, ma se non ci fosse qualche differenza rispetto alla storia originale, che fanfiction sarebbe?
E in effetti una differenza c’è, ed è una differenza non da poco che cambierà, anzi stravolgerà le carte in tavola.
Candy sarà chiamata a fare una scelta, quale scelta? E cosa sceglierà?
Quante domande lettrici e lettori! Forse è meglio se leggete questa storia.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sola nella sua cella Candy stava sdraiata sul letto a fissare il soffitto. A distanza di cinque giorni dall’accaduto era ancora furiosa e avvilita. Con Anthony, con Terence, con Suor Gray e forse anche con se stessa.

Non avrebbe mai creduto di potersi sentire così a causa di Anthony. Che diavolo era successo a quel ragazzo? Quando stava dai Legan era stato gentilissimo con lei, l’aveva difesa dalle angherie di Neal e Iriza, aveva scritto allo zio William perché lui la adottasse, e adesso? Le diceva di levarsi di mezzo, la considerava una cosa sua… cosa accidenti gli era preso?

La porta della cella si aprì ed entrò Suor Margaret con il vassoio del pranzo. Dopo di lei entrarono nella cella Patty ed Annie che corsero in lacrime ad abbracciarla.

Mentre le ragazze piangevano insieme Suor Margaret disse con voce cupa:

-Ho cercato di convincere Suor Gray a perdonarla signorina, ma non c’è stato verso. È troppo arrabbiata con lei.-

-La ringrazio Suor Margaret ma non importa. Ma voi cosa ci fate qui ragazze?-

-Abbiamo chiesto a Suor Gray il permesso di venirti a trovare Candy.- le spiegò Patty -E lei ce lo ha concesso.-

-Ma solo per pochi minuti signorine.- specificò Suor Margaret. -Ora dovete venire via con me.-

-Andate pure ragazze.- cercò di tranquillizzarle Candy con un sorriso. -Vi ringrazio di essere venute.-

-Cercherò di farvi avere il permesso per intrattenervi anche un’ora con la signorina Andrew, ma adesso dobbiamo proprio andare.-

Prima di andare Annie strinse le mani della sua sorellina della casa di Pony e Candy potè sentire che nelle sue mani Annie teneva un pezzo di carta che cercava di far scivolare nella manica della sua camicia.

-Più tardi le porterò dei vestiti e biancheria per cambiarsi signorina.-

-La ringrazio sorella, e per favore faccia le mie scuse più sincere a Suor Gray anche se non mi aspetto nessuna clemenza.-

-Lo farò signorina.-

 

Rimasta sola Candy lesse il biglietto di Annie: era una lettera di tutti i suoi amici.

 

“Cara Candy

Siamo tutti profondamente addolorati per quello che ti è successo, e anche arrabbiati con Anthony.

Se non fosse stato per la sua stupida impulsività non saresti finita nei guai.

Tuttavia ti vogliamo chiedere di essere forte, come sei sempre stata. Hai affrontato difficoltà incredibili e le hai sempre superate tutte. Siamo sicuri che ce la farai anche stavolta. 

Ti chiediamo anche di perdonare Anthony per quello che ha fatto, Terence non sarà un tipo simpatico, ma prenderlo a pugni per una stupida frase non è da Anthony. Quando uscirà dalla sua punizione cercheremo di farlo ragionare.

Chiederemo a Suor Gray di perdonarti anche se sarà difficile. Suor Gray non è tipo da tornare sulle sue decisioni.

Sii forte Candy! Una volta di più nella tua vita!”

 

La lettera portava la firma di Archie, Stear, Annie e Patty, e Candy se la strinse al cuore mentre piangeva.

 

Un rumore la distolse dalla sua tristezza. Si girò verso la finestra e rimase stupefatta: alla finestra c’era Terence.

-Terence? E che diavolo ci fa qui?-

La sua sorpresa aumentò quando vide che il ragazzo staccò la finestra dalla sua intelaiatura ed entrò nella cella.

-Ma… ma cosa?-

-Ciao Tarzan! Questa finestra è difettosa, si stacca e si rimette a posto con grande facilità.-

-Di un po’, vuoi mettermi ancora di più nei guai? Lo sai che succede se ti trovano qui?-

-Calma Tarzan! Ho visto che la suora è uscita e fino all’ora di cena nessuno verrà qui.-

-Ma come facevi a sapere della finestra?-

-Sono stato anch’io chiuso in questa cella.

Come ti senti?-

-E come vuoi che mi senta? Sono avvilita e furiosa!-

-Il biondino ha le sue colpe d’accordo, ma anche tu ci hai messo del tuo. Come ti è venuto in mente di rispondere in quel modo a Suor Gray? Se ti fossi stata zitta avresti passato solo una notte qui.-

-E me lo meritavo? Quella donna non mi ha neanche chiesto il motivo del mio comportamento.-

-Lo so, lei è così.-

-E tu non ti senti in colpa per quello che mi hai combinato?-

-Andiamo Candy, ha fatto tutto il biondino! Stavo solo parlando con Stear e gli ho detto che la loro cuginetta bionda è carina, tutto qui. Non ho usato espressioni volgari devi credermi! E tuo cugino mi è saltato addosso come una belva!-

-E ci sono andata di mezzo io.-

-Mi dispiace credimi. Stear è l’unico dei tuoi cugini con cui riesco ad andare d’accordo e mi sono lasciato andare ad una considerazione assolutamente innocente.-

-Ti credo Terence, e non sono arrabbiata con te.-

-Posso farti una domanda personale?-

-Non è detto che ti risponda.-

-Cosa c’è fra te e tuo cugino?-

-Non lo so nemmeno io Terence, e poi Anthony non è veramente mio cugino.-

-No?!?!?-

-No Terence, io sono stata adottata.-

 

In breve Candy raccontò le sue traversie passate e Terence ne rimase impressionato.

-Candy sono colpito. Non deve essere stato facile lavorare per quello sbruffone di Neal.-

-No, non lo è stato. E nemmeno per la madre e la sorella che sono peggio di lui.-

-Certo Anthony in passato è stato gentile con te, non lo metto in dubbio, ma questo non gli dà diritti speciali su di te.-

-No, non glie li dà.-

-Ascolta Candy, vogliamo uscire da questa cella?-

-Uscire? Ma Terence, lo sai che succede se mi scoprono? Vuoi proprio mettermi nei guai?-

-Andiamo, prima di quattro ore non verrà nessuno in questa cella! Potremmo andare a trovare Albert allo zoo Blue River.-

Candy era indecisa

-D’accordo, andiamo.-

 

Passando dai tetti i due ragazzi raggiunsero in breve tempo l’esterno dell’austero collegio. Lo zoo Blue River era abbastanza lontano da dove si trovavano loro, così Terence chiamò una carrozza. 

-Io non ho soldi Terence.-

-Oh non preoccuparti Tarzan! Un vero gentleman inglese non lascerebbe mai pagare una signorina.-

-Molto gentile!- rispose lei piccata -E comunque il mio nome è Candy Andrew! Cerca di ricordartelo!- 

 

In breve la carrozza li portò a destinazione, e i due ragazzi entrarono nello zoo. Sapevano dove dirigersi e incontrarono Albert poco fuori dalla casupola dove alloggiava.

-Ragazzi che sorpresa! Non vi aspettavo, oggi non è certo domenica!-

-No Albert, ma vedi… io…-

-Tarzan tuttalentiggini è appena uscita di prigione!- disse Terence ridendo

Albert sgranò gli occhi. Sapeva che Candy era molto vivace, ma francamente la prigione gli sembrava un po’ troppo!

Si accomodarono in casa e raccontarono tutto ad un allibito Albert.

-Mi dispiace Candy.- 

Nella voce del giovane si poteva avvertire una nota di rabbia.

-Ma vedrai che tutto si risolverà.-

-Non credo proprio, Suor Gray non è tipo da ripensare alle sue decisioni.-

-Anthony ha sbagliato d’accordo, ma anche tu Candy!-

-Ero furiosa! Furiosa con quella stupida suora, con Anthony, con me stessa e… con lo zio William!-

-Con… lo zio William?-

-Non mi fraintendere, sono grata a quell’uomo per avermi adottata e sottratta a una vita di servitù e miseria, ma ti pare possibile essere la figlia di qualcuno che non hai mai visto?

Ti sembra possibile che mi abbia spedita all’altro capo del mondo senza neanche chiedermi cosa ne pensassi?

La vita in quel collegio, questi stupidi formalismi da ricchi… non fanno per me! Mi capisci Albert?-

-Sì Candy, ti capisco molto bene. 

Ma vedrai che le cose miglioreranno. E non avercela troppo con Anthony. È vero, si è comportato male, ma sono sicuro che non voleva causarti problemi, e credo proprio che verrà a chiederti scusa.-

-È cambiato, non è più lui.-

-È cresciuto, e anche tu Candy! Non siete più bambini. Siete cambiati e cambierete ancora. Vedi, quando lo hai conosciuto ti sembrava… come mi hai detto una volta… il principe delle favole?-

-Il principe della collina.- rispose lei sorridendo.

-Già, ma la vita non è una favola. E tu lo sai bene Candy.-

-Sì, lo so.- rispose lei mogia, e Albert le appoggiò una mano sulla spalla.

-Coraggio, non pensarci più, e piuttosto sbrigatevi a rientrare. Non vorrai mica finire in guai ancora peggiori!-

 

Poco dopo Albert dovette tornare al lavoro e i due ragazzi girarono un po’ per lo zoo.

-Ehi Candy vieni un po’ a vedere! Ci sono degli animali che ti somigliano.-

-Ah davvero, e cosa s… CHE COSA????-

Davanti a loro si parava il recinto delle scimmiette che saltellavano da una parte all’altra fra versi assordanti.

-Terence io… io… TI ODIO!!!-

Per un po’ si rincorsero ma poi anche Candy si mise a ridere.

 

-Avanti rientriamo! Albert ha ragione: rischi di finire in guai ancora peggiori.-

 

-Posso chiederti come hai conosciuto Albert?-

-Un giorno, quando lavoravo dai Legan, dopo l’ennesima cattiveria di Neal e Iriza, decisi di scappare. Presi una barca abbandonata in riva al fiume con l’intento di seguire la corrente e tornare alla Casa di Pony, il mio orfanotrofio. Però mi addormentai e quando mi risvegliai la barca stava per cadere in una cascata vicino ad una vecchia villa degli Andrew ormai abbandonata.

Sarei sicuramente morta se Albert non fosse intervenuto a salvarmi.-

Terence sembrò rimuginare qualcosa ma non disse niente.

Poco dopo arrivarono a destinazione e Candy si apprestava a rientrare nella sua cella.

-Grazie Terence per essermi venuto a trovare e per la bella giornata trascorsa insieme.-

-Grazie a te Tarzan… adesso sbrigati e… stai su con la vita, ok?-

Lei gli sorrise prima di arrampicarsi sul muro che cingeva la Royal Saint Paul School.

 

Quando rientrò in cella trovò un’inattesa sorpresa sul suo letto.

-Clean!-

Il suo piccolo amico era venuto a trovarla. Lei lo prese in braccio e se lo strinse al petto.

-Grazie mio piccolo amico. Con te non mi sento più sola…-

 
   
 
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